Sommario

Strutturati e non strutturati

Le considerazioni del paragrafo precedente cominciano a delineare differenze importanti fra le figure professionali presenti nel database Miur-Cineca, che finora abbiamo distinto soltanto come docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Il titolo di questo paragrafo si riferisce, invece, alla distinzione fra personale docente di ruolo , o strutturato (professori ordinari, professori associati e ricercatori a tempo indeterminato) e il personale non strutturato (ricercatori a tempo determinato e titolari di assegni di ricerca).

In questa sezione, oltre che entrare maggiormente nel dettaglio delle differenze fra alcune di queste figure, getteremo anche uno sguardo sulle altre figure della docenza e della ricerca che popolano e animano l’università italiana: i docenti a contratto e i collaboratori in attività di ricerca. In breve: oltre che distinguere fra docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato, preciseremo anche le caratteristiche di alcune figure “a tempo indeterminato” e di quelle che lavorano in maniera temporanea.

5.1. Piramidi universitarie

La docenza universitaria è concettualmente costruita come una “piramide”, al cui vertice sono i professori ordinari e la cui base è costituita da forze giovani e ancora non perfettamente mature. La numerosità dei docenti e delle fasce non ha sempre rispecchiato questa organizzazione. Ad esempio, tra il 1999 e il 2006 la quota degli ordinari era cresciuta tanto da conferire una forma a clessidra alla distribuzione del corpo docente (Cfr. Rapporto ANVUR 2016 : 360), ancora visibile nel 2008.

Figura 93 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2008. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente è appena visibile, nella fascia dei ricercatori, la numerosità dei ricercatori a tempo determinato, figura introdotta, come più volte ripetuto, dalla legge 230/2005 .

Dopo la legge 240/2010 , si è ripristinata una configurazione piramidale, con «una larga base di ricercatori, una quota lievemente minore di professori associati nella fascia centrale e, infine, una piccola quota di ordinari al vertice» ( Rapporto ANVUR 2018 : 264).

Figura 94 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2011. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente, nella fascia dei ricercatori sono comprese ben quattro tipologie differenti di ricercatore: i ricercatori a tempo indeterminato, i ricercatori a tempo determinato legge 230/2005 e i ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A e di tipo B (questi ultimi, all’epoca, in tutto 7 e dunque poco visibili nel grafico).

Anche nel 2014, la figura disegnata dalla distribuzione dei docenti/ricercatori è piramidale.

Figura 95 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2014. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente, nella fascia dei ricercatori le quattro tipologie di ricercatore sono tutte visibili.

Nel 2017 – che, come abbiamo detto più volte, è l’anno del picco negativo nella numerosità dei docenti/ricercatori – comincia a farsi evidente il restringimento della base della piramide.

Figura 96 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2017. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente la fascia dei ricercatori comprende ancora una maggioranza di ricercatori a tempo indeterminato; gli RTD legge 230/2005 sono quasi scomparsi, mentre gli RTD-A e gli RTD-B legge 240/2010 sono ormai ben presenti.

Nel 2020, la piramide presenta un netto squilibrio: la fascia dei ricercatori non solo comprende categorie fra loro molto differenti, ma si è anche ridotta quantitativamente, ed è ben al di sotto del numero degli associati.

Figura 97 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente si evince come, nella fascia dei ricercatori, si sia compiuto il sorpasso numerico dei ricercatori a tempo determinato sui ricercatori a tempo indeterminato.

Per “riequilibrare” questa piramide fornendole una “base” abbiamo provato a inserire nella fascia dei ricercatori anche il numero degli assegnisti di ricerca.

Figura 98 . Numerosità dei docenti/ricercatori e degli assegnisti. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Bisogna a questo punto fare alcune considerazioni sull’eterogeneità dei componenti della “base frammentata” che abbiamo composto. Innanzitutto va problematizzata la piena appartenenza di alcune figure alla categoria dei “ricercatori”. Con la parziale eccezione degli assegnisti di ricerca, che possono o meno assumere incarichi di insegnamento secondo le differenti normative dei regolamenti di ateneo, la base della piramide è più propriamente costituita da docenti/ricercatori . Gli RTD-A e gli RTD-B lo sono perché così è previsto dalla legge che li istituisce. I ricercatori a tempo indeterminato, come meglio vedremo in seguito, lo sono per necessità di copertura degli insegnamenti, per concessione legislativa e per prassi consolidate.

Inoltre, queste figure sono molto differenti tra loro:

Ricercatori a tempo indeterminato – ormai in esaurimento da 10 anni e per oltre un terzo abilitati (in valori assoluti: 455 abilitati alla prima fascia; 3224 alla seconda fascia), sono destinati a sparire entro qualche anno, per passaggio a una fascia più alta o per pensionamento;

RTD-B – potremmo considerarli esclusi dalla categoria degli “a tempo determinato” e iniziare a pensarli come associati in pectore . Il contratto di RTD-B è attualmente l’unica porta per la stabilizzazione e sempre più sovente coloro che vengono assunti sono già abilitati, in modo da poter più sicuramente passare nella fascia degli associati;

RTD-A e Assegnisti sono invece tra loro “diversamente precari”, i primi con un contratto di tre anni, i secondi con un contratto da uno a tre anni. Comuni sono i destini possibili: un contratto da RTD-B (prima del compimento del nono anno di “precariato”) o – compiuti i 12 anni di contratti di diversi tipo – l’espulsione.

Nella figura seguente, proviamo a distinguere le figure a tempo indeterminato – Professori ordinari, associati e ricercatori – da quella a “tempo indeterminato in pectore ” degli RTD-B, e da quelle effettivamente a tempo determinato. Da queste ultime abbiamo escluso gli RTD 2005 per la loro estrema esiguità (31 in valori assoluti nel 2020).

Figura 99 . Numerosità dei docenti/ricercatori e degli assegnisti. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

In questa figura i ricercatori a tempo indeterminato e gli RTD-B sono, come abbiamo detto, accomunati dal destino di diventare professori associati se abilitati [69] o di “uscire”: i primi per pensionamento, i secondi dall’alveo del “tempo indeterminato”.

Ma anche i “precari” hanno sicuramente un punto in comune: competono tutti per diventare RTD-B e l’alternativa a questo esito è l’uscita dal sistema della ricerca (quanto meno della ricerca universitaria).

In breve, ferma restando la legislazione, la linea dei ricercatori a tempo indeterminato è destinata a scomparire, la linea degli RTD-B sarà come sempre legata alle disposizioni sul turnover e a eventuali futuri “piani straordinari”, e la base di questa figura geometrica – che potremmo definire come una piramide con una strozzatura appena sopra la base – sarà definitivamente costituita soltanto da “precari” con prospettive di stabilizzazione piuttosto incerte.

5.2. Strutturati

Iniziamo con l’identificare la numerosità degli strutturati.

Tabella 182 . Numerosità dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca .

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

Totale

Totale

% sul totale generale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

3568

15366

6177

12079

11546

14038

21291

41483

62774

98,50%

2009

3422

14458

5985

11580

11502

13933

20909

39971

60880

98,42%

2010

3185

12669

5816

11142

11289

13647

20290

37458

57748

97,67%

2011

3148

12097

5760

10868

11131

13458

20039

36423

56462

97,00%

2012

3031

11492

5629

10517

11029

13233

19689

35242

54931

95,61%

2013

2934

10958

5529

10277

10822

12918

19285

34153

53438

94,40%

2014

2832

10437

6238

11301

9757

11273

18827

33011

51838

93,22%

2015

2777

10106

7308

12728

8288

9144

18373

31978

50351

91,94%

2016

2880

10096

7410

12514

7650

8332

17940

30942

48882

89,61%

2017

2958

9899

7546

12573

7055

7555

17559

30027

47586

87,87%

2018

3130

10054

7982

12801

6195

6406

17307

29261

46568

85,17%

2019

3395

10293

8747

13535

5301

5400

17443

29228

46671

83,53%

2020

3586

10572

9325

13794

4466

4531

17377

28897

46274

82,27%

Nel 2008, per quanto fossero state già introdotte figure a tempo determinato dalla legge 230/2005 , la c.d. “Moratti”, la quasi totalità dei docenti/ricercatori contabilizzati dal sistema Miur-Cineca era di ruolo. Nei 12 anni intercorsi le cose sono significativamente cambiate per la radicale modifica del sistema di reclutamento già prefigurato dalla “Moratti” e definitivamente entrato in auge con la legge 240/2010 . Quest’ultima legge ha eliminato la figura di ricercatore a tempo indeterminato e ha introdotto le due figure di ricercatore a tempo determinato di tipo A e B delle quali si sono già brevemente delineate le caratteristiche. Tutti i nuovi reclutati a partire dal 2010 sono allora a tempo determinato, almeno formalmente, perché, come abbiamo visto, gli RTD-B abilitati sono “virtualmente a tempo indeterminato”.

Tabella 183 . Numerosità dei docenti e dei ricercatori a tempo determinato. Anni 2008-2020. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD 2005

RTD-A

RTD-B

Straordinari t.d.

Totale

Totale

% sul totale generale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

183

273

4

10

187

283

470

0,74%

2009

243

382

5

16

248

398

646

1,04%

2010

455

677

3

2

8

33

463

715

1178

1,99%

2011

597

821

73

77

2

5

11

37

683

940

1623

2,79%

2012

533

704

484

637

6

14

12

52

1035

1407

2442

4,25%

2013

405

515

854

1117

49

65

27

90

1335

1787

3122

5,52%

2014

291

344

1115

1492

116

182

35

161

1557

2179

3736

6,72%

2015

205

236

1275

1682

268

432

48

249

1796

2599

4395

8,03%

2016

102

108

1374

1873

758

1134

52

249

2286

3364

5650

10,36%

2017

38

42

1601

2090

998

1437

54

295

2691

3864

6555

12,10%

2018

25

30

1757

2236

1519

2146

66

319

3367

4731

8098

14,81%

2019

25

26

2029

2405

1777

2503

80

348

3911

5282

9193

16,45%

2020

16

15

2225

2661

1928

2720

83

319

4252

5715

9967

17,72%

A partire dalla legge 240/2010 fra i docenti/ricercatori a tempo indeterminato c’è dunque un ruolo “in esaurimento”, quello dei ricercatori universitari (RU), del quale esamineremo ora brevemente le caratteristiche.

5.2.1. Ricercatori a tempo indeterminato

Benché la legge che istituiva il ruolo vietasse esplicitamente l’attribuzione di incarichi di docenza ai ricercatori universitari ( DPR 382/1980, art. 1 ), dal 1990 ( L. 341/90, art. 12 ) i ricercatori confermati – e dal 1995 anche i non confermati – possono dare il loro consenso all’attribuzione da parte delle strutture didattiche di affidamenti o supplenze di corsi o moduli. Da quel momento una parte progressivamente sempre più notevole dell’offerta didattica è sostenuta da ricercatori a tempo indeterminato. Nello stesso tempo la messa in esaurimento prevista a partire dal 2013 dalla legge 230/2005 (la c.d. “legge Moratti”) e anticipata al 2011 dalla legge 240/2010 (la c.d. “legge Gelmini”), e la istituzione, con questa stessa legge, della figura di RDT-B, mette i ricercatori a tempo indeterminato su una sorta di binario morto. Ripetute misure legislative e interventi finanziari sono stati diretti a favorire il passaggio dei ricercatori a tempo indeterminato in possesso di abilitazione scientifica nazionale a professori associati. Già la legge 240/2010 aveva riservato a questo scopo apposite risorse per gli anni 2011 e seguenti, sulla base di un piano straordinario poi attuato con decreti ministeriali del 2011 e del 2012 e messo in atto a partire dal 2014, dopo i risultati della prima tornata di abilitazioni. Il passaggio dei ricercatori abilitati alla seconda fascia è proseguito con alterne vicende ma, come abbiamo visto, il 36,08% dei ricercatori in servizio nel 2010 è ancora “in esaurimento” e il 40,89% di essi è abilitato alla prima o alla seconda fascia. L’ultimo provvedimento in merito è un nuovo “piano straordinario” ( D.M. 84, 14 maggio 2020 ) per la progressione di carriera di circa 1.034 ricercatori a tempo indeterminato abilitati, che dovrebbero diventare professori associati entro il 2022.

In breve, a dieci anni dalla messa in esaurimento, i ricercatori a tempo indeterminato sono ancora il 16% dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e determinato (valore assoluto: 8.997): RTD-A e RTD-B sommati ne sono il 17% (valore assoluto 9.534).

Nel corso dell’esposizione ci siamo già soffermati su alcune caratteristiche di questa fascia, ma le dedicheremo qui ulteriore spazio per riassumere e completare alcune informazioni.

Come si evince dalle tabelle e dal grafico seguenti, la messa in esaurimento della figura di ricercatore a tempo indeterminato sta producendo effetti differenti fra ricercatori e ricercatrici.

Tabella 184 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatrici

Ricercatori

Totale

2008

11546

14038

25584

2009

11502

13933

25435

2010

11289

13647

24936

2011

11131

13458

24589

2012

11029

13233

24262

2013

10822

12918

23740

2014

9757

11273

21030

2015

8288

9144

17432

2016

7650

8332

15982

2017

7055

7555

14610

2018

6195

6406

12601

2019

5301

5400

10701

2020

4466

4531

8997

Variaz. % 2008-2020

-61,32%

-67,72%

-64,83%

I ricercatori a tempo indeterminato sono diminuiti del 67,72% e le ricercatrici del 61,32%, per un decremento del totale della fascia del 64,83%.

Tabella 185 . Ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatrici

Ricercatori

2008

45,1%

54,9%

2009

45,2%

54,8%

2010

45,3%

54,7%

2011

45,3%

54,7%

2012

45,5%

54,5%

2013

45,6%

54,4%

2014

46,4%

53,6%

2015

47,5%

52,5%

2016

47,9%

52,1%

2017

48,3%

51,7%

2018

49,2%

50,8%

2019

49,5%

50,5%

2020

49,6%

50,4%

Ne deriva che la percentuale di ricercatrici sul totale della fascia cresce, pur non raggiungendo ancora – a livello nazionale – il 50%. Il grafico seguente (che ripropone in valori assoluti i contenuti della Figura 7 ) visualizza questa dinamica.

Figura 100 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008, 2010, 2012, 2014, 2016, 2018, 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Si è più volte ricordato, nelle precedenti sezioni, che le dinamiche dell’ esaurimento dei ricercatori a tempo indeterminato hanno volumi e velocità differenti nelle tre macro-aree del Paese, così che la variazione percentuale dal 2008 al 2020 è stata – rispetto alla già ricordata media nazionale del -64,83% – del -68,64% al Nord, del -63,74% al Centro e del -61,03% al Sud e nelle Isole.

Nella seguente tabella metteremo in evidenza la percentuale di ricercatrici e ricercatori a tempo indeterminato sul totale docenti/ricercatori nelle tre macro-aree del Paese.

Tabella 186 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatori Nord

Ricercatori Centro

Ricercatori Sud e Isole

2008

39,36%

38,78%

42,29%

2009

40,28%

39,74%

43,36%

2010

40,84%

41,54%

44,48%

2011

41,29%

41,62%

44,04%

2012

41,15%

41,38%

44,38%

2013

40,80%

41,09%

44,18%

2014

34,83%

38,47%

41,40%

2015

28,70%

32,47%

35,64%

2016

26,03%

30,03%

33,27%

2017

23,34%

27,72%

31,53%

2018

19,38%

23,75%

27,78%

2019

15,85%

20,16%

23,12%

2020

13,01%

17,05%

19,55%

Come si evince dalla tabella, la percentuale di ricercatrici e ricercatori a tempo indeterminato sul totale dei docenti/ricercatori dell’area è storicamente più alta al Sud e nelle Isole. Tuttavia, mentre tale differenza nel 2008 era di meno di 3 punti percentuali rispetto alle regioni del Nord e di circa 3,5 punti percentuali rispetto al Centro, nel 2020 tali differenze diventano di oltre 6 punti percentuali rispetto al Nord e di circa 2,5 punti rispetto al Centro. Ciò è evidenziato dal grafico seguente, che prende in considerazione gli anni dall’introduzione della legge “Gelmini” e dalla messa in esaurimento dei ricercatori a tempo indeterminato al 2020.

Figura 101 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale dell’area geografica. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella tabella seguente presentiamo le percentuali di ricercatrici e ricercatori a tempo indeterminato delle tre macro-aree del Paese sul totale delle ricercatrici e dei ricercatori a tempo indeterminato italiani.

Tabella 187 . Distribuzione dei ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatori Nord

Ricercatori Centro

Ricercatori Sud e Isole

2008

40,92%

25,45%

33,63%

2009

40,87%

25,56%

33,56%

2010

40,71%

25,99%

33,30%

2011

41,47%

25,66%

32,86%

2012

41,59%

25,29%

33,12%

2013

41,68%

25,13%

33,18%

2014

39,65%

26,10%

34,25%

2015

38,99%

26,04%

34,97%

2016

38,56%

26,14%

35,30%

2017

37,86%

26,11%

36,03%

2018

37,27%

25,91%

36,82%

2019

36,75%

26,27%

36,98%

2020

36,49%

26,24%

37,27%

Variaz. punti perc.

-4,43

+0,79

+3,64

Possiamo osservare che, come è evidente anche nel grafico seguente, le percentuali sul totale della fascia decrescono al Nord di oltre 4 punti percentuali (4,43) e viceversa crescono al Centro (meno di un punto percentuale: 0,79), e al Sud e nelle Isole di oltre 3 punti percentuali (3,64).

Figura 102 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nel grafico seguente presenteremo, in valori percentuali, la consistenza della fascia sul totale generale dei docenti/ricercatori nelle tre macro-aree del Paese, evidenziando in tal modo le differenti dinamiche della decrescita.

Figura 103 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010-2020. Valori percentuali sui totali generali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella tabella e nel grafico seguenti si ribadisce, in valori percentuali sui totali dei docenti/ricercatori delle aree geografiche, quanto già evidenziato dai valori assoluti: una differente incidenza dei ricercatori a tempo indeterminato sul totale dei docenti/ricercatori nelle macro-aree e il passaggio da una situazione di maggiore numerosità della componente maschile della fascia si è passati a una quasi-parità.

Tabella 188 . Ricercatori a tempo indeterminato per genere nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori dell’area geografica. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Ricercatrici

Ricercatori

Ricercatrici

Ricercatori

Ricercatrici

Ricercatori

2008

17,66%

21,70%

17,71%

21,08%

19,06%

23,24%

2009

18,08%

22,21%

18,19%

21,54%

19,61%

23,76%

2010

18,36%

22,48%

19,03%

22,51%

20,12%

24,36%

2011

18,58%

22,71%

18,92%

22,69%

20,01%

24,03%

2012

18,59%

22,56%

18,90%

22,48%

20,26%

24,12%

2013

18,41%

22,39%

18,84%

22,24%

20,31%

23,87%

2014

16,06%

18,77%

17,88%

20,59%

19,32%

22,08%

2015

13,60%

15,10%

15,44%

17,04%

17,01%

18,63%

2016

12,43%

13,60%

14,32%

15,71%

16,02%

17,25%

2017

11,24%

12,10%

13,33%

14,39%

15,31%

16,21%

2018

9,53%

9,85%

11,51%

12,24%

13,79%

13,99%

2019

7,87%

7,97%

9,92%

10,24%

11,48%

11,65%

2020

6,46%

6,55%

8,35%

8,69%

9,79%

9,76%

Vediamo ora l’incidenza percentuale delle ricercatrici e dei ricercatori delle tre macro-aree sul totale nazionale negli anni 2010, 2015, 2020.

Figura 104 . Ricercatori a tempo indeterminato per genere nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010, 2015, 2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anticipiamo ora alcune osservazioni sulla numerosità delle ricercatrici e dei ricercatori a tempo indeterminato nelle 14 aree Concorsuali individuate dal Consiglio Universitario Nazionale, note come aree CUN.

Nella tabella seguente presentiamo la numerosità della fascia nelle aree CUN dal 2008 al 2020 in valori assoluti e le variazioni percentuali nel periodo preso in esame.

Tabella 189 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

Totale

2008

1279

888

1288

475

2342

5382

1324

1618

1926

2373

2106

2066

1762

755

25584

2009

1278

880

1293

466

2314

5257

1334

1585

1925

2364

2086

2098

1784

771

25435

2010

1257

864

1299

463

2281

5086

1320

1550

1942

2265

2037

2044

1762

766

24936

2011

1250

882

1310

458

2303

4940

1332

1511

1958

2207

1961

1994

1717

766

24589

2012

1252

869

1310

456

2280

4774

1330

1499

1931

2182

1932

1962

1724

761

24262

2013

1232

854

1302

455

2256

4596

1297

1475

1909

2122

1881

1915

1694

752

23740

2014

1100

715

1135

403

2075

4231

1182

1288

1565

1829

1645

1706

1498

658

21030

2015

891

543

935

338

1786

3646

1009

1027

1252

1433

1312

1482

1208

570

17432

2016

818

473

860

317

1666

3388

933

926

1128

1277

1196

1374

1101

525

15982

2017

755

407

789

279

1557

3119

858

850

1022

1145

1078

1269

999

483

14610

2018

645

345

683

243

1398

2687

765

713

828

959

895

1149

861

430

12601

2019

548

285

589

201

1212

2342

670

572

687

783

704

998

758

352

10701

2020

460

238

487

167

1045

2001

565

465

563

616

570

875

659

286

8997

Variaz. %

-64,03

-73,20

-62,19

-64,84

-55,38

-62,82

-57,33

-71,26

-70,77

-74,04

-72,93

-57,65

-62,60

-62,12

-64,83

Osserviamo che anche in questo caso – rispetto alla decrescita complessiva del 64,83% – ci sono significativi scostamenti, come è evidente nel grafico seguente che fa riferimento al 2010 (anno della legge 240), a un anno intermedio (2015) e alla situazione attuale.

Figura 105 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2010, 2015,2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella tabella e nel grafico seguenti la differenza fra le dinamiche di decrescita viene evidenziata attraverso l’uso delle percentuali sui totali della fascia dal 2008 al 2020.

Tabella 190 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2008-2020. Valori percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2008

5,00%

3,47%

5,03%

1,86%

9,15%

21,04%

5,18%

6,32%

7,53%

9,28%

8,23%

8,08%

6,89%

2,95%

2009

5,02%

3,46%

5,08%

1,83%

9,10%

20,67%

5,24%

6,23%

7,57%

9,29%

8,20%

8,25%

7,01%

3,03%

2010

5,04%

3,46%

5,21%

1,86%

9,15%

20,40%

5,29%

6,22%

7,79%

9,08%

8,17%

8,20%

7,07%

3,07%

2011

5,08%

3,59%

5,33%

1,86%

9,37%

20,09%

5,42%

6,15%

7,96%

8,98%

7,98%

8,11%

6,98%

3,12%

2012

5,16%

3,58%

5,40%

1,88%

9,40%

19,68%

5,48%

6,18%

7,96%

8,99%

7,96%

8,09%

7,11%

3,14%

2013

5,19%

3,60%

5,48%

1,92%

9,50%

19,36%

5,46%

6,21%

8,04%

8,94%

7,92%

8,07%

7,14%

3,17%

2014

5,23%

3,40%

5,40%

1,92%

9,87%

20,12%

5,62%

6,12%

7,44%

8,70%

7,82%

8,11%

7,12%

3,13%

2015

5,11%

3,11%

5,36%

1,94%

10,25%

20,92%

5,79%

5,89%

7,18%

8,22%

7,53%

8,50%

6,93%

3,27%

2016

5,12%

2,96%

5,38%

1,98%

10,42%

21,20%

5,84%

5,79%

7,06%

7,99%

7,48%

8,60%

6,89%

3,28%

2017

5,17%

2,79%

5,40%

1,91%

10,66%

21,35%

5,87%

5,82%

7,00%

7,84%

7,38%

8,69%

6,84%

3,31%

2018

5,12%

2,74%

5,42%

1,93%

11,09%

21,32%

6,07%

5,66%

6,57%

7,61%

7,10%

9,12%

6,83%

3,41%

2019

5,12%

2,66%

5,50%

1,88%

11,33%

21,89%

6,26%

5,35%

6,42%

7,32%

6,58%

9,33%

7,08%

3,29%

2020

5,11%

2,65%

5,41%

1,86%

11,61%

22,24%

6,28%

5,17%

6,26%

6,85%

6,34%

9,73%

7,32%

3,18%

Variaz. punti perc.

+0,11

-0,82

+0,38

0,00

+2,46

+1,20

+1,10

-1,15

-1,27

-2,43

-1,89

+1,65

+0,43

+0,23

Vediamo che in molte aree l’incidenza percentuale dei ricercatori a tempo indeterminato sul totale della fascia sale, il che segnala che fra le 14 aree CUN alcune sono più veloci di altre nell’“esaurimento” di queste figure. Le aree in questione sono in particolare l’Area 10 – Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche e l’Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, ma anche l’Area 08 – Ingegneria civile e Architettura, l’Area 09 – Ingegneria industriale e dell’informazione e, in misura minore, l’Area 02 – Scienze fisiche.

Figura 106 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2010, 2015, 2020. Valori percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Concludiamo con un grafico in cui si visualizza l’incidenza dei ricercatori a tempo indeterminato delle 14 aree CUN sul totale dei docenti/ricercatori nelle aree CUN negli anni 2010, 2015 e 2020.

Figura 107 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2010, 2015, 2020. Valori percentuali sui totali generali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

5.3. Docenti e ricercatori a tempo determinato

Nel campo dei docenti/ricercatori a tempo determinato (escludendo gli RTD 2005, ormai residuali) abbiamo posizioni molto diverse. Gli RTD-B sono assunti con una sorta di tenure track : scaduto il contratto triennale, a patto di aver superato l’ASN, diventano quasi automaticamente professori associati. Molto diversa è la situazione degli RTD-A, che non hanno certezze allo scadere del triennio. C’è poi una terza figura a tempo determinato, gli Straordinari a tempo determinato, introdotti dalla legge 230/2005 , sulla cui esistenza spesso si sorvola, vista la scarsa numerosità, ma che abbiamo visto ricoprire un certo ruolo nel sistema universitario privato, soprattutto nelle università telematiche.

Nei paragrafi seguenti ci occuperemo allora di coloro per i quali l’assunzione a tempo determinato è una tappa nel percorso di stabilizzazione – vale a dire i ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo B – e di coloro che partecipano alla docenza in maniera temporanea ma nella fascia più alta.

I ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A verranno invece compresi nell’area del “precariato”, anche se il loro è un precariato un po’ più stabile di quello di altre figure di precari con contratti annuali o semestrali.

5.3.1. RTD-B

Come abbiamo più volte accennato, l’art. 24 della legge 240/2010 ha istituito due tipologie di contratto a tempo determinato per lo svolgimento di attività di ricerca, di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti. Entrambe le figure sono scelte mediante procedure pubbliche disciplinate dai regolamenti delle università, e destinate ai dottori di ricerca (o ai possessori di specializzazione medica) e che prevedono la valutazione preliminare di titoli, curriculum e produzione scientifica, compresa la tesi di dottorato e una discussione pubblica con la commissione dei titoli e della produzione scientifica.

La legge 240/2010 indica un minimo di ore di impegno didattico per gli RTD ma non si esprime riguardo alla loro articolazione interna (quante ore di lezione frontale e quante invece, ad esempio, di assistenza agli studenti). Anche questo aspetto è quindi regolato dai regolamenti di ateneo.

Quelli da ricercatore a tempo determinato di tipo B, sono contratti triennali riservati a candidati che hanno usufruito di contratti di RTD-A, o che hanno conseguito l’abilitazione scientifica nazionale, o che sono in possesso del titolo di specializzazione medica, o che hanno usufruito di assegni di ricerca o di borse post-dottorato, oppure di RTD 2005, o ancora di contratti, assegni o borse analoghi in università straniere per almeno 3 anni, anche non consecutivi.

Nel terzo anno di contratto, il titolare di contratto RTD-B che abbia conseguito l’abilitazione scientifica nazionale è sottoposto alla valutazione della propria università, in conformità a standard qualitativi individuati con apposito regolamento di ateneo. Se la valutazione ha esito positivo, il titolare del contratto, alla scadenza dello stesso, [70] è inquadrato come professore associato.

In questo paragrafo riassumeremo, raccogliendole e sistematizzandole, le caratteristiche degli RTD-B già emerse nel corso della trattazione.

Cominciamo, come di consueto, con i valori assoluti, declinati per genere.

Nel grafico e nella tabella qui di seguito riproponiamo in valori assoluti la numerosità delle donne e degli uomini nel periodo 2010-2020 già evidenziata nella Figura 10 .

Tabella 191 . Numerosità degli RTD-B per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

Totale

2010

2

2

2011

2

5

7

2012

6

14

20

2013

49

65

114

2014

116

182

298

2015

268

432

700

2016

758

1134

1892

2017

998

1437

2435

2018

1519

2146

3665

2019

1777

2503

4280

2020

1928

2720

4648

Figura 108 . Numerosità degli RTD-B per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Procediamo ora con le percentuali della composizione di genere della fascia di cui alla Figura 10 .

Tabella 192 . RTD-B per genere. Anni 2010-2020. Percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

2010

0%

100,00%

2011

28,57%

71,43%

2012

30,00%

70,00%

2013

42,98%

57,02%

2014

38,93%

61,07%

2015

38,29%

61,71%

2016

40,06%

59,94%

2017

40,99%

59,01%

2018

41,45%

58,55%

2019

41,52%

58,48%

2020

41,48%

58,52%

Media

34,93%

65,07%

Osserviamo che la percentuale media di donne (34,93%) e uomini (65,07%) negli RTD-B è più sfavorevole alle donne di quella degli associati nello stesso arco di tempo. A questo risultato contribuisce in maniera significativa il fatto che nel 2010 i primi 2 RTD-B assunti in Lombardia erano uomini, fenomeno che si ripete con significativa frequenza negli anni successivi, ovunque si inauguri il reclutamento delle nuove figure. Ad esempio, come si vedrà meglio in seguito, 7 aree CUN su 14 – in anni che vanno dal 2010 al 2013 – inaugurano il reclutamento di RTD-B con un 100% di uomini. [71] E, in ogni caso, non si dà mai il caso contrario. Unica eccezione parziale è l’Area 14 – Scienze politiche e sociali, dove il reclutamento di RTD-B si inaugura nel 2013 con il 66,67% di donne (che nel 2020 sono però diventate il 45,14% della fascia).

Per fare un raffronto con le altre fasce o, meglio, con la fascia in cui gli RTD-B sono virtualmente assunti – gli associati – dal 2010 al 2020 la media di donne nel ruolo di associato è del 36,68% sul totale della fascia, contro un 63,32% di uomini. La media di donne RTD-B è poi molto più bassa di quella delle ricercatrici a tempo indeterminato nella loro fascia: dal 2008 al 2010 la media delle ricercatrici a tempo indeterminato sul totale era del 45,21% contro il 54,79% dei ricercatori; dalla messa in esaurimento, e dunque dal 2011 al 2020, la media è stata del 47,47% di donne e del 52,53% di uomini, il che confermerebbe che, come si è detto più volte, la fascia si svuota più velocemente di uomini che di donne.

Diamo ora uno sguardo al reclutamento degli RTD-B.

Tabella 193 . Numerosità e crescita degli RTD-B. Anni 2010-2020. Valori assoluti, differenza e percentuali rispetto all’anno precedente. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Tot. RTD-B

Crescita in percentuale

Crescita in valori Assoluti

2010

2

2011

7

250,00%

5

2012

20

185,71%

13

2013

114

470,00%

94

2014

298

161,40%

184

2015

700

134,90%

402

2016

1892

170,29%

1192

2017

2435

28,70%

543

2018

3665

50,51%

1230

2019

4280

16,78%

615

2020

4648

8,60%

368

Media 2010-2020

147,69%

464,6

Media 2016-2020

54,98%

789,6

I dati a nostra disposizione riguardano la numerosità degli RTD-B ad una certa data. Questo ci presenta il quadro di una crescita storicamente non costante, con una forte contrazione negli ultimi anni. Secondo questi dati, dal 2016 al 2020, in termini di valori assoluti la crescita media degli RTD-B risulterebbe di circa 790 nuovi futuri stabilizzati all’anno.

Recentemente sono stati presentati in un’occasione pubblica dati relativi alla numerosità di RTD-B reclutati dal 2016 al 2019. [72] Mentre i dati a nostra disposizione registrano una situazione statica, che rappresenta il risultato di ingressi ed esiti dalla fascia, questi dati si riferiscono, appunto, esclusivamente al reclutamento. I dati sono stati forniti in forma aggregata per i 4 anni e distinti per Area CUN. [73]

Tabella 194 . Reclutamento degli RTD-B per area CUN. Anni 2016-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati ANVUR. [74]

Area CUN

RTD-B – reclutamento 2016-2019

Media annuale

Area 01

341

85,25

Area 02

281

70,25

Area 03

291

72,75

Area 04

97

24,25

Area 05

529

132,25

Area 06

745

186,25

Area 07

264

66,00

Area 08

346

86,50

Area 09

607

151,75

Area 10

538

134,5

Area 11

489

122,25

Area 12

325

81,25

Area 13

484

121,00

Area 14

203

50,75

Totale

5540

1385,00

Ricordiamo ora la numerosità degli RTD-B nelle tre macro-aree del nostro Paese. Cominciamo col riassumere qui le serie storiche dei valori assoluti.

Tabella 195 . Numerosità e crescita media degli RTD-B per area geografica. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca .

Anno

RTD-B Nord

RTD-B Centro

RTD-B Sud e Isole

Totale RTD-B

2010

2

2

2011

6

1

7

2012

10

6

4

20

2013

67

29

18

114

2014

150

89

59

298

2015

345

162

193

700

2016

903

508

481

1892

2017

1227

611

597

2435

2018

1856

885

924

3665

2019

2201

958

1121

4280

2020

2287

1051

1310

4648

Crescita media 2016-2020

388,4

177,8

223,4

789,6

Osserviamo ora la distribuzione degli RTD-B nelle tra macro-aree del Paese in percentuale sul totale della fascia.

Tabella 196 . RTD-B per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-B Nord

RTD-B Centro

RTD-B Sud e Isole

2010

100,00%

2011

85,71%

14,29%

2012

50,00%

30,00%

20,00%

2013

58,77%

25,44%

15,79%

2014

50,34%

29,87%

19,80%

2015

49,29%

23,14%

27,57%

2016

47,73%

26,85%

25,42%

2017

50,39%

25,09%

24,52%

2018

50,64%

24,15%

25,21%

2019

51,43%

22,38%

26,19%

2020

49,20%

22,61%

28,18%

Figura 109 . RTD-B per area geografica. Anno 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Dalla tabella precedente si evince che la distribuzione di RTD-B nelle tra macro-aree del Paese dal 2012 è in media del 50,87% al Nord, 25,50% al Centro e 23,63% al Sud e nelle Isole.

Raffrontando la distribuzione degli RTD-B alla distribuzione dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e determinato – che nel decennio preso in esame è mediamente 43,62% al Nord, 25,36% al Centro e 31,01% al Sud e nelle Isole – gli RTD-B presentano una concentrazione maggiorata al Nord di oltre 7 punti e diminuita di oltre 7 punti al Sud e nelle Isole.

Osserviamo anche la composizione di genere in percentuale rispetto ai totali delle aree.

Tabella 197 . RTD-B per genere e per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Anno

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

2010

0,00%

100,00%

2011

33,33%

66,67%

0,00%

100,00%

2012

30,00%

70,00%

33,33%

66,67%

25,00%

75,00%

2013

40,30%

59,70%

37,93%

62,07%

61,11%

38,89%

2014

36,00%

64,00%

32,58%

67,42%

55,93%

44,07%

2015

38,55%

61,45%

33,33%

66,67%

41,97%

58,03%

2016

39,76%

60,24%

39,76%

60,24%

40,96%

59,04%

2017

41,16%

58,84%

41,57%

58,43%

40,03%

59,97%

2018

40,36%

59,64%

43,73%

56,27%

41,45%

58,55%

2019

40,44%

59,56%

43,53%

56,47%

41,93%

58,07%

2020

40,71%

59,29%

42,44%

57,56%

42,06%

57,94%

Media

34,60%

65,40%

38,69%

61,31%

39,04%

60,96%

Notiamo che la composizione di genere è maggiormente squilibrata in favore degli uomini nell’area Nord del Paese, mentre nel Centro, nel Sud e nelle Isole abbiamo una proporzione di donne e uomini abbastanza simile.

Nella tabella seguente riportiamo la numerosità degli RTD-B nelle regioni italiane, in valori assoluti dal 2010 al 2020, evidenziandone la crescita annua media nel periodo 2016-2020.

Tabella 198 . Numerosità e crescita annua media degli RTD-B nelle regioni italiane. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino Alto Adige

Umbria

Valle d’Aosta

Veneto

Totale

2010

2

2

2011

6

1

7

2012

2

1

1

6

5

2

1

1

1

20

2013

6

9

39

9

3

17

12

3

1

2

8

3

2

114

2014

1

7

18

50

9

27

6

29

31

27

1

8

24

25

12

6

17

298

2015

19

11

78

98

17

68

13

84

35

49

16

35

34

51

36

8

48

700

2016

53

9

30

162

221

52

239

50

269

67

11

130

59

59

98

171

64

31

117

1892

2017

65

9

36

221

247

44

306

90

409

67

11

179

65

70

120

212

69

26

189

2435

2018

85

15

47

315

395

74

368

114

599

97

20

309

123

78

241

357

94

63

271

3665

2019

98

15

55

458

460

103

415

129

694

109

15

356

146

98

236

361

105

73

354

4280

2020

144

18

95

500

463

110

470

113

758

132

18

347

178

115

242

373

124

76

1

371

4648

Crescita media 2016-20

25

3,6

16,8

84,4

73

18,6

80,4

20

134,8

19,4

15,2

59,6

32,4

16

41,6

64,4

17,6

13,6

0,2

64,6

789,6

Nel grafico seguente riaggreghiamo i dati della numerosità degli RTD-B nel 2020 nelle aree del Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud continentale e Isole.

Figura 110 . RTD-B nelle aree geografiche. Anno 2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nel grafico seguente presentiamo la grafica relativa alla Tabella 76 (par. 2.8. Considerazioni sulle differenze regionali e di area geografica ) sulla numerosità degli RTD-B nelle regioni italiane nell’anno 2020, in valori percentuali sul totale della fascia e in ordine decrescente.

Figura 111 . RTD-B nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Siccome gli RTD-B possono essere a tutti gli effetti considerati come dei professori associati virtuali, abbiamo provato a calcolare l’incidenza degli RTD-B sulle fasce di docenza a tempo indeterminato, ricavando per ogni singola regione la percentuale di RTD-B sull’insieme di PO, PA, RU e RTD-B.

Tabella 199 . Incidenza degli RTD-B sulle posizioni a tempo indeterminato nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e degli RTD-B. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca

Regione

RTD-B

Docenti T.I. + RTD-B

Incidenza RTD-B

Trentino Alto Adige

124

830

14,94%

Piemonte

347

3151

11,01%

Veneto

371

3445

10,77%

Campania

500

4886

10,23%

Abruzzo

144

1440

10,00%

Liguria

113

1131

9,99%

Toscana

373

3819

9,77%

Marche

132

1361

9,70%

Emilia Romagna

463

4779

9,69%

Lombardia

758

8165

9,28%

Sardegna

115

1391

8,27%

Friuli

110

1339

8,22%

Umbria

76

970

7,84%

Calabria

95

1260

7,54%

Lazio

470

6348

7,40%

Puglia

178

2495

7,13%

Sicilia

242

3506

6,90%

Molise

18

263

6,84%

Basilicata

18

295

6,10%

Valle d’Aosta

1

48

2,08%

Totale nazionale

4648

50922

9,13%

Vediamo che la “classifica” cambia significativamente rispetto a quella che riguarda la distribuzione degli RTD-B tra le regioni.

Figura 112 . Incidenza degli RTD-B sulle posizioni a tempo indeterminato nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e degli RTD-B. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anticipiamo ora la numerosità degli RTD-B nelle 14 aree CUN in valori assoluti, evidenziandone la crescita annua media nel periodo 2016-2020.

Tabella 200 . Numerosità degli RTD-B nelle aree CUN. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

2

2011

2

1

4

2012

1

3

2

1

2

2

2

2

5

2013

5

6

6

3

12

10

7

8

9

6

14

8

17

3

2014

13

29

23

8

38

20

15

21

32

25

25

14

24

11

2015

33

48

44

17

68

61

26

52

90

67

69

32

67

26

2016

103

114

107

36

192

204

81

126

207

200

183

88

186

65

2017

141

137

128

42

230

278

117

157

263

258

237

139

227

81

2018

201

176

199

63

362

463

193

222

402

375

341

214

325

129

2019

269

211

227

77

395

575

204

272

481

402

390

257

357

163

2020

285

226

247

79

424

648

219

284

517

421

449

268

406

175

Crescita media 2016-2020

50,4

35,6

40,6

12,4

71,2

117,4

38,6

46,4

85,4

70,8

76

47,2

67,8

29,8

Figura 113 . Numerosità degli RTD-B nelle aree CUN in ordine decrescente. Anno 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Confrontiamo ora la percentuale di RTD-B nelle 14 aree CUN con la numerosità del totale dei docenti/ricercatori delle rispettive aree.

Tabella 201 . Incidenza degli RTD-B sul totale dei docenti/ricercatori di ciascuna area CUN. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale delle singole aree. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

0,04%

2011

0,04%

0,02%

0,08%

2012

0,04%

0,10%

0,04%

0,01%

0,06%

0,04%

0,04%

0,04%

0,10%

2013

0,16%

0,27%

0,21%

0,29%

0,25%

0,10%

0,23%

0,23%

0,17%

0,12%

0,30%

0,17%

0,36%

0,17%

2014

0,42%

1,32%

0,81%

0,78%

0,80%

0,21%

0,50%

0,60%

0,62%

0,51%

0,54%

0,30%

0,51%

0,65%

2015

1,10%

2,24%

1,57%

1,69%

1,47%

0,67%

0,89%

1,52%

1,71%

1,39%

1,53%

0,68%

1,40%

1,55%

2016

3,40%

5,28%

3,83%

3,59%

4,15%

2,26%

2,74%

3,69%

3,90%

4,24%

4,11%

1,90%

3,90%

3,90%

2017

4,67%

6,29%

4,61%

4,17%

5,04%

3,14%

3,95%

4,65%

4,90%

5,55%

5,39%

3,04%

4,75%

4,90%

2018

6,63%

7,93%

7,12%

6,14%

7,76%

5,28%

6,44%

6,48%

7,26%

8,12%

7,65%

4,65%

6,70%

7,73%

2019

8,71%

9,14%

7,92%

7,36%

8,26%

6,50%

6,65%

7,69%

8,42%

8,58%

8,60%

5,49%

7,19%

9,39%

2020

9,10%

9,60%

8,56%

7,60%

8,85%

7,32%

7,16%

8,00%

8,91%

8,91%

9,91%

5,70%

8,00%

10,06%

Figura 114 . RTD-B sul totale dei docenti/ricercatori dell’area CUN. Anni 2014, 2017, 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

5.3.2. Straordinari a tempo determinato

La figura di professore  straordinario a tempo determinato è stata introdotta dalla legge 230/2005 (art. 1 c. 12) che prevede la possibilità di conferire incarichi della durata massima di tre anni, più ulteriori 3 anni, finanziati da soggetti esterni per attività di ricerca in specifici programmi di ricerca e sulla base di convenzioni con imprese o fondazioni o con altri soggetti pubblici o privati. Il conferimento degli incarichi è riservato a quanti abbiano conseguito l’idoneità per la fascia dei professori ordinari, o anche a soggetti in possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale. Ai titolari degli incarichi è riconosciuto, per il periodo di durata del rapporto, il trattamento giuridico ed economico dei professori ordinari con eventuali integrazioni economiche, ove previste dalla convenzione.

Alcuni atenei hanno previsto nei propri regolamenti procedure comparative per la selezione dei professori straordinari. Tuttavia, come ha fatto rilevare il CUN, gli atenei attribuiscono gli incarichi prevalentemente a professori ordinari in quiescenza oppure a professionisti ritenuti in possesso del requisito della “elevata qualificazione scientifica e professionale” e, nella larghissima maggioranza dei casi, tali incarichi sono assegnati tramite conferimento diretto e la valutazione del requisito del “possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale” è spesso effettuata secondo modalità e criteri non esplicitati. [75]

Riassumiamo qui brevemente alcuni dati già forniti nel corso della trattazione, cominciando dalla distribuzione di genere, già esposta nella Figura 11 in termini percentuali, che qui riproponiamo in valori assoluti nella tabella e nel grafico seguenti.

Tabella 202 . Numerosità dei professori straordinari a tempo determinato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Straordinari t.d. Donne

Straordinari t.d. Uomini

Totale

2008

4

10

14

2009

5

16

21

2010

8

33

41

2011

11

37

48

2012

12

52

64

2013

27

90

117

2014

35

161

196

2015

48

249

297

2016

52

249

301

2017

54

295

349

2018

66

319

385

2019

80

348

428

2020

83

319

402

Figura 115 . Numerosità dei professori straordinari a tempo determinato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Presentiamo ora la distribuzione dei professori straordinari a tempo determinato nelle università statali, nelle università non statali e in quelle telematiche in valori percentuali sui totali della fascia dal 2008 al 2020.

Tabella 203 . Straordinari a tempo determinato nelle università statali, non statali e telematiche. Anni 2008-2020. Valori percentuali sulla fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Università statali

Università non statali

Università telematiche

2008

50,00%

21,43%

28,57%

2009

47,62%

33,33%

19,05%

2010

39,02%

36,59%

24,39%

2011

31,25%

31,25%

37,50%

2012

32,81%

26,56%

40,63%

2013

14,53%

15,38%

70,09%

2014

8,67%

17,35%

73,98%

2015

6,06%

25,93%

68,01%

2016

7,31%

23,59%

69,10%

2017

7,16%

21,49%

71,35%

2018

6,49%

24,42%

69,09%

2019

6,31%

24,07%

69,63%

2020

7,96%

18,66%

73,38%

Dal 2014 oltre il 90% degli Straordinari a tempo determinato è presso università non statali legalmente riconosciute. In particolare, mentre risultano quasi completamente assenti nelle Grandi università non statali, nel 2020 essi rappresentano il 4,88% del totale della docenza nelle Medie università non statali e il 4,62% nelle Piccole università non statali. Nelle università telematiche, a partire dal 2013 essi rappresentano una quota sempre più significativa del corpo docente (il 20,15% nel 2013; il 38,56% nel 2020).

Tabella 204 . Straordinari a tempo determinato nelle università statali, non statali e telematiche. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul corpo docente. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Statali

Non statali

Telematiche

2008

0,01%

0,12%

4,65%

2009

0,02%

0,26%

2,63%

2010

0,03%

0,55%

3,91%

2011

0,03%

0,53%

5,98%

2012

0,04%

0,60%

8,28%

2013

0,03%

0,64%

20,15%

2014

0,03%

1,18%

25,75%

2015

0,04%

2,56%

29,58%

2016

0,04%

2,37%

31,28%

2017

0,05%

2,48%

35,83%

2018

0,05%

3,04%

36,49%

2019

0,05%

3,24%

39,06%

2020

0,06%

2,35%

38,56%

5.4. I “precari” della ricerca e della didattica

Se il contratto da RTD-B è ormai l’unica porta per la stabilizzazione accademica, veniamo ora a quanti possono aspirare a questa condizione.

Requisiti per partecipare ai concorsi RTD-B sono, come abbiamo detto: dottorato di ricerca, contratto triennale come RTD-A, oppure un triennio da RTD-2005, o di assegni di ricerca anche non consecutivi, oppure possesso dell’ASN o del diploma di specializzazione medica.

I primi due gruppi da prendere in considerazione sono allora gli RTD-A e gli Assegnisti di ricerca. I primi hanno un contratto di durata triennale prorogabile per soli due anni, per una sola volta, previa positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte. I secondi hanno un contratto la cui durata è compresa tra 1 e 3 anni, con un limite massimo cumulativo di 6 anni.

Nel 2020 il database del Miur – interrogato il 31 dicembre 2020 – riporta un totale di 14.476 assegnisti, mentre lo stesso database, interrogato alla stessa data, riporta un totale di 4.886 RTD-A.

Abbiamo ancora altre due figure di precari – il collaboratore in attività di ricerca e il docente a contratto – che intrattengono un rapporto più incerto con l’accademia e con le prospettive di carriera.

I dati più recenti di cui disponiamo per i collaboratori in attività di ricerca sono relativi al 2019 e riportano un totale di 58.905 contratti stipulati in quell’anno. I dati più recenti sui docenti a contratto si riferiscono all’anno accademico 2018/2019 e riportano un totale di 29.956 docenti.

5.4.1. RTD-A

I contratti RTD-A sono triennali e prorogabili per soli due anni, per una sola volta, previa positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte.

Come gli RTD-B, gli RTD-A hanno obblighi didattici che vengono solitamente determinati nei regolamenti di ateneo.

Possiamo quindi considerare gli RTD-A come precari della ricerca e della didattica, anche se di un precariato meno instabile di quello degli assegnisti di ricerca o dei docenti a contratto.

Per accedere all’anticamera della stabilizzazione – vale a dire un contratto da RTD-B – gli RTD-A sono in concorrenza con gli assegnisti con almeno di tre anni di “anzianità” e con tutti gli abilitati non a tempo indeterminato e non RTD-B della loro area concorsuale.

Se, dunque, consideriamo che gli RTD-A nel 2020 sono 4.886, che gli assegnisti sono 14.476, e che tutti gli abilitati non a tempo indeterminato e non RTD-B assommano a oltre 16.000, [76] mentre dal 2016 al 2019 sono stati reclutati in media 1.385 RTD-B all’anno, vediamo come molti RTD-A siano a minaccia di espulsione dal sistema.

A causa dell’evidente sproporzione fra gli RTD-B e il loro tasso di crescita e il numero di quanti possono aspirare ad entrare nei loro ranghi, riteniamo inutile il confronto fra RTD-B e RTD-A. Ci limiteremo, pertanto, a riassumere e completare qui le osservazioni già fatte nel corso della trattazione. Cominciamo dalla composizione di genere, che riproponiamo in valori assoluti.

Figura 116 . Numerosità degli RTD-A per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Come già osservato più volte, in questa posizione precaria lo squilibrio di genere è inferiore a quello presente fra gli RTD-B.

Tabella 205 . Numerosità degli RTD-A per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

Totale

2010

0

3

3

2011

73

77

150

2012

484

637

1121

2013

854

1117

1971

2014

1115

1492

2607

2015

1275

1682

2957

2016

1374

1873

3247

2017

1601

2090

3691

2018

1757

2236

3993

2019

2029

2405

4434

2020

2225

2661

4886

Procediamo ora con le percentuali della composizione di genere della fascia.

Osserviamo che la percentuale media di donne (40,19%) e uomini (59,81%) negli RTD-A è più sfavorevole alle donne di quella dei ricercatori a tempo indeterminato dal 2008 al 2010, quando la media delle ricercatrici sul totale era del 45,21% contro il 54,79% dei ricercatori. A questo risultato contribuisce certamente il fatto che i primi 3 RTD-A reclutati in Lazio erano uomini.

Tabella 206 . RTD-A per genere. Anni 2010-2020. Percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

2010

0,00%

100,00%

2011

48,67%

51,33%

2012

43,18%

56,82%

2013

43,33%

56,67%

2014

42,77%

57,23%

2015

43,12%

56,88%

2016

42,32%

57,68%

2017

43,38%

56,62%

2018

44,00%

56,00%

2019

45,76%

54,24%

2020

45,54%

54,46%

Vediamo ora come e quanto crescono gli RTD-A.

Tabella 207 . Numerosità e crescita degli RTD-A. Anni 2010-2020. Valori assoluti, differenza e percentuali rispetto all’anno precedente. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Tot. RTD-A

Crescita in percentuale

Crescita in valori assoluti

2010

3

2011

150

4900,00%

147

2012

1121

647,33%

971

2013

1971

75,83%

850

2014

2607

32,27%

636

2015

2957

13,43%

350

2016

3247

9,81%

290

2017

3691

13,67%

444

2018

3993

8,18%

302

2019

4434

11,04%

441

2020

4886

10,19%

452

Media 2010-2020

572,18%

488,3

Media 2016-2020

10,58%

385,8

I dati a nostra disposizione riguardano la numerosità degli RTD-A ad una certa data. Questo ci presenta il quadro di una crescita storicamente non costante. Secondo questi dati, dal 2011 al 2020, in termini di valori assoluti la crescita media degli RTD-A risulterebbe di circa 488,3 unità all’anno (385,8 dal 2016 al 2020).

Recentemente sono stati presentati in un’occasione pubblica dati relativi alla numerosità di RTD-A reclutati dal 2016 al 2019. [77] Mentre i dati a nostra disposizione registrano una situazione statica, che rappresenta il risultato di ingressi ed esiti dalla fascia, questi dati si riferiscono, appunto, esclusivamente al reclutamento. I dati sono stati forniti in forma aggregata per i 4 anni e distinti per Area CUN. [78]

Tabella 208 . Reclutamento degli RTD-A per area CUN. Anni 2016-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati ANVUR. [79]

Area CUN

RTD-A – reclutamento 2016-2019

Media annuale

Area 01

305

76,25

Area 02

310

77,50

Area 03

285

71,25

Area 04

105

26,25

Area 05

464

116,00

Area 06

936

234,00

Area 07

308

77,00

Area 08

400

100,00

Area 09

865

216,25

Area 10

408

102,00

Area 11

419

104,75

Area 12

283

70,75

Area 13

469

117,25

Area 14

166

41,50

Totale

5723

1430,75

Ricordiamo ora la distribuzione di RTD-A nelle tre macro-aree del nostro Paese. Cominciamo col riassumere qui le serie storiche dei valori assoluti.

Tabella 209 . Numerosità degli RTD-A per area geografica. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Nord

RTD-A Centro

RTD-A Sud e Isole

Totale RTD-A

2010

0

3

0

3

2011

52

21

77

150

2012

555

231

335

1121

2013

989

426

556

1971

2014

1278

623

706

2607

2015

1415

732

810

2957

2016

1525

819

903

3247

2017

1760

914

1017

3691

2018

1967

995

1031

3993

2019

2010

1052

1372

4434

2020

2285

1102

1499

4886

Osserviamo ora la distribuzione degli RTD-A nelle tre macro-aree del Paese in percentuale sul totale della fascia.

Tabella 210 . RTD-A per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Nord

RTD-A Centro

RTD-A Sud e Isole

2010

0,00%

100,00%

0,00%

2011

34,67%

14,00%

51,33%

2012

49,51%

20,61%

29,88%

2013

50,18%

21,61%

28,21%

2014

49,02%

23,90%

27,08%

2015

47,85%

24,75%

27,39%

2016

46,97%

25,22%

27,81%

2017

47,68%

24,76%

27,55%

2018

49,26%

24,92%

25,82%

2019

45,33%

23,73%

30,94%

2020

46,77%

22,55%

30,68%

Osserviamo anche la composizione di genere in percentuale rispetto ai totali delle aree geografiche.

Riscontriamo che, anche escludendo dalla media il 2010, la percentuale media di donne e uomini è: 45,23% di donne e 54,77% di uomini al Nord; 40,55% di donne e 59,45% di uomini al Centro; 44,84% di donne e 55,16% di uomini al Sud e nelle Isole.

Tabella 211 . RTD-A per genere e per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nord

Centro

Sud e Isole

Anno

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

2010

0,00%

100,00%

2011

51,92%

48,08%

33,33%

66,67%

50,65%

49,35%

2012

47,75%

52,25%

35,06%

64,94%

41,19%

58,81%

2013

45,80%

54,20%

38,03%

61,97%

42,99%

57,01%

2014

43,82%

56,18%

40,93%

59,07%

42,49%

57,51%

2015

42,61%

57,39%

42,49%

57,51%

44,57%

55,43%

2016

42,16%

57,84%

41,76%

58,24%

43,08%

56,92%

2017

43,75%

56,25%

42,01%

57,99%

43,95%

56,05%

2018

43,67%

56,33%

43,02%

56,98%

45,59%

54,41%

2019

45,87%

54,13%

44,49%

55,51%

46,57%

53,43%

2020

44,95%

55,05%

44,37%

55,63%

47,30%

52,70%

Nelle tabelle seguenti, la numerosità degli RTD-A nelle regioni italiane, in valori assoluti e in percentuali sulla fascia.

Tabella 212 . Numerosità degli RTD-A nelle regioni italiane. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino Alto Adige

Umbria

Valle d’Aosta

Veneto

Totale

2010

3

3

2011

48

17

19

16

1

1

1

12

15

1

6

13

150

2012

2

13

83

70

21

96

40

203

27

5

120

1

120

111

82

39

26

2

60

1121

2013

4

22

205

174

28

191

56

410

36

7

133

28

144

146

153

79

46

2

107

1971

2014

11

25

250

217

37

294

83

540

43

5

159

42

150

223

218

104

68

2

136

2607

2015

13

2

24

269

279

39

335

100

587

47

3

152

172

112

215

227

107

123

2

149

2957

2016

17

3

25

356

292

42

361

93

619

49

12

176

215

70

205

289

114

120

1

188

3247

2017

39

5

19

491

303

44

408

82

765

61

19

191

215

68

161

336

136

109

3

236

3691

2018

61

5

23

511

274

52

490

91

809

61

19

259

135

92

185

385

138

59

3

341

3993

2019

121

29

82

560

287

42

551

91

822

69

23

261

162

138

257

391

146

41

3

358

4434

2020

142

30

102

572

399

49

577

118

883

79

25

282

191

149

288

408

162

38

1

391

4886

Tabella 213 . RTD-A nelle regioni italiane. Anni 2010-2020. Valori percentuali sulla fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino Alto Adige

Umbria

Valle d’Aosta

Veneto

2010

100%

2011

32,00%

11,33%

0,00%

12,67%

0,00%

10,67%

0,67%

0,67%

0,00%

0,67%

8,00%

10,0%

0,67%

4,00%

0,00%

0,00%

8,67%

2012

0,18%

0,00%

1,16%

7,40%

6,24%

1,87%

8,56%

3,57%

18,11%

2,41%

0,45%

10,7%

0,09%

10,7%

9,90%

7,31%

3,48%

2,32%

0,18%

5,35%

2013

0,20%

0,00%

1,12%

10,40%

8,83%

1,42%

9,69%

2,84%

20,80%

1,83%

0,36%

6,75%

1,42%

7,31%

7,41%

7,76%

4,01%

2,33%

0,10%

5,43%

2014

0,42%

0,00%

0,96%

9,59%

8,32%

1,42%

11,28%

3,18%

20,71%

1,65%

0,19%

6,10%

1,61%

5,75%

8,55%

8,36%

3,99%

2,61%

0,08%

5,22%

2015

0,44%

0,07%

0,81%

9,10%

9,44%

1,32%

11,33%

3,38%

19,85%

1,59%

0,10%

5,14%

5,82%

3,79%

7,27%

7,68%

3,62%

4,16%

0,07%

5,04%

2016

0,52%

0,09%

0,77%

10,96%

8,99%

1,29%

11,12%

2,86%

19,06%

1,51%

0,37%

5,42%

6,62%

2,16%

6,31%

8,90%

3,51%

3,70%

0,03%

5,79%

2017

1,06%

0,14%

0,51%

13,30%

8,21%

1,19%

11,05%

2,22%

20,73%

1,65%

0,51%

5,17%

5,82%

1,84%

4,36%

9,10%

3,68%

2,95%

0,08%

6,39%

2018

1,53%

0,13%

0,58%

12,80%

6,86%

1,30%

12,27%

2,28%

20,26%

1,53%

0,48%

6,49%

3,38%

2,30%

4,63%

9,64%

3,46%

1,48%

0,08%

8,54%

2019

2,73%

0,65%

1,85%

12,63%

6,47%

0,95%

12,43%

2,05%

18,54%

1,56%

0,52%

5,89%

3,65%

3,11%

5,80%

8,82%

3,29%

0,92%

0,07%

8,07%

2020

2,91%

0,61%

2,09%

11,71%

8,17%

1,00%

11,81%

2,42%

18,07%

1,62%

0,51%

5,77%

3,91%

3,05%

5,89%

8,35%

3,32%

0,78%

0,02%

8,00%

2020

2,91%

0,61%

2,09%

11,71%

8,17%

1,00%

11,81%

2,42%

18,07%

1,62%

0,51%

5,77%

3,91%

3,05%

5,89%

8,35%

3,32%

0,78%

0,02%

8,00%

Figura 117 . RTD-A nelle aree geografiche. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Concludiamo questo breve riepilogo con la distribuzione di RTD-A per aree CUN in valori assoluti.

Tabella 214 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

Totale

2010

1

2

3

2011

2

3

7

4

10

19

3

11

29

29

9

6

14

4

150

2012

37

46

62

17

106

168

60

77

146

105

87

67

109

34

1121

2013

74

104

100

31

190

315

91

130

237

175

162

118

179

65

1971

2014

114

134

127

42

246

424

119

166

331

210

213

157

226

98

2607

2015

126

139

142

45

264

465

146

177

409

231

239

184

278

112

2957

2016

153

144

154

51

257

554

172

218

476

217

238

204

289

120

3247

2017

170

176

174

68

291

619

196

236

565

256

282

188

333

137

3691

2018

199

199

165

71

330

665

199

256

621

280

315

208

355

130

3993

2019

194

221

201

79

398

729

264

306

671

307

349

234

354

127

4434

2020

230

241

232

81

437

837

262

342

692

378

367

260

394

133

4886

Figura 118 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2012, 2016, 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Vediamo ora la distribuzione degli RTD-A nelle aree CUN, in valori percentuali sul totale della fascia.

Tabella 215 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

33,33%

66,67%

2011

1,33%

2,00%

4,67%

2,67%

6,67%

12,67%

2,00%

7,33%

19,33%

19,33%

6,00%

4,00%

9,33%

2,67%

2012

3,30%

4,10%

5,53%

1,52%

9,46%

14,99%

5,35%

6,87%

13,02%

9,37%

7,76%

5,98%

9,72%

3,03%

2013

3,75%

5,28%

5,07%

1,57%

9,64%

15,98%

4,62%

6,60%

12,02%

8,88%

8,22%

5,99%

9,08%

3,30%

2014

4,37%

5,14%

4,87%

1,61%

9,44%

16,26%

4,56%

6,37%

12,70%

8,06%

8,17%

6,02%

8,67%

3,76%

2015

4,26%

4,70%

4,80%

1,52%

8,93%

15,73%

4,94%

5,99%

13,83%

7,81%

8,08%

6,22%

9,40%

3,79%

2016

4,71%

4,43%

4,74%

1,57%

7,91%

17,06%

5,30%

6,71%

14,66%

6,68%

7,33%

6,28%

8,90%

3,70%

2017

4,61%

4,77%

4,71%

1,84%

7,88%

16,77%

5,31%

6,39%

15,31%

6,94%

7,64%

5,09%

9,02%

3,71%

2018

4,98%

4,98%

4,13%

1,78%

8,26%

16,65%

4,98%

6,41%

15,55%

7,01%

7,89%

5,21%

8,89%

3,26%

2019

4,38%

4,98%

4,53%

1,78%

8,98%

16,44%

5,95%

6,90%

15,13%

6,92%

7,87%

5,28%

7,98%

2,86%

2020

4,71%

4,93%

4,75%

1,66%

8,94%

17,13%

5,36%

7,00%

14,16%

7,74%

7,51%

5,32%

8,06%

2,72%

Figura 119 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2012, 2016, 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Confrontiamo ora la presenza di RTD-A nelle 14 aree CUN con la numerosità totale delle rispettive aree.

Tabella 216 . Incidenza degli RTD-A sul totale dei docenti/ricercatori di ciascuna area CUN. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale delle singole aree. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

0,03%

0,04%

2011

0,06%

0,13%

0,24%

0,37%

0,20%

0,19%

0,10%

0,30%

0,55%

0,54%

0,18%

0,12%

0,29%

0,23%

2012

1,16%

2,06%

2,12%

1,61%

2,17%

1,70%

1,97%

2,12%

2,78%

2,01%

1,82%

1,39%

2,27%

1,94%

2013

2,37%

4,68%

3,46%

2,98%

3,95%

3,27%

3,03%

3,66%

4,55%

3,43%

3,43%

2,47%

3,74%

3,74%

2014

3,68%

6,10%

4,46%

4,09%

5,20%

4,52%

4,00%

4,77%

6,37%

4,25%

4,63%

3,34%

4,77%

5,69%

2015

4,19%

6,48%

5,07%

4,46%

5,70%

5,10%

4,98%

5,19%

7,79%

4,80%

5,29%

3,94%

5,83%

6,62%

2016

5,05%

6,66%

5,51%

5,09%

5,56%

6,13%

5,82%

6,39%

8,97%

4,60%

5,34%

4,41%

6,06%

7,16%

2017

5,63%

8,08%

6,26%

6,75%

6,37%

7,00%

6,62%

6,99%

10,52%

5,51%

6,41%

4,11%

6,97%

8,23%

2018

6,57%

8,96%

5,91%

6,92%

7,07%

7,58%

6,64%

7,47%

11,22%

6,06%

7,06%

4,51%

7,32%

7,86%

2019

6,28%

9,58%

7,01%

7,55%

8,32%

8,24%

8,60%

8,65%

11,74%

6,55%

7,69%

5,00%

7,13%

7,61%

2020

7,34%

10,24%

8,04%

7,79%

9,12%

9,45%

8,56%

9,63%

11,93%

8,00%

8,10%

5,53%

7,76%

7,66%

Figura 120 . Incidenza degli RTD-A sul totale dei docenti/ricercatori di ciascuna area CUN . Anni 2012, 2016, 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

5.4.2. Assegnisti di ricerca

Il reclutamento di assegnisti di ricerca è regolato dall’art. 22 della legge 240/2010 che, al comma 2, stabilisce che «possono essere destinatari degli assegni studiosi in possesso di curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento di attività di ricerca». Il dottorato di ricerca non è un requisito obbligatorio (a meno che nel bando non sia diversamente indicato), ma costituisce tuttavia sempre titolo preferenziale.

Le risorse per gli assegni provengono da finanziamenti di varia natura (progetti nazionali o europei, Fondo di Finanziamento degli Atenei o fonti esterne) e gli assegni, non collegati ai punti organico, dipendono dalla semplice disponibilità di risorse.

Gli assegnisti – reclutati per svolgere un’attività lavorativa di ricerca su progetti sotto la guida di un responsabile – possono svolgere anche funzioni di didattica sussidiaria e avere in affidamento incarichi di docenza, se i regolamenti di ateneo lo consentono . I contratti sono da un anno a tre anni, per una durata complessiva che non può superare i dodici anni, anche non continuativi e in sedi e enti diversi. Gli assegnisti possono concorrere per posizioni di RTD-A oppure di RTD-B, se hanno cumulato già tre anni di assegno o hanno ottenuto l’abilitazione.

Il database del Miur – interrogato il 31 dicembre 2020 – riporta un totale di 14.476 assegnisti.

L’interrogazione del database Miur è possibile solo “ad oggi” e la variabile del genere non è presente. Tuttavia fra quelli contenuti nel Portale dei dati dell’istruzione superiore (USTAT-Miur) è stato possibile estrarre dati essenziali riguardanti gli assegnisti dal 2012 al 2019. [80]

Nella tabella seguente riportiamo i totali per anno e per genere.

Tabella 217 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Assegniste

Assegnisti

Totale

2012

8071

7676

15747

2013

8183

8097

16280

2014

8048

7861

15909

2015

7151

6891

14042

2016

7096

6850

13946

2017

7110

7014

14124

2018

7071

7034

14105

2019

7195

7264

14459

Variaz. % 2012-2019

-10,85%

-5,37%

-8,18%

Vediamo innanzitutto che la numerosità degli assegnisti ha avuto un picco negativo nel 2016 (-11,44%) e con qualche oscillazione è in ripresa. Rispetto al 2012 la decrescita è dell’8,18% e riguarda maggiormente le donne (-10,85%).

Figura 121 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

La cosa è maggiormente evidente nell’incidenza percentuale delle donne e degli uomini sui totali, come si evince dalla tabella seguente.

Tabella 218 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori percentuali. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Assegniste

Assegnisti

2012

51,25%

48,75%

2013

50,26%

49,74%

2014

50,59%

49,41%

2015

50,93%

49,07%

2016

50,88%

49,12%

2017

50,34%

49,66%

2018

50,13%

49,87%

2019

49,76%

50,24%

Media 2012-2019

50,52%

49,48%

Nel segmento temporale considerato le donne hanno in media un’incidenza superiore a quella degli uomini, ma l’evoluzione pare stabilmente essere quella di un aumento della componente maschile a scapito di quella femminile, come appare evidente nella figura seguente.

Figura 122 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori percentuali. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

Degli assegnisti del 2020 non conosciamo la distribuzione per genere ma, tuttavia, su di essi siamo in grado di elaborare una serie di informazioni.

Cominciamo prendendo in considerazione la distribuzione degli assegnisti nelle tre macro-aree del Paese in valori assoluti e in percentuale.

Tabella 219 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area geografica. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nord

Centro

Sud e Isole

Totale

8675

3573

2228

14476

59,93%

24,68%

15,39%

Figura 123 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area geografica. Anno 2020. Percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Come di consueto, scendiamo nel dettaglio regione per regione, cominciando dalle regioni del Nord.

Tabella 220 . NORD. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale dell’area geografica e della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli

Trentino Alto Adige

Totale

2020

8

1076

332

1924

2967

1540

364

464

8675

% area

0,09%

12,40%

3,83%

22,18%

34,20%

17,75%

4,20%

5,35%

100,00%

% totale

0,06%

7,43%

2,29%

13,29%

20,50%

10,64%

2,51%

3,21%

59,93%

Figura 124 . NORD. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Passiamo ora alle regioni del Centro.

Tabella 221 . CENTRO. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale dell’area geografica e della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

2020

1452

381

1522

218

3573

% area

40,64%

10,66%

42,60%

6,10%

100,00%

% totale

10,03%

2,63%

10,51%

1,51%

24,68%

Figura 125 . CENTRO. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Veniamo, infine, alle regioni del Sud e alle Isole.

Tabella 222 . SUD e ISOLE. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale dell’area geografica e della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

2020

257

35

37

827

288

302

194

288

2228

% area

11,54%

1,57%

1,66%

37,12%

12,93%

13,55%

8,71%

12,93%

100,01%

% totale

1,78%

0,24%

0,26%

5,71%

1,99%

2,09%

1,34%

1,99%

15,39%

Figura 126 . SUD e ISOLE. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Veniamo ora al confronto fra tutte le regioni italiane, con istogrammi che presentano la numerosità degli assegnisti nelle singole regioni in ordine decrescente.

Figura 127 . Numerosità degli assegnisti di ricerca nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Cerchiamo ora di approssimare quali siano le prospettive di stabilizzazione degli assegnisti. Ovviamente non si possono fare previsioni sull’andamento del reclutamento degli RTD-B. Sappiamo che dal 2016 al 2019 sono stati reclutati in tutto 5.540 RTD-B, [81] cifra dalla quale ricaviamo una media di reclutati di 1.385 unità all’anno, dei quali non conosciamo la distribuzione geografica. Dai dati a nostra disposizione sappiamo soltanto che dal 2016 al 2020 gli RTD-B sono cresciuti in media di circa 388 unità all’anno al Nord (circa il 49%), circa 178 al Centro (circa il 23%) e circa 223 al Sud e nelle Isole (circa il 28%; le cifre sono state tutte arrotondate all’unità superiore). Potremmo quindi ipotizzare che le cifre della crescita rispecchino i reclutamenti, almeno in percentuale. Se così fosse, i 1.385 reclutati annuali sarebbero così ripartiti: Nord 679; Centro 319; Sud e Isole 389, cifre tutte arrotondate all’unità superiore.

Analogamente, non possiamo prevedere quale sarà il numero degli assegnisti negli anni a venire, o anche soltanto nel 2021. Sappiamo solo che dal 2012 al 2020 nell’università italiana abbiamo avuto una media di 14.788 assegnisti all’anno (anche questa cifra è arrotondata all’unità superiore). Ponendo che il numero di RTD-B reclutati in un anno rimanga simile anche per il 2021 alle medie finora registrate, possiamo confrontare il numero degli assegnisti con quello della media del reclutamento annuale degli RTD-B dal 2016 al 2019. Attraverso questo confronto possiamo tentare di calcolare la percentuale di assegnisti che nel 2021 hanno “probabilità di stabilizzazione” nelle tre macro aree.

Ovviamente questo calcolo – oltre ad essere puramente ipotetico e a non avere alcuna validità previsionale – non tiene conto degli altri competitors (vale a dire degli RTD-A che hanno concluso i trienni e di un numero cospicuo di abilitati alla seconda fascia in questo momento esterni al sistema della ricerca universitaria italiana), né può tener conto – data la natura dei dati a nostra disposizione – dell’“anzianità” degli assegnisti: non sappiamo infatti quanti anni di assegno abbiano cumulato i singoli assegnisti nel momento in cui estraiamo i dati. Questo calcolo ci è quindi utile più che altro a comprendere quale sia l’ordine di grandezza della precarizzazione e a prendere coscienza delle alte probabilità di espulsione di personale altamente formato e qualificato dal sistema della ricerca italiano.

Tabella 223 . Numerosità degli assegnisti di ricerca e percentuali della “probabilità di stabilizzazione” degli assegnisti nel 2021 sul totale dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e ANVUR. [82]

Area geografica

Nord

Centro

Sud e Isole

Totale

Assegnisti di ricerca

8675

3573

2228

14476

“Probabilità di stabilizzazione”

7,82%

8,92%

17,41%

9,57%

Vediamo come, piuttosto contro-intuitivamente, gli assegnisti sembrerebbero avere maggiori probabilità di stabilizzazione non dove c’è la maggiore concentrazione di RTD-B e degli assegnisti stessi ma, piuttosto, nelle aree dove la concentrazione di assegnisti e di RTD-B è più bassa.

Vediamo ora le prospettive di ricambio per aree CUN, esaminando la numerosità degli assegnisti per singola area, in valori assoluti e in percentuale rispetto alla numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato della stessa area. Presenteremo solo i grafici.

Figura 128 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area CUN. Anno 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Posto che il numero degli assegnisti è pari al 25,74% del numero dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato, vediamo come questo rapporto si modifica nelle diverse aree CUN.

Figura 129 . Confronto tra assegnisti di ricerca e docenti/ricercatori per area CUN. Anno 2020. Valori percentuali rispetto al numero di docenti/ricercatori dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Cerchiamo ora di capire quali siano le prospettive di stabilizzazione degli assegnisti reclutati nelle diverse aree CUN. Anche in questo caso vale il discorso già fatto per le regioni. Ovviamente non si possono fare previsioni sull’andamento del reclutamento degli RTD-B. Tuttavia abbiamo i dati relativi alla numerosità di RTD-B reclutati dal 2016 al 2019 forniti in forma aggregata per i 4 anni e distinti per area CUN (cfr. Tabella 194 ). [83]

Posto che la numerosità degli RTD-B reclutati nel 2021 rimanga simile alle medie finora registrate, sarà possibile approssimare la percentuale di “probabili reclutati nel 2021” sugli assegnisti di ciascuna area CUN. Anche qui valgono le osservazioni già fatte: questo calcolo non tiene conto degli RTD-A che hanno concluso i trienni e degli abilitati in seconda fascia “esterni”, né può tener conto – data la natura dei dati a nostra disposizione – dell’“anzianità” degli assegnisti. Il calcolo non ha quindi alcuna validità previsionale, ma serve solo a stabilire un ordine di grandezza fra gli assegnisti e i reclutati in prospettiva della stabilizzazione.

Tabella 224 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area CUN, media del reclutamento annuale di RTD-B dal 2016 al 2019 e percentuali della “probabilità di stabilizzazione” degli assegnisti nel 2021 sul totale delle singole aree. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali della media dei reclutati sugli assegnisti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e ANVUR.

Area CUN

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

Assegnisti 2020

623

807

751

279

1425

1784

882

1216

3078

781

1013

554

816

467

Media re clutamento RTD-B 2016-2019

85,25

70,25

72,75

24,25

132,25

186,25

66

86,5

151,75

134,5

122,25

81,25

121

50,75

“Probabilità di stabilizzazione”

13,68%

8,71%

9,69%

8,69%

9,28%

10,44%

7,48%

7,11%

4,93%

17,22%

12,07%

14,67%

14,83%

10,87%

Figura 130 . Percentuali della “probabilità di stabilizzazione” degli assegnisti nel 2021 per area CUN, calcolata sulla media del reclutamento annuale degli RTD-B nel periodo 2016-2019 nelle singole aree. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e ANVUR.

Anche in questo caso notiamo come non sempre la maggiore presenza di ricercatori a tempo determinato e di assegnisti in un’area implichi maggiori speranze di stabilizzazione per gli afferenti. Si veda in particolare il caso dell’Area 09 – Ingegneria industriale e dell’informazione, in cui, malgrado l’aumento di numerosità, tanto più notevole in un contesto di generale decrescita, si prefigura (pur con tutti i caveat già indicati) una probabilità di stabilizzazione degli assegnisti inferiore al 5% del loro attuale numero.

5.4.3. Contratti di collaborazione in attività di ricerca

In questo paragrafo trattiamo i dati relativi a borse di studio e di ricerca per laureati, ai contratti di prestazione autonoma per programmi di ricerca, ai contratti di formazione specialistica dei medici e tecnologi a tempo deter minato. [84] L’USTAT-Miur riunisce questi dati nel file: 2015-2019 Collaboratori in attività di ricerca . [85] In questo file viene indicato il genere del titolare del contratto, ma non vengono specificati né il settore scientifico-disciplinare o l’area CUN, [86] né l’estensione temporale dei contratti. Per questo motivo, dato che l’estensione temporale di questi rapporti è estremamente variabile e può essere inferiore o superiore all’anno solare, in questo paragrafo diversamente che negli altri, non parleremo di numerosità dei collaboratori ma di numero di contratti di collaborazione stipulati in un anno.

Dal 2015 al 2019 il numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca ha conosciuto un notevole incremento.

Tabella 225 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazione percentuale. Anni 2015-2019. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Contratti di collaborazione in attività di ricerca

2015

42374

2016

51994

2017

50595

2018

55032

2019

58905

Variaz. % 2015-2019

+39,01%

Esaminiamo ora la composizione di genere dei titolari dei contratti, partendo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali nel periodo preso in esame.

Tabella 226 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per genere. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Titolari donne

Titolari uomini

Totale

2015

25167

17207

42374

2016

29904

22090

51994

2017

28337

22258

50595

2018

30467

24565

55032

2019

31842

27063

58905

Variaz. % 2015-2019

+26,52%

+57,28%

+39,01%

Figura 131 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per genere del titolare. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Quello dei contratti di collaborazione in attività di ricerca è uno dei rarissimi casi in cui il numero delle titolari di contratti donne sopravanza quello degli uomini anche se, nella crescita del periodo preso in esame (+39,01%), i contratti assegnati agli uomini crescono molto più di quelli assegnati alle donne (+57,28% contro il +26,52% delle donne).

Esaminiamo qui le percentuali della composizione di genere dei titolari dei contratti di collaborazione nel periodo preso in esame.

Figura 132 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per genere del titolare. Anni 2015-2019. Valori percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo ora il numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca stipulati nell’anno nelle diverse aree del Paese e le variazioni percentuali nel periodo preso in esame.

Tabella 227 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per area geografica. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Nord-Est

Nord-Ovest

Centro

Sud

Isole

Totale

2015

8194

11311

9849

7523

5497

42374

2016

11935

13693

11453

8928

5985

51994

2017

11687

13940

11533

8521

4914

50595

2018

13728

14640

12084

9116

5464

55032

2019

14383

15725

12605

10283

5909

58905

Variaz. % 2015-2019

+75,53%

+39,02%

+27,98%

+36,69%

+7,49%

+39,01%

Notiamo una crescita generalizzata del numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca rilevati ogni anno dal Miur, sebbene anche in questo caso le diverse aree del Paese si muovano in maniera differente. Osserviamo l’incidenza percentuale del numero dei contratti nelle tre macro-aree geografiche sul totale dei contratti stipulati ogni anno.

Tabella 228 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per area geografica. Anni 2015-2019. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Nord

Centro

Sud e Isole

2015

46,03%

23,24%

30,73%

2016

49,29%

22,03%

28,68%

2017

50,65%

22,79%

26,55%

2018

51,55%

21,96%

26,49%

2019

51,11%

21,40%

27,49%

Variaz. punti percentuali

+5,08

-1,84

-3,24

La concentrazione del numero di contratti di collaborazione in attività di ricerca cresce nel Nord fino ad arrivare, nel 2019, ad una percentuale superiore al 50% del totale nazionale; decresce invece al Centro e, in maniera ancor più accentuata, nel Sud e nelle Isole. La percentuale media di contratti di collaborazione in attività di ricerca sul totale nazionale è, nel periodo preso in esame, del 49,73% al Nord, del 22,28% al Centro e del 27,99% al Sud e nelle Isole.

Figura 133 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per area geografica. Anni 2015-2019. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Guardiamo ora al numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca stipulati in un anno nelle tre macro-aree del Paese in dettaglio.

Esaminiamo prima la situazione del Nord regione per regione. Come di consueto, la situazione presenta rilevanti differenze al suo interno. Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2015 al 2019.

Tabella 229 . NORD. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia-Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia-Giulia

Trentino-Alto Adige

NORD

2015

31

2677

1116

3170

7487

3828

981

215

19505

2016

19

3370

1108

3503

9196

6399

1182

851

25628

2017

10

3699

964

3940

9267

5827

1121

799

25627

2018

8

3826

999

4309

9807

7482

1217

720

28368

2019

10

4150

1214

4433

10351

7953

1278

719

30108

Variaz. % 2015-2019

-67,74%

+55,02%

+8,78%

+39,84%

+38,25%

+107,76%

+30,28%

+234,42%

+54,36%

Figura 134 . NORD. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo ora la situazione del Centro regione per regione. Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2015 al 2019.

Tabella 230 . CENTRO. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

CENTRO

2015

4734

643

3798

674

9849

2016

5179

875

4579

820

11453

2017

5127

985

4740

681

11533

2018

4966

1018

5190

910

12084

2019

5031

1148

5541

885

12605

Variaz. % 2015-2019

+6,27%

+78,54%

+45,89%

+31,31%

+27,98%

Figura 135 . CENTRO Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo ora i dati del Sud e delle Isole.

Tabella 231 . SUD e ISOLE. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

SUD e ISOLE

2015

1320

42

126

3483

718

1834

1893

3604

13020

2016

1307

61

40

4683

640

2197

2073

3912

14913

2017

1366

51

84

4524

719

1777

1814

3100

13435

2018

1260

78

82

4674

806

2216

1890

3574

14580

2019

1244

71

82

5778

797

2311

2350

3559

16192

Variaz. % 2015-19

-5,76%

+69,05%

-34,92%

+65,89%

+11,00%

+26,01%

+24,14%

-1,25%

+24,36%

Figura 136 . SUD e ISOLE. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Approfondiamo ora la situazione dei contratti a collaboratori in attività di ricerca nel sistema delle università statali, non statali legalmente riconosciute, e telematiche. Cominciamo dai valori assoluti.

Tabella 232 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Statali

Non statali

Telematiche

Totale

2015

40100

2256

18

42374

2016

48283

3669

42

51994

2017

46898

3676

21

50595

2018

51208

3790

34

55032

2019

54699

4028

178

58905

Variaz. % 2015-2019

+36,41%

+78,55%

+888,89%

+39,01%

Esaminiamo ora la situazione del sistema statale nella sua articolazione. La situazione presenta rilevanti differenze al suo interno. Le differenze sono legate alle diverse dimensioni degli atenei ma, evidentemente, anche alla loro collocazione geografica, che qui non prendiamo in considerazione, e alla diversa funzione e specializzazione (nel caso di Politecnici e Scuole Superiori). Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali.

Tabella 233 . Università STATALI. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Mega

Grandi

Medie

Piccole

Politecnici

Scuole Superiori

Totale università Statali

2015

16438

14943

6371

1516

586

246

40100

2016

22310

15988

7623

1456

742

164

48283

2017

21298

15096

7511

1575

1072

346

46898

2018

24111

16295

7817

1610

1003

372

51208

2019

25575

17771

8380

1626

1028

319

54699

Variaz. % 2015-2019

+55,58%

+18,93%

+31,53%

+7,26%

+75,43%

+29,67%

+36,41%

Figura 137 . UNIVERSITÀ STATALI. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo i dati delle università non statali articolate per grandezza e tipologia. Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2015 al 2019.

Tabella 234 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Contratti di collaborazione in attività in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Non statali Grandi

Non statali Medie

Non statali Piccole

Telematiche

Totale università non statali

2015

1487

139

630

18

2274

2016

2404

416

849

42

3711

2017

2414

411

851

21

3697

2018

2422

329

1039

34

3824

2019

2363

418

1247

178

4206

Variaz. % 2015-2019

+58,91%

+200,72%

+97,94%

+888,89%

+84,96%

Figura 138 . UNIVERSITÀ NON STATALI Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

5.5. Docenti a contratto

I docenti a contratto hanno contratti di diritto privato della durata di un anno accademico, rinnovabili annualmente per un periodo massimo di cinque anni, a titolo gratuito o oneroso. L’art. 23 della legge 240/2010 distingue fra contratti stipulati al fine di avvalersi della collaborazione di esperti di alta qualificazione in possesso di un significativo curriculum scientifico o professionale; contratti a docenti, studiosi o professionisti stranieri di chiara fama; e contratti a titolo oneroso per fare fronte a specifiche esigenze didattiche, anche integrative, con soggetti in possesso di adeguati requisiti scientifici e professionali.

Solo questi ultimi vengono selezionati a seguito di un bando pubblico con procedure disciplinate dai regolamenti di ateneo, che assicurino la valutazione comparativa dei candidati e la pubblicità degli atti. A loro può essere affidata l’intera responsabilità di insegnamenti ufficiali vacanti, per i quali non sussistano le condizioni per attribuire supplenze o affidamenti, ovvero quella d’insegnamenti per corsi di alta formazione post-laurea (master), oppure moduli o parti di insegnamenti ufficiali o cicli di lezioni e di seminari. In questi ultimi due casi essi non rimediano a una carenza d’organico ma integrano l’offerta didattica con apporti di particolari specializzazioni o competenze di alta qualificazione scientifica e/o professionale.

Abbiamo preso in esame gli anni accademici dal 2014/2015 al 2018/2019, quelli cioè per i quali il MIUR mette a disposizione i dati relativi ai docenti a contratto.

Nelle università italiane abbiamo circa un docente a contratto ogni due docenti/ricercatori, conteggiando fra essi anche i ricercatori a tempo indeterminato. [87] Nella seguente tabella, oltre al rapporto tra docenti/ricercatori e docenti a contratto, abbiamo calcolato l’incidenza percentuale dei docenti a contratto sul “totale della docenza”, ovvero sulla somma di docenti/ricercatori e contrattisti. Il rapporto fra docenti a tempo indeterminato o a tempo determinato e docenti a contratto sale ininterrottamente per tutto il periodo preso in esame. Analogamente cresce la percentuale di docenti a contratto sul totale della docenza che, per il periodo preso in esame, registra una media del 34,25%.

Tabella 235 . Rapporto fra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali di contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per docenti a contratto

% contrattisti sul totale della docenza

2014/2015

55606

28107

1,98

33,58%

2015/2016

54766

27360

2,00

33,31%

2016/2017

54548

28237

1,93

34,11%

2017/2018

54152

28973

1,87

34,85%

2018/2019

54675

29956

1,83

35,40%

Variaz. % 2014-2018

-1,67%

+6,58%

-7,74%

Figura 139 . Confronto tra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Passiamo ora al confronto fra il numero degli iscritti e quello dei docenti/ricercatori e dei docenti a contratto, implementando la già presentata Tabella 8 . Nella seguente elaborazione, dal novero dei docenti sono stati sottratti quelli delle Scuole Superiori. Gli iscritti a questa tipologia di atenei non sono infatti compresi nei dati forniti dal Miur sugli iscritti. [88]

Tabella 236 . Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali, rapporti tra iscritti e totale della docenza e iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per Docente/ricercatore

2014/2015

1663325

55287

27801

20,02

30,09

2015/2016

1648374

54451

27122

20,21

30,27

2016/2017

1665549

54215

27978

20,26

30,72

2017/2018

1692568

53801

28781

20,50

31,46

2018/2019

1720674

54293

29767

20,47

31,69

Variaz. % 2014-2018

+3,45%

-1,80%

+7,07%

+2,25%

+5,34%

Nel periodo preso in esame, nelle università italiane abbiamo una crescita di iscritti (+3,45%), un calo dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (-1,8%) e una crescita di docenti a contratto (+7,07%). Il numero medio di iscritti per docente è 20,29; tuttavia, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa di 30,85 iscritti per docente.

Esaminiamo ora la composizione di genere dei docenti a contratto.

Tabella 237 . Numerosità dei docenti a contratto per genere. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Donne

Uomini

Totale

2014/2015

11127

16980

28107

2015/2016

10565

16795

27360

2016/2017

10940

17297

28237

2017/2018

11199

17774

28973

2018/2019

11694

18262

29956

Variaz. % 2014-2018

+5,10%

+7,55%

+6,58%

Figura 140 . Docenti a contratto per genere. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anche per i docenti a contratto è evidente uno squilibrio di genere, sebbene meno marcato di quello che riscontriamo nei totali riguardanti i docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Con movimento inverso a questi ultimi, esso sembra tuttavia in via di accentuazione.

Tabella 238 . Docenti a contratto e docenti/ricercatori per genere. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali sui totali delle due tipologie. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

% donne docenti a contratto

% uomini docenti a contratto

% donne docenti/ricercatori

% uomini docenti/ricercatori

2014/2015

39,59%

60,41%

36,68%

63,32%

2015/2016

38,61%

61,39%

36,85%

63,15%

2016/2017

38,74%

61,26%

37,09%

62,91%

2017/2018

38,65%

61,35%

37,41%

62,59%

2018/2019

39,04%

60,96%

37,82%

62,18%

Variaz. punti perc.

-0,55

+0,55

+1,14

-1,14

Esaminiamo ora, come di consueto, la distribuzione dei docenti a contratto nelle diverse aree del Paese.

Tabella 239 . Numerosità dei docenti a contratto per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e distribuzioni percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno accademico

Nord-Est

Nord-Ovest

Centro

Sud

Isole

Totale

2014/2015

6037

9224

7586

3925

1335

28107

2015/2016

4865

9697

7763

3603

1432

27360

2016/2017

5358

9575

8072

3737

1495

28237

2017/2018

5383

9926

8472

3755

1437

28973

2018/2019

5552

9961

8911

4155

1377

29956

Variaz. % 2014-2018

-8,03%

+7,99%

+17,47%

+5,86%

+3,15%

+6,58%

2014/2015 (% sul tot)

21,48%

32,82%

26,99%

13,96%

4,75%

100%

2018/2019 (% sul tot)

18,53%

33,25%

29,75%

13,87%

4,60%

100%

Notiamo una crescita del numero dei docenti a contratto quasi generalizzata, sebbene di entità differenti. Il Nord Est fa eccezione a questa tendenza. Quest’area, infatti, passa dall’impiegare il 21,48% dei docenti a contratto nel 2014/2015, a un’incidenza del 18,53% nel 2018/2019. Negli stessi anni la percentuale di docenti a contratto sul totale nazionale aumenta nel Nord Ovest e nel Centro. Pressoché invariate restano invece le percentuali di docenti a contratto nel Sud e nelle Isole sul totale nazionale.

Figura 141 . Numerosità dei docenti a contratto per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Nella tabella seguente i valori assoluti e le variazioni percentuali dei docenti/ricercatori a tempo determinato e indeterminato e dei docenti a contratto. Abbiamo considerato la numerosità dei docenti/ricercatori nel segmento temporale 2014-2018.

Tabella 240 . Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

2014/2015

23941

15261

14267

7586

17398

5260

2015/2016

23686

14562

13977

7763

17103

5035

2016/2017

23678

14933

13913

8072

16957

5232

2017/2018

23698

15309

13757

8472

16697

5192

2018/2019

24226

15513

13746

8911

16703

5532

Variaz. % 2014-2018

+1,19%

+1,65%

-3,65%

+17,47%

-3,99%

+5,17%

Mentre al Centro a una decrescita del 3,65% dei docenti/ricercatori corrisponde una crescita del 17,47% dei docenti a contratto, nel Nord le due categorie di docenti sono entrambe in crescita (+1,19% la prima e +1,65% la seconda). Nel Sud e nelle Isole i docenti/ricercatori decrescono del 3,99% e i docenti a contratto crescono del 5,17%.

Nella tabella seguente, l’incidenza percentuale dei docenti/ricercatori e dei docenti a contratto sui rispettivi totali nazionali per area geografica.

Tabella 241 . Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali sui totali nazionali delle due tipologie. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Anno Accademico

Docenti/ricercatori su totale nazionale

Docenti a contratto su totale nazionale

Docenti/ricercatori su totale nazionale

Docenti a contratto su totale nazionale

Docenti/ricercatori su totale nazionale

Docenti a contratto su totale nazionale

2014/2015

43,05%

54,30%

25,66%

26,99%

31,29%

18,71%

2015/2016

43,25%

53,22%

25,52%

28,37%

31,23%

18,40%

2016/2017

43,41%

52,88%

25,51%

28,59%

31,09%

18,53%

2017/2018

43,76%

52,84%

25,40%

29,24%

30,83%

17,92%

2018/2019

44,31%

51,79%

25,14%

29,75%

30,55%

18,47%

Variaz. punti percentuali

+1,26

-2,51

-0,52

+2,76

-0,74

-0,24

Nel periodo preso in esame, nel Nord la quota percentuale dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato sul loro totale nazionale aumenta, mentre la quota percentuale dei docenti a contratto diminuisce, rimanendo comunque sensibilmente più alta della percentuale dei docenti/ricercatori.

Nel Centro, le percentuali di docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e di docenti a contratto sono abbastanza equiparabili, la prima lievemente in discesa, la seconda in salita piuttosto rilevante.

Nel Sud e nelle Isole le due percentuali scendono, la seconda rimanendo comunque inferiore alla prima.

Nel grafico seguente visualizziamo l’incidenza percentuale dei docenti a contratto sul totale della docenza considerato, come in precedenza, come la somma di docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e docenti a contratto. Esaminando la percentuale dei docenti a contratto sul totale della docenza notiamo che il Nord mantiene costantemente l’incidenza più alta. Al Centro si passa da un 34,71% di contrattisti sul totale della docenza dell’anno accademico 2014/2015 al 39,33% del 2018/2019. Al Sud e nelle Isole si passa dal 23,21% al 24,88%. La percentuale media di contrattisti sul totale della docenza, nel periodo preso in esame, è del 38,79% al Nord, del 36,92% al Centro e del 23,63% al Sud e nelle Isole. La percentuale media nazionale è del 34,25%.

Figura 142 . Percentuale dei docenti a contratto sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto) nell’area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Approfondiamo ora, come di consueto, la situazione dei docenti a contratto in ciascuna delle tre macro-aree del Paese.

5.5.1. Docenti a contratto nelle regioni del Nord

Cominciamo con l’esaminare la situazione del Nord confrontando il numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato con quello dei docenti a contratto e calcolando l’incidenza dei docenti a contratto sul totale della docenza dell’area geografica, considerato, come di consueto, come la somma di docenti/ricercatori e di docenti a contratto dell’area.

Tabella 242 . NORD. Rapporto fra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e percentuali sul totale della docenza nell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per contrattista

% contrattisti sul totale della docenza nell’area

2014/2015

23941

15261

1,57

38,93%

2015/2016

23686

14562

1,63

38,07%

2016/2017

23678

14933

1,59

38,68%

2017/2018

23698

15309

1,55

39,25%

2018/2019

24226

15513

1,56

39,04%

Variaz. % 2014-2018

+1,19%

+1,65%

-0,45%

Rispetto alla Tabella 235 , possiamo notare nel Nord una maggiore incidenza della docenza a contratto rispetto alle medie nazionali. Nel periodo in esame, i docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato crescono meno di quelli a contratto e la percentuale media di docenti a contratto sul totale della docenza risulta del 38,79%, rispetto al 34,25% registrato a livello nazionale.

Figura 143 . NORD. Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università del Nord con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti/ricercatori e dei docenti a contratto – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori. Dal numero dei docenti sono stati sottratti, come di consueto, quelli delle Scuole Superiori ad ordinamento speciale (Pavia IUSS e Trieste SISSA).

Tabella 243 . NORD. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e rapporti tra iscritti e totale della docenza e iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Totale docenza

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

686493

23856

15121

38977

17,61

28,78

2015/2016

691035

23597

14449

38046

18,16

29,28

2016/2017

703803

23575

14848

38423

18,32

29,85

2017/2018

726674

23598

15243

38841

18,71

30,79

2018/2019

742271

24124

15455

39579

18,75

30,77

Variaz.% 2014-2018

+8,13%

+1,12%

+2,21%

+1,54%

+6,48%

+6,92%

Nel periodo preso in esame, nelle università del Nord abbiamo una crescita di iscritti (+8,13%), una crescita dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (+1,12%) e una crescita di docenti a contratto (+2,21%). Il numero medio di iscritti per docente è 18,31 (media nazionale 20,29 iscritti per docente) ma, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa 29,9 (media nazionale 30,85 iscritti per docente/ricercatore).

Esaminiamo la situazione del Nord regione per regione. Come di consueto, la situazione presenta rilevanti differenze al suo interno. Le differenze sono legate, oltre che alle differenti caratteristiche dei territori, anche alle diverse dimensioni e composizioni dei sistemi regionali (numero, grandezza e tipologia degli atenei, presenza di università non statali e telematiche). Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2014/2015 al 2018/2019.

Tabella 244 . NORD. Numerosità dei docenti a contratto per regione. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli

Trentino Alto Adige

Totale

2014/2015

48

1105

780

1902

7291

2859

726

550

15261

2015/2016

51

1095

663

1713

7888

1991

641

520

14562

2016/2017

70

1097

768

1685

7640

2542

614

517

14933

2017/2018

60

1038

803

1802

8025

2442

659

480

15309

2018/2019

74

1055

808

1820

8024

2569

729

434

15513

Variaz. % 2014-2018

+54,17%

-4,52%

+3,59%

-4,31%

+10,05%

-10,14%

+0,41%

-21,09%

+1,65%

Figura 144 . NORD. Numerosità dei docenti a contratto per regione. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Come si evince dal grafico seguente, nel Nord Est, nel periodo preso in esame, i docenti a contratto rappresentano una percentuale media sul totale della docenza (considerata come di consueto come la somma di docenti/ricercatori e docenti a contratto) che va dal 41,33% del Veneto, al 38,03% del Trentino Alto Adige, al 32,63% del Friuli Venezia Giulia, al 26,11% dell’Emilia Romagna (media nazionale 34,39%, media dell’area 38,79% ).

Figura 145 . NORD EST. Percentuale contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto) nell’area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Nel Nord Ovest, nel periodo preso in esame, i docenti a contratto rappresentano una percentuale sul totale della docenza (considerata come la somma di docenti/ricercatori e docenti a contratto) che va in media dal 53,46% della Valle d’Aosta, al 47,57% della Lombardia, al 32,55% della Liguria, al 25,16% del Piemonte (media nazionale 34,39%, media dell’area 38,79% ).

Figura 146 . NORD OVEST. Percentuale contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto) nell’area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università delle diverse regioni del Nord con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti/ricercatori e dei docenti a contratto – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori. Dal numero dei docenti della Lombardia sono stati sottratti quelli dell’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (IUSS) e dal numero di docenti del Friuli quelli dei docenti della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA).

Poiché è impossibile concentrare tutti i dati in una sola tabella, presenteremo una tabella per ogni regione. Cominciamo con il Nord Est.

Tabella 245 . EMILIA ROMAGNA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

135436

5113

1902

19,31

26,49

2015/2016

137010

5097

1713

20,12

26,88

2016/2017

139964

5079

1685

20,69

27,56

2017/2018

146298

4958

1802

21,64

29,51

2018/2019

150971

4997

1820

22,15

30,21

Variaz.% 2014-2018

+11,47%

-2,27%

-4,31%

+14,71%

+14,06%

Tabella 246 . FRIULI VENEZIA GIULIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato [89] . Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

30426

1366

686

14,83

22,27

2015/2016

29851

1329

607

15,42

22,46

2016/2017

29796

1312

585

15,71

22,71

2017/2018

29989

1282

628

15,70

23,39

2018/2019

30134

1278

699

15,24

23,58

Variaz.% 2014-2018

-0,96%

-6,44%

+1,90%

+2,80%

+5,86%

Tabella 247 . TRENTINO ALTO ADIGE. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

19254

761

550

14,69

25,30

2015/2016

19210

775

520

14,83

24,79

2016/2017

19407

817

517

14,55

23,75

2017/2018

19893

842

480

15,05

23,63

2018/2019

20254

883

434

15,38

22,94

Variaz.% 2014-2018

+5,19%

+16,03%

-21,09%

+4,71%

-9,34%

Tabella 248 . VENETO. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

104049

3471

2859

16,44

29,98

2015/2016

105095

3447

1991

19,33

30,49

2016/2017

104800

3451

2542

17,49

30,37

2017/2018

105641

3506

2442

17,76

30,13

2018/2019

106056

3637

2569

17,09

29,16

Variaz.% 2014-2018

+1,93%

+4,78%

-10,14%

+3,97%

-2,72%

Nel periodo preso in esame, nelle università del Nord Est abbiamo situazioni piuttosto differenziate. Abbiamo una crescita di iscritti in Emilia Romagna (+11,47%), Trentino Alto Adige (+5,19%), e in Veneto (+1,93%). In Friuli Venezia Giulia abbiamo una lieve decrescita di iscritti (-0,96%). Abbiamo una crescita dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato in Trentino Alto Adige (+16,03%) e in Veneto (+4,78%). I docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato diminuiscono invece in Friuli Venezia Giulia (-6,44%) e in Emilia Romagna (-2,27%). Infine, abbiamo una crescita di docenti a contratto in Friuli Venezia Giulia (+1,9%) e una decrescita in Trentino Alto Adige (-21,09%), in Veneto (-10,14%) e in Emilia Romagna (-4,31%).

Il numero medio di iscritti per docente è 20,78 in Emilia Romagna, 17,62 in Veneto, 15,38 in Friuli Venezia Giulia, 14,9 in Trentino Alto Adige (media del Nord 18,31; media del Nord Est 17,17; media nazionale 20,29) ma, se scorporiamo i docenti a contratto, le medie diventano 30,03 in Veneto, 28,13 in Emilia Romagna, 24,08 in Trentino Alto Adige, 22,88 in Friuli Venezia Giulia (media del Nord, 29,9; media del Nord Est 26,28; media nazionale 30,85).

Veniamo ora alle regioni del Nord Ovest.

Tabella 249 . VALLE D’AOSTA Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

1152

55

48

11,18

20,95

2015/2016

1118

50

51

11,07

22,36

2016/2017

1059

50

70

8,83

21,18

2017/2018

1052

51

60

9,48

20,63

2018/2019

1026

49

74

8,34

20,94

Variaz.% 2014-2018

-10,94%

-10,91%

+54,17%

-25,42%

-0,03%

Tabella 250 . PIEMONTE. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

106209

3226

1105

24,52

32,92

2015/2016

107791

3149

1095

25,40

34,23

2016/2017

111366

3166

1097

26,12

35,18

2017/2018

115808

3164

1038

27,56

36,60

2018/2019

118075

3330

1055

26,93

35,46

Variaz. % 2014-2018

+11,17%

+3,22%

-4,52%

+9,80%

+7,70%

Tabella 251 . LIGURIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

32136

1325

780

15,27

24,25

2015/2016

31256

1294

663

15,97

24,15

2016/2017

31415

1255

768

15,53

25,03

2017/2018

31982

1238

803

15,67

25,83

2018/2019

30219

1224

808

14,87

24,69

Variaz. % 2014-2018

-5,97%

-7,62%

+3,59%

-2,59%

+1,79%

Tabella 252 . LOMBARDIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato [90] . Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

257831

8539

1325

26,14

30,19

2015/2016

259704

8456

1294

26,64

30,71

2016/2017

265996

8445

1255

27,42

31,50

2017/2018

276011

8557

1238

28,18

32,26

2018/2019

285536

8726

1224

28,70

32,72

Variaz. % 2014-2018

+10,75%

+2,19%

-7,62%

+9,79%

+8,37%

Nel periodo preso in esame, nelle università del Nord Ovest abbiamo situazioni piuttosto differenziate. Abbiamo una crescita di iscritti in Piemonte (+11,17%) e Lombardia (+10,75%). Abbiamo invece una decrescita di iscritti in Liguria (-5,97%) e in Valle d’Aosta (-10,94%). Parallelamente abbiamo una crescita dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato in Piemonte (+3,22%) e in Lombardia (+2,19%). I docenti/ricercatori diminuiscono invece in Valle d’Aosta (-10,91%) e in Liguria (-7,62%). Infine, abbiamo una crescita di docenti a contratto in Valle d’Aosta (+54,17%) e in Liguria (+3,59%) e una decrescita Lombardia (-7,62%) e in Piemonte (-4,52%)

Il numero medio di iscritti per docente è 9,78 in Valle d’Aosta, 26,11 in Piemonte, 15,46 in Liguria, 27,41 in Lombardia (media del Nord 18,31; media del Nord Ovest 19,69; media nazionale 20,29) ma, se scorporiamo i docenti a contratto, le medie diventano 21,21 in Valle d’Aosta, 34,88 in Piemonte, 24,79 in Liguria, 31,48 in Lombardia (media del Nord, 29,9; media del Nord Ovest 28,09; media nazionale 30,85).

5.5.2. Docenti a contratto nelle regioni del Centro

Passiamo ora ad approfondire la situazione del Centro confrontando il numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato con quello dei docenti a contratto.

Tabella 253 . CENTRO. Rapporto fra docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per contrattista

% contrattisti sul totale della docenza nell’area

2014/2015

14267

7586

1,88

34,71%

2015/2016

13977

7763

1,80

35,71%

2016/2017

13913

8072

1,72

36,72%

2017/2018

13757

8472

1,62

38,11%

2018/2019

13746

8911

1,54

39,33%

Variaz. % 2014-2018

-3,65%

+17,47%

-17,98%

Rispetto alla Tabella 235 , possiamo notare nel Centro una maggiore incidenza della docenza a contratto rispetto alle medie nazionali. Nel periodo in esame, i docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato decrescono, mentre crescono in maniera rilevante quelli a contratto. La percentuale media di docenti a contratto sul totale della docenza sale al 36,92%, rispetto al 34,25% registrato a livello nazionale.

Figura 147 . CENTRO. Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università del Centro con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e dei docenti a contratto – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori. Dal numero dei docenti sono stati sottratti, come di consueto, quelli delle Scuole Superiori ad Ordinamento Speciale (Scuola IMT Alti Studi di Lucca, Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa e Scuola Normale Superiore di Pisa).

Tabella 254 . CENTRO. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019 Valori assoluti, variazioni percentuali e rapporti tra iscritti e totale della docenza e iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Totale docenza

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014-2015

421986

14033

7586

21619

19,52

30,07

2015-2016

421827

13751

7763

21514

19,61

30,68

2016-2017

429581

13684

8072

21756

19,75

31,39

2017-2018

432892

13519

8472

21991

19,68

32,02

2018-2019

441936

13491

8911

22402

19,73

32,76

Variaz. % 2014-2018

+4,73%

-3,86%

+17,47%

+1,07%

+8,94%

Nel periodo preso in esame, nelle università del Centro abbiamo una crescita di iscritti (+4,73%), una decrescita dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (-3,86%) e una crescita di docenti a contratto (+17,47%). Il numero medio di iscritti per docente è 19,66 (media nazionale 20,29 iscritti per docente) ma, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa 31,38 (media nazionale 30,85 iscritti per docente/ricercatore).

Esaminiamo la situazione del Centro regione per regione. Pure in questo caso all’interno dell’area registriamo rilevanti differenze relative, oltre che alle caratteristiche dei territori, alle diverse dimensioni e composizioni dei sistemi regionali (numero, grandezza e tipologia degli atenei, presenza di università non statali e telematiche). Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2014/2015 al 2018/2019.

Tabella 255 . CENTRO. Numerosità dei docenti a contratto per regione. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

2014/2015

4267

783

2347

189

7586

2015/2016

4334

810

2435

184

7763

2016/2017

4375

966

2516

215

8072

2017/2018

5061

883

2263

265

8472

2018/2019

5250

984

2373

304

8911

Variaz. % 2014-2018

+23,04%

+25,67%

+1,11%

+60,85%

+17,47%

Figura 148 . CENTRO. Numerosità dei docenti a contratto per regione. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Nelle regioni del Centro, nel periodo preso in esame, i docenti a contratto rappresentano una percentuale sul totale della docenza (considerata come di consueto come la somma di docenti/ricercatori e docenti a contratto) che va in media dal 39,16% del Lazio, al 38,30% delle Marche, al 36,43% della Toscana, al 16,98% dell’Umbria (media nazionale 34,39%; media dell’area 36,92%).

Figura 149 . CENTRO. Percentuale contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto) nell’area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università delle diverse regioni del Centro con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e dei docenti a contratto – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori. Dal numero dei docenti della Toscana sono stati sottratti quelli delle Scuole Superiori ad Ordinamento Speciale (Scuola IMT Alti Studi di Lucca, Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa e Scuola Normale Superiore di Pisa).

Poiché è impossibile concentrare tutti i dati in una sola tabella, presenteremo una tabella per ogni regione.

Tabella 256 . LAZIO. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

239414

7417

4267

20,49

32,28

2015/2016

241269

7296

4334

20,75

33,07

2016/2017

245889

7204

4375

21,24

34,13

2017/2018

249015

7119

5061

20,44

34,98

2018/2019

257177

7047

5250

20,91

36,49

Variaz. % 2014-2018

+7,42%

-4,99%

+23,04%

+2,06%

+13,06%

Tabella 257 . MARCHE. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per Docenti/ricercatori

2014/2015

45905

1452

783

20,54

31,62

2015/2016

45760

1420

810

20,52

32,23

2016/2017

46239

1417

966

19,40

32,63

2017/2018

46046

1409

883

20,09

32,68

2018/2019

46139

1411

984

19,26

32,70

Variaz. % 2014-2018

+0,51%

-2,82%

+25,67%

-6,20%

+3,43%

Tabella 258 . TOSCANA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato [91] . Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docenti/ricercatore

2014/2015

113350

4013

2181

18,30

28,25

2015/2016

112385

3861

2310

18,21

29,11

2016/2017

113632

3910

2344

18,17

29,06

2017/2018

113911

3880

2139

18,93

29,36

2018/2019

114082

3973

2246

18,34

28,71

Variaz. % 2014-2018

+0,65%

-1,00%

+2,98%

+0,24%

+1,66%

Tabella 259 . UMBRIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

23317

1151

189

17,40

20,26

2015/2016

22413

1174

184

16,50

19,09

2016/2017

23821

1153

215

17,41

20,66

2017/2018

23920

1111

265

17,38

21,53

2018/2019

24538

1060

304

17,99

23,15

Variaz. % 2014-2018

+5,24%

-7,91%

+60,85%

+3,38%

+14,27%

Nel periodo preso in esame, nelle università del Centro abbiamo situazioni piuttosto differenziate. Abbiamo dovunque una crescita di iscritti, sebbene di diversa entità (Lazio +7,42%; Umbria +5,24%; Toscana +0,65%; Marche +0,51%). Di converso abbiamo una decrescita dei docenti/ricercatori in tutte le regioni, anche qui con rilevanti differenze fra regione e regione (Umbria -7,91%; Lazio -4,99%; Marche -2,82%; Toscana -1%). Infine, anche i docenti a contratto aumentano ovunque, ma con percentuali di crescita ben differenti: +60,85% in Umbria; +25,67% nelle Marche; +23,04% in Lazio e +2,98% in Toscana.

Il numero medio di iscritti per docente è 17,34 in Umbria, 18,39 in Toscana, 19,96 nelle Marche, 20,77 in Lazio (media del Centro 19,66; media nazionale 20,29) ma, se scorporiamo i docenti a contratto, le medie diventano 20,94 in Umbria, 28,90 in Toscana, 32,37 nelle Marche, 34,19 in Lazio (media del Centro 31,38; media nazionale 30,85).

5.5.3. Docenti a contratto nelle regioni del Sud e nelle Isole

Passiamo ora ad esaminare la situazione del Sud e delle Isole confrontando il numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato con quello dei docenti a contratto.

Tabella 260 . SUD e ISOLE. Rapporto fra docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per contrattista

% contrattisti sul totale della docenza nell’area

2014/2015

17398

5260

3,31

23,21%

2015/2016

17103

5035

3,40

22,74%

2016/2017

16957

5232

3,24

23,58%

2017/2018

16697

5192

3,22

23,72%

2018/2019

16703

5532

3,02

24,88%

Variaz. % 2014-2018

-3,99%

+5,17%

-8,72%

Rispetto alla Tabella 235 , possiamo notare nel Sud e nelle Isole una minore incidenza della docenza a contratto rispetto alle medie nazionali. Nel periodo in esame, i docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato decrescono, mentre crescono quelli a contratto. La percentuale media di docenti a contratto sul totale della docenza è però soltanto del 23,63%, rispetto al 34,25% registrato a livello nazionale.

Figura 150 . SUD e ISOLE. Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università del Sud e delle Isole con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e dei docenti a contratto – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori. Dal numero dei docenti sono stati sottratti, come di consueto, quelli del Gran Sasso Science Institute (GSSI).

Tabella 261 . SUD e ISOLE. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e rapporti tra iscritti e totale della docenza e iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Totale docenza

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

554846

17398

5260

22658

24,49

31,89

2015/2016

535512

17103

5035

22138

24,19

31,31

2016/2017

532165

16956

5232

22188

23,98

31,39

2017/2018

533002

16684

5192

21876

24,36

31,95

2018/2019

536467

16678

5532

22210

24,15

32,17

Variaz. % 2014-2018

-3,31%

-4,14%

+5,17%

-1,36%

+0,86%

Nel periodo preso in esame, nelle università del Sud e delle Isole abbiamo una decrescita di iscritti (-3,31%), una decrescita dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (-4,14%) e una crescita di docenti a contratto (+5,17%). Il numero medio di iscritti per docente è 24,24 (media nazionale 20,29 iscritti per docente) ma, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa 31,74 (media nazionale 30,85 iscritti per docente/ricercatore).

Esaminiamo la situazione del Sud e delle Isole regione per regione. Come nelle altre due aree, possiamo riscontrare fra una regione e l’altra rilevanti differenze riconducibili, oltre che alle caratteristiche dei territori, alle diverse dimensioni e composizioni dei sistemi regionali (numero, grandezza e tipologia degli atenei, presenza di università non statali e telematiche).

Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2014/2015 al 2018/2019.

Tabella 262 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti a contratto per regione. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

2014/2015

607

282

174

1379

521

962

248

1087

5260

2015/2016

637

178

125

1360

618

685

234

1198

5035

2016/2017

718

195

131

1346

475

872

266

1229

5232

2017/2018

692

162

115

1383

518

885

368

1069

5192

2018/2019

680

156

134

1633

539

1013

357

1020

5532

Variaz. % 2014-2018

+12,03%

-44,68%

-22,99%

+18,42%

+3,45%

+5,30%

+43,95%

-6,16%

+5,17%

Figura 151 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti a contratto per regione. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Nelle regioni del Sud e nelle Isole, nel periodo preso in esame, i docenti a contratto rappresentano una percentuale sul totale della docenza (considerata come di consueto come la somma di docenti/ricercatori e docenti a contratto) che va in media dal 40,86% del Molise, al 31,57% dell’Abruzzo, al 30,4% della Basilicata, al 28,95% della Calabria, al 24,12% della Puglia, al 21,71% della Sicilia, il 21,24% della Campania e il 15,91% della Sardegna (media nazionale 34,39%; media dell’area 23,63%).

Figura 152 . SUD e ISOLE. Percentuale contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto) nell’area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università delle diverse regioni del Sud e nelle Isole con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e dei docenti a contratto – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori.

Dal numero dei docenti dell’Abruzzo sono stati sottratti quelli del Gran Sasso Science Institute (GSSI). Poiché è impossibile concentrare tutti i dati in una sola tabella, presenteremo una tabella per ogni regione.

Tabella 263 . ABRUZZO. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato [92] . Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

54996

1444

607

26,81

38,09

2015/2016

50110

1431

637

24,23

35,02

2016/2017

48149

1435

716

22,38

33,55

2017/2018

46276

1438

690

21,75

32,18

2018/2019

45104

1432

676

21,40

31,50

Variaz. % 2014-2018

-17,99%

-0,83%

+11,37%

-20,20%

-17,30%

Tabella 264 . MOLISE. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

7010

279

282

12,50

25,13

2015/2016

6938

263

178

15,73

26,38

2016/2017

6935

275

195

14,76

25,22

2017/2018

6894

277

162

15,70

24,89

2018/2019

6814

286

156

15,42

23,83

Variaz. % 2014-2018

-2,80%

+2,51%

-44,68%

+23,37%

-5,18%

Tabella 265 . BASILICATA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

7196

309

174

14,90

23,29

2015/2016

6912

305

125

16,07

22,66

2016/2017

6686

315

131

14,99

21,23

2017/2018

6568

311

115

15,42

21,12

2018/2019

6415

305

134

14,61

21,03

Variaz. % 2014-2018

-10,85%

-1,29%

-22,99%

-1,92%

-9,68%

Tabella 266 . CAMPANIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

191743

5226

1379

29,03

36,69

2015/2016

190487

5180

1360

29,13

36,77

2016/2017

195478

5226

1346

29,74

37,40

2017/2018

202252

5291

1383

30,30

38,23

2018/2019

210125

5375

1633

29,98

39,09

Variaz. % 2014-2018

+9,59%

+2,85%

+18,42%

+3,28%

+6,55%

Tabella 267 . CALABRIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

47043

1345

521

25,21

34,98

2015/2016

44645

1330

618

22,92

33,57

2016/2017

43514

1322

475

24,21

32,92

2017/2018

42495

1282

518

23,61

33,15

2018/2019

41725

1265

539

23,13

32,98

Variaz. % 2014-2018

-11,30%

-5,95%

+3,45%

-8,26%

-5,70%

Tabella 268 . PUGLIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per Docente/ricercatore

2014/2015

87150

2773

962

23,33

31,43

2015/2016

83360

2825

685

23,75

29,51

2016/2017

81321

2839

872

21,91

28,64

2017/2018

81057

2761

885

22,23

29,36

2018/2019

81141

2664

1013

22,07

30,46

Variaz. % 2014-2018

-6,90%

-3,93%

+5,30%

-5,43%

-3,09%

Tabella 269 . SARDEGNA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docenti/ricercatori

2014/2015

39278

1697

248

20,19

23,15

2015/2016

38489

1617

234

20,79

23,80

2016/2017

38714

1524

266

21,63

25,40

2017/2018

38167

1476

368

20,70

25,86

2018/2019

37992

1491

357

20,56

25,48

Variaz. % 2014-2018

-3,27%

-12,14%

+43,95%

+1,80%

+10,09%

Tabella 270 . SICILIA. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

120430

4325

1087

22,25

27,85

2015/2016

114571

4152

1198

21,42

27,59

2016/2017

111368

4020

1229

21,22

27,70

2017/2018

109293

3848

1069

22,23

28,40

2018/2019

107151

3860

1020

21,96

27,76

Variaz. % 2014-2018

-11,03%

-10,75%

-6,16%

-1,33%

-0,31%

Nel periodo preso in esame, nelle università del Sud e delle Isole abbiamo situazioni piuttosto differenziate. Tranne che in Campania – dove gli iscritti salgono del 9,59% – abbiamo dovunque una decrescita di iscritti, sebbene di diversa entità. Abbiamo cali a due cifre in Abruzzo (-17,99%), Calabria (-11,3%), Sicilia (-11,03%) e Basilicata (-10,85%); cali più contenuti in Puglia (-6,9%), Sardegna (-3,27%), Molise (-2,8%).

Abbiamo una crescita dei docenti/ricercatori in Campania (+2,85%) e in Molise (+2,51%), e decrescite molto forti nelle Isole (Sardegna -12,14%; Sicilia -10,75%) e più o meno contenute in Calabria (-5,95%), Puglia (-3,93%), Basilicata (-1,29%), Abruzzo (-0,83%).

Infine, i docenti a contratto crescono in Campania (+18,42%), in Abruzzo (+11,37%), Puglia (+5,30%) e Calabria (+4,45%) mentre decrescono in maniera rilevante in Molise (-44,68%), Sardegna (-43,95%) e Basilicata (-22,99%), in maniera più contenuta in Sicilia (-6,16%).

Anche il numero medio di iscritti per docente ha numerose variazioni regionali. Da 14,82 iscritti per docente del Molise e dai 15,2 della Basilicata arriviamo ai 29,64 della Campania passando per Sardegna (20,77), Sicilia (21,81), Puglia (22,66), Abruzzo (23,31), Calabria (23,82), (media del Sud e delle Isole 24,24; media nazionale 20,29 iscritti per docente). Se, però, scorporiamo il numero dei docenti a contratto, le medie di iscritti per docente/ricercatore diventano: Campania 37,64; Abruzzo 34,07; Calabria 33,52; Puglia 29,88; Sicilia 27,86; Sardegna 24,74; Basilicata 21,87 (media del Sud e delle Isole 31,74; media nazionale 30,85).

5.5.4. Docenti a contratto per grandezze e tipologie degli atene i

Approfondiamo ora la situazione dei docenti a contratto nel sistema delle università statali, articolato in Mega, Grandi, Medie e Piccole università, Politecnici e Scuole Superiori ad ordinamento speciale, e nel sistema delle università non statali legalmente riconosciute, articolato in università Grandi, Medie, Piccole e telematiche. Cominciamo dai valori assoluti dei docenti a contratto nelle università statali, non statali e telematiche.

Tabella 271 . Numerosità dei docenti a contratto negli atenei statali, non statali e telematici. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Università statali

Università non statali

Università telematiche

Totale

2014/2015

21118

6124

865

28107

2015/2016

20054

6222

1084

27360

2016/2017

20763

6469

1005

28237

2017/2018

20591

7090

1292

28973

2018/2019

21279

7330

1347

29956

Variaz. % 2014-2018

+0,76%

+19,69%

+55,72%

+6,58%

Figura 153 . Numerosità dei docenti a contratto nelle università statali, non statali e telematiche. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero dei docenti a contratto con quello dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato nei sistemi statale, non statale e nelle telematiche dal 2014 al 2018. Nel periodo preso in esame, i docenti/ricercatori nelle università statali decrescono del 2,52%, quelli delle università non statali aumentano del 7,57%, quelli delle telematiche aumentano del 29,48%. I docenti a contratto crescono dello 0,76% nelle statali, del 19,69% nelle non statali e del 55,72% nelle telematiche. Il numero dei docenti a contratto rispetto a quello dei docenti/ricercatori nel periodo preso in esame tende, a parte qualche incertezza nell’anno accademico 2015/2016, a salire costantemente. Il numero dei docenti a contratto è in media il 40,65% rispetto al numero dei docenti/ricercatori nelle università statali, il 221,22% in quelle non statali, il 166,83% nelle telematiche.

Tabella 272 . Docenti a contratto nelle università statali, non statali e telematiche. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori percentuali rispetto al numero dei docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Università statali

Università non statali

Università telematiche

2014/2015

40,48%

212,79%

153,64%

2015/2016

39,26%

206,99%

158,71%

2016/2017

40,81%

215,56%

151,13%

2017/2018

40,83%

233,99%

185,90%

2018/2019

41,85%

236,76%

184,77%

Variaz. punti percentuali

+1,37

+23,97

+31,13

Figura 154 . Docenti a contratto negli atenei statali, non statali e telematici. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali rispetto al numero dei docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Iniziamo l’esame dagli atenei statali, confrontando il numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato con quello dei docenti a contratto. Nelle università statali i docenti/ricercatori sono, nel periodo in esame, in media 2,46 per ogni docente a contratto . Il numero dei docenti a contratto nelle università statali è in media il 40,65% del numero dei docenti/ricercatori nella stessa tipologia di atenei.

Tabella 273 . UNIVERSITÀ STATALI. Rapporto fra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali di contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per contrattista

Percentuale contrattisti sul totale della docenza

2014/2015

52165

21118

2,47

28,82%

2015/2016

51077

20054

2,55

28,19%

2016/2017

50882

20763

2,45

28,98%

2017/2018

50427

20591

2,45

28,99%

2018/2019

50850

21279

2,39

29,50%

Variaz. % 2014-2018

-2,52%

+0,76%

-3,24%

Rispetto alla Tabella 235 , possiamo notare nelle università statali una minore incidenza della docenza a contratto rispetto alle medie nazionali. Nel periodo in esame, la percentuale media di docenti a contratto sul totale della docenza nelle università statali è del 28,90%, rispetto al 34,25% registrato a livello nazionale sul totale delle università.

Figura 155 . UNIVERSITÀ STATALI. Comparazione tra docenti/ricercatori e docenti a contratto. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università statali con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e dei docenti a contratto nelle università statali – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori nello stesso tipo di università. Dal numero dei docenti sono stati sottratti, come di consueto, quelli delle Scuole Superiori.

Tabella 274 . UNIVERSITÀ STATALI. Iscritti, docenti/ricercatori e docenti a contratto. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e rapporto tra iscritti e totale della docenza e tra iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

1511669

51846

20812

20,81

29,16

2015/2016

1486696

50762

19816

21,06

29,29

2016/2017

1488052

50549

20504

20,94

29,44

2017/2018

1495461

50076

20399

21,22

29,86

2018/2019

1498654

50468

21090

20,94

29,70

Variaz. % 2014-2018

-0,86%

-2,66%

+1,34%

+0,66%

+1,85%

Nel periodo preso in esame, nelle università statali abbiamo una diminuzione di iscritti (-0,86%), un calo dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (-2,66%) e una crescita di docenti a contratto (+1,34%). Il numero medio di iscritti per docente è 21 ma, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa 29,49.

Esaminiamo ora la situazione del sistema statale nella sua articolazione. La situazione presenta rilevanti differenze al suo interno. Le differenze sono legate alle diverse dimensioni degli atenei ma, evidentemente, anche alla loro collocazione geografica, che qui non prendiamo in considerazione, e alla diversa funzione e specializzazione (nel caso di Politecnici e Scuole Superiori). Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dei docenti a contratto dal 2014/2015 al 2018/2019.

Tabella 275 . UNIVERSITÀ STATALI. Numerosità dei docenti a contratto negli atenei di diversa grandezza e tipologia. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno accademico

Mega

Grandi

Medie

Piccole

Politecnici

Scuole Superiori

Totale

2014/2015

7682

5229

4661

1571

1669

306

21118

2015/2016

6969

4908

4902

1451

1586

238

20054

2016/2017

7431

5157

5000

1487

1429

259

20763

2017/2018

7128

5522

4816

1493

1440

192

20591

2018/2019

7351

5831

4750

1647

1511

189

21279

Variaz. % 2014-2018

-4,31%

+11,51%

+1,91%

+4,84%

-9,47%

-38,24%

+0,76%

Figura 156 . UNIVERSITÀ STATALI. Numerosità dei docenti a contratto negli atenei di diversa grandezza e tipologia. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Nel grafico seguente compendiamo le percentuali dei docenti a contratto rispetto al numero dei docenti/ricercatori in tutte le grandezze e tipologie di università statali.

Figura 157 . UNIVERSITÀ STATALI. Percentuali dei docenti a contratto rispetto al numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Passiamo ora all’esame degli atenei non statali, confrontando il numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato con quello dei docenti a contratto. Nelle università non statali i docenti/ricercatori sono, nel periodo in esame, in media 0,45 per ogni docente a contratto. I docenti a contratto nelle università statali sono in media il 221,22% del numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato.

Tabella 276 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Rapporto fra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali di contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per contrattista

Percentuale contrattisti sul totale della docenza

2014/2015

2878

6124

0,47

68,03%

2015/2016

3006

6222

0,48

67,43%

2016/2017

3001

6469

0,46

68,31%

2017/2018

3030

7090

0,43

70,06%

2018/2019

3096

7330

0,42

70,31%

Variaz. % 2014-2018

+7,57%

+19,69%

-10,12

Rispetto alla Tabella 235 , possiamo notare nelle università non statali una incidenza della docenza a contratto pressoché doppia rispetto alle medie nazionali. Nel periodo in esame, la percentuale media di docenti a contratto sul totale della docenza nelle università non statali è del 68,83%, rispetto al 34,25% registrato a livello nazionale sul totale delle università.

Figura 158 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Comparazione tra docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e docenti a contratto. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università non statali con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e dei docenti a contratto nelle università non statali – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori nello stesso tipo di università.

Tabella 277 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Iscritti, docenti/ricercatori e docenti a contratto. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali e rapporto tra iscritti e totale della docenza e tra iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

97105

2878

6124

10,79

33,74

2015/2016

99146

3006

6222

10,74

32,98

2016/2017

101214

3001

6469

10,69

33,73

2017/2018

104591

3030

7090

10,34

34,52

2018/2019

107807

3096

7330

10,34

34,82

Variaz. % 2014-2018

+11,02%

+7,57%

+19,69%

-6,57%

+3,20%

Nel periodo preso in esame, nelle università non statali abbiamo una crescita di iscritti (+11,02%), una crescita di docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (+7,57%) e una crescita di docenti a contratto (+19,69%). Il numero medio di iscritti per docente è 10,58 ma, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa 33,96.

Esaminiamo ora il sistema delle università non statali nelle diverse grandezze di università.

Tabella 278 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Numerosità dei docenti a contratto negli atenei di diversa grandezza. Anni accademici 2014/2016 – 2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno accademico

Grandi non statali

Medie non statali

Piccole non statali

Totale

2014/2015

2675

2116

1333

6124

2015/2016

3153

1809

1260

6222

2016/2017

2912

1960

1597

6469

2017/2018

3171

2165

1754

7090

2018/2019

3059

2444

1827

7330

Variaz. % 2014-2018

+14,36%

+15,50%

+37,06%

+19,69%

Figura 159 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Numerosità dei docenti a contratto negli atenei di diversa grandezza. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Nel grafico seguente compendiamo le percentuali dei docenti a contratto rispetto al numero dei docenti/ricercatori in tutte le grandezze di università non statali.

Figura 160 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Percentuali dei docenti a contratto rispetto al numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Detto in altri termini, dal 2014/2015 al 2018/2019 i docenti a contratto sono in media il 64,66% del totale della docenza delle Grandi Università non statali; il 79,06% del totale della docenza delle Medie Università non statali; il 65,37% del totale della docenza delle Piccole Università non statali.

Osserviamo ora il rapporto tra docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e docenti a contratto nelle università telematiche.

Nelle università telematiche i docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato sono, nel periodo in esame, in media 0,6 per ogni docente a contratto. I docenti a contratto sono in media il 166,83% del numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato.

Tabella 279 . UNIVERSITÀ TELEMATICHE. Rapporto fra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali di contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per contrattista

Percentuale contrattisti sul totale della docenza

2014/2015

563

865

0,65

60,57%

2015/2016

683

1084

0,63

61,35%

2016/2017

665

1005

0,66

60,18%

2017/2018

695

1292

0,54

65,02%

2018/2019

729

1347

0,54

64,88%

Variaz. % 2014-2018

+29,48%

+55,72%

-16,85%

Rispetto alla Tabella 235 , possiamo notare nelle università telematiche una incidenza della docenza a contratto molto più alta alle medie nazionali, benché inferiore a quella che abbiamo riscontrato nelle altre università non statali. Nel periodo in esame, la percentuale media di docenti a contratto sul totale della docenza nelle università telematiche è del 62,40%, rispetto al 34,25% registrato a livello nazionale sul totale delle università.

Figura 161 . UNIVERSITÀ TELEMATICHE. Comparazione tra docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e docenti a contratto. Anni accademici 2014/2016 – 2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università telematiche con quello del totale della docenza e poi con il numero dei docenti a contratto nella stessa tipologia di università.

Tabella 280 . UNIVERSITÀ TELEMATICHE. Iscritti, docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e docenti a contratto. Anni accademici 2014/2015 – 2018/2019. Valori assoluti e rapporto tra iscritti e totale della docenza e tra iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

54551

563

865

38,20

96,89

2015/2016

62532

683

1084

35,39

91,55

2016/2017

76283

665

1005

45,68

114,71

2017/2018

92516

695

1292

46,56

133,12

2018/2019

114213

729

1347

55,02

156,67

Variaz. % 2014-2018

+109,37%

+29,48%

+55,72%

+44,02%

+61,69%

Nel periodo preso in esame, università telematiche abbiamo un incremento di iscritti (+109,37%), di docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (+29,48%) e di docenti a contratto (+55,72%). Il numero medio di iscritti per docente è 44,17 ma, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa 118,59.

Questi andamenti sembrano smentire l’ipotesi che mette meccanicamente in rapporto diretto la decrescita dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e la crescita della docenza a contratto.

Come abbiamo visto nelle regioni del Sud e nelle Isole, un andamento pesantemente negativo degli iscritti è spesso in relazione con decrescite dei docenti a contratto anche in presenza di decrescita di docenti ricercatori. Viceversa, si può avere crescita di docenti a contratto anche in presenza di crescita dei docenti/ricercatori, andamento che abbiamo riscontrato ad esempio nelle Piccole Università non statali e nelle telematiche ma anche nelle università del Nord prese nel loro complesso. Vi sono poi andamenti, come quello dell’Emilia Romagna, in cui una crescita di iscritti si accompagna alla decrescita di docenti/ricercatori e di docenti a contratto. In breve, queste dinamiche – che nel loro insieme rimandano a una precarizzazione della docenza – sono legate a meccanismi complessi, che andrebbero indagati più in profondità caso per caso.

5.6. Dottorati di ricerca

Il Dottorato di Ricerca è il terzo livello degli studi universitari, durante il quale il dottorando segue dei corsi ed è seguito da un docente tutor che lo guida nelle attività formative e di ricerca. L’ammissione ai corsi si ottiene mediante concorso indetto dalle singole università italiane. I requisiti di ammissione al concorso e le modalità dello stesso sono stabiliti autonomamente dalle università, come pure denominazioni e contenuti dei corsi stessi. La durata del corso di dottorato di ricerca è generalmente di tre anni accademici, durante i quali il dottorando percepisce un assegno mensile come borsa di dottorato. Vengono tuttavia banditi ogni anno un certo numero di posti di dottorato “senza borsa”. Il corso si conclude con un esame finale che consiste nella presentazione e discussione di una tesi.

Tecnicamente, quindi, i dottorandi sono degli studenti. Tuttavia, essi devono dimostrare una certa autonomia nella  gestione dei fondi assegnati, del proprio progetto di ricerca e delle proprie pubblicazioni. Inoltre, i dottorandi collaborano attivamente alle attività di ricerca dei docenti e talvolta svolgono attività di docenza a titolo gratuito. [93] Se, quindi, formalmente non è corretto comprenderli fra i “precari” della ricerca, è probabilmente giusto considerarli come collaboratori in alcuni segmenti di attività dei docenti/ricercatori.

Osserviamo la numerosità dei dottorandi nelle università italiane elaborando i dati del Portale dei dati dell’istruzione superiore USTAT-Miur sugli iscritti ai corsi di dottorato dall’anno accademico 2000/2001 all’anno accademico 2019/2020. [94]

Iniziamo con i valori assoluti e la composizione di genere.

Tabella 281 . Numerosità dei dottorandi. Genere e totali. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Dottorande

Dottorandi

Totale

Variazioni percentuali dall’anno precedente

2000/2001

10788

10340

21128

2001/2002

13553

12751

26304

24,50%

2002/2003

15252

14693

29945

13,84%

2003/2004

18047

17339

35386

18,17%

2004/2005

19211

18309

37520

6,03%

2005/2006

19768

18488

38256

1,96%

2006/2007

20941

19180

40121

4,88%

2007/2008

20660

18578

39238

-2,20%

2008/2009

20734

18547

39281

0,11%

2009/2010

20188

18156

38344

-2,39%

2010/2011

19075

17317

36392

-5,09%

2011/2012

18056

16821

34877

-4,16%

2012/2013

18009

16912

34921

0,13%

2013/2014

17227

16281

33508

-4,05%

2014/2015

16682

16089

32771

-2,20%

2015/2016

15261

14751

30012

-8,42%

2016/2017

14025

13798

27823

-7,29%

2017/2018

14229

14225

28454

2,27%

2018/2019

14522

14957

29479

3,60%

2019/2020

14457

15194

29651

0,58%

Variaz. % 2000/2001 – 2019/2020

+34,01%

+46,94%

+40,34%

Variaz. % 2008/2009 – 2019/2020

-30,27%

-18,07%

-24,52%

Figura 162 . Numerosità dei dottorandi per genere. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Dall’anno accademico 2000/2001 a quello 2006/2007 il numero degli iscritti ai corsi di dottorato aumenta dell’89,89% (le donne crescono del 94,11%; gli uomini dell’85,49%). Dal 2006/2007 al 2016/2017 gli iscritti ai corsi di dottorato decrescono del 30,65% (-33,03% le donne; -28,06% gli uomini); dal 2016/2017 al 2019/2020 riprendono un trend positivo (+6,57%; +3,08% le donne, +10,12% gli uomini). Dunque, dall’anno accademico dal quale partono i dati al 2019/2020 la crescita complessiva è stata del 34,01%. Se, tuttavia, ci limitiamo unicamente al periodo preso in esame in questo rapporto – vale a dire 2008-2020 – riscontriamo una decrescita del 24,52% (-30,27% le dottorande; -18,07% i dottorandi).

A questo proposito va ricordato che nel 2013 il d.m. dell’8 febbraio, n. 45 , ha profondamente modificato le procedure di accreditamento dei corsi di dottorato. Ne è conseguita una riduzione del «numero dei corsi del 41% tra il 2012 e il 2013 e di un ulteriore 2,4% nell’anno successivo. Dal 2015 in poi, l’offerta di corsi torna nuovamente a crescere con alcune differenze a livello geografico: tra il 2014 e il 2017, il numero dei corsi aumenta dell’11,3% al Mezzogiorno, passando da 221 a 246 corsi, del 5,1% al Centro e del 3,2% al Nord» (cfr. ANVUR 2018 : 205 ; cfr. anche Viesti 2018 : 112-144). Questa ripresa dei corsi – cui ha corrisposto un incremento degli iscritti a partire dal 2017/2018 – non ha ancora riportato il numero delle studentesse e degli studenti di dottorato ai livelli precedenti ai primi decrementi, risalenti al 2007/2008.

Vediamo ora le percentuali di dottorande e dottorandi sul totale degli iscritti.

Tabella 282 . Numerosità dei dottorandi per genere. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Donne

Uomini

2000/2001

51,06%

48,94%

2001/2002

51,52%

48,48%

2002/2003

50,93%

49,07%

2003/2004

51,00%

49,00%

2004/2005

51,20%

48,80%

2005/2006

51,67%

48,33%

2006/2007

52,19%

47,81%

2007/2008

52,65%

47,35%

2008/2009

52,78%

47,22%

2009/2010

52,65%

47,35%

2010/2011

52,42%

47,58%

2011/2012

51,77%

48,23%

2012/2013

51,57%

48,43%

2013/2014

51,41%

48,59%

2014/2015

50,90%

49,10%

2015/2016

50,85%

49,15%

2016/2017

50,41%

49,59%

2017/2018

50,01%

49,99%

2018/2019

49,26%

50,74%

2019/2020

48,76%

51,24%

Da un’iniziale prevalenza femminile, che nell’anno accademico 2008/2009 ha sfiorato il 53%, le donne hanno iniziato a decrescere fino a diventare minoritarie.

Figura 163 . Dottorandi per genere. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Veniamo ora alla distribuzione geografica nelle tre macro-aree del Paese. Nella tabella seguente presentiamo i valori assoluti e le variazioni percentuali.

Tabella 283 . Numerosità dei dottorandi per area geografica. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Nord

Centro

Sud e Isole

2000/2001

8872

4720

7536

2001/2002

10713

6073

9518

2002/2003

12537

6997

10411

2003/2004

13626

10499

11261

2004/2005

14474

10805

12241

2005/2006

15188

10909

12159

2006/2007

15949

12051

12121

2007/2008

15894

11011

11724

2008/2009

16086

11627

11288

2009/2010

15849

11468

11027

2010/2011

15746

10833

9799

2011/2012

15628

10028

9221

2012/2013

15323

10592

9006

2013/2014

15156

10345

8007

2014/2015

14742

10627

7402

2015/2016

13722

9917

6373

2016/2017

12784

9062

5977

2017/2018

13128

8995

6331

2018/2019

13824

9014

6641

2019/2020

14040

9072

6539

Variaz. % 2000/2001 – 2019/2020

+58,25%

+92,20%

-13,23%

Variaz. % 2008/2009 – 2019/2020

-12,72%

-21,97%

-42,07%

Dal 2000/2001 al 2019/2020 le iscrizioni ai corsi di dottorato sono molto aumentate al Nord, quasi raddoppiate al Centro e diminuite al Sud e nelle Isole. Tuttavia, nel periodo preso in esame in questa trattazione abbiamo una decrescita generalizzata, seppur diversamente incidente nelle tre macro-aree del Paese. In valori assoluti, il Nord raggiunge il massimo degli iscritti nell’anno accademico 2008/2009 (+81,31% rispetto al 2000/2001); perde il 20,53% dal 2008/2009 al 2016/2017, guadagna il 9,82% dal 2016/2017 al 2019/2020. Il Centro raggiunge il massimo degli iscritti nel 2006/2007 (+155,32%), perde il 25,36% degli iscritti dal 2006/2007 al 2017/2018, ne guadagna lo 0,86% dal 2017/2018 al 2019/2020.

Nel Sud e nelle Isole il trend positivo dura fino al 2004/2005 (+62,43% dal 2000/2001). Dal 2004/2005 al 2016/2017 gli iscritti decrescono del 51,17%, e risalgono del 9,4% dal 2016/2017 al 2019/2020.

Veniamo ora all’incidenza percentuale delle tre macro-aree sui totali.

Tabella 284 . Dottorandi per area geografica. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sui totali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Nord

Centro

Sud e Isole

2000/2001

41,99%

22,34%

35,67%

2001/2002

40,73%

23,09%

36,18%

2002/2003

41,87%

23,37%

34,77%

2003/2004

38,51%

29,67%

31,82%

2004/2005

38,58%

28,80%

32,63%

2005/2006

39,70%

28,52%

31,78%

2006/2007

39,75%

30,04%

30,21%

2007/2008

40,51%

28,06%

29,88%

2008/2009

40,95%

29,60%

28,74%

2009/2010

41,33%

29,91%

28,76%

2010/2011

43,27%

29,77%

26,93%

2011/2012

44,81%

28,75%

26,44%

2012/2013

43,88%

30,33%

25,79%

2013/2014

45,23%

30,87%

23,90%

2014/2015

44,98%

32,43%

22,59%

2015/2016

45,72%

33,04%

21,23%

2016/2017

45,95%

32,57%

21,48%

2017/2018

46,14%

31,61%

22,25%

2018/2019

46,89%

30,58%

22,53%

2019/2020

47,35%

30,60%

22,05%

Come la tabella mostra chiaramente, gli iscritti si concentrano principalmente al Nord, ma la crescita percentuale è più sostenuta al Centro, mentre il numero percentuale di iscritti nel Sud e nelle Isole si contrae progressivamente.

Veniamo ora alla composizione di genere nelle tre aree, ancora una volta in valori assoluti e in percentuale sul totale dell’area.

Tabella 285 . Numerosità dei dottorandi per area geografica e per genere. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Dottorande Nord

Dottorandi Nord

Dottorande Centro

Dottorandi Centro

Dottorande Sud e Isole

Dottorandi Sud e Isole

2000/2001

4403

4469

2320

2400

4065

3471

2001/2002

5357

5356

3035

3038

5161

4357

2002/2003

6231

6306

3469

3528

5552

4859

2003/2004

6761

6865

5262

5237

6024

5237

2004/2005

7261

7213

5385

5420

6565

5676

2005/2006

7700

7488

5520

5389

6548

5611

2006/2007

8099

7850

6249

5802

6593

5528

2007/2008

8163

7731

5771

5240

6357

5367

2008/2009

8307

7779

6053

5574

6223

5065

2009/2010

8150

7699

5943

5525

6095

4932

2010/2011

8034

7712

5562

5271

5466

4333

2011/2012

7840

7788

5121

4907

5095

4126

2012/2013

7677

7646

5348

5244

4984

4022

2013/2014

7491

7665

5313

5032

4423

3584

2014/2015

7159

7583

5426

5201

4097

3305

2015/2016

6598

7124

5135

4782

3528

2845

2016/2017

6059

6725

4661

4401

3305

2672

2017/2018

6183

6945

4619

4376

3427

2904

2018/2019

6474

7350

4565

4449

3483

3158

2019/2020

6527

7513

4555

4517

3375

3164

Variaz. % 2000/2001 – 2019/2020

+48,24%

+68,11%

+96,34%

+88,21%

-16,97%

-8,84%

Variaz. % 2008/2009 – 2019/2020

-21,43%

-3,42%

-24,75%

-18,96%

-45,77%

-37,53%

Osserviamo la costante di una minor crescita e di una maggior decrescita delle dottorande rispetto ai dottorandi.

Vediamo ora l’incidenza percentuale dei generi nelle tre macro-aree sui totali delle aree stesse.

Tabella 286 . Dottorandi per genere e per area geografica. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sui totali delle aree. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Dottorande Nord

Dottorandi Nord

Dottorande Centro

Dottorandi Centro

Dottorande Sud e Isole

Dottorandi Sud e Isole

2000/2001

49,63%

50,37%

49,15%

50,85%

53,94%

46,06%

2001/2002

50,00%

50,00%

49,98%

50,02%

54,22%

45,78%

2002/2003

49,70%

50,30%

49,58%

50,42%

53,33%

46,67%

2003/2004

49,62%

50,38%

50,12%

49,88%

53,49%

46,51%

2004/2005

50,17%

49,83%

49,84%

50,16%

53,63%

46,37%

2005/2006

50,70%

49,30%

50,60%

49,40%

53,85%

46,15%

2006/2007

50,78%

49,22%

51,85%

48,15%

54,39%

45,61%

2007/2008

51,36%

48,64%

52,41%

47,59%

54,22%

45,78%

2008/2009

51,64%

48,36%

52,06%

47,94%

55,13%

44,87%

2009/2010

51,42%

48,58%

51,82%

48,18%

55,27%

44,73%

2010/2011

51,02%

48,98%

51,34%

48,66%

55,78%

44,22%

2011/2012

50,17%

49,83%

51,07%

48,93%

55,25%

44,75%

2012/2013

50,10%

49,90%

50,49%

49,51%

55,34%

44,66%

2013/2014

49,43%

50,57%

51,36%

48,64%

55,24%

44,76%

2014/2015

48,56%

51,44%

51,06%

48,94%

55,35%

44,65%

2015/2016

48,08%

51,92%

51,78%

48,22%

55,36%

44,64%

2016/2017

47,40%

52,60%

51,43%

48,57%

55,30%

44,70%

2017/2018

47,10%

52,90%

51,35%

48,65%

54,13%

45,87%

2018/2019

46,83%

53,17%

50,64%

49,36%

52,45%

47,55%

2019/2020

46,49%

53,51%

50,21%

49,79%

51,61%

48,39%

Media

49,51%

50,49%

50,91%

49,09%

54,36%

45,64%

Osserviamo il maggior peso percentuale della componente femminile al Sud e nelle Isole (55,78% nel 2010/2011; media dell’intero periodo 54,36%, contro il 49,51% del Nord e il 50,91% del Centro).

Guardiamo ora alla distribuzione geografica regione per regione nelle aree del Nord, del Centro e del Sud e Isole.

Cominciamo col presentare le tabelle del Nord. La seguente espone i valori assoluti e le variazioni percentuali nelle singole regioni.

Tabella 287 . NORD. Numerosità dei dottorandi per regione. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli

Trentino Alto Adige

Totale

2000/2001

0

1025

733

2140

2760

1275

718

221

8872

2001/2002

0

1418

788

2667

3104

1611

841

284

10713

2002/2003

0

1731

803

2871

3824

1980

968

360

12537

2003/2004

0

1788

718

3116

4305

2254

1030

415

13626

2004/2005

0

2007

739

3073

4743

2364

1077

471

14474

2005/2006

0

2075

801

3196

5109

2431

1132

444

15188

2006/2007

0

2173

923

3272

5305

2565

1200

511

15949

2007/2008

0

2178

994

3262

5244

2616

1099

501

15894

2008/2009

0

2215

1031

3154

5377

2636

1126

547

16086

2009/2010

0

2217

1025

3031

5417

2490

1077

592

15849

2010/2011

0

2099

1067

2903

5382

2632

1040

623

15746

2011/2012

0

1958

1092

2868

5441

2573

1034

662

15628

2012/2013

0

1911

1093

2823

5448

2350

1025

673

15323

2013/2014

0

1923

1078

2884

5363

2280

920

708

15156

2014/2015

0

1776

1043

2671

5295

2321

936

700

14742

2015/2016

0

1691

983

2413

4902

2088

913

732

13722

2016/2017

0

1533

986

2290

4387

1980

898

710

12784

2017/2018

0

1618

1016

2374

4459

2039

885

737

13128

2018/2019

0

1726

1036

2602

4650

2113

887

810

13824

2019/2020

0

1347

988

2828

4925

2184

862

906

14040

Variaz. % 2000/2001 – 2019/2020

+31,41%

+34,79%

+32,15%

+78,44%

+71,29%

+20,06%

+309,95%

+58,25%

Variaz. % 2008/2009 – 2019/2020

-39,19%

-4,17%

-10,34%

-8,41%

-17,15%

-23,45%

65,63%

-12,72%

Spicca la performance del Trentino Alto Adige, ma anche quella della Lombardia. Dopo aver registrato la quasi totale assenza di RTD-B in Valle d’Aosta, dobbiamo constatare anche l’assenza di dottorandi in questa regione piccola e poco popolata, in cui c’è una sola Piccola università non statale.

Figura 164 . NORD. Numerosità dei dottorandi per regione. Anno accademico 2019/2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Vediamo ora l’incidenza percentuale dei dottorandi delle regioni del Nord rispetto al totale nazionale.

Tabella 288 . NORD. Dottorandi per regione. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli

Trentino Alto Adige

2000/2001

4,85%

3,47%

10,13%

13,06%

6,03%

3,40%

1,05%

2001/2002

5,39%

3,00%

10,14%

11,80%

6,12%

3,20%

1,08%

2002/2003

5,78%

2,68%

9,59%

12,77%

6,61%

3,23%

1,20%

2003/2004

5,05%

2,03%

8,81%

12,17%

6,37%

2,91%

1,17%

2004/2005

5,35%

1,97%

8,19%

12,64%

6,30%

2,87%

1,26%

2005/2006

5,42%

2,09%

8,35%

13,35%

6,35%

2,96%

1,16%

2006/2007

5,42%

2,30%

8,16%

13,22%

6,39%

2,99%

1,27%

2007/2008

5,55%

2,53%

8,31%

13,36%

6,67%

2,80%

1,28%

2008/2009

5,64%

2,62%

8,03%

13,69%

6,71%

2,87%

1,39%

2009/2010

5,78%

2,67%

7,90%

14,13%

6,49%

2,81%

1,54%

2010/2011

5,77%

2,93%

7,98%

14,79%

7,23%

2,86%

1,71%

2011/2012

5,61%

3,13%

8,22%

15,60%

7,38%

2,96%

1,90%

2012/2013

5,47%

3,13%

8,08%

15,60%

6,73%

2,94%

1,93%

2013/2014

5,74%

3,22%

8,61%

16,01%

6,80%

2,75%

2,11%

2014/2015

5,42%

3,18%

8,15%

16,16%

7,08%

2,86%

2,14%

2015/2016

5,63%

3,28%

8,04%

16,33%

6,96%

3,04%

2,44%

2016/2017

5,51%

3,54%

8,23%

15,77%

7,12%

3,23%

2,55%

2017/2018

5,69%

3,57%

8,34%

15,67%

7,17%

3,11%

2,59%

2018/2019

5,86%

3,51%

8,83%

15,77%

7,17%

3,01%

2,75%

2019/2020

4,54%

3,33%

9,54%

16,61%

7,37%

2,91%

3,06%

Anche in questo caso segnaliamo la crescita percentuale del Trentino Alto Adige.

Veniamo ora al Centro. La tabella seguente espone i valori assoluti e le variazioni percentuali nelle singole regioni.

Tabella 289 . CENTRO. Numerosità dei dottorandi per regione. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

2000/2001

1016

488

2812

404

4720

2001/2002

1436

696

3507

434

6073

2002/2003

1730

960

3802

505

6997

2003/2004

4516

1118

4282

583

10499

2004/2005

5098

1008

4055

644

10805

2005/2006

4871

1115

4255

668

10909

2006/2007

5639

1117

4551

744

12051

2007/2008

4748

1146

4410

707

11011

2008/2009

5638

1117

4175

697

11627

2009/2010

5815

1106

3981

566

11468

2010/2011

5934

1041

3384

474

10833

2011/2012

6191

733

2750

354

10028

2012/2013

6311

950

2941

390

10592

2013/2014

6553

967

2368

457

10345

2014/2015

6157

1008

2970

492

10627

2015/2016

5909

878

2690

440

9917

2016/2017

5284

808

2594

376

9062

2017/2018

5169

756

2713

357

8995

2018/2019

5066

729

2815

404

9014

2019/2020

5021

723

2907

421

9072

Variaz. % 2000/2001 – 2019/2020

+394,19%

+48,16%

+3,38%

+4,21%

+92,20%

Variaz. % 2008/2009 – 2019/2020

-10,94%

-35,27%

-30,37%

-39,60%

-21,97%

In questo caso spicca la performance del Lazio ma, anche e in senso negativo, quella della Toscana, in cui sono tra l’altro tre delle Scuole Superiori ad ordinamento speciale.

Figura 165 . CENTRO. Numerosità dei dottorandi per regione. Anno accademico 2019/2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Veniamo ora all’incidenza percentuale dei dottorandi delle regioni del Centro rispetto al totale nazionale.

Tabella 290 . CENTRO. Dottorandi per regione. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

2000/2001

4,81%

2,31%

13,31%

1,91%

2001/2002

5,46%

2,65%

13,33%

1,65%

2002/2003

5,78%

3,21%

12,70%

1,69%

2003/2004

12,76%

3,16%

12,10%

1,65%

2004/2005

13,59%

2,69%

10,81%

1,72%

2005/2006

12,73%

2,91%

11,12%

1,75%

2006/2007

14,05%

2,78%

11,34%

1,85%

2007/2008

12,10%

2,92%

11,24%

1,80%

2008/2009

14,35%

2,84%

10,63%

1,77%

2009/2010

15,17%

2,88%

10,38%

1,48%

2010/2011

16,31%

2,86%

9,30%

1,30%

2011/2012

17,75%

2,10%

7,88%

1,01%

2012/2013

18,07%

2,72%

8,42%

1,12%

2013/2014

19,56%

2,89%

7,07%

1,36%

2014/2015

18,79%

3,08%

9,06%

1,50%

2015/2016

19,69%

2,93%

8,96%

1,47%

2016/2017

18,99%

2,90%

9,32%

1,35%

2017/2018

18,17%

2,66%

9,53%

1,25%

2018/2019

17,19%

2,47%

9,55%

1,37%

2019/2020

16,93%

2,44%

9,80%

1,42%

Media 2000/2001 – 2019/2020

14,61%

2,77%

10,29%

1,52%

Media 2008/2009 – 2019/2020

17,58%

2,73%

9,16%

1,37%

Notiamo che il Lazio ha una incidenza media superiore a quella della Lombardia, mentre la Toscana si colloca come terza per peso percentuale medio del numero di iscritti alle sue Scuole di Dottorato sul totale nazionale.

Veniamo ora al Sud e alle Isole. La tabella seguente espone i valori assoluti e le variazioni percentuali nelle singole regioni.

Tabella 291 .SUD e ISOLE. Numerosità dei dottorandi per regione. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

2000/2001

495

82

121

2406

379

1334

434

2285

7536

2001/2002

619

119

152

3508

468

1786

400

2466

9518

2002/2003

747

141

187

3432

718

2141

468

2577

10411

2003/2004

842

151

182

3565

883

2281

608

2749

11261

2004/2005

910

151

189

3669

952

2583

864

2923

12241

2005/2006

1003

172

184

3688

815

2508

717

3072

12159

2006/2007

929

167

194

3455

860

2585

758

3173

12121

2007/2008

814

104

204

3330

723

2115

916

3518

11724

2008/2009

841

75

192

3247

770

1752

846

3565

11288

2009/2010

894

91

186

3210

837

2051

786

2972

11027

2010/2011

927

62

162

2986

832

1598

840

2392

9799

2011/2012

1016

104

182

2883

756

1526

930

1824

9221

2012/2013

880

86

180

2930

714

1340

1073

1803

9006

2013/2014

817

124

180

2520

681

1236

949

1500

8007

2014/2015

771

109

143

2614

600

1028

825

1312

7402

2015/2016

578

110

134

2323

555

817

657

1199

6373

2016/2017

582

96

117

2134

521

842

543

1142

5977

2017/2018

680

99

118

2201

570

971

571

1121

6331

2018/2019

741

102

126

2339

549

976

563

1245

6641

2019/2020

749

116

133

2191

470

974

555

1351

6539

Variaz. % 2000/2001 – 2019/2020

+51,31%

+41,46%

+9,92%

-8,94%

+24,01%

-26,99%

+27,88%

-40,88%

-13,23%

Variaz. % 2008/2009 – 2019/2020

-10,94%

+54,67%

-30,73%

-32,52%

-38,96%

-44,41%

-34,40%

-62,10%

-42,07%

Fatta eccezione per il Molise, le variazioni percentuali dall’anno accademico 2008/2009 all’anno accademico 2019/2020g assumono le dimensioni di un vero e proprio esodo, che, almeno in parte, partecipa della migrazione intellettuale verso aree – dentro e fuori il nostro Paese – che offrono migliori possibilità di lavoro e di carriera accademica (cfr. Bibliografia tematica par. 4. Sulla mobilità studentesca).

Figura 166 . SUD e ISOLE. Numerosità dei dottorandi per regione. Anno accademico 2019/2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Vediamo ora l’incidenza percentuale dei dottorandi del Sud e delle Isole nelle regioni sul loro totale nazionale.

Tabella 292 . SUD e ISOLE. Dottorandi per regione. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

2000/2001

2,34%

0,39%

0,57%

11,39%

1,79%

6,31%

2,05%

10,82%

2001/2002

2,35%

0,45%

0,58%

13,34%

1,78%

6,79%

1,52%

9,38%

2002/2003

2,49%

0,47%

0,62%

11,46%

2,40%

7,15%

1,56%

8,61%

2003/2004

2,38%

0,43%

0,51%

10,07%

2,50%

6,45%

1,72%

7,77%

2004/2005

2,43%

0,40%

0,50%

9,78%

2,54%

6,88%

2,30%

7,79%

2005/2006

2,62%

0,45%

0,48%

9,64%

2,13%

6,56%

1,87%

8,03%

2006/2007

2,32%

0,42%

0,48%

8,61%

2,14%

6,44%

1,89%

7,91%

2007/2008

2,07%

0,27%

0,52%

8,49%

1,84%

5,39%

2,33%

8,97%

2008/2009

2,14%

0,19%

0,49%

8,27%

1,96%

4,46%

2,15%

9,08%

2009/2010

2,33%

0,24%

0,49%

8,37%

2,18%

5,35%

2,05%

7,75%

2010/2011

2,55%

0,17%

0,45%

8,21%

2,29%

4,39%

2,31%

6,57%

2011/2012

2,91%

0,30%

0,52%

8,27%

2,17%

4,38%

2,67%

5,23%

2012/2013

2,52%

0,25%

0,52%

8,39%

2,04%

3,84%

3,07%

5,16%

2013/2014

2,44%

0,37%

0,54%

7,52%

2,03%

3,69%

2,83%

4,48%

2014/2015

2,35%

0,33%

0,44%

7,98%

1,83%

3,14%

2,52%

4,00%

2015/2016

1,93%

0,37%

0,45%

7,74%

1,85%

2,72%

2,19%

4,00%

2016/2017

2,09%

0,35%

0,42%

7,67%

1,87%

3,03%

1,95%

4,10%

2017/2018

2,39%

0,35%

0,41%

7,74%

2,00%

3,41%

2,01%

3,94%

2018/2019

2,51%

0,35%

0,43%

7,93%

1,86%

3,31%

1,91%

4,22%

2019/2020

2,53%

0,39%

0,45%

7,39%

1,59%

3,28%

1,87%

4,56%

Media 2000/2001 – 2019/2020

2,38%

0,35%

0,49%

8,91%

2,04%

4,85%

2,14%

6,62%

Media 2008/2009 – 2019/2020

2,39%

0,31%

0,47%

7,96%

1,97%

3,75%

2,29%

5,26%

Per concludere, esaminiamo la distribuzione dei dottorandi nelle università statali, non statali e telematiche, in percentuale sul totale. La percentuale di crescita dei dottorandi nelle università non statali calcolata sui valori assoluti è – dal 2000/2001 al 2019/2020 – del 159,57%.

Tabella 293 . Dottorandi grandezza e tipologia dell’ateneo. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Statali

Non Statali

Telematiche

2000/2001

97,35%

2,65%

0,00%

2001/2002

97,42%

2,58%

0,00%

2002/2003

97,23%

2,77%

0,00%

2003/2004

96,87%

3,13%

0,00%

2004/2005

96,59%

3,41%

0,00%

2005/2006

96,42%

3,58%

0,00%

2006/2007

96,41%

3,58%

0,01%

2007/2008

94,78%

3,64%

0,02%

2008/2009

95,45%

3,81%

0,03%

2009/2010

95,95%

4,00%

0,04%

2010/2011

95,64%

4,25%

0,07%

2011/2012

95,36%

4,47%

0,18%

2012/2013

95,38%

4,35%

0,27%

2013/2014

95,06%

4,63%

0,30%

2014/2015

95,36%

4,27%

0,38%

2015/2016

95,47%

4,45%

0,08%

2016/2017

95,53%

4,45%

0,02%

2017/2018

95,04%

4,64%

0,32%

2018/2019

94,80%

4,87%

0,33%

2019/2020

94,60%

4,89%

0,50%

Tabella 294 . Università Statali . Distribuzione dei dottorandi per grandezza e tipologia dell’ateneo. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Mega

Grandi

Medie

Piccole

Politecnici

Scuole Superiori

2000/2001

42,17%

28,72%

15,45%

3,67%

5,12%

2,23%

2001/2002

41,92%

27,57%

16,52%

4,13%

4,98%

2,31%

2002/2003

39,86%

27,44%

18,12%

4,75%

5,40%

1,65%

2003/2004

43,08%

26,46%

16,56%

4,68%

4,69%

1,41%

2004/2005

41,52%

27,02%

16,93%

4,85%

4,73%

1,54%

2005/2006

41,22%

26,74%

16,53%

5,25%

4,82%

1,85%

2006/2007

40,67%

26,77%

17,48%

4,93%

4,67%

1,90%

2007/2008

40,76%

25,88%

16,03%

5,06%

4,73%

2,32%

2008/2009

39,24%

28,93%

15,31%

4,78%

4,78%

2,40%

2009/2010

38,66%

28,25%

16,41%

4,97%

4,85%

2,81%

2010/2011

38,17%

28,24%

16,43%

4,74%

5,61%

2,43%

2011/2012

37,72%

28,93%

16,28%

4,49%

6,29%

1,65%

2012/2013

36,80%

28,91%

15,94%

5,24%

5,56%

2,94%

2013/2014

36,89%

29,25%

16,35%

5,37%

5,80%

1,41%

2014/2015

37,00%

27,76%

16,15%

4,68%

6,42%

3,35%

2015/2016

36,89%

27,63%

15,43%

4,82%

6,88%

3,82%

2016/2017

37,76%

26,42%

15,26%

5,05%

6,83%

4,19%

2017/2018

37,95%

25,89%

15,19%

4,85%

7,05%

4,11%

2018/2019

37,56%

26,16%

14,99%

4,72%

7,27%

4,10%

2019/2020

37,65%

26,70%

15,45%

4,64%

6,34%

3,82%

Figura 167 . Università Statali . Distribuzione dei dottorandi per grandezza e tipologia dell’ateneo. Anno accademico 2019/2020. Valori percentuali sul totale del sistema statale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Tabella 295 . Università non Statali . Distribuzione dei dottorandi grandezza e tipologia dell’ateneo. Anni accademici 2000/2001-2019/2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Non statali Grandi

Non statali Medie

Non statali Piccole

2000/2001

2,31%

0,28%

0,05%

2001/2002

1,96%

0,56%

0,06%

2002/2003

2,15%

0,45%

0,17%

2003/2004

2,17%

0,70%

0,25%

2004/2005

2,26%

0,81%

0,34%

2005/2006

2,34%

0,80%

0,44%

2006/2007

2,24%

0,76%

0,58%

2007/2008

2,24%

0,75%

0,65%

2008/2009

2,20%

0,81%

0,79%

2009/2010

2,12%

0,89%

0,99%

2010/2011

2,15%

0,95%

1,14%

2011/2012

2,21%

0,92%

1,33%

2012/2013

2,10%

0,87%

1,38%

2013/2014

2,29%

0,98%

1,36%

2014/2015

2,24%

0,88%

1,14%

2015/2016

2,47%

0,81%

1,18%

2016/2017

2,33%

0,91%

1,21%

2017/2018

2,27%

0,89%

1,48%

2018/2019

2,27%

0,89%

1,72%

2019/2020

2,27%

0,93%

1,70%

Figura 168 . Università non Statali . Distribuzione dei dottorandi per grandezza e tipologia dell’ateneo. Anno accademico 2019/2020. Valori percentuali sul totale del sistema non statale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.


Note al capitolo

[69] Per gli RTD-B questa quasi-certezza è prevista dalla legge 240/2010; per i ricercatori a tempo indeterminato la cosa è più aleatoria e soggetta alle risorse e ai punti organico (e dunque, in ultima analisi, alle volontà della politica).

[70] Per la legge 120/2020: art. 19, co. 1, lett. f , l’università che abbia le necessarie risorse nella propria programmazione, nei limiti delle risorse assunzionali disponibili a legislazione vigente per l’inquadramento nella qualifica di professore associato, ha facoltà di anticipare l’inquadramento dopo il primo anno del contratto, previo esito positivo della valutazione dell’ateneo. In tali casi la valutazione comprende anche lo svolgimento di una prova didattica nell’ambito del settore scientifico-disciplinare di appartenenza del titolare del contratto.

[71] A parte il caso già citato dei ricercatori assunti nel 2010 in Lombardia, che riguarda l’Area 13 – Scienze economiche e statistiche, le aree in cui il reclutamento inizia con un 100% di uomini sono Area 12 – Scienze giuridiche (nel 2011), Area 02 – Scienze fisiche (nel 2012), Area 05 – Scienze biologiche (nel 2012), Area 06 – Scienze mediche (nel 2012), Area 08 – Ingegneria civile e Architettura (nel 2012), Area 04 – Scienze della terra (nel 2013).

[72] Tali dati sono stati forniti da Daniele Livon nel suo intervento “ Le politiche di reclutamento delle Università tra VQR e ASN ” nel convegno L’esperienza della valutazione della ricerca in Italia: un primo bilancio , organizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei e tenutosi sulla piattaforma Zoom, Canale Lincei, il 24 febbraio 2021.

[73] Abbiamo derivato i dati relativi agli RTD-B dalla slide Reclutamento (posizioni interne e assunzioni dall’esterno) 2016-2019 per area CUN e qualifica dell’ intervento citato .

[74] Daniele Livon è, alla data in cui tiene il suo intervento, il direttore e il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca.

[75] Cfr. adunanza dell’8 novembre 2018: https://www.cun.it/uploads/6995/ra_2018_11_08.pdf .

[76] È altamente probabile che vi siano sovrapposizioni fra gli oltre 16.000 abilitati alla prima e alla seconda fascia esterni e gli assegnisti. Questa verifica non è stata fatta. I dati disponibili sugli assegnisti riguardano il solo 2020 e l’appartenenza a questa categoria è per sua natura instabile. La verifica non avrebbe dato, dunque, risultati utili.

[77] Tali dati sono stati forniti da Daniele Livon nel suo intervento “ Le politiche di reclutamento delle Università tra VQR e ASN ” nel convegno L’esperienza della valutazione della ricerca in Italia: un primo bilancio , organizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei e tenutosi sulla piattaforma Zoom, Canale Lincei, il 24 febbraio 2021.

[78] Abbiamo derivato i dati relativi agli RTD-A dalla slide Reclutamento (posizioni interne e assunzioni dall’esterno) 2016-2019 per area CUN e qualifica dell’ intervento citato .

[79] Daniele Livon è, alla data in cui tiene il suo intervento, il direttore e il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca.

[81] Tali dati sono stati derivati dalla slide Reclutamento (posizioni interne e assunzioni dall’esterno) 2016-2019 per area CUN e qualifica dell’intervento di Daniele Livon (“ Le politiche di reclutamento delle Università tra VQR e ASN ”) nel convegno L’esperienza della valutazione della ricerca in Italia: un primo bilancio , organizzato dall’Accademia Nazionale dei Lincei e tenutosi sulla piattaforma Zoom, Canale Lincei, il 24 febbraio 2021.

[82] Daniele Livon è, alla data in cui tiene il suo intervento, il direttore e il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca.

[83] Tali dati sono stati derivati dalla slide Reclutamento (posizioni interne e assunzioni dall’esterno) 2016-2019 per area CUN e qualifica dell’intervento di Daniele Livon (“ Le politiche di reclutamento delle Università tra VQR e ASN ”), cit.

[84] Nel file c’è anche una categoria di contratti denominata “Altro” (cod.99).

[85] Nostre elaborazioni: Pivot 5.

[86] Fanno eccezione i contratti di formazione specialistica dell’area sanitaria, evidentemente di Area 06.

[89] Esclusi i docenti e i ricercatori della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA).

[90] Esclusi i docenti dell’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (IUSS).

[91] Esclusi i docenti e i ricercatori di: Scuola IMT Alti Studi di Lucca, Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa e Scuola Normale Superiore di Pisa.

[92] Esclusi i docenti e i ricercatori del Gran Sasso Science Institute (GSSI).

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