Sommario

Docenti/ricercatori per area geografica

Esaminiamo ora la numerosità dei docenti/ricercatori per area geografica. Nella prima fra le seguenti tabelle i valori assoluti e le variazioni percentuali dal 2008 al 2020. Nella seconda e nel grafico le percentuali sul totale nello stesso periodo.

Tabella 13 . Numerosità dei docenti/ricercatori. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020 (valori assoluti). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Nord

Centro

Sud e Isole

Totale

2008

26598

16791

20341

63730

2009

25808

16362

19687

61857

2010

24857

15600

18667

59124

2011

24698

15162

18350

58210

2012

24518

14829

18106

57453

2013

24254

14521

17833

56608

2014

23941

14267

17398

55606

2015

23686

13977

17103

54766

2016

23678

13913

16957

54548

2017

23698

13757

16697

54152

2018

24226

13746

16703

54675

2019

24816

13940

17114

55870

2020

25243

13851

17151

56245

Variaz. % 2008-2020

-5,09%

-17,51%

-15,68%

-11,74%

Tabella 14 . Numerosità dei docenti/ricercatori. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020 (percentuali sul totale). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Nord

Centro

Sud e Isole

2008

41,74%

26,35%

31,92%

2009

41,72%

26,45%

31,83%

2010

42,04%

26,39%

31,57%

2011

42,43%

26,05%

31,52%

2012

42,67%

25,81%

31,51%

2013

42,85%

25,65%

31,50%

2014

43,05%

25,66%

31,29%

2015

43,25%

25,52%

31,23%

2016

43,41%

25,51%

31,09%

2017

43,76%

25,40%

30,83%

2018

44,31%

25,14%

30,55%

2019

44,42%

24,95%

30,63%

2020

44,88%

24,63%

30,49%

Variaz. punti percentuali

+3,14

-1,72%

-1,43%

Come si evince dalla tabella, l’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle tre macro-aree cresce ininterrottamente al Nord, dopo il lieve decremento del 2009; diminuisce a partire dal 2010 al Centro (fatto salvo un lievissimo incremento nel 2014); diminuisce al Sud e nelle Isole dal 2008 al 2018, risalendo lievemente nel 2019 per tornare a scendere nel 2020.

Figura 14 . Numerosità dei docenti/ricercatori NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020 (percentuali sul totale). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Si è già detto che rispetto al 2008 il numero dei docenti/ricercatori universitari ha registrato un calo dell’11,74%. Tale flessione ha però inciso diversamente nelle diverse aree geografiche.

Nelle università del Nord del Paese nel 2008 vi erano, come si è detto, il 41,74% dei docenti/ricercatori italiani. In quest’area il picco negativo è stato raggiunto nel 2016 (-10,98%), anno a partire dal quale è cominciata una crescita (+6,61% dal 2016 al 2020), grazie alla quale il decremento nell’area al 31 dicembre 2020 risulta del -5,09%. Al 31 dicembre 2020 nelle università del Nord risultano così il 44,88% dei docenti/ricercatori italiani.

Figura 15 . NORD. Numerosità dei docenti/ricercatori. Anni 2008-2020. Fonte: ns. elaborazione dati MIUR-Cineca.

Come è evidente dal grafico, nelle università del Nord il calo maggiore si verifica tra il 2008 e il 2010 (-6,55%; -3,68% dal 2009 al 2010). Come si è detto la decrescita (-4,74% dal 2010 al 2017) prosegue fino al 2017 con un tasso medio dello -0,81% (max. 2014 -1,29%; min. 2016 -0,03%). Dal 2017 abbiamo una crescita media del 2,13% (max. 2019 +2,44%; min. 2020 + 1,72%).

Nelle università del Centro del Paese nel 2008 vi erano il 26,35% dei docenti/ricercatori universitari italiani. In quest’area il picco negativo è stato raggiunto nel 2018 (-18,13%). Una leggerissima ripresa (+0,76%) porta il decremento dell’area al -17,51% al 31 dicembre 2020. A questa data nelle università del Centro vi sono il 24,63% dei docenti/ricercatori italiani.

Figura 16 . CENTRO. Numerosità dei docenti/ricercatori. Anni 2008-2020. Fonte: ns. elaborazione dati MIUR-Cineca.

Anche nelle università del Centro il calo più repentino (-7,09%) si verifica tra il 2008 e il 2010 (-4,66% dal 2009 al 2010). Diversamente che nella altre due macro-aree la decrescita si prolunga fino al 2018 (-11,88% dal 2010 al 2018) con un tasso medio del -1,57% (max. 2011 -2,81%; min. 2018 -0,08%). Nel 2019 abbiamo una crescita dell’1,41% e nel 2020 ancora un decremento del -0,64%.

Nelle università del Sud e delle Isole maggiori nel 2008 vi erano il 31,92% dei docenti italiani. In queste aree il picco negativo è stato raggiunto nel 2017 (-17,91%), anno in cui è iniziata la ripresa (+2,72% dal 2017 al 2020) grazie alla quale il decremento nell’area al 31 dicembre 2020 è del -15,68%. A questa data nelle università del Sud e delle Isole vi sono il 30,49% dei docenti/ricercatori universitari italiani.

Figura 17 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti/ricercatori. Anni 2008-2020.Fonte: ns. elaborazione dati MIUR-Cineca.

Come nelle altre due macro-aree, anche nelle università del Sud e delle Isole dal 2008 al 2010 si verifica un calo piuttosto brusco (-8,23%; -5,18% dal 2009 al 2010). Come si è detto la decrescita prosegue dal 2010 fino al 2017 (-10,55%) con un tasso medio del -1,58% (max. 2014 -2,44%; min. 2016 -0,85%). Dal 2017 abbiamo una crescita media dello 0,90% (max. 2019 +2,46%; min. 2020 +0,22%).

Per cercare di contestualizzare la differenza di incidenza percentuale del numero dei docenti/ricercatori nelle tre aree del paese sul numero totale dei docenti/ricercatori delle università italiane, e comprendere meglio anche l’incidenza sul territorio del differente tasso di decremento della docenza nelle aree geografiche, proviamo a utilizzare le rilevazioni Istat per confrontare l’incidenza percentuale delle popolazioni delle aree geografiche (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole) sul totale della popolazione nazionale [28] con l’incidenza percentuale dei docenti/ricercatori nelle università delle stesse aree nel 2008 e nel 2020.

Tabella 15 . Confronto fra popolazione e docenti/ricercatori, NORD EST – NORD OVEST – CENTRO – SUD – ISOLE. Anni 2008 e 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Istat e Miur-Cineca.

Nord Est

Nord Ovest

Centro

SUD

Isole

Totale

Popolazione 2008

11.219.364

15.500.793

11.345.946

13.965.480

6.621.292

58.652.875

% popolazione sul totale

19,13%

26,43%

19,34%

23,81%

11,29%

100,00%

Docenti/ricercatori 2008

19,17%

22,57%

26,35%

20,68%

11,23%

100,00%

Popolazione 2020

11.627.537

15.988.679

11.831.092

13.707.269

6.486.911

59.641.488

% popolazione sul totale

19,50%

26,81%

19,84%

22,98%

10,87%

100,00%

Docenti/ricercatori 2020

20,28%

24,60%

24,63%

20,99%

9,50%

100,00%

Notiamo che gli andamenti demografici sono di crescita al Nord (+3,64% Nord Est; +3,15% Nord Ovest) e a Centro (+4,28%) e di decrescita nel Sud (-1,85%) e nelle Isole (-2,03%). Per quanto riguarda le aree del Nord e il Sud e le Isole le variazioni della docenza sono abbastanza in linea con quelle demografiche. Al Centro, invece, abbiamo un leggero aumento percentuale nella popolazione e una decrescita dell’incidenza dei docenti/ricercatori.

Tuttavia, non è detto che il rapporto fra popolazione e docenza rispecchi il rapporto tra docenti e iscritti, in particolare per quanto riguarda il Sud e le Isole, da dove più spesso ci si sposta per andare a studiare altrove ( Viesti 2019; Enea e Attanasio 2019 ; Cersosimo et al. 2018 ; Ferrara e Nisticò 2018 ; Forges Davanzati e De Pascali 2017 ; Boscaino e Vassallo 2017 ; Fiorentino 2015 ).

Confrontiamo allora docenti e iscritti delle medesime aree del Paese. Disponiamo dei dati degli iscritti dal 2010/2011 al 2019/2020. Pertanto per i docenti/ricercatori utilizzeremo i dati relativi al 2010 e al 2019, presumendo che i carichi di docenza per gli anni accademici 2010/2011 e 2019/2020 siano stati assunti in quegli anni. Dal novero dei docenti/ricercatori sono stati sottratti quelli delle Scuole Superiori ad ordinamento speciale (Nord: IUSS- Pavia e SISSA-Trieste; Centro: Normale di Pisa, Pisa S. Anna e IMT-Lucca; Sud: GSSI l’Aquila).

Tabella 16 . Confronto fra iscritti e docenti/ricercatori, NORD EST – NORD OVEST – CENTRO – SUD – ISOLE. Anni 2010 e 2019, Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur e Miur-Cineca.

Iscritti Nord Est

% sugli iscritti totali

Iscritti Nord Ovest

% sugli iscritti totali

Iscritti Centro

% sugli iscritti totali

Iscritti Sud

% sugli iscritti totali

Iscritti Isole

% sugli iscritti totali

Iscritti totali

2010/2011

324.641

17,88%

386.030

21,26%

458.199

25,24%

448.473

24,70%

198.249

10,92%

1.815.592

Docenti Nord Est

% sui docenti italiani

Docenti Nord Ovest

% sui docenti italiani

Docenti Centro

% sui docenti italiani

Docenti Sud

% sui docenti italiani

Docenti Isole

% sui docenti italiani

Docenti/ ricercatori 2010

2010

11.257

19,14%

13.528

23,00%

15.377

26,14%

12.253

20,83%

6.414

10,90%

58.829

Iscritti Nord Est

% sugli iscritti totali

Iscritti Nord Ovest

% sugli iscritti totali

Iscritti Centro

% sugli iscritti totali

Iscritti Sud

% sugli iscritti totali

Iscritti Isole

% sugli iscritti totali

Iscritti totali

2019/2020

315.003

18,20%

453.242

26,19%

423.354

24,46%

393.652

22,75%

145.312

8,40%

1.730.563

Docenti Nord Est

% sui docenti italiani

Docenti Nord Ovest

% sui docenti italiani

Docenti centro 2019

% sui docenti italiani

Docenti Sud

% sui docenti italiani

Docenti Isole

% sui docenti italiani

Docenti/ ricercatori 2019

2019

11.115

20,05%

13.583

24,50%

13.673

24,66%

11.671

21,05%

5.405

9,75%

55.447

Per determinare il numero di iscritti per ciascun docente/ricercatore, confrontiamo ora il numero totale dei docenti/ricercatori delle aree Nord, Centro e Sud e Isole (meno quelli delle Scuole Superiori) dal 2010 al 2019 con il numero degli iscritti nelle medesime aree geografiche dall’anno accademico 2010/2011 all’anno accademico 2019/2020.

Tabella 17 . Iscritti per docente, NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni Accademici 2010/2011-2019/2020. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur e Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Totale Docenti/ ricercatori

Totale Iscritti

Iscritti per docente

Docenti/ ricercatori

Iscritti

Iscritti per docente

Docenti/ ricercatori

Iscritti

Iscritti per docente

Docenti/ ricercatori

Iscritti

Iscritti per docente

2010/2011

24.785

710.671

28,67

15.377

458.199

29,80

18.667

646.722

34,65

58.829

1.815.592

30,86

2011/2012

24.618

705.099

28,64

14.939

447.170

29,93

18.350

619.499

33,76

57.907

1.771.768

30,60

2012/2013

24.437

693.120

28,36

14.607

433.766

29,70

18.106

593.764

32,79

57.150

1.720.650

30,11

2013/2014

24.172

687.080

28,42

14.295

424.313

29,68

17.833

574.067

32,19

56.300

1.685.460

29,94

2014/2015

23.856

686.493

28,78

14.033

421.986

30,07

17.398

554.846

31,89

55.287

1.663.325

30,09

2015/2016

23.597

691.035

29,28

13.751

421.827

30,68

17.103

535.512

31,31

54.451

1.648.374

30,27

2016/2017

23.575

703.803

29,85

13.684

429.581

31,39

16.956

532.165

31,39

54.215

1.665.549

30,72

2017/2018

23.598

726.674

30,79

13.519

432.892

32,02

16.684

533.002

31,95

53.801

1.692.568

31,46

2018/2019

24.124

742.271

30,77

13.491

441.936

32,76

16.678

536.467

32,17

54.293

1.720.674

31,69

2019/2020

24.698

768.245

31,11

13.673

423.354

30,96

17.076

538.964

31,56

55.447

1.730.563

31,21

Variaz. % 2010-2019

-0,35%

+8,10%

+8,48%

-11,08%

-7,60%

+3,91%

-8,52%

-16,66%

-8,90%

-5,75%

-4,68%

+1,13%

Negli anni presi in esame la media nazionale di iscritti per ciascun docente a tempo indeterminato e a tempo determinato (compresi quelli che non avrebbero obblighi didattici) è di 30,69, più del doppio della media degli altri Paesi monitorati dall’OECD. Nelle tre aree del Paese osserviamo dinamiche diverse nell’andamento e nel segno.

Nel Nord, a un lieve decremento dei docenti/ricercatori (-0,35% dal 2010 al 2019) corrisponde un marcato aumento degli iscritti (+ 8,10%), che porta il rapporto da 28,67 iscritti per ogni docente a 31,11 iscritti per ogni docente. Nel Centro a una decrescita dei docenti/ricercatori (-11,08% nel periodo preso in esame) corrisponde un minore decremento degli iscritti (-7,6%), che porta il rapporto da 29,8 iscritti per ogni docente a 30,96 iscritti per ogni docente. Nel Sud e nelle Isole osserviamo una decrescita dei docenti/ricercatori (-8,52% nel periodo preso in esame), accompagnata da una forte decrescita degli iscritti -16,66% nel triennio), con un rapporto docenti/iscritti che passa da 34,65 iscritti per ogni docente a 31,56 iscritti per ogni docente.

Osserviamo ora la numerosità dei docenti/ricercatori articolata per fasce oltre che per aree geografiche. Esaminiamo la numerosità dei professori ordinari dal 2008 al 2020 al Nord, al Centro e al Sud e nelle Isole.

Tabella 18 . Numerosità dei professori ordinari, NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ordinari Nord

Ordinari Centro

Ordinari Sud e Isole

Totale Ordinari

2008

8066

5187

5681

18934

2009

7586

4899

5395

17880

2010

6767

4271

4816

15854

2011

6586

4039

4620

15245

2012

6296

3794

4433

14523

2013

6015

3650

4227

13892

2014

5813

3435

4021

13269

2015

5719

3286

3878

12883

2016

5811

3281

3884

12976

2017

5850

3230

3777

12857

2018

6054

3243

3887

13184

2019

6343

3319

4026

13688

2020

6662

3379

4117

14158

Variaz. % 2008-20 20

-17,41%

-34,86%

-27,53%

-25,22%

Nel grafico seguente le percentuali degli ordinari del Nord, Centro e Sud e Isole sul totale della fascia di docenza dal 2008 al 2020.

Figura 18 . Professori ordinari. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Esaminiamo la numerosità dei professori associati dal 2008 al 2020 al Nord, al Centro e al Sud e nelle Isole.

Tabella 19 . Numerosità dei professori associati. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Associati Nord

Associati Centro

Associati Sud e Isole

Totale Associati

2008

7787

4669

5800

18256

2009

7521

4486

5558

17565

2010

7404

4250

5304

16958

2011

7256

4161

5211

16628

2012

7036

4134

4976

16146

2013

6890

4033

4883

15806

2014

8074

4278

5187

17539

2015

9185

4930

5921

20036

2016

9148

4873

5903

19924

2017

9254

4935

5930

20119

2018

9582

5095

6106

20783

2019

10268

5503

6511

22282

2020

10656

5707

6756

23119

Variaz. % 2008-2020

+36,84%

+22,23%

+16,48%

+26,64%

Nel grafico seguente le percentuali degli associati del Nord, Centro e Sud e Isole sul totale della fascia di docenza dal 2008 al 2020.

Figura 19 . Professori associati. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Dai dati si evince che a una generale diminuzione dei professori ordinari corrisponde un aumento dei professori associati. Tale aumento è tuttavia più marcato nelle regioni del Nord (+36,84%) dove si registra una minore diminuzione degli ordinari (-17,41%), mentre è meno marcata nelle regioni del Centro (+22,23%) e del Sud e Isole (+16,48%), dove si assiste anche alla maggiore diminuzione degli ordinari (-34,86% al Centro e -27,53% al Sud e Isole).

Esaminiamo ora la numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato dal 2008 al 2020 al Nord, al Centro e al Sud e nelle Isole.

Tabella 20 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatori Nord

Ricercatori Centro

Ricercatori Sud e Isole

Totale

2008

10469

6512

8603

25584

2009

10396

6502

8537

25435

2010

10152

6481

8303

24936

2011

10198

6310

8081

24589

2012

10090

6136

8036

24262

2013

9896

5966

7878

23740

2014

8338

5489

7203

21030

2015

6797

4539

6096

17432

2016

6163

4178

5641

15982

2017

5532

3814

5264

14610

2018

4696

3265

4640

12601

2019

3933

2811

3957

10701

2020

3283

2361

3353

8997

Variaz. % 2008-2020

-68,64%

-63,74%

-61,03%

-64,83%

Contrariamente a quanto avviene per le altre fasce, quanto maggiore e più rapido è il decremento di questa fascia in esaurimento tanto migliore è lo stato di salute del segmento del sistema universitario interessato.

Nel grafico seguente le percentuali dei ricercatori a tempo indeterminato del Nord, Centro e Sud e Isole sul totale della fascia dal 2008 al 2020.

Figura 20 . Ricercatori a tempo indeterminato. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Mentre i ricercatori del Nord decrescono percentualmente dal 40,92% del 2008 al 36,49% del 2020, i ricercatori del Centro e del Sud crescono: quelli del Centro dal 25,45% del 2008 al 26,24% del 2020; quelli del Sud e delle Isole dal 33,63% del 2008 al 37,27% del 2020.

Infine, vorremmo attirare l’attenzione sul diverso andamento, nelle diverse aree geografiche, della crescita di ricercatori a tempo determinato introdotti dalla c.d. legge Gelmini .

Tabella 21 . Numerosità dei ricercatori a tempo determinato L. 240/2010 di tipo A. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Nord

RTD-A Centro

RTD-A Sud e Isole

Totale

2011

52

21

77

150

2012

555

231

335

1121

2013

989

426

556

1971

2014

1278

623

706

2607

2015

1415

732

810

2957

2016

1525

819

903

3247

2017

1760

914

1017

3691

2018

1967

995

1031

3993

2019

2010

1052

1372

4434

2020

2285

1102

1499

4886

% sul totale 2020

46,77%

22,55%

30,68%

Nei grafici seguenti le percentuali dei ricercatori a tempo determinato di tipo A del Nord, Centro e Sud e Isole sul totale della fascia dal 2011 al 2020.

Figura 21 . Ricercatori a tempo determinato L. 240/2010 di tipo A. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2011-2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Tabella 22 . Numerosità dei ricercatori a tempo determinato L. 240/2010 di tipo B. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-B Nord

RTD-B Centro

RTD-B Sud e Isole

Totale

2011

6

0

1

7

2012

10

6

4

20

2013

67

29

18

114

2014

150

89

59

298

2015

345

162

193

700

2016

903

508

481

1892

2017

1227

611

597

2435

2018

1856

885

924

3665

2019

2201

958

1121

4280

2020

2287

1051

1310

4648

% sul totale 2020

49,20%

22,61%

28,18%

100,00%

Figura 22 . Ricercatori a tempo determinato L. 240/2010 di tipo B. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2011-2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Osserviamo ora il rapporto fra docenti/ricercatori a tempo determinato e a tempo indeterminato, mettendo a confronto la numerosità di ordinari, associati, ricercatori a tempo indeterminato e quella dei ricercatori a tempo determinato di tipo A e di tipo B nel 2020.

Tabella 22. Docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE . Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nord

Centro

Sud e Isole

Totale

Docenti/ricercatori a tempo indeterminato 2020

20601

11447

14226

46274

% sui docenti/ricercatori a tempo indeterminato totali

44,52%

24,74%

30,74%

100,00%

RTD-A

2285

1102

1499

4886

% sugli RTD-A totali

46,77%

22,55%

30,68%

100,00%

RTD-B

2287

1051

1310

4648

% sugli RTD-B totali

49,20%

22,61%

28,18%

100,00%

2.1. Numerosità dei docenti/ricercatori per aree geografiche e per genere

Osserviamo ora la distribuzione della numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato nelle tre macro-aree geografiche in base al genere. Nella prima fra le seguenti tabelle i valori assoluti e le variazioni percentuali dal 2008 al 2020. Nella seconda tabella e nel grafico le percentuali sul totale nello stesso periodo .

Tabella 23 . Numerosità dei docenti/ricercatori per area geografica e per genere. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

2008

17742

8856

11003

5788

13345

6996

2009

17108

8700

10651

5711

12830

6857

2010

16265

8592

10008

5592

12027

6640

2011

16015

8683

9702

5460

11723

6627

2012

15761

8757

9438

5391

11498

6608

2013

15516

8738

9212

5309

11240

6593

2014

15284

8657

9012

5255

10911

6487

2015

15099

8587

8822

5155

10666

6437

2016

15017

8661

8744

5169

10554

6403

2017

14937

8761

8628

5129

10330

6367

2018

15171

9055

8553

5193

10272

6431

2019

15453

9363

8625

5315

10434

6680

2020

15653

9590

8579

5272

10381

6770

Variaz. % 2008/2020

-11,77%

8,29%

-22,03%

-8,91%

-22,21%

-3,23%

Tabella 24 . Docenti/ricercatori per area geografica e per genere. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale generale. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

2008

27,84%

13,90%

17,27%

9,08%

20,94%

10,98%

2009

27,66%

14,06%

17,22%

9,23%

20,74%

11,09%

2010

27,51%

14,53%

16,93%

9,46%

20,34%

11,23%

2011

27,51%

14,92%

16,67%

9,38%

20,14%

11,38%

2012

27,43%

15,24%

16,43%

9,38%

20,01%

11,50%

2013

27,41%

15,44%

16,27%

9,38%

19,86%

11,65%

2014

27,49%

15,57%

16,21%

9,45%

19,62%

11,67%

2015

27,57%

15,68%

16,11%

9,41%

19,48%

11,75%

2016

27,53%

15,88%

16,03%

9,48%

19,35%

11,74%

2017

27,58%

16,18%

15,93%

9,47%

19,08%

11,76%

2018

27,75%

16,56%

15,64%

9,50%

18,79%

11,76%

2019

27,66%

16,76%

15,44%

9,51%

18,68%

11,96%

2020

27,83%

17,05%

15,25%

9,37%

18,46%

12,04%

Variaz. punti percentuali

-0,01

+3,15

-2,02

+0,29

-2,48

+1,06

Il grafico seguente evidenzia i rapporti nel 2008, in un anno intermedio (2015) e nel 2020.

Figura 23 . Docenti/ricercatori per area geografica e per genere. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008, 2015, 2020. Valori percentuali sul totale generale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Esaminiamo ora la percentuale di donne e uomini docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato nelle tre aree geografiche sui totali per genere. Il grafico seguente evidenzia i rapporti nel 2008, in un anno intermedio (2015) e nel 2020.

Tabella 25 . Docenti/ricercatori per area geografica e per genere. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori percentuali sui totali degli uomini e delle donne. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

2008

42,15%

40,92%

26,14%

26,75%

31,71%

32,33%

2009

42,15%

40,91%

26,24%

26,85%

31,61%

32,24%

2010

42,47%

41,26%

26,13%

26,85%

31,40%

31,89%

2011

42,78%

41,81%

25,91%

26,29%

31,31%

31,91%

2012

42,95%

42,19%

25,72%

25,97%

31,33%

31,84%

2013

43,14%

42,34%

25,61%

25,72%

31,25%

31,94%

2014

43,41%

42,44%

25,60%

25,76%

30,99%

31,80%

2015

43,66%

42,55%

25,51%

25,55%

30,84%

31,90%

2016

43,76%

42,81%

25,48%

25,55%

30,76%

31,65%

2017

44,07%

43,25%

25,46%

25,32%

30,48%

31,43%

2018

44,63%

43,79%

25,16%

25,11%

30,22%

31,10%

2019

44,78%

43,84%

24,99%

24,89%

30,23%

31,28%

2020

45,22%

44,33%

24,79%

24,37%

29,99%

31,30%

Variaz. punti percentuali

+3,07

+3,41

-1,35

-2,38

-1,72

-1,03

Figura 24 . Docenti/ricercatori per area geografica e per genere. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008, 2015, 2020. Valori percentuali sui totali degli uomini e delle donne. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Esaminiamo ora la percentuale di donne e uomini docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato sui total i di ciascuna delle tre aree geografiche.

Tabella 26 . Docenti/ricercatori per area geografica e per genere. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008-2020. Valori percentuali sui totali delle aree. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

2008

66,70%

33,30%

65,53%

34,47%

65,61%

34,39%

2009

66,29%

33,71%

65,10%

34,90%

65,17%

34,83%

2010

65,43%

34,57%

64,15%

35,85%

64,43%

35,57%

2011

64,84%

35,16%

63,99%

36,01%

63,89%

36,11%

2012

64,28%

35,72%

63,65%

36,35%

63,50%

36,50%

2013

63,97%

36,03%

63,44%

36,56%

63,03%

36,97%

2014

63,84%

36,16%

63,17%

36,83%

62,71%

37,29%

2015

63,75%

36,25%

63,12%

36,88%

62,36%

37,64%

2016

63,42%

36,58%

62,85%

37,15%

62,24%

37,76%

2017

63,03%

36,97%

62,72%

37,28%

61,87%

38,13%

2018

62,62%

37,38%

62,22%

37,78%

61,50%

38,50%

2019

62,27%

37,73%

61,87%

38,13%

60,97%

39,03%

2020

62,01%

37,99%

61,94%

38,06%

60,53%

39,47%

Variaz. punti percentuali

-4,69

+4,69

-3,59

+3,59

-5,08

+5,08

Il grafico seguente evidenzia i rapporti nel 2008, in un anno intermedio (2015) e nel 2020.

Figura 25 . Docenti/ricercatori per area geografica e per genere. NORD – CENTRO – SUD e ISOLE. Anni 2008, 2015, 2020. Valori percentuali sui totali delle aree. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

La tabella seguente compendia alcuni risultati delle tabelle precedenti, evidenziando la situazione nel 2008 e nel 2020.

Tabella 27 . Docenti/ricercatori per area geografica e per genere al 31 dicembre 2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Uomini Nord

Donne Nord

Uomini Centro

Donne Centro

Uomini Sud e Isole

Donne Sud e Isole

Sul totale dell’area

2008

66,70%

33,30%

65,53%

34,47%

65,61%

34,39%

2020

62,01%

37,99%

61,94%

38,06%

60,53%

39,47%

Sul totale nazionale

2008

27,84%

13,90%

17,27%

9,08%

20,94%

10,98%

2020

27,83%

17,05%

15,25%

9,37%

18,46%

12,04%

Nella tabella è sintetizzata a livello percentuale l’incidenza della presenza maschile e femminile in tutte le fasce di docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato dell’università italiana. Come si vede, lo squilibrio a favore della componente maschile è abbastanza uniformemente distribuito nelle tre aree del Paese ma con una leggera accentuazione al Nord . Il comportamento che maggiormente si avvicina alla parità di genere (pur rimanendone ben lontano) lo si riscontra al Sud e nelle Isole, dove la percentuale di presenza femminile sul totale dell’area è, nell’anno 2020, del 39,47%, contro il 37,99% del Nord e il 38,06% del Centro.

Vorremmo infine ritornare sul diverso andamento, nelle diverse aree geografiche del nostro Paese, della crescita di ricercatrici e ricercatori a tempo determinato, con particolare riferimento alle tipologie A e B introdotte dalla legge 240/2010. Le variazioni percentuali sono calcolate sui totali nazionali di RTD-A e RTD-B riferiti al 2020 e sui totali dell’area di RTD-A e RTD-B riferiti al 2020.

Tabella 28 . Numerosità degli RTD per area geografica e per genere. Anni 2011-2020. Valori assoluti e percentuali sulla fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

RTD-A U

RTD-A D

RTD-B U

RTD-B D

RTD-A U

RTD-A D

RTD-B U

RTD-B D

RTD-A U

RTD-A D

RTD-B U

RTD-B D

2011

25

27

4

2

14

7

0

0

38

39

1

0

2012

290

265

7

3

150

81

4

2

197

138

3

1

2013

536

453

40

27

264

162

18

11

317

239

7

11

2014

718

560

96

54

368

255

60

29

406

300

26

33

2015

812

603

212

133

421

311

108

54

449

361

112

81

2016

882

643

544

359

477

342

306

202

514

389

284

197

2017

990

770

722

505

530

384

357

254

570

447

358

239

2018

1108

859

1107

749

567

428

498

387

561

470

541

383

2019

1088

922

1311

890

584

468

541

417

733

639

651

470

2020

1258

1027

1356

931

613

489

605

446

790

709

759

551

% sul totale nazionale 2020

25,75%

21,02%

29,17%

20,03%

12,55%

10,01%

13,02%

9,60%

16,17%

14,51%

16,33%

11,85%

% sul totale dell’area 2020

55,05%

44,95%

59,29%

40,71%

55,63%

44,37%

57,56%

42,44%

52,70%

47,30%

57,94%

42,06%

Come si evince dalla tabella, nella generale e già rimarcata tendenza a privilegiare l’elemento maschile nelle posizioni più “pregiate” degli RDT-B, e nella già segnalata maggiore incidenza di RTD nelle università del settentrione, l’andamento più “maschilista” si registra ancora una volta al Nord, con un divario di 10,1 punti percentuali tra uomini e donne con incarico di RTD-A e di 18,58 punti percentuali con incarico di RTD-B. Al Sud troviamo la maggiore incidenza percentuale delle RTD-A donne sul totale dell’area (47,30%). Al Centro le donne sono reclutate in posizione RTD-B in percentuale più alta sul totale dell’area (42,44%) che nelle altre due zone del Paese. I grafici qui di seguito evidenziano bene tanto gli squilibri di genere quanto quelli territoriali.

Figura 26 . Ricercatori a tempo determinato L.240/2010-A. Anni 2012, 2016, 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Figura 27 . Ricercatori a tempo determinato L.240/2010-B. Anni 2012, 2016, 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

2.2. NORD. Docenti/ricercatori per fascia e per genere

Come si è anticipato, nel 2020 nel Nord del Paese vive il 46,30% della popolazione italiana. Nel 2020 i docenti e i ricercatori delle università del Nord rappresentano il 44,88% dei docenti/ricercatori italiani: il 45,22% del totale docenti/ricercatori e il 44,33% delle docenti/ricercatrici.

Nell’anno accademico 2019/2020 nelle università del Nord studiava il 44,39% degli iscritti nelle università italiane, e insegnava il 44,54% dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato in servizio nel 2019. [29]

Osserviamo ora le variazioni della loro numerosità negli anni che vanno dal 2008 al 2020, cominciando con l’esaminare i valori assoluti e le variazioni percentuali delle diverse fasce di docenza.

Tabella 29 . NORD. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per fasce. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ordinari

Associati

RU

RTD 2005

RTD-A

RTD-B

Straordinari t.d.

Assistenti

Incaricati

Totale

2008

8066

7787

10469

134

6

134

2

26598

2009

7586

7521

10396

195

10

98

2

25808

2010

6767

7404

10152

449

2

17

65

1

24857

2011

6586

7256

10198

536

52

6

24

39

1

24698

2012

6296

7036

10090

482

555

10

26

22

1

24518

2013

6015

6890

9896

345

989

67

37

15

24254

2014

5813

8074

8338

236

1278

150

41

11

23941

2015

5719

9185

6797

163

1415

345

54

8

23686

2016

5811

9148

6163

66

1525

903

58

4

23678

2017

5850

9254

5532

3

1760

1227

69

3

23698

2018

6054

9582

4696

1

1967

1856

68

2

24226

2019

6343

10268

3933

1

2010

2201

59

1

24816

2020

6662

10656

3283

1

2285

2287

68

1

25243

Variaz. % 2008-2020

-17,41%

+36,84%

-68,64%

-99,25%

+1033,33%

-99,25%

-100,00%

-5,09%

Al 31 dicembre 2020, nelle università del Nord il numero degli ordinari è diminuito del 17,41% rispetto al 2008 (variazione nazionale -25,22%), il numero degli associati è aumentato del 36,84% (variazione nazionale +26,64%), il numero dei ricercatori a tempo indeterminato è diminuito del 68,64% (variazione nazionale -64,83%). Gli RTD introdotti dalla c.d. Riforma Moratti sono quasi esauriti (-99,25%). Dei ricercatori a tempo determinato introdotti dalla c.d. Riforma Gelmini si è appena detto (vedi Tabella 28 e Figura 26 e Figura 27 ).

Veniamo ora alla composizione di genere del personale docente e ricercatore delle università del Nord. Nella figura seguente i totali in valori assoluti.

Figura 28 . NORD. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Veniamo ora all’articolazione per fasce e per genere. Straordinari a tempo determinato, Assistenti e Incaricati sono stati aggregati nella categoria Altri .

Tabella 30 . NORD. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per fasce e per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

RDT 2005

RTD-A

RTD-B

Altri

Totale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

1509

6557

2564

5223

4697

5772

49

85

37

105

8856

17742

2009

1445

6141

2498

5023

4665

5731

65

130

27

83

8700

17108

2010

1356

5411

2479

4925

4564

5588

167

282

2

26

57

8592

16265

2011

1365

5221

2464

4792

4590

5608

212

324

27

25

2

4

23

41

8683

16015

2012

1317

4979

2402

4634

4558

5532

193

289

265

290

3

7

19

30

8757

15761

2013

1268

4747

2359

4531

4465

5431

141

204

453

536

27

40

25

27

8738

15516

2014

1231

4582

2843

5231

3844

4494

106

130

560

718

54

96

19

33

8657

15284

2015

1222

4497

3315

5870

3221

3576

74

89

603

812

133

212

19

43

8587

15099

2016

1299

4512

3371

5777

2942

3221

29

37

643

882

359

544

18

44

8661

15017

2017

1362

4488

3439

5815

2664

2868

1

2

770

990

505

722

20

52

8761

14937

2018

1465

4589

3655

5927

2309

2387

1

859

1108

749

1107

17

53

9055

15171

2019

1605

4738

3975

6293

1954

1979

1

922

1088

890

1311

16

44

9363

15453

2020

1726

4936

4257

6399

1630

1653

1

1027

1258

931

1356

18

51

9590

15653

Variaz. % 2008-20

+14,38

-24,72

+66,03

+22,52

-65,30

-71,36

-97,96

-100,00

-51,35

-51,43

+8,29

-11,77

Nelle università del Nord a partire dal 2008 il numero delle donne è aumentato dell’8,29% (variazione nazionale -0,04%), il numero degli uomini è diminuito dell’11,77% (variazione nazionale -17,76%).

Il numero delle donne in prima fascia è aumentato del 14,38% (variazione nazionale +0,5%), il numero degli uomini in prima fascia è diminuito del -24,72% (variazione nazionale -31,20%).

Il numero delle donne in seconda fascia è aumentato del 66,03% (variazione nazionale +50,96%), il numero degli uomini in seconda fascia è aumentato del 22,52% (variazione nazionale +14,20%).

Il numero delle RU donne è diminuito del 65,30% (variazione nazionale -61,32%), quello degli RU uomini è diminuito del 71,36% (variazione nazionale -67,72%).

Della composizione di genere dei ricercatori a tempo determinato introdotti dalla c.d. Riforma Gelmini si è appena detto (vedi Tabella 28 , Figura 26 e Figura 27 ).

Nella seguente tabella le variazioni percentuali del peso dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato del Nord sul totale del loro stesso genere e della loro stessa fascia di docenza (es. la percentuale delle docenti/ricercatrici ordinarie del Nord sul totale delle ordinarie italiane, e così via).

Tabella 31 . NORD. Docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato: percentuali sui totali nazionali delle fasce per genere. Anni 2008-2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

RDT 2005

RTD-A

RTD-B

Altri

Totale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

42,29%

42,67%

41,51%

43,24%

40,68%

41,12%

26,78%

31,14%

22,29%

31,44%

40,92%

42,15%

2009

42,23%

42,47%

41,74%

43,38%

40,56%

41,13%

26,75%

34,03%

23,28%

35,17%

40,91%

42,15%

2010

42,57%

42,71%

42,62%

44,20%

40,43%

40,95%

36,70%

41,65%

32,91%

35,63%

41,26%

42,47%

2011

43,36%

43,16%

42,78%

44,09%

41,24%

41,67%

35,51%

39,46%

36,99%

32,47%

100,0%

38,98%

35,96%

41,81%

42,78%

2012

43,45%

43,33%

42,67%

44,06%

41,33%

41,80%

36,21%

41,05%

54,75%

45,53%

100,0%

80,00%

43,18%

30,00%

42,19%

42,95%

2013

43,22%

43,32%

42,67%

44,09%

41,26%

42,04%

34,81%

39,61%

53,04%

47,99%

50,00%

50,00%

53,19%

22,88%

42,34%

43,14%

2014

43,47%

43,90%

45,58%

46,29%

39,40%

39,87%

36,43%

37,79%

50,22%

48,12%

55,10%

61,54%

38,00%

18,54%

42,44%

43,41%

2015

44,00%

44,50%

45,36%

46,12%

38,86%

39,11%

36,10%

37,71%

47,29%

48,28%

46,55%

52,75%

32,76%

16,60%

42,55%

43,66%

2016

45,10%

44,69%

45,49%

46,16%

38,46%

38,66%

28,43%

34,26%

46,80%

47,09%

49,63%

49,07%

30,51%

17,05%

42,81%

43,76%

2017

46,04%

45,34%

45,57%

46,25%

37,76%

37,96%

2,63%

4,76%

48,09%

47,37%

47,36%

47,97%

32,79%

17,39%

43,25%

44,07%

2018

46,81%

45,64%

45,79%

46,30%

37,27%

37,26%

4,00%

0,00%

48,89%

49,55%

50,60%

50,24%

23,94%

16,41%

43,79%

44,63%

2019

47,28%

46,03%

45,44%

46,49%

36,86%

36,65%

4,00%

0,00%

45,44%

45,24%

49,31%

51,58%

19,05%

12,57%

43,84%

44,78%

2020

48,13%

46,69%

45,65%

46,39%

36,50%

36,48%

6,25%

0,00%

46,16%

47,28%

50,08%

52,38%

20,93%

15,94%

44,33%

45,22%

Variaz. punti perc.

+5,84

+4,02

+4,14

+3,15

-4,18

-4,64

-20,53

-31,14

-1,36

-15,50

+3,41

+3,07

2.3. NORD. Docenti/ricercatori per regione

Prima di affrontare il discorso su come gli andamenti della numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni del Nord si discostino dalle medie nazionali e dalle medie dell’area geografica, richiamiamo la diversità dei sistemi universitari regionali, differenti per numeri, grandezza e tipologia degli atenei, oltre che – naturalmente – per il rapporto con territori caratterizzati da differenze anche profonde. Cominciamo da qualche breve cenno sui territori e la popolazione residente.

Come si è detto, nel 2020 nelle regioni del Nord risiede il 46,30% della popolazione italiana, così ripartita per regioni. [30]

Tabella 32 . NORD. Popolazione delle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sull’area e sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Istat.

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

Totale Nord

Popolazione 2020

125.034

4.311.217

1.524.826

4.464.119

10.027.602

4.879.133

1.206.216

1.078.069

27.616.216

% su popolazione area

0,45%

15,61%

5,52%

16,16%

36,31%

17,67%

4,37%

3,90%

100,00%

% su popolazione italiana

0,21%

7,23%

2,56%

7,48%

16,81%

8,18%

2,02%

1,81%

46,30%

Nel 2020, è in servizio nelle università del Nord il 44,88% dei docenti/ricercatori universitari italiani, ripartiti come nella seguente tabella.

Tabella 33 . NORD. Docenti/ricercatori a tempo indeterminato e determinato nelle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sull’area e sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

Totale Nord

Docenti/ricercatori 2020

49

3434

1251

5188

9101

3836

1390

994

25243

% sui docenti/ricercatori del Nord

0,19%

13,60%

4,96%

20,55%

36,05%

15,20%

5,51%

3,94%

100%

% sui docenti/ricercatori italiani

0,09%

6,11%

2,22%

9,22%

16,18%

6,82%

2,47%

1,77%

44,88%

Riportiamo nelle tabelle di seguito tutte le sedi universitarie i cui afferenti sono contabilizzati nel database Miur-Cineca, vale a dire le scuole superiori, i politecnici e le università, queste ultime ordinate per regione e definite dalla grandezza e dalla tipologia.

Per una necessaria anche se limitata contestualizzazione, le ultime tre righe riportano il totale della popolazione ( Istat, Popolazione Residente al 1° gennaio 2020 , dati estratti il 31 dicembre 2020), l’estensione regionale in km 2 così come definita dall’ Istat (2013) e il PIL per abitante 2019 in migliaia di euro (fonte: Istat. Conti economici territoriali – anni 2017-2019 ).

Per comodità di lettura divideremo la tabella fra regioni del Nord Est (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto) e regioni del Nord Ovest (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta).

Nel Nord Est troviamo una delle 6 Scuole superiori, 2 delle 10 Mega-università, 3 delle 16 Grandi, 5 delle 18 Medie, nessuna delle 12 Piccole università, uno dei 4 Politecnici, solo una delle 20 non statali e nessuna delle 11 telematiche.

Tabella 34 . NORD EST. Grandezza e tipologia delle università, popolazioni ed estensione delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati ISTAT, Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

Veneto

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Bologna

Mega

Udine

Media

Trento

Media

Padova

Mega

Parma

Grande

Trieste

Media

Bolzano

non statale- Piccola

Verona

Grande

Modena e Reggio Emilia

Grande

Trieste SISSA

Scuola Superiore

Venezia Ca’ Foscari

Media

Ferrara

Media

Venezia Iuav

Politecnico

Popolazione regione

4.464.119

Popolazione regione

1.206.216

Popolazione regione

1.078.069

Popolazione regione

4.879.133

Km 2

22 453

Km 2

7862

Km 2

13 605

Km 2

18 407

PIL per abitante 2019

36,7

PIL per abitante 2019

32,3

PIL per abitante 2019

48,1 [31] 38,8 [32]

PIL per abitante 2019

33,7

Nel Nord Ovest troviamo 1 delle 6 Scuole Superiori ad ordinamento speciale, 2 delle 10 Mega-università statali, 3 delle 16 statali Grandi, 3 delle 18 Medie, 1 delle 12 Piccole università, 2 dei 4 Politecnici, 8 delle 20 non statali (5 Piccole, una Media e 2 Grandi) e 1 delle 10 telematiche, per iscritti (20.230 nel 2019/2020, fonte USTAT [33] ) classificabile come Media.

Tabella 35 . NORD OVEST. Grandezza e Grandezza/Tipologia delle università, popolazioni ed estensione delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati ISTAT e Miur-Cineca.

Lombardia

Piemonte

Liguria

Valle d’Aosta

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Milano

Mega

Torino

Mega

Genova

Grande

Aosta

Non statale – Piccola

Milano Bicocca

Grande

Piemonte Orientale

Media

Milano Politecnico

Politecnico

Torino Politecnico

Politecnico

Pavia

Grande

Bra Scienze Gastronomiche

non statale- Piccola

Brescia

Media

Bergamo

Media

Insubria

Piccola

Pavia IUSS

Scuola Superiore

Milano Bocconi

non statale – Grande

Milano Cattolica

non statale – Grande

Milano IULM

non statale – Media

Milano San Raffaele

non statale – Piccola

Rozzano (MI) Humanitas University

non statale – Piccola

Castellanza LIUC

non statale – Piccola

Novedrate e-Campus

Telematica

Popolazione regione

10.027.602

Popolazione regione

4.311.217

Popolazione regione

1.524.826

Popolazione regione

125.034

Km 2

23 864

Km 2

25 387

Km 2

5 416

Km 2

3 261

PIL per abitante 2019

39,7

PIL per abitante 2019

31,7

PIL per abitante 2019

32,3

PIL per abitante 2019

38,8

In questo quadro, c’è una regione piccolissima come la Valle d’Aosta, con la più bassa densità di popolazione d’Italia, in cui vi è una piccolissima università non statale. Vi sono regioni piccole, meno popolose e meno densamente popolate delle altre, come Friuli e Trentino Alto Adige. C’è la Liguria, per estensione più piccola di queste ultime, ma per densità di popolazione quarta in Italia. Ci sono poi regioni di media grandezza e popolosità, come Veneto, Piemonte, Emilia Romagna. I sistemi universitari di queste regioni sono molto differenti, tanto in termini di numerosità, che di tipologia degli atenei, oltre che di performance, ma comunque caratterizzati dalla prevalenza di università statali. C’è poi la Lombardia, la regione più densamente popolata d’Italia, e popolosa più del doppio delle altre dell’area. Da sola raccoglie il 36,38% della popolazione dell’area e in essa sono concentrati molti atenei statali e non statali di varia dimensione i cui iscritti nell’anno accademico 2019/2020 assommano al 38,93% degli iscritti alle classi di laurea triennali e magistrali dell’area. Una regione che presenta anche al suo interno rilevanti differenze, specialmente fra il grande polo di Milano – dove si concentrano 7 delle 15 università della regione – e le altre città e province, anch’esse con rilevanti differenze tra loro.

Avvertiti del fatto che essi vanno inquadrati in un contesto fortemente disomogeneo, ritorniamo allora ai dati sulla numerosità dei docenti/ricercatori.

Tabella 36 . NORD. Numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020 (valori assoluti). Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

Totale

2008

56

3527

1607

5887

9192

3958

1697

674

26598

2009

55

3407

1501

5692

9015

3814

1634

690

25808

2010

56

3257

1398

5441

8824

3630

1540

711

24857

2011

56

3290

1370

5300

8825

3651

1485

721

24698

2012

57

3329

1373

5231

8741

3568

1480

739

24518

2013

56

3260

1338

5204

8659

3528

1448

761

24254

2014

55

3226

1325

5113

8558

3471

1432

761

23941

2015

50

3149

1294

5097

8475

3447

1399

775

23686

2016

50

3166

1255

5079

8466

3451

1394

817

23678

2017

51

3164

1238

4958

8578

3506

1361

842

23698

2018

49

3330

1224

4997

8746

3637

1360

883

24226

2019

49

3398

1241

5121

8928

3754

1390

935

24816

2020

49

3434

1251

5188

9101

3836

1390

994

25243

Variaz. % 2008-2020

-12,50%

-2,64%

-22,15%

-11,87%

-0,99%

-3,08%

-18,09%

+47,48%

-5,09%

Come si evince dalla tabella, nel Nord il calo di docenti e ricercatori del 5,09% che l’area registra nel suo insieme rispetto al 2008 non è equamente ripartito fra le regioni. Il Nord Est (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto) registra complessivamente una perdita del 6,61%; il Nord Ovest (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta) decresce invece solo del 3,80%.

Figura 29 . NORD EST. Numerosità dei docenti/ricercatori. 2008-2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Come è evidente dal grafico, nelle università del Nord Est il calo maggiore si verifica tra il 2008 e il 2010 (-7,32%; -4,29% dal 2009 al 2010). La decrescita procede ininterrotta dal 2010 al 2015 (-5,33%) e, dopo una lieve ripresa nel 2016 (+0,21%), termina nel 2017, facendo registrare un -5,79% dal 2010 al 2017. Dal 2017 al 2020 abbiamo una crescita del 6,95% (media annua +2,27%; max. 2019 +2,97%; min. 2020 +1,86%).

Figura 30 . NORD OVEST. Numerosità dei docenti/ricercatori. 2008-2020. Fonte: ns. elaborazione dati MIUR-Cineca.

Anche nelle università del Nord Ovest il calo maggiore si verifica tra il 2008 e il 2010 (-5,89%; -3,17% dal 2009 al 2010). Dopo una lievissima ripresa nel 2011 (+,0,04%) la decrescita prosegue fino al 2017 (-4,42% dal 2010 al 2017) con un tasso medio dello -0,91% dal 2012 al 2017 (max. 2015 -1,49%; min. 2016 -0,24%). Dal 2017 al 2020 abbiamo una crescita del 6,17% (media annua +1,69%; max. 2018 +2,44%; min. 2020 + 1,61%).

Tuttavia, anche nel Nord Est e nel Nord Ovest c’è disparità. Se osserviamo i dati regione per regione in entrambe le aree riscontriamo che ci sono regioni che hanno subito cali maggiori di altre: il calo maggiore si registra infatti in Liguria (-22,15%), seguita dal Friuli (-18,09%) e quindi dalla Valle d’Aosta (-12,50%) e dall’Emilia Romagna (-11,87%). Più lievemente colpite il Veneto (-3,09%), il Piemonte (-2,64%) e la Lombardia (-0,99%). Decisamente inusuale nel panorama italiano il Trentino Alto Adige (+47,48%).

Il grafico seguente evidenzia le diversità di dimensioni dei sistemi universitari regionali e le variazioni di organico nelle regioni partendo dal 2008, passando dal picco negativo del 2016 (-10,98%), e arrivando ai dati del 2020.

Figura 31 . NORD. Numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008, 2016, 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Osserviamo ora l’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni del Nord d’Italia sui totali dell’area.

Tabella 37 . NORD. Docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

2008

0,21%

13,26%

6,04%

22,13%

34,56%

14,88%

6,38%

2,53%

2009

0,21%

13,20%

5,82%

22,06%

34,93%

14,78%

6,33%

2,67%

2010

0,23%

13,10%

5,62%

21,89%

35,50%

14,60%

6,20%

2,86%

2011

0,23%

13,32%

5,55%

21,46%

35,73%

14,78%

6,01%

2,92%

2012

0,23%

13,58%

5,60%

21,34%

35,65%

14,55%

6,04%

3,01%

2013

0,23%

13,44%

5,52%

21,46%

35,70%

14,55%

5,97%

3,14%

2014

0,23%

13,47%

5,53%

21,36%

35,75%

14,50%

5,98%

3,18%

2015

0,21%

13,29%

5,46%

21,52%

35,78%

14,55%

5,91%

3,27%

2016

0,21%

13,37%

5,30%

21,45%

35,75%

14,57%

5,89%

3,45%

2017

0,22%

13,35%

5,22%

20,92%

36,20%

14,79%

5,74%

3,55%

2018

0,20%

13,75%

5,05%

20,63%

36,10%

15,01%

5,61%

3,64%

2019

0,20%

13,69%

5,00%

20,64%

35,98%

15,13%

5,60%

3,77%

2020

0,19%

13,60%

4,96%

20,55%

36,05%

15,20%

5,51%

3,94%

Variaz. punti percentuali

-0,02

+0,34

-1,08

-1,58

+1,49

+0,32

-0,87

+1,41

Osserviamo che le variazioni di incidenza percentuale non sono sempre in linea con la crescita/decrescita regionale della numerosi tà dei docenti/ricercatori , in quanto evidentemente influenzate anche dalle dinamiche di crescita/decrescita delle altre regioni dell’area. Notevole è il caso del Trentino Alto Adige, l’unica regione la cui incidenza percentuale cresce ininterrottamente dal 2008 al 2020. Nelle sue università il numero dei docenti/ricercatori passa dal rappresentare il 2,53% del totale dell’area al 3,94%. Non presenta un incremento altrettanto costante la Lombardia, che comunque passa dal rappresentare il 34,56% nel 2008, al 36,2% del 2017, con un lieve ridimensionamento negli anni successivi. Fra i ridimensionamenti, notevole è il caso dell’Emilia Romagna che passa dal 22,13% al 20,55%. Con andamento negativo anche la Liguria e il Friuli Venezia Giulia.

Veniamo ora alle percentuali sui totali nazionali.

Tabella 38 . NORD. Docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

2008

0,09%

5,53%

2,52%

9,24%

14,42%

6,21%

2,66%

1,06%

2009

0,09%

5,51%

2,43%

9,20%

14,57%

6,17%

2,64%

1,12%

2010

0,09%

5,51%

2,36%

9,20%

14,92%

6,14%

2,60%

1,20%

2011

0,10%

5,65%

2,35%

9,10%

15,16%

6,27%

2,55%

1,24%

2012

0,10%

5,79%

2,39%

9,10%

15,21%

6,21%

2,58%

1,29%

2013

0,10%

5,76%

2,36%

9,19%

15,30%

6,23%

2,56%

1,34%

2014

0,10%

5,80%

2,38%

9,20%

15,39%

6,24%

2,58%

1,37%

2015

0,09%

5,75%

2,36%

9,31%

15,47%

6,29%

2,55%

1,42%

2016

0,09%

5,80%

2,30%

9,31%

15,52%

6,33%

2,56%

1,50%

2017

0,09%

5,84%

2,29%

9,16%

15,84%

6,47%

2,51%

1,55%

2018

0,09%

6,09%

2,24%

9,14%

16,00%

6,65%

2,49%

1,61%

2019

0,09%

6,08%

2,22%

9,17%

15,98%

6,72%

2,49%

1,67%

2020

0,09%

6,11%

2,22%

9,22%

16,18%

6,82%

2,47%

1,77%

Variaz. punti percentuali

0,00

+0,58

-0,30

-0,02

+1,76

+0,61

-0,19

+0,71

I docenti/ricercatori delle università del Nord rappresentavano, nel 2008, il 41,74% del totale. Nel 2020, come abbiamo già visto, rappresentano il 44,88%. Nondimeno, l’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori delle regioni del Nord sui totali nazionali non registra solo incrementi. Emilia Romagna e Liguria vedono diminuire l’incidenza percentuale del numero dei loro docenti/ricercatori sui totali nazionali. Nelle altre regioni, anche in presenza di decrescite nei valori assoluti, abbiamo aumenti dell’incidenza, espressa dai valori percentuali, dipendenti dalle più forti decrescite nelle altre regioni dell’area e del resto del Paese.

Vorremmo porre ora particolare attenzione alla distribuzione dei ricercatori a tempo determinato di tipo A e B, figure alla cui dinamica, come è noto, la c.d . legge Gelmini affida , se non l’unica opportunità di ricambio generazionale, quanto meno quella più strutturata.

Tabella 39 . NORD – Distribuzione regionale dei ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A e B. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

Totale

Fascia

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

Numerosità

1

282

118

399

883

391

49

162

2285

% fascia/area geografica

0,04%

12,34%

5,16%

17,46%

38,64%

17,11%

2,14%

7,09%

100%

% fascia/totale nazionale

0,02%

5,77%

2,42%

8,17%

18,07%

8,00%

1,00%

3,32%

46,77%

Fascia

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

Numerosità

1

347

113

463

758

371

110

124

2287

% fascia/area geografica

0,04%

15,17%

4,94%

20,24%

33,14%

16,22%

4,81%

5,42%

100%

% fascia/totale nazionale

0,02%

7,47%

2,43%

9,96%

16,31%

7,98%

2,37%

2,67%

49,20%

Al 31 dicembre 2020 nelle università del Nord si concentra il 46,77% del totale nazionale degli RTD-A e il 49,20% del totale nazionale degli RTD-B.

All’interno dell’area, la presenza di RTD-A e RTD-B non è tuttavia uniforme: nel 2020 la sola Lombardia può contare sul 38,64% degli RTD-A e il 33,14% degli RTD-B reclutati nell’intero Nord, corrispondenti al 18,07% degli RTD-A e al 16,31% degli RTD-B reclutati a livello nazionale.

Vediamo ora lo storico della crescita di ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 dal 2011 al 2020.

Tabella 40 . NORD. Numerosità di RTD-A e RTD-B per regioni. Anni 2008-2010 (valori assoluti). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

Anno

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

2011

0

0

0

0

0

0

17

0

16

6

13

0

0

0

6

0

2012

2

0

120

2

40

1

70

0

203

6

60

0

21

0

39

1

2013

2

0

133

3

56

3

174

39

410

17

107

2

28

0

79

3

2014

2

0

159

27

83

6

217

50

540

29

136

17

37

9

104

12

2015

2

0

152

49

100

13

279

98

587

84

149

48

39

17

107

36

2016

1

0

176

130

93

50

292

221

619

269

188

117

42

52

114

64

2017

3

0

191

179

82

90

303

247

765

409

236

189

44

44

136

69

2018

3

0

259

309

91

114

274

395

809

599

341

271

52

74

138

94

2019

3

0

261

356

91

129

287

460

822

694

358

354

42

103

146

105

2020

1

1

282

347

118

113

399

463

883

758

391

371

49

110

162

124

Figura 32 . NORD. RTD-A e RTD-B nelle università delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Mettiamo ora a confronto la numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato (PO, PA e RU) con quella delle due tipologie di ricercatori a tempo determinato introdotte dalla legge 240/2010 , esaminando la situazione nelle diverse regioni del Nord alla data del 31 dicembre 2020.

Tabella 41 . NORD. Docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato L. 240/2010 nelle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli

Trentino Alto Adige

Totale

Professori Ordinari

13

843

330

1384

2485

954

347

306

6662

Professori Associati

20

1507

522

2284

3642

1725

602

354

10656

Ricercatori T.I.

14

454

166

648

1280

395

280

46

3283

Totale

47

2804

1018

4316

7407

3074

1229

706

20601

% sul totale Nord

0,23%

13,61%

4,94%

20,95%

35,95%

14,92%

5,97%

3,43%

100,00%

RTD-A

1

282

118

399

883

391

49

162

2285

% sugli RTD-A del Nord

0,04%

12,34%

5,16%

17,46%

38,64%

17,11%

2,14%

7,09%

100,00%

RTD-B

1

347

113

463

758

371

110

124

2287

% sugli RTD-B del Nord

0,04%

15,17%

4,94%

20,24%

33,14%

16,22%

4,81%

5,42%

100,00%

Dalla precedente tabella si possono notare le variazioni positive e negative delle percentuali di RTD rispetto all’incidenza dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato sul totale dell’area, e come l’incidenza delle due figure sui rispettivi totali d’area non sia omogenea nelle diverse regioni del Nord.

Confrontiamo infine il numero dei docenti/ricercatori di ciascuna regione con il numero degli iscritti nelle università della stessa regione, ricavabile dall’elaborazione su dati USTAT-Miur, Opendata del Portale dell’Istruzione Superiore. [34] Nella tabella seguente, la numerosità degli iscritti.

Tabella 42 . NORD. Iscritti ai corsi di laurea triennali e magistrali delle università delle regioni dell’area. Anni accademici 2010/2011-2019/2020. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Trentino Alto Adige

Totale

2010/2011

1.244

102.510

37.011

160.328

245.265

108.951

35.840

19.522

710.671

2011/2012

1.216

103.774

36.033

145.531

257.018

107.221

34.793

19.513

705.099

2012/2013

1.207

103.595

33.771

140.645

256.203

105.548

32.909

19.242

693.120

2013/2014

1.159

104.469

32.621

137.822

256.075

104.158

31.659

19.117

687.080

2014/2015

1.152

106.209

32.136

135.436

257.831

104.049

30.426

19.254

686.493

2015/2016

1.118

107.791

31.256

137.010

259.704

105.095

29.851

19.210

691.035

2016/2017

1.059

111.366

31.415

139.964

265.996

104.800

29.796

19.407

703.803

2017/2018

1.052

115.808

31.982

146.298

276.011

105.641

29.989

19.893

726.674

2018/2019

1.026

118.075

30.219

150.971

285.536

106.056

30.134

20.254

742.271

2019/2020

1.023

122.521

30.631

156.043

299.067

107.802

30.350

20.808

768.245

Variaz. % 2010-2019

-17,77%

+19,52%

-17,24%

-2,67%

+21,94%

-1,05%

-15,32%

+6,59%

+8,10%

% sul totale dell’area 2020

0,13%

15,95%

3,99%

20,31%

38,93%

14,03%

3,95%

2,71%

100,00%

Confrontando i dati degli iscritti per gli anni accademici che vanno dal 2010/2011 al 2019/2020 con quelli dei docenti/ricercatori relativi al periodo 2010-2019, ricaviamo il numero di iscritti per docente. Dal numero dei docenti/ricercatori della Lombardia sono stati sottratti quelli in servizio allo IUSS di Pavia; dal numero dei docenti/ricercatori del Friuli sono stati sottratti quelli in servizio presso la SISSA di Trieste.

Tabella 43 . NORD. Rapporto docenti/studenti nelle università delle regioni dell’area. Anni accademici 2010/2011-2019/2020. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur e Miur-Cineca.

Anno Accademico

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli

Trentino Alto Adige

Totale

2010/2011

22,21

31,47

26,47

29,47

27,82

30,01

24,30

27,46

28,67

2011/2012

21,71

31,54

26,30

27,46

29,17

29,37

24,52

27,06

28,64

2012/2013

21,18

31,12

24,60

26,89

29,36

29,58

23,29

26,04

28,36

2013/2014

20,70

32,05

24,38

26,48

29,62

29,52

22,92

25,12

28,42

2014/2015

20,95

32,92

24,25

26,49

30,19

29,98

22,27

25,30

28,78

2015/2016

22,36

34,23

24,15

26,88

30,71

30,49

22,46

24,79

29,28

2016/2017

21,18

35,18

25,03

27,56

31,50

30,37

22,71

23,75

29,85

2017/2018

20,63

36,60

25,83

29,51

32,26

30,13

23,39

23,63

30,79

2018/2019

20,94

35,46

24,69

30,21

32,72

29,16

23,58

22,94

30,77

2019/2020

20,88

36,06

24,68

30,47

33,62

28,72

23,26

22,25

31,11

Media 2010-2019

21,27

33,66

25,04

28,14

30,70

29,73

23,27

24,83

29,47

Variaz. % 2010-2019

-6,02%

+14,56%

-6,77%

+3,41%

+20,87%

-4,32%

-4,29%

-18,95%

+8,48%

Come abbiamo detto, negli anni presi in esame la media nazionale di iscritti per ciascun docente/ricercatore (compresi quelli che non avrebbero obblighi didattici) è di 30,69, vale a dire più del doppio della media degli altri Paesi monitorati dall’OECD. Nell’area Nord la media del rapporto è 29,47 iscritti per docente, dunque un po’ migliore di quella nazionale.

Fra una regione e l’altra si possono riscontrare tuttavia differenze molto significative.

Ci sono cinque regioni in cui il rapporto docenti/iscritti migliora (presenta un segno meno). In particolare facciamo notare che la Liguria migliora il suo rapporti docenti/iscritti, pur perdendo docenti (dal 2010 al 2019 -11,23%), perché nel periodo in esame perde ben il 17,24% degli iscritti. Anche in Valle d’Aosta possiamo notare un movimento analogo (nel periodo in esame -17,77% di iscritti e -12,5% di docenti). Così in Friuli, dove una decrescita dei docenti (-11,53%) e una maggior decrescita di iscritti (-15,32%) migliora molto lievemente il rapporto fra gli uni e gli altri. In Veneto abbiamo un miglioramento del rapporto in seguito a una crescita dei docenti (+3,42%) e un decremento degli iscritti (-1,05%). In Trentino Alto Adige c’è una crescita di docenti (+31,5%) cui fa riscontro una minore crescita di iscritti (+6,59%). Nei sistemi universitari più grandi come Piemonte e Lombardia il crescere dei docenti (+4,33% in Piemonte; +0,88% in Lombardia) non riesce a far fronte a quello degli iscritti (+19,52% in Piemonte; +21,94% Lombardia), portando a un peggioramento del rapporto docenti/iscritti in tutte e due le regioni. In particolare in Piemonte abbiamo il peggior rapporto docenti/iscritti di tutta l’area e il secondo peggior rapporto a livello nazionale, dopo la Campania; in Lombardia il secondo peggior rapporto dell’area e il terzo a livello nazionale. Viceversa, in Emilia Romagna abbiamo un movimento di decrescita degli iscritti (-2,67%), cui fa riscontro una maggior decrescita dei docenti (-5,88%) che peggiora lievemente il rapporto fra docenti e iscritti. In conclusione, un risultato di miglioramento del rapporto fra docenti e iscritti può essere conseguenza di dinamiche di segno opposto. Nell’andamento del rapporto fra docenti e iscritti nelle regioni del Nord, tali dinamiche, quanto meno nell’ultimo triennio, sono tuttavia accomunate da una crescita di iscritti, tendenza alla quale fanno eccezione solo la Valle d’Aosta e la Liguria.

2. 4. CENTRO. Docenti/ricercatori per fascia e per genere

Come si è anticipato, nel 2020 nel Centro del Paese vive il 19,84% della popolazione italiana. Nel 2020 i docenti e i ricercatori delle università del Centro rappresentano il 24,63% dei docenti/ricercatori italiani: il 24,79% dei docenti/ricercatori e il 24,37% delle docenti/ricercatrici.

Nell’anno accademico 2019/2020 nelle università del Centro studiava il 24,46% degli iscritti nelle università italiane, e insegnava il 24,66% dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato in servizio nel 2019. [35]

Osserviamo ora le variazioni della loro numerosità negli anni che vanno dal 2008 al 2020, cominciando con l’esaminare i valori assoluti e le variazioni percentuali delle diverse fasce di docenza.

Tabella 44 . CENTRO. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per fasce. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ordinari

Associati

RU

RTD 2005

RTD-A

RTD-B

Straordinari t.d.

Assistenti r.e

Incaricati

Totale

2008

5187

4669

6512

280

7

126

10

16791

2009

4899

4486

6502

374

10

83

8

16362

2010

4271

4250

6481

519

3

17

51

8

15600

2011

4039

4161

6310

577

21

21

26

7

15162

2012

3794

4134

6136

474

231

6

33

14

7

14829

2013

3650

4033

5966

332

426

29

72

6

7

14521

2014

3435

4278

5489

217

623

89

127

4

5

14267

2015

3286

4930

4539

143

732

162

180

2

3

13977

2016

3281

4873

4178

78

819

508

169

2

5

13913

2017

3230

4935

3814

63

914

611

185

2

3

13757

2018

3243

5095

3265

53

995

885

205

2

3

13746

2019

3319

5503

2811

50

1052

958

243

1

3

13940

2020

3379

5707

2361

30

1102

1051

218

1

2

13851

Variaz. % 2008-2020

-34,86%

+22,23%

-63,74%

-89,29%

+3014,29%

-99,21%

-80,00%

-17,51%

Al 31 dicembre 2020, nelle università del Centro il numero degli ordinari è diminuito del 34,86% rispetto al 2008 (variazione nazionale -25,22%), il numero degli associati è aumentato del 22,23% (variazione nazionale (+26,64%), il numero dei RU è diminuito del 63,74% (variazione nazionale -64,83%). Gli RTD introdotti dalla c.d. Riforma Moratti sono diminuiti dell’89,29% ma ancora presenti (sono al Centro il 96,77% dei 31 RTD 2005 ancora presenti) fenomeno che, come vedremo, è da mettere in relazione con l’alta presenza di università telematiche. Degli RTD introdotti dalla c.d. Riforma Gelmini si è già detto (vedi Tabella 28 e Figura 26 e Figura 27 ).

Veniamo ora alla composizione di genere del personale docente e ricercatore delle università del Centro. Nella figura seguente i totali in valori assoluti.

Figura 33 . CENTRO. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Veniamo ora all’articolazione per fasce e per genere.

Tabella 45 . CENTRO. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per fasce e per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

RDT 2005

RTD-A

RTD-B

Altri

Totale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

1018

4169

1624

3045

2973

3539

114

166

59

84

5788

11003

2009

976

3923

1561

2925

2977

3525

153

221

44

57

5711

10651

2010

899

3372

1474

2776

2969

3512

219

300

3

31

45

5592

10008

2011

877

3162

1448

2713

2869

3441

240

337

7

14

19

35

5460

9702

2012

837

2957

1452

2682

2803

3333

203

271

81

150

2

4

13

41

5391

9438

2013

813

2837

1425

2608

2736

3230

146

186

162

264

11

18

16

69

5309

9212

2014

778

2657

1522

2756

2551

2938

97

120

255

368

29

60

23

113

5255

9012

2015

739

2547

1801

3129

2158

2381

64

79

311

421

54

108

28

157

5155

8822

2016

741

2540

1829

3044

1992

2186

35

43

342

477

202

306

28

148

5169

8744

2017

751

2479

1852

3083

1834

1980

26

37

384

530

254

357

28

162

5129

8628

2018

766

2477

1971

3124

1582

1683

23

30

428

567

387

498

36

174

5193

8553

2019

804

2515

2173

3330

1383

1428

24

26

468

584

417

541

46

201

5315

8625

2020

823

2556

2292

3415

1157

1204

15

15

489

613

446

605

50

171

5272

8579

Variaz. % 2008-20

-19,16

-38,69

+41,13

+12,15

-61,08

-65,98

-86,84

-90,96

-15,25

+103,57

-8,91

-22,03

Nelle università del Centro a partire dal 2008 il numero delle donne è diminuito dell’8,91% (variazione nazionale -0,04%), il numero degli uomini è diminuito del 22,03% (variazione nazionale -17,76%).

Il numero delle donne in prima fascia è diminuito del 19,16% (variazione nazionale +0,5%), il numero degli uomini in prima fascia è diminuito del 38,69% (variazione nazionale -31,20%).

Il numero delle donne in seconda fascia è aumentato del 41,13% (variazione nazionale +50,96%), il numero degli uomini in seconda fascia è aumentato del 12,15% (variazione nazionale +14,20%).

Il numero delle RU donne è diminuito del 61,08% (variazione nazionale -61,32%), il numero degli RU uomini è diminuito del 65,98% (variazione nazionale -67,72%).

Nella seguente tabella le variazioni percentuali del peso dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato del Centro sul totale del loro stesso genere e della loro stessa fascia (es. la percentuale delle docenti/ricercatrici ordinarie del Centro sul totale delle ordinarie italiane, e così via).

Tabella 46 . CENTRO. Docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato: percentuali sui totali nazionali delle fasce per genere. Anni 2008-2020. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

RDT 2005

RTD-A

RTD-B

Altri

Totale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

28,53%

27,13%

26,29%

25,21%

25,75%

25,21%

62,30%

60,81%

35,54%

25,15%

26,75%

26,14%

2009

28,52%

27,13%

26,08%

25,26%

25,88%

25,30%

62,96%

57,85%

37,93%

24,15%

26,85%

26,24%

2010

28,23%

26,62%

25,34%

24,91%

26,30%

25,73%

48,13%

44,31%

100,0%

39,24%

28,13%

26,85%

26,13%

2011

27,86%

26,14%

25,14%

24,96%

25,77%

25,57%

40,20%

41,05%

9,59%

18,18%

32,20%

30,70%

26,29%

25,91%

2012

27,61%

25,73%

25,79%

25,50%

25,41%

25,19%

38,09%

38,49%

16,74%

23,55%

33,33%

28,57%

29,55%

41,00%

25,97%

25,72%

2013

27,71%

25,89%

25,77%

25,38%

25,28%

25,00%

36,05%

36,12%

18,97%

23,63%

22,45%

27,69%

34,04%

58,47%

25,72%

25,61%

2014

27,47%

25,46%

24,40%

24,39%

26,15%

26,06%

33,33%

34,88%

22,87%

24,66%

25,00%

32,97%

46,00%

63,48%

25,76%

25,60%

2015

26,61%

25,20%

24,64%

24,58%

26,04%

26,04%

31,22%

33,47%

24,39%

25,03%

20,15%

25,00%

48,28%

60,62%

25,55%

25,51%

2016

25,73%

25,16%

24,68%

24,32%

26,04%

26,24%

34,31%

39,81%

24,89%

25,47%

26,65%

26,98%

47,46%

57,36%

25,55%

25,48%

2017

25,39%

25,04%

24,54%

24,52%

26,00%

26,21%

68,42%

88,10%

23,99%

25,36%

25,45%

24,84%

45,90%

54,18%

25,32%

25,46%

2018

24,47%

24,64%

24,69%

24,40%

25,54%

26,27%

92,00%

100,00%

24,36%

25,36%

25,48%

23,21%

50,70%

53,87%

25,11%

25,16%

2019

23,68%

24,43%

24,84%

24,60%

26,09%

26,44%

96,00%

100,00%

23,07%

24,28%

23,47%

21,61%

54,76%

57,43%

24,89%

24,99%

2020

22,95%

24,18%

24,58%

24,76%

25,91%

26,57%

93,75%

100,00%

21,98%

23,04%

23,13%

22,24%

58,14%

53,44%

24,37%

24,79%

Variaz. punti perc.

-5,58

-2,95

-1,71

-0,45

+0,16

+1,36

+31,45

+39,19

+22,60

+28,29

-2,38

-1,35

2. 5. CENTRO. Docenti/ricercatori per regione

Prima di affrontare il discorso su come gli andamenti della numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni del Centro si discostino dalle medie nazionali e dalle medie dell’area geografica, richiamiamo la diversità dei sistemi universitari regionali, differenti per numeri, grandezza e tipologia degli atenei, oltre che – naturalmente – per il rapporto con territori caratterizzati da differenze anche profonde. Cominciamo da qualche breve cenno sui territori e la popolazione residente .

Come si è detto, nel 2020 nelle regioni del Centro risiede il 19,84% della popolazione italiana, così ripartita per regioni. [36]

Tabella 47 . CENTRO. Popolazione delle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sull’area e sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati ISTAT.

Regione

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale Centro

Popolazione 2020

5.755.700

1.512.672

3.692.555

870.165

11.831.092

% su popolazione area

48,65%

12,79%

31,21%

7,35%

100,00%

% su popolazione italiana

9,65%

2,54%

6,19%

1,46%

19,84%

Nel 2020, nelle università del Centro lavora il 24,63% dei docenti/ricercatori italiani, ripartiti per regioni come nella seguente tabella.

Tabella 48 . CENTRO. Docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sull’area e sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Regione

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale Centro

Docenti/ricercatori 2020

7169

1440

4231

1011

13851

% sui docenti/ricercatori del Centro

51,76%

10,40%

30,55%

7,30%

100,00%

% sui docenti/ricercatori italiani

12,75%

2,56%

7,52%

1,80%

24,63%

Riportiamo nelle tabelle di seguito tutte le sedi universitarie i cui afferenti sono contabilizzati nel database Miur-Cineca, vale a dire le scuole superiori, i politecnici e le università, queste ultime ordinate per regione e definite dalla grandezza e dalla tipologia.

Per una necessaria anche se limitata contestualizzazione, le ultime tre righe riportano il totale della popolazione ( Istat, Popolazione Residente al 1° gennaio 2020 , dati estratti il 31 dicembre 2020) l’estensione regionale in km 2 così come definita dall’ Istat (2013) e il PIL per abitante 2019 in migliaia di euro (fonte: Istat. Conti economici territoriali – anni 2017-2019 ).

Nel Centro troviamo 3 delle 6 Scuole Superiori ad ordinamento speciale, 3 delle 10 Mega-università statali, 3 delle 16 statali Grandi, 4 delle 18 Medie, 6 delle 13 Piccole, nessun politecnico. Troviamo inoltre 7 università delle 20 non statali (2 Medie e 5 Piccole, tutte a Roma) e 7 delle 10 telematiche. Una di esse classificabile come Piccola (213 iscritti nel 2019/2020) ha sede legale a Firenze, tutte le altre a Roma. Fra esse 2 sono, con i criteri Censis, classificabili come Grandi (Unicusano, 24.219 iscritti nel 2019/2020 e Uninettuno, 15.109 iscritti nel 2019/2020) e 3 come Piccole (San Raffaele 6.670 iscritti nel 2019/2020; Universitas Mercatorum, 3.928 iscritti nel 2019/2020 e Unitelma, 2.121 iscritti nel 2019/2020). [37]

Tabella 49 . CENTRO. Grandezza e tipologia delle università, popolazioni ed estensione delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Istat, Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Roma La Sapienza

Mega

Urbino

Media

Firenze

Mega

Perugia

Grande

Roma Tor Vergata

Grande

Politecnica delle Marche

Media

Pisa

Mega

Perugia Stranieri

Piccola

Roma Tre

Grande

Macerata

Media

Siena

Media

Roma Foro Italico

Piccola

Camerino

Piccola

Siena Stranieri

Piccola

Cassino

Piccola

Pisa Normale

Scuola Superiore

Tuscia

Piccola

Pisa S.Anna

Scuola Superiore

Roma LUMSA

non statale Media

Lucca IMT

Scuola Superiore

Roma LUISS

non statale Media

Firenze IUL

Telematica

Roma Biomedico

non statale Piccola

Roma Saint Camillus

non statale Piccola

Roma Europea

non statale Piccola

Roma Link Campus

non statale Piccola

Roma UNINT

non statale Piccola

Roma UNINETTUNO

Telematica

Roma Mercatorum

Telematica

Roma San Raffaele

Telematica

Roma UNICUSANO

Telematica

Roma Marconi

Telematica

Roma UNITELMA

Telematica

Popolazione regione

5.755.700

Popolazione regione

1.512.672

Popolazione regione

3.692.555

Popolazione regione

870.165

Km 2

17 232

Km 2

9 401

Km 2

22 987

Km 2

8 464

PIL per abitante 2019

34,2

PIL per abitante 2019

27,7

PIL per abitante 2019

31,9

PIL per abitante 2019

26,2

In questo quadro, ci sono due regioni piccole e meno popolose – le Marche e l’Umbria – una regione, la Toscana, estesa ma dalla densità di popolazione esattamente uguale a quella delle Marche, e infine c’è il Lazio – la seconda regione italiana per abitanti e la terza per densità di popolazione – che raccoglie all’incirca il 49% della popolazione dell’area. I sistemi universitari delle regioni del Centro sono molto differenti, tanto in termini di numerosità che di tipologia degli atenei, oltre che di performance. Spicca in particolare la Toscana, con la sua alta concentrazione di Scuole Superiori ad ordinamento speciale e, ovviamente il Lazio che tuttavia – fatte salve le piccole università della Tuscia e di Cassino – si riduce quasi esclusivamente a Roma, dove sono situate quasi tutte le università non statali dell’area e si concentrano le sedi della maggior parte delle università telematiche italiane nonché, nell’anno accademico 2019/2020, il 56,38% degli iscritti alle classi di laurea triennali e magistrali dell’area.

Con l’avvertenza che essi vanno inquadrati in un contesto fortemente disomogeneo, ritorniamo allora ai dati sulla numerosità dei docenti/ricercatori.

Tabella 50 . CENTRO. Numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020 (valori assoluti). Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

2008

8358

1638

5452

1343

16791

2009

8161

1621

5278

1302

16362

2010

7930

1570

4864

1236

15600

2011

7802

1523

4644

1193

15162

2012

7651

1500

4494

1184

14829

2013

7520

1479

4355

1167

14521

2014

7417

1452

4247

1151

14267

2015

7296

1420

4087

1174

13977

2016

7204

1417

4139

1153

13913

2017

7119

1409

4118

1111

13757

2018

7047

1411

4228

1060

13746

2019

7207

1427

4266

1040

13940

2020

7169

1440

4231

1011

13851

Variaz. % 2008-2020

-14,23%

-12,09%

-22,40%

-24,72%

-17,51%

Come si evince dalla tabella, nel Centro il calo di docenti e ricercatori del 17,51% che l’area nel suo insieme registra nel 2020 rispetto al 2008 non è equamente ripartito fra le regioni. Il calo maggiore si registra in Umbria ( -24,72%), seguita dalla Toscana ( -22,40%) , e quindi dal Lazio (- 14,23%) e dalle Marche ( -12,09%).

Il grafico evidenzia la diversità di dimensioni dei sistemi universitari regionali e le variazioni di organico nelle regioni partendo dal 2008, passando per il picco negativo del 2018 (-18,13%), e arrivando ai dati del 2020.

Figura 34 . CENTRO. Numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2018- 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Osserviamo ora l’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni del Centro d’Italia sui totali dell’area.

Tabella 51 . CENTRO. Docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

2008

49,78%

9,76%

32,47%

8,00%

2009

49,88%

9,91%

32,26%

7,96%

2010

50,83%

10,06%

31,18%

7,92%

2011

51,46%

10,04%

30,63%

7,87%

2012

51,59%

10,12%

30,31%

7,98%

2013

51,79%

10,19%

29,99%

8,04%

2014

51,99%

10,18%

29,77%

8,07%

2015

52,20%

10,16%

29,24%

8,40%

2016

51,78%

10,18%

29,75%

8,29%

2017

51,75%

10,24%

29,93%

8,08%

2018

51,27%

10,26%

30,76%

7,71%

2019

51,70%

10,24%

30,60%

7,46%

2020

51,76%

10,40%

30,55%

7,30%

Variaz. punti percentuali

+1,98

+0,64

-1,92

-0,70

Osserviamo che le variazioni di incidenza percentuale non sono sempre in linea con la decrescita regionale della numerosità in quanto evidentemente influenzate anche dalle dinamiche di decrescita delle altre regioni dell’area. Come abbiamo visto, docenti e ricercatori decrescono in tutte le regioni ma non nella stessa misura. Ne deriva che nelle regioni in cui la decrescita è minore (Marche e Lazio), aumenta l’incidenza percentuale del dato sul totale dell’area.

Veniamo ora alle percentuali sui totali nazionali.

Tabella 52 . CENTRO. Docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

2008

13,11%

2,57%

8,55%

2,11%

2009

13,19%

2,62%

8,53%

2,10%

2010

13,41%

2,66%

8,23%

2,09%

2011

13,40%

2,62%

7,98%

2,05%

2012

13,32%

2,61%

7,82%

2,06%

2013

13,28%

2,61%

7,69%

2,06%

2014

13,34%

2,61%

7,64%

2,07%

2015

13,32%

2,59%

7,46%

2,14%

2016

13,21%

2,60%

7,59%

2,11%

2017

13,15%

2,60%

7,60%

2,05%

2018

12,89%

2,58%

7,73%

1,94%

2019

12,90%

2,55%

7,64%

1,86%

2020

12,75%

2,56%

7,52%

1,80%

Variaz. punti percentuali

-0,36

-0,01

-1,03

-0,31

L’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori delle regioni del Centro sui totali nazionali era del 26,35% nel 2008 e, come abbiamo già detto, è del 24,63% nel 2020. Nelle regioni si registrano solo decrementi, più o meno rilevanti: dal minimo delle Marche al massimo della Toscana.

Torniamo a portare l’attenzione sulla distribuzione dei ricercatori a tempo determinato introdotti dalla c.d. legge Gelmini .

Tabella 53 . CENTRO. Distribuzione regionale dei ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A e B. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

Fascia

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

Numerosità

577

79

408

38

1102

% fascia/area geografica

52,36%

7,17%

37,02%

3,45%

100%

% fascia/totale nazionale

11,81%

1,62%

8,35%

0,78%

22,55%

Fascia

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

Numerosità

470

132

373

76

1051

% fascia/area geografica

44,72%

12,56%

35,49%

7,23%

100%

% fascia/totale nazionale

10,11%

2,84%

8,02%

1,64%

22,61%

Al 31 dicembre 2020 nelle università del Centro lavora il 22,55% degli RTD-A e il 22,61% degli RTD-B nazionali. All’interno dell’area, la presenza di RTD-A e RTD-B non è tuttavia uniforme. Nel 2020 il solo Lazio conta il 52,36% degli RTD-A e il 44,72% degli RTD-B dell’intero Centro, rispettivamente l’11,81% degli RTD-A e il 10,11% degli RTD-B reclutati a livello nazionale

Vediamo ora lo storico della crescita di ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 dal 2011 al 2020.

Tabella 54 . CENTRO. Numerosità di RTD-A e RTD-B per regioni. Anni 2008-2010 (valori assoluti). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Anno

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

2011

19

0

1

0

1

0

0

0

2012

96

1

27

5

82

0

26

0

2013

191

9

36

12

153

8

46

0

2014

294

27

43

31

218

25

68

6

2015

335

68

47

35

227

51

123

8

2016

361

239

49

67

289

171

120

31

2017

408

306

61

67

336

212

109

26

2018

490

368

61

97

385

357

59

63

2019

551

415

69

109

391

361

41

73

2020

577

470

79

132

408

373

38

76

Figura 35 . CENTRO. RTD-A e RTD-B nelle università delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Mettiamo ora a confronto la numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato (PO, PA e RU) con quella delle due tipologie di ricercatori a tempo determinato introdotti dalla legge 240/2010 , esaminando la situazione nelle diverse regioni del Centro alla data del 31 dicembre 2020.

Tabella 55 . CENTRO. Docenti/ ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato L. 240/2010 nelle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totali

Professori Ordinari

1744

379

1067

189

3379

Professori Associati

2864

580

1823

440

5707

Ricercatori T.I.

1270

270

556

265

2361

Totale

5878

1229

3446

894

11447

% sul totale Centro

51,35%

10,74%

30,10%

7,81%

100,00%

RTD-A

577

79

408

38

1102

% sugli RTD-A del Centro

52,36%

7,17%

37,02%

3,45%

100,00%

RTD-B

470

132

373

76

1051

% sugli RTD-B del Centro

44,72%

12,56%

35,49%

7,23%

100,00%

Dalla precedente tabella si possono notare le variazioni positive e negative delle percentuali di RTD rispetto all’incidenza dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato sul totale dell’area, e come l’incidenza delle due figure sui rispettivi totali d’area non sia omogenea nelle diverse regioni del Centro.

Confrontiamo ora il numero dei docenti/ricercatori di ogni regione con il numero degli iscritti nelle università della stessa regione, ricavabile dall’elaborazione su dati USTAT-Miur, Opendata del Portale dell’Istruzione Superiore. [38] Nella tabella seguente, la numerosità degli iscritti.

Tabella 56 . CENTRO. Iscritti ai corsi di laurea triennali e magistrali delle università delle regioni dell’area. Anni accademici 2010/2011 – 2019/2020. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

2010/2011

257.293

50.897

120.939

29.070

458.199

2011/2012

251.703

49.669

118.546

27.252

447.170

2012/2013

245.768

47.716

114.148

26.134

433.766

2013/2014

241.748

46.135

112.437

23.993

424.313

2014/2015

239.414

45.905

113.350

23.317

421.986

2015/2016

241.269

45.760

112.385

22.413

421.827

2016/2017

245.889

46.239

113.632

23.821

429.581

2017/2018

249.015

46.046

113.911

23.920

432.892

2018/2019

257.177

46.139

114.082

24.538

441.936

2019/2020

238.702

45.844

114.223

24.585

423.354

Variaz. % 2010-2019

-7,23%

-9,93%

-5,55%

-15,43%

-7,60%

% sul totale dell’area 2020

56,38%

10,83%

26,98%

5,81%

100,00%

Poiché disponiamo dei dati degli iscritti per gli anni accademici che vanno dal 2010/2011 al 2019/2020, li confronteremo con i dati dei docenti/ricercatori relativi al periodo 2010-2019, ricavandone il numero di iscritti per docente. Dal numero dei docenti/ricercatori della Toscana sono stati sottratti quelli in servizio presso la Normale di Pisa, Pisa S. Anna e IMT-Lucca.

Tabella 57 . CENTRO. Rapporto docenti/studenti nelle università delle regioni dell’area. Anni accademici 2010/2011-2019/2020. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur e Miur-Cineca.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

2010/2011

32,45

32,42

26,06

23,52

29,80

2011/2012

32,26

32,61

26,81

22,84

29,93

2012/2013

32,12

31,81

26,72

22,07

29,70

2013/2014

32,15

31,19

27,23

20,56

29,68

2014/2015

32,28

31,62

28,25

20,26

30,07

2015/2016

33,07

32,23

29,11

19,09

30,68

2016/2017

34,13

32,63

29,06

20,66

31,39

2017/2018

34,98

32,68

29,36

21,53

32,02

2018/2019

36,49

32,70

28,71

23,15

32,76

2019/2020

33,12

32,13

28,56

23,64

30,96

Media 2010-2019

33,31

32,20

27,99

21,73

30,70

Variaz. % 2010-2019

+2,08%

-0,90%

+9,61%

+0,51%

+3,91%

Come abbiamo detto, negli anni presi in esame la media nazionale di iscritti per ciascun docente (compresi quelli che non avrebbero obblighi didattici) è del 30,69, vale a dire più del doppio della media degli altri Paesi monitorati dall’OECD. Nell’area Centro la media del rapporto è di 30,7 iscritti per docente, dunque appena un po’ peggiore di quello nazionale.

Fra una regione e l’altra si possono riscontrare, tuttavia, differenze molto significative.

Fra le quattro regioni, soltanto nelle Marche il rapporto docenti / iscritti migliora (presenta un segno meno). In questa regione, a una perdita di iscritti (-9,93% nel periodo preso in esame) fa riscontro una perdita lievemente minore di docenti/ricercatori (-9,11% dal 2010 al 2019), il che migliora debolmente il rapporto docenti/iscritti. Nelle regioni in cui il rapporto docenti/iscritti peggiora, possiamo distinguere il caso dell’Umbria, dove rimane comunque ben più basso di quello nazionale e dell’area. Qui a una perdita di docenti/ricercatori del 15,86% dal 2010 al 2019 ha fatto riscontro una perdita del 15,43% degli iscritti. Anche in Toscana il rapporto è al di sotto tanto di quello nazionale quanto di quello dell’area ma, anche in presenza di un decremento dei docenti/ricercatori (-13,83% nel periodo preso in esame) maggiore di quello degli iscritti (-5,55%), il rapporto fra iscritti e docenti/ricercatori è sensibilmente aumentato. Infine nel Lazio a un decremento del -9,12% dei docenti/ricercatori dal 2010 al 2019, ha fatto riscontro un decremento degli iscritti del 7,23%. Il rapporto era molto peggiorato nel 2018/2019 portando il rapporto docenti/iscritti ad essere il secondo fra i peggiori d’Italia dopo la Campania, ma una crescita dei docenti/ricercatori nel 2019 (+2,27%) e un contemporaneo forte calo degli iscritti (-7,18% nel 2019/2020) hanno parzialmente corretto il risultato che, comunque, rappresenta il quarto peggior rapporto dopo Campania, Piemonte e Lombardia. In conclusione c’è da notare che l’andamento del rapporto fra docenti/ricercatori e iscritti nelle regioni del Centro si svolge in una dinamica tutta negativa, in cui a una diminuzione dei docenti/ricercatori che interessa, sia pur in diversa misura, tutti i sistemi universitari regionali, fa riscontro una decrescita degli iscritti altrettanto generale e diversificata, con i differenti esiti che abbiamo esaminato.

2. 6. SUD E ISOLE. Docenti/ricercatori per fascia e per genere

Come si è anticipato, nel Sud e nelle Isole vive il 33,86% della popolazione italiana. Nel 2020 i docenti e i ricercatori delle università del Sud e delle Isole rappresentano il 30,69% dei docenti/ricercatori italiani: il 31,30% delle donne e il 29,99% degli uomini.

Nell’anno accademico 2019/2020 nelle università del Sud e delle Isole studiava il 31,14% degli iscritti nelle università italiane e insegnava il 30,80% dei docenti/ricercatori in servizio nel 2019. [39]

In questo contesto, osserviamo ora le variazioni della numerosità dei docenti/ricercatori dell’area negli anni dal 2008 al 2020, cominciando con l’esaminare i valori assoluti e le varazioni percentuali delle diverse fasce di docenza.

Tabella 58 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per fasce. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ordinari

Associati

RU

RTD 2005

RTD-A

RTD-B

Straordinari t.d.

Assistenti r.e

Incaricati

Totale

2008

5681

5800

8603

42

1

199

15

20341

2009

5395

5558

8537

56

1

126

14

19687

2010

4816

5304

8303

164

7

65

8

18667

2011

4620

5211

8081

305

77

1

3

46

6

18350

2012

4433

4976

8036

281

335

4

5

33

3

18106

2013

4227

4883

7878

243

556

18

8

17

3

17833

2014

4021

5187

7203

182

706

59

28

9

3

17398

2015

3878

5921

6096

135

810

193

63

5

2

17103

2016

3884

5903

5641

66

903

481

74

3

2

16957

2017

3777

5930

5264

14

1017

597

95

2

1

16697

2018

3887

6106

4640

1

1031

924

112

1

1

16703

2019

4026

6511

3957

1372

1121

126

1

17114

2020

4117

6756

3353

1499

1310

116

17151

Variaz. % 2008/2020

-27,53%

+16,48%

-61,03%

-100,00%

+11500,00%

-100,00%

-100,00%

-15,68%

Al 31 dicembre 2020, nelle università del Sud e delle Isole il numero degli ordinari è diminuito del 27,53% (variazione nazionale -25,22%), il numero degli associati è aumentato del 16,48% (variazione nazionale +26,64%), il numero dei RU è diminuito del 61,03% (variazione nazionale -64,83%). Gli RTD introdotti dalla c.d. Riforma Moratti sono esauriti. Di quelli introdotti dalla c.d. Riforma Gelmini si è già detto (vedi Tabella 28 e Figura 26 e Figura 27 ).

Veniamo ora alla composizione di genere del personale docente e ricercatore delle università del Sud e delle Isole.

Nella figura seguente i totali in valori assoluti.

Figura 36 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Veniamo ora all’articolazione per fasce e per genere.

Tabella 59 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per fasce e per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

RDT 2005

RTD-A

RTD-B

Altri

Totale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

1041

4640

1989

3811

3876

4727

20

22

70

145

6996

13345

2009

1001

4394

1926

3632

3860

4677

25

31

45

96

6857

12830

2010

930

3886

1863

3441

3756

4547

69

95

22

58

6640

12027

2011

906

3714

1848

3363

3672

4409

145

160

39

38

1

17

38

6627

11723

2012

877

3556

1775

3201

3668

4368

137

144

138

197

1

3

12

29

6608

11498

2013

853

3374

1745

3138

3621

4257

118

125

239

317

11

7

6

22

6593

11240

2014

823

3198

1873

3314

3362

3841

88

94

300

406

33

26

8

32

6487

10911

2015

816

3062

2192

3729

2909

3187

67

68

361

449

81

112

11

59

6437

10666

2016

840

3044

2210

3693

2716

2925

38

28

389

514

197

284

13

66

6403

10554

2017

845

2932

2255

3675

2557

2707

11

3

447

570

239

358

13

85

6367

10330

2018

899

2988

2356

3750

2304

2336

1

470

561

383

541

18

96

6431

10272

2019

986

3040

2599

3912

1964

1993

639

733

470

651

22

105

6680

10434

2020

1037

3080

2776

3980

1679

1674

709

790

551

759

18

98

6770

10381

Variaz. % 2008-20

-0,38%

-33,6%

+39,57%

+4,43%

-56,68%

-64,59%

-100,0%

-100,0%

-74,29%

-32,41%

-3,23%

-22,21%

Nelle università del Sud e delle Isole a partire dal 2008 il numero delle donne è diminuito del 3,23% (variazione nazionale -0,04%), il numero degli uomini è diminuito del 22,21% (variazione nazionale -17,76%).

Il numero delle donne in prima fascia è diminuito dello 0,38% (variazione nazionale +0,5%), il numero degli uomini in prima fascia è diminuito del 33,62% (variazione nazionale -31,20%).

Il numero delle donne in seconda fascia è aumentato del 39,57% (variazione nazionale +50,96%), il numero degli uomini in seconda fascia è aumentato del 4,43% (variazione nazionale +14,20%).

Il numero delle RU donne è diminuito del 56,68% (variazione nazionale -61,32%), il numero degli RU uomini è diminuito del 64,59% (variazione nazionale -67,72%).

Nella seguente tabella le variazioni percentuali del peso dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato del Sud e delle Isole sul totale del loro stesso genere e della loro stessa fascia (es. la percentuale delle docenti/ricercatrici ordinarie del Sud e delle Isole sul totale delle ordinarie italiane, e così via).

Tabella 60 . SUD e ISOLE. Docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato: percentuali sui totali nazionali delle fasce per genere. Anni 2008-2020. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

RDT 2005

RTD-A

RTD-B

Altri

Totale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

29,18%

30,20%

32,20%

31,55%

33,57%

33,67%

10,93%

8,06%

42,17%

43,41%

32,33%

31,71%

2009

29,25%

30,39%

32,18%

31,36%

33,56%

33,57%

10,29%

8,12%

38,79%

40,68%

32,24%

31,61%

2010

29,20%

30,67%

32,03%

30,88%

33,27%

33,32%

15,16%

14,03%

27,85%

36,25%

31,89%

31,40%

2011

28,78%

30,70%

32,08%

30,94%

32,99%

32,76%

24,29%

19,49%

53,42%

49,35%

20,00%

28,81%

33,33%

31,91%

31,31%

2012

28,93%

30,94%

31,53%

30,44%

33,26%

33,01%

25,70%

20,45%

28,51%

30,93%

16,67%

21,43%

27,27%

29,00%

31,84%

31,33%

2013

29,07%

30,79%

31,56%

30,53%

33,46%

32,95%

29,14%

24,27%

27,99%

28,38%

22,45%

10,77%

12,77%

18,64%

31,94%

31,25%

2014

29,06%

30,64%

30,03%

29,32%

34,46%

34,07%

30,24%

27,33%

26,91%

27,21%

28,45%

14,29%

16,00%

17,98%

31,80%

30,99%

2015

29,38%

30,30%

29,99%

29,30%

35,10%

34,85%

32,68%

28,81%

28,31%

26,69%

30,22%

25,93%

18,97%

22,78%

31,90%

30,84%

2016

29,17%

30,15%

29,82%

29,51%

35,50%

35,11%

37,25%

25,93%

28,31%

27,44%

25,99%

25,04%

22,03%

25,58%

31,65%

30,76%

2017

28,57%

29,62%

29,88%

29,23%

36,24%

35,83%

28,95%

7,14%

27,92%

27,27%

23,95%

24,91%

21,31%

28,43%

31,43%

30,48%

2018

28,72%

29,72%

29,52%

29,29%

37,19%

36,47%

4,00%

0,00%

26,75%

25,09%

25,21%

25,21%

25,35%

29,72%

31,10%

30,22%

2019

29,04%

29,53%

29,71%

28,90%

37,05%

36,91%

0,00%

0,00%

31,49%

30,48%

26,45%

26,01%

26,19%

30,00%

31,28%

30,23%

2020

28,92%

29,13%

29,77%

28,85%

37,60%

36,95%

0,00%

0,00%

31,87%

29,69%

28,58%

27,90%

20,93%

30,63%

31,30%

29,99%

Variaz. punti perc.

-0,26

-1,07

-2,43

-2,70

+4,03

+3,28

-10,93

-8,06

-21,24

-12,78

-1,03

-1,72

2.7. SUD E ISOLE. Docenti/ricercatori per regione

Prima di affrontare il discorso su come gli andamenti della n umerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni del Sud e nelle Isole si discostino dalle medie nazionali e dalle medie dell’area geografica, richiamiamo la diversità dei sistemi universitari regionali, differenti per numeri, grandezza e tipologia degli atenei, oltre che – naturalmente – per il rapporto con territori caratterizzati da differenze profonde. Cominciamo da qualche breve cenno sui territori e la popolazione residente.

Come si è detto, nel 2020 nelle regioni del Sud e delle Isole risiede il 33,86% della popolazione italiana, così ripartita per regioni. [40]

Tabella 61 . SUD e ISOLE – Popolazione delle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sull’area e sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati ISTAT.

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

Popolazione 2020

1.293.941

300.516

553.254

5.712.143

1.894.110

3.953.305

1.611.621

4.875.290

20.194.180

% su popolazione area

6,41%

1,49%

2,74%

28,29%

9,38%

19,58%

7,98%

24,14%

100,00%

% su popolazione italiana

2,17%

0,50%

0,93%

9,58%

3,18%

6,63%

2,70%

8,17%

33,86%

Nel 2020, nelle università del Sud e delle Isole lavora il 30,49% dei docenti/ricercatori italiani, ripartiti per regioni come nella seguente tabella.

Tabella 62 . SUD e ISOLE. Docenti/ricercatori a tempo indeterminato e determinato nelle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sull’area e sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

Docenti/ricercatori 2020

1583

288

325

5556

1362

2690

1540

3807

17151

% su docenti/ricercatori Sud e Isole

9,23%

1,68%

1,89%

32,39%

7,94%

15,68%

8,98%

22,20%

100,00%

% su docenti/ricercatori italiani

2,81%

0,51%

0,58%

9,88%

2,42%

4,78%

2,74%

6,77%

30,49%

Riportiamo nelle tabelle di seguito tutte le strutture i cui afferenti sono contabilizzati nel data base Miur-Cineca, vale a dire le scuole superiori, i politecnici e le università, queste ultime ordinate per regione e definite dalla grandezza e dalla tipologia.

Per una necessaria anche se limitata contestualizzazione, le ultime tre righe riportano il totale della popolazione ( Istat, Popolazione Residente al 1° gennaio 2020 , dati estratti il 31 dicembre 2020 ) l’estensione regionale in km 2 , così come definita dall’ Istat (2013) e il PIL per abitante 2019 in migliaia di euro (fonte: Istat. Conti economici territoriali – anni 2017-2019 ).

Nel Sud e nelle Isole troviamo 1 delle 6 Scuole Superiori ad ordinamento speciale, 3 delle 10 Mega-università, 7 delle 16 Grandi, 6 delle 18 Medie, 6 delle 12 Piccole università statali e 1 Politecnico. Troviamo inoltre 4 delle 20 università non statali (2 Medie e 2 Piccole) e 3 delle 10 telematiche. Una di esse classificabile come Piccola (60 iscritti nel 2019/2020) ha sede legale a Torrevecchia Teatina, in Abruzzo; le altre 2 a Napoli. Fra esse una è classificabile come Mega università (Pegaso, 46.793 iscritti nel 2019/2020) l’altra come Piccola (Giustino Fortunato, 1.246 iscritti nel 2019/2020). [41]

Per comodità di lettura, divideremo l’area fra Isole maggiori e Sud continentale, a sua volta suddiviso in Sud Est (Abruzzo, Molise, Puglia) e Sud Ovest (Campania, Basilicata, Calabria).

Tabella 63 . SUD EST. Grandezza e tipologia delle università, popolazioni ed estensione delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati ISTAT e Miur-Cineca.

Abruzzo

Molise

Puglia

Denominazione

Grandezza/Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Chieti e Pescara

Grande

Molise

Piccola

Bari

Mega

Salento

Media

L’Aquila

Media

Foggia

Piccola

Teramo

Piccola

Bari Politecnico

Politecnico

L’Aquila GSSI

Scuola Superiore

Casamassima – J.Monnet

non statale – Piccola

Torrevecchia Teatina Leonardo da Vinci

Telematica

Popolazione regione

1.293.941

Popolazione regione

300.516

Popolazione regione

3.953.305

Km 2

10 832

Km 2

4 461

Km 2

19 541

PIL per abitante 2019

25,1

PIL per abitante 2019

21,1

PIL per abitante 2019

18,9

Tabella 64 . SUD OVEST. Grandezza e tipologia delle università, popolazioni ed estensione delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati ISTAT e Miur-Cineca.

Campania

Basilicata

Calabria

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Napoli Federico II

Mega

Basilicata

Piccola

Calabria

Grande

Napoli Vanvitelli

Grande

Catanzaro

Media

Salerno

Grande

Reggio Calabria

Piccola

Napoli Parthenope

Media

Reggio Calabria – Dante Alighieri

non statale- Piccola

Napoli L’Orientale

Media

Sannio

Piccola

Napoli Benincasa

non statale Media

Benevento Giustino Fortunato

Telematica

Napoli Pegaso

Telematica

Popolazione regione

5.712.143

Popolazione regione

553.254

Popolazione regione

1.894.110

Km 2

302265

Km 2

10073

Km 2

15 222

PIL per abitante 2019

18,9

PIL per abitante 2019

23,1

PIL per abitante 2019

17,3

Tabella 65 . ISOLE. Grandezza e Grandezza/Tipologia delle università, popolazioni ed estensione delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati ISTAT e Miur-Cineca.

Sardegna

Sicilia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Denominazione

Grandezza/Tipologia

Cagliari

Grande

Catania

Mega

Sassari

Media

Palermo

Grande

Messina

Grande

Enna KORE

non statale Media

Popolazione regione

1.611.621

Popolazione regione

4.875.290

Km 2

24 100

Km 2

25 832

PIL per abitante 2019

21,3

PIL per abitante 2019

17,9

In questo insieme ci sono due regioni fra le più piccole, meno popolose e meno densamente popolate – la Basilicata e il Molise – una regione, la Sardegna, estesa ma dalla densità di popolazione esattamente uguale a quella del Molise, poi ci sono l’Abruzzo e la Calabria, più o meno paragonabili per stensione e densità di popolazione, e c’è la Sicilia: isola grandissima – per estensione la più vasta regione d’Italia – un po’ meno densamente popolata dell’Emilia Romagna e per numerosità e densità di popolazione paragonabile alla relativamente più piccola Puglia. E infine c’è la Campania – la terza regione italiana per abitanti e la prima ex-aequo con la Lombardia per densità di popolazione – che raccoglie all’incirca il 28,25% della popolazione dell’area, 9 delle 31 università ubicate nelle 9 regioni del Sud e nelle Isole e, nell’anno accademico 2019/2020, il 39,72% degli iscritti alle classi di laurea triennali e magistrali dell’area. I sistemi universitari delle regioni del Sud e delle Isole appaiono quindi molto differenti tra loro, tanto in termini di numerosità che di tipologia degli atenei, oltre che di performance degli atenei stessi.

Avvertiti del fatto che essi vanno inquadrati in un contesto fortemente disomogeneo, ritorniamo allora ai dati sulla numerosità dei docenti/ricercatori.

Tabella 66 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020 (valori assoluti) – Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

2008

1678

316

324

6078

1379

3403

1928

5235

20341

2009

1640

300

321

5846

1358

3353

1844

5025

19687

2010

1582

309

311

5569

1374

3108

1721

4693

18667

2011

1571

305

327

5471

1359

3013

1694

4610

18350

2012

1555

297

316

5349

1362

2911

1750

4566

18106

2013

1510

293

311

5330

1358

2866

1728

4437

17833

2014

1444

279

309

5226

1345

2773

1697

4325

17398

2015

1431

263

305

5180

1330

2825

1617

4152

17103

2016

1436

275

315

5226

1322

2839

1524

4020

16957

2017

1451

277

311

5291

1282

2761

1476

3848

16697

2018

1457

286

305

5375

1265

2664

1491

3860

16703

2019

1537

288

330

5555

1317

2682

1541

3864

17114

2020

1583

288

325

5556

1362

2690

1540

3807

17151

Variaz. % 2008-2020

-5,66%

-8,86%

+0,31%

-8,59%

-1,23%

-20,95%

-20,12%

-27,28%

-15,68%

Come si evince dalla tabella, il calo del 15,58% dei docenti/ricercatori che l’area nel suo insieme registra rispetto al 2008 non è equamente ripartito fra le singole regioni. Se, infatti, disaggreghiamo il Sud dalle Isole, il calo del 15,68% si rivela essere un -25,35% per le Isole e un -10,43% per la parte continentale.

Figura 37 . ISOLE. Numerosità dei docenti/ricercatori. 2008-2020.Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nelle università delle Isole il calo più repentino si verifica dal 2008 al 2010 (-10,46%; -6,62% dal 2009 al 2010). Interrotta da lievissima ripresa nel 2012 (+0,19%) la decrescita prosegue fino al 2017 (-16,99% dal 2010 al 2017) con un tasso medio del -2,61% (max. 2015 -4,20%; min. 2011 -1,71%). Dal 2017 al 2019 abbiamo una crescita dell’1,52% e nel 2020 ancora un calo del -1,07%.

Il Sud continentale è a sua volta spaccato da una c rescita di docenti/ricercatori del -15,49% nell’area del Sud Est (Abruzzo, Molise, Puglia) e del -6,91% nel Sud Ovest (Campania, Basilicata, Calabria).

Figura 38 . SUD OVEST. Numerosità dei docenti/ricercatori. 2008-2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anche nelle università del Sud Ovest dal 2008 al 2010 si verifica un calo molto rapido (-6,77%; -5,55% dal 2009 al 2010). La decrescita prosegue fino al 2014 (-10,06%) con un tasso annuale medio del -2,61% (max. 2014 -3,71%; min. 2013 0,40%). Dal 2016 al 2020 abbiamo una crescita del 6,28%, con un tasso medio dell’1,23% (max. 2019 +3,70%; min. 2017 +0,31%).

Figura 39 . SUD EST. Numerosità dei docenti/ricercatori. 2008-2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anche nelle università del Sud Est dal 2008 al 2010 si verifica un brusco calo (-7,37%). La decrescita prosegue fino al 2014 (-10,06%) con un tasso annuale medio del -1,24% (max. 2014 -3,70%; min. 2013 -1,97%). Dal 2014 al 2016 abbiamo una piccola crescita dell’1,20%; nel 2017 e 2018 ancora un calo del -3,14% e nel 2019 e 2020 una risalita del 3,49%.

Tuttavia, anche fra le Isole e fra le regioni del Sud Est e del Sud Ovest c’è disparità. In Sicilia c’è un decremento di docenti/ricercatori superiore di oltre 7 punti percentuali ( -27,28%) rispetto alla Sardegna (- 20,12%) .

Nel Sud Est, mentre in Puglia abbiamo un calo del -20,95%, in Molise registriamo un -8,86% e in Abruzzo un -5,66%.

Nel Sud Ovest, mentre la Basilicata registra un leggerissimo incremento (+0,31%), in Calabria si registra un -1,23% ed infine in Campania un -8,59%.

Il grafico seguente evidenzia le diversità di dimensioni dei sistemi universitari regionali e le variazioni di organico nelle regioni partendo dal 2008, passando dal picco negativo del 2017 (-17,91%), e arrivando ai dati del 2020.

Figura 40 . SUD e ISOLE. Numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008, 2017, 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Osserviamo ora l’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni del Sud d’Italia e delle Isole maggiori sui totali dell’area.

Tabella 67 . SUD e ISOLE. Docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

2008

8,25%

1,55%

1,59%

29,88%

6,78%

16,73%

9,48%

25,74%

2009

8,33%

1,52%

1,63%

29,69%

6,90%

17,03%

9,37%

25,52%

2010

8,47%

1,66%

1,67%

29,83%

7,36%

16,65%

9,22%

25,14%

2011

8,56%

1,66%

1,78%

29,81%

7,41%

16,42%

9,23%

25,12%

2012

8,59%

1,64%

1,75%

29,54%

7,52%

16,08%

9,67%

25,22%

2013

8,47%

1,64%

1,74%

29,89%

7,62%

16,07%

9,69%

24,88%

2014

8,30%

1,60%

1,78%

30,04%

7,73%

15,94%

9,75%

24,86%

2015

8,37%

1,54%

1,78%

30,29%

7,78%

16,52%

9,45%

24,28%

2016

8,47%

1,62%

1,86%

30,82%

7,80%

16,74%

8,99%

23,71%

2017

8,69%

1,66%

1,86%

31,69%

7,68%

16,54%

8,84%

23,05%

2018

8,72%

1,71%

1,83%

32,18%

7,57%

15,95%

8,93%

23,11%

2019

8,98%

1,68%

1,93%

32,46%

7,70%

15,67%

9,00%

22,58%

2020

9,23%

1,68%

1,89%

32,39%

7,94%

15,68%

8,98%

22,20%

Variaz. punti percentuali

+0,98

+0,13

+0,30

+2,51

+1,16

-1,05

-0,50

-3,54

Tranne che in Basilicata, i docenti/ricercatori sono diminuiti in valori assoluti in tutte le regioni del Sud e nelle Isole. Ciononostante, poiché come si è detto vi sono regioni in forte decrescita, le regioni in cui il calo è stato più contenuto registrano aumenti percentuali sul totale dell’area.

Tabella 68 . SUD e ISOLE. Docenti/ricercatori nelle regioni dell’area. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

2008

2,63%

0,50%

0,51%

9,54%

2,16%

5,34%

3,03%

8,21%

2009

2,65%

0,48%

0,52%

9,45%

2,20%

5,42%

2,98%

8,12%

2010

2,68%

0,52%

0,53%

9,42%

2,32%

5,26%

2,91%

7,94%

2011

2,70%

0,52%

0,56%

9,40%

2,33%

5,18%

2,91%

7,92%

2012

2,71%

0,52%

0,55%

9,31%

2,37%

5,07%

3,05%

7,95%

2013

2,67%

0,52%

0,55%

9,42%

2,40%

5,06%

3,05%

7,84%

2014

2,60%

0,50%

0,56%

9,40%

2,42%

4,99%

3,05%

7,78%

2015

2,61%

0,48%

0,56%

9,46%

2,43%

5,16%

2,95%

7,58%

2016

2,63%

0,50%

0,58%

9,58%

2,42%

5,20%

2,79%

7,37%

2017

2,68%

0,51%

0,57%

9,77%

2,37%

5,10%

2,73%

7,11%

2018

2,66%

0,52%

0,56%

9,83%

2,31%

4,87%

2,73%

7,06%

2019

2,75%

0,52%

0,59%

9,94%

2,36%

4,80%

2,76%

6,92%

2020

2,81%

0,51%

0,58%

9,88%

2,42%

4,78%

2,74%

6,77%

Variaz. punti percentuali

+0,18

+0,01

+0,07

+0,34

+0,26

-0,56

-0,29

-1,44

Il numero dei docenti/ricercatori del Sud e delle Isole nel 2008 pesava in percentuale il 31,92% del totale nazionale. Nel 2020, l’incidenza si è ridotta al 30,49%. Per le percentuali sul totale nazionale delle singole regioni vale un discorso analogo a quello fatto in precedenza: Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e Calabria hanno nel 2020 una incidenza percentuale sul totale nazionale maggiore che nel 2008, perché nell’area e a livello nazionale ci sono regioni in cui la decrescita della docenza è stata più rilevante.

Portiamo l’attenzione sulla distribuzione dei ricercatori a tempo determinato introdotti dalla c.d. legge Gelmini .

Tabella 69 . SUD e ISOLE. Distribuzione regionale dei ricercatori a tempo determinati legge 240/2010 di tipo A e B. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

Fascia

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

RTD-A

Numerosità

142

25

30

572

102

191

149

288

1499

% fascia/area geografica

9,47%

1,67%

2,00%

38,16%

6,80%

12,74%

9,94%

19,21%

100,00%

% fascia/totale nazionale

0,00%

0,51%

0,61%

11,71%

2,09%

3,91%

3,05%

5,89%

30,68%

Fascia

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

RTD-B

Numerosità

144

18

18

500

95

178

115

242

1310

% fascia/area geografica

10,99%

1,37%

1,37%

38,17%

7,25%

13,59%

8,78%

18,47%

100,00%

% fascia/totale nazionale

3,10%

0,39%

0,39%

10,76%

2,04%

3,83%

2,47%

5,21%

28,18%

Al 31 dicembre 2020 nelle università del Sud e delle Isole lavora il 30,68% degli RTD-A e il 28,18% degli RTD-B italiani. All’interno dell’area, la presenza di RTD-A e RTD-B non è tuttavia uniforme. Come abbiamo già notato al Nord e al Centro, c’è una regione in cui i ricercatori a tempo determinato si concentrano maggiormente. Al Sud è la Campania che nel 2020 conta il 38,16% degli RTD-A e il 38,17% degli RTD-B dell’intera area, rispettivamente l’11,71% degli RTD-A e il 10,76% degli RTD-B reclutati a livello nazionale.

Vediamo ora lo storico della crescita di ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 dal 2011 al 2020.

Tabella 70 . SUD e ISOLE. Crescita di RTD-A e RTD-B per regioni. Anni 2011-2020 (valori assoluti). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Anno

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

RTD-A

RTD-B

2011

0

0

1

0

0

0

48

0

0

0

1

1

12

0

15

0

2012

2

0

5

0

0

0

83

2

13

0

1

1

120

0

111

1

2013

4

0

7

0

0

0

205

9

22

6

28

1

144

0

146

2

2014

11

1

5

0

0

0

250

18

25

7

42

1

150

8

223

24

2015

13

19

3

0

2

0

269

78

24

11

172

16

112

35

215

34

2016

17

53

12

11

3

9

356

162

25

30

215

59

70

59

205

98

2017

39

65

19

11

5

9

491

221

19

36

215

65

68

70

161

120

2018

61

85

19

20

5

15

511

315

23

47

135

123

92

78

185

241

2019

121

98

23

15

29

15

560

458

82

55

162

146

138

98

257

236

2020

142

144

25

18

30

18

572

500

102

95

191

178

149

115

288

242

Figura 41 . SUD e ISOLE. RTD-A e RTD-B nelle università delle regioni dell’area. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Mettiamo ora a confronto la numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato (PO, PA e RU) con quella delle due tipologie di ricercatori a tempo determinato introdotti dalla legge 240/2010, esaminando la situazione nelle diverse regioni del Sud e nelle Isole alla data del 31 dicembre 2020.

Tabella 71 . SUD e ISOLE. Docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato L. 240/2010 nelle regioni dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totali

Professori Ordinari

422

83

50

1443

285

579

331

924

4117

Professori Associati

606

126

136

2144

531

1017

677

1519

6756

Ricercatori T.I.

268

36

91

799

349

721

268

821

3353

Totale

1296

245

277

4386

1165

2317

1276

3264

14226

% sul totale Sud e Isole

9,11%

1,72%

1,95%

30,83%

8,19%

16,29%

8,97%

22,94%

100,00%

RTD-A

142

25

30

572

102

191

149

288

1499

% sugli RTD-A del Sud e Isole

9,47%

1,67%

2,00%

38,16%

6,80%

12,74%

9,94%

19,21%

100,00%

RTD-B

144

18

18

500

95

178

115

242

1310

% sugli RTD-B del Sud e Isole

10,99%

1,37%

1,37%

38,17%

7,25%

13,59%

8,78%

18,47%

100,00%

Dalla precedente tabella si possono notare le variazioni positive e negative delle percentuali di RTD rispetto all’incidenza dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato sul totale dell’area, e come l’incidenza delle due figure sui rispettivi totali d’area non sia omogenea nelle diverse regioni del Sud continentale e nelle Isole.

Confrontiamo ora il numero dei docenti/ricercatori di ogni regione con il numero degli iscritti nelle università della stessa regione, ricavabile dall’elaborazione su dati USTAT-Miur, Opendata del Portale dell’Istruzione Superiore. [42] Nella tabella seguente, la numerosità degli iscritti.

Tabella 72 . SUD e ISOLE. Iscritti ai corsi di laurea triennali e magistrali delle università delle regioni dell’area. Anni accademici 2010/2011-2019/2020. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

2010/2011

64.445

7.933

8.497

206.645

55.115

105.838

47.893

150.356

646.722

2011/2012

63.906

7.715

8.372

200.039

52.778

100.148

45.283

141.258

619.499

2012/2013

61.593

7.476

7.914

194.793

50.771

94.230

42.746

134.241

593.764

2013/2014

59.208

7.320

7.430

192.994

49.294

90.337

40.937

126.547

574.067

2014/2015

54.996

7.010

7.196

191.743

47.043

87.150

39.278

120.430

554.846

2015/2016

50.110

6.938

6.912

190.487

44.645

83.360

38.489

114.571

535.512

2016/2017

48.149

6.935

6.686

195.478

43.514

81.321

38.714

111.368

532.165

2017/2018

46.276

6.894

6.568

202.252

42.495

81.057

38.167

109.293

533.002

2018/2019

45.104

6.814

6.415

210.125

41.725

81.141

37.992

107.151

536.467

2019/2020

44.285

6.736

6.292

214.056

40.928

81.355

38.513

106.799

538.964

Variaz. % 2010-19

-31,28%

-15,09%

-25,95%

+3,59%

-25,74%

-23,13%

-19,59%

-28,97%

-16,66%

% sul totale dell’area 2020

8,22%

1,25%

1,17%

39,72%

7,59%

15,09%

7,15%

19,82%

100,00%

Poiché disponiamo dei dati degli iscritti per gli anni accademici che vanno dal 2010/2011 al 2019/2020, li confronteremo con i dati dei docenti/ricercatori relativi al periodo 2010-2019, ricavandone il numero di iscritti per docente. Dal numero dei docenti/ricercatori dell’Abruzzo sono stati sottratti quelli in servizio presso il GSSI de L’Aquila .

Tabella 73 . SUD e ISOLE. Rapporto docenti/studenti nelle università delle regioni dell’area. Anni accademici 2010/2011-2019/2020. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur e Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

2010/2011

40,74

25,67

27,32

37,11

40,11

34,05

27,83

32,04

34,65

2011/2012

40,68

25,30

25,60

36,56

38,84

33,24

26,73

30,64

33,76

2012/2013

39,61

25,17

25,04

36,42

37,28

32,37

24,43

29,40

32,79

2013/2014

39,21

24,98

23,89

36,21

36,30

31,52

23,69

28,52

32,19

2014/2015

38,09

25,13

23,29

36,69

34,98

31,43

23,15

27,85

31,89

2015/2016

35,02

26,38

22,66

36,77

33,57

29,51

23,80

27,59

31,31

2016/2017

33,55

25,22

21,23

37,40

32,92

28,64

25,40

27,70

31,39

2017/2018

32,18

24,89

21,12

38,23

33,15

29,36

25,86

28,40

31,95

2018/2019

31,50

23,83

21,03

39,09

32,98

30,46

25,48

27,76

32,17

2019/2020

29,54

23,39

19,07

38,53

31,08

30,33

24,99

27,64

31,56

Media 2010-2019

36,01

24,99

23,03

37,30

35,12

31,09

25,14

28,75

32,37

Variaz. % 2010-19

-27,48%

-8,90%

-30,21%

+3,85%

-22,53%

-10,92%

-10,19%

-13,73%

-8,90%

Come abbiamo detto, negli anni presi in esame la media nazionale di iscritti per ciascun docente (compresi quelli che non avrebbero obblighi didattici) è di 30,69, vale a dire più del doppio della media degli altri Paesi monitorati dall’OECD. Nel Sud e nelle Isole la media del rapporto è di 32,37 iscritti per docente, dunque significativamente più alta di quella nazionale.

Fra una regione e l’altra si possono riscontrare tuttavia differenze molto significative.

Tranne che in Campania (dove gli iscritti crescono del 3,59%), in tutte le regioni riscontriamo un calo di iscritti, in ordine decrescente: Abruzzo -31,28%; Sicilia -28,97%; Basilicata – 25,95%; Calabria -25,74%; Puglia -23,13%; Sardegna -19,59%; Molise -15,09%.

Analogamente, dal 2010 al 2019 i docenti/ricercatori diminuiscono in tutte le regioni, tranne che in Basilicata, dove crescono del 6,11%. Presentiamo queste variazioni in ordine decrescente: Sicilia -17,66%; Puglia -13,71%; Sardegna -10,46%; Molise -6,8%; Abruzzo -5,25%; Calabria -4,15%; Campania -0,25%.

Ad eccezione della Campania, dunque, dove un aumento di iscritti e una diminuzione di docenti/ricercatori porta al rapporto iscritti/docenti più alto d’Italia, il miglioramento del rapporto fra iscritti e docenti nelle regioni del Sud e nelle Isole è frutto di dinamiche di decrescita tanto degli iscritti quanto dei docenti.

2.8. Considerazioni sulle differenze regionali e di area geografica

Come abbiamo più volte ribadito la decrescita della numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato in Italia, nel periodo dal 2008 al 2020, è stata dell’11,74%. Abbiamo visto che le tre macro-aree del paese presentano decrescite differenti: -5,09% il Nord; -17,51% il Centro; -15,68% il Sud e le Isole.

Abbiamo inoltre già notato che esaminando separatamente il Sud continentale e le Isole riscontriamo indici differenti: il Sud continentale registra un calo nella numerosità dei docenti/ricercatori del 10,43% (-15,49% Sud Ovest; -6,91% Sud Est) mentre per le Isole il decremento arriva al 25,35%.

Analogamente, se distinguiamo tra Nord Est e Nord Ovest, abbiamo un decremento del 6,61% nel Nord Est e un decremento del 3,80% nel Nord Ovest.

La situazione appare però molto più articolata se prendiamo in considerazione le singole regioni. N ella tabella seguente presentiamo i decrementi regionali in ordine decrescente, concludendo con i guadagni.

Tabella 74 . Variazioni percentuali della numerosità dei docenti/ricercatori nelle regioni italiane. Anni 2008-2020. Valori percentuali. Fonte ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Regione

Decremento/Incremento percentuale 2008-2020

Sicilia

-27,28%

Umbria

-24,72%

Liguria

-22,15%

Toscana

-22,40%

Puglia

-20,95%

Sardegna

-20,12%

Friuli Venezia Giulia

-18,09%

Lazio

-14,23%

Emilia Romagna

-11,87%

Marche

-12,09%

Valle d’Aosta

-12,50%

Molise

-8,86%

Campania

-8,59%

Abruzzo

-5,66%

Veneto

-3,08%

Piemonte

-2,64%

Calabria

-1,23%

Lombardia

-0,99%

Basilicata

+0,31%

Trentino Alto Adige

+47,48%

Osservando la tabella ci rendiamo conto che anche all’interno delle aree ci sono differenze significative.

Nel Nord Ovest, il decremento varia fra il -22,15% della Liguria e il -0,99% della Lombardia , passando per il -12,50% della Valle d’Aosta e il -2,64% del Piemonte; mentre n el Nord Est si passa dal -18,09% del Friuli-Venezia Giulia, al -11,87% dell’Emilia-Romagna, al -3,08% del Veneto, fino alla crescita del +47,48% del Trentino-Alto Adige.

Nel Centro Italia osserviamo un divario di molti punti percentuali fra le decrescite di Umbria (-24,72%) e Toscana (-22,40%) e quelle del Lazio (-14,23%) e delle Marche (-12,09%).

Nel Sud continentale il decremento totale si articola (in ordine decrescente), a Sud Est dal -20,95% della Puglia, al -8,86% del Molise e al -4,77% dell’Abruzzo; a Sud Ovest dal -7,22% della Campania, al -0,65% della Calabria, per finire con il lievissimo guadagno della Basilicata (+0,31%). Infine, nelle Isole la decrescita della Sicilia (-27,28%) supera di parecchi punti percentuali quella della Sardegna (-20,12%).

Osserviamo ora l’incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni d’Italia sui totali generali, stilando una “classifica” delle regioni per incidenza percentuale sui totali del 2008 e del 2020. Ricordiamo che il numero dei docenti/ricercatori del Nord Italia rappresentava nel 2008 il 41,74% del totale nazionale, e nel 2020 è salito al 44,88%. Il numero dei docenti/ricercatori del Centro Italia rappresentava nel 2008 il 26,35% del totale nazionale ed è sceso al 24,63% nel 2020. I docenti/ricercatori del Sud e delle Isole erano il 31,92% del totale nel 2008 e sono scesi al 30,49% nel 2020. L’ordine di presentazione delle regioni nella seguente tabella segue l’ordine decrescente di numerosità relativo al 2008.

Tabella 75 . Incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni d’Italia sui totali generali. Anni 2008 e 2020. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Regione

2008

2020

Variaz. punti perc. 2008-2020

Lombardia

14,42%

16,18%

+1,76

Lazio

13,11%

12,75%

-0,36

Campania

9,54%

9,88%

+0,34

Emilia Romagna

9,24%

9,22%

-0,02

Toscana

8,55%

7,52%

-1,03

Sicilia

8,21%

6,77%

-1,44

Veneto

6,21%

6,82%

+0,61

Piemonte

5,53%

6,11%

+0,58

Puglia

5,34%

4,78%

-0,56

Sardegna

3,03%

2,74%

-0,29

Friuli Venezia Giulia

2,66%

2,47%

-0,19

Abruzzo

2,63%

2,81%

+0,18

Marche

2,57%

2,56%

-0,01

Liguria

2,52%

2,22%

-0,30

Calabria

2,16%

2,42%

+0,26

Umbria

2,11%

1,80%

-0,31

Trentino Alto Adige

1,06%

1,77%

+0,71

Basilicata

0,51%

0,58%

+0,07

Molise

0,50%

0,51%

+0,01

Valle d’Aosta

0,09%

0,09%

0,00

Come vediamo, ci sono cambiamenti fra il 2008 e il 2020: il Veneto sopravanza la Sicilia, le Marche superano il Friuli Venezia Giulia, l’Abruzzo sorpassa la Sardegna e la Calabria passa avanti alla Liguria. Aumenta inoltre molto significativamente la distanza fra la prima e la seconda regione.

Figura 42 . Incidenza percentuale della numerosità dei docenti/ricercatori nelle diverse regioni d’Italia sui totali generali. Anni 2008 e 2020. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Per i confronti e le considerazioni riguardanti i ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A e B, rimandiamo ai paragrafi loro dedicati più avanti.

Qui ci limiteremo a riassumere la distribuzione regionale degli RTD-B e il rapporto fra a tempo indeterminato e RTD-B nelle regioni.

Si è già detto che, al 31 dicembre 2020, nelle università del Nord c’è il 49,20% degli RTD-B, al Centro il 22,61% e al Sud e nelle Isole il 28,18%.

Se distinguiamo tra Nord Est e Nord Ovest, abbiamo il 22,98% degli RTD-B nel Nord Est e il 26,23% nel Nord Ovest. Possiamo, ancora, distinguere il Sud continentale (20,50% degli RTD-B), dalle Isole maggiori (7,68% degli RTD-B)

La situazione appare però molto più articolata se prendiamo in considerazioni le singole regioni. Nella tabella seguente presentiamo ordine decrescente le percentuali di RTD-B sul totale della fascia nelle singole regioni al 31 dicembre 2020.

Tabella 76 . RTD-B nelle regioni italiane. Valori assoluti e percentuali. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Regione

RTD-B

% sul totale

1. Lombardia

758

16,31%

2. Campania

500

10,76%

3. Lazio

470

10,11%

4. Emilia Romagna

463

9,96%

5. Toscana

373

8,02%

6. Veneto

371

7,98%

7. Piemonte

347

7,47%

8. Sicilia

242

5,21%

9. Puglia

178

3,83%

10. Abruzzo

144

3,10%

11. Marche

132

2,84%

12. Trentino Alto Adige

124

2,67%

13. Liguria

113

2,43%

14. Sardegna

115

2,47%

15. Friuli

110

2,37%

16. Calabria

95

2,04%

17. Umbria

76

1,64%

18. Basilicata

18

0,39%

19. Molise

18

0,39%

20. Valle d’Aosta

1

0,02%

Totale

4648

100,00%

Veniamo ora al rapporto fra docenti e ricercatori a tempo indeterminato e RTD-B nelle diverse regioni. Le regioni sono disposte in ordine decrescente, partendo dalla regione con la più alta percentuale di RTD-B rispetto ai docenti/ricercatori a tempo indeterminato (calcolata dividendo il numero degli RTD-B per il numero dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato in ogni regione).

Tabella 77 . Percentuale di RTD-B rispetto ai docenti/ricercatori a tempo indeterminato nelle regioni italiane. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Regione

Percentuale di RTD-B rispetto ai docenti/ricercatori a tempo indeterminato

1. Trentino Alto Adige

17,56%

2. Piemonte

12,38%

3. Veneto

11,94%

4. Campania

11,40%

5. Abruzzo

11,11%

6. Liguria

11,10%

7. Toscana

10,82%

8. Marche

10,74%

9. Lombardia

10,27%

10. Sardegna

9,01%

11. Friuli

8,95%

12. Emilia Romagna

8,71%

13. Umbria

8,50%

14. Calabria

8,15%

15. Lazio

8,00%

16. Puglia

7,68%

17. Sicilia

7,41%

18. Molise

7,35%

19. Basilicata

6,50%

20. Valle d’Aosta

2,56%

In questa classifica del ricambio generazionale troviamo in testa tre regioni del Nord, due del Nord Est e una del Nord Ovest. Tuttavia la regione di punta in tutte le altre tabelle, la Lombardia, compare soltanto verso metà elenco, al nono posto.

Anche agli iscritti è stato dedicato un paragrafo specifico, motivo per cui qui ci limiteremo soltanto a tirare le fila sul rapporto numerico fra iscritti e docenti/ricercatori, tema che sarà ripreso anche più avanti quando tratteremo dei docenti a contratto.

Gli anni accademici presi in considerazione sono quelli dal 2010/2011 al 2019/2020, vale a dire quelli per i quali disponiamo dei dati sulla numerosità degli iscritti alle classi di laurea triennali e magistrali. Nella tabella qui di seguito presentiamo le variazioni percentuali di iscritti nelle regioni dal 2010/2011 al 2019/2020 in ordine decrescente – dalle variazioni positive più alte alle variazioni negative più alte – affiancate alle variazioni percentuali nella numerosità dei docenti/ricercatori dal 2010 al 2019 nelle medesime regioni. [43]

Tabella 78 . Iscritti e docenti/ricercatori nelle regioni. Variazioni percentuali anni 2010-2019. Fonte: ns. elaborazione su dati USTAT-Miur e Miur-Cineca.

Regione

Variazione % Iscritti

Variazione % Docenti/ricercatori

Lombardia

+21,94%

+0,88%

Piemonte

+19,52%

+4,33%

Trentino Alto Adige

+6,59%

+31,50%

Campania

+3,59%

-0,25%

Veneto

-1,05%

+3,42%

Emilia Romagna

-2,67%

-5,88%

Toscana

-5,55%

-13,83%

Lazio

-7,23%

-9,12%

Marche

-9,93%

-9,11%

Molise

-15,09%

-6,80%

Friuli Venezia Giulia

-15,32%

-11,53%

Umbria

-15,43%

-15,86%

Liguria

-17,24%

-11,23%

Val d’Aosta

-17,77%

-12,50%

Sardegna

-19,59%

-10,46%

Puglia

-23,13%

-13,71%

Calabria

-25,74%

-4,15%

Basilicata

-25,95%

+6,11%

Sicilia

-28,97%

-17,66%

Abruzzo

-31,28%

-5,25%

Le dinamiche interamente positive riguardano solo tre regioni del Nord. Nel Nord Ovest Lombardia e Piemonte attirano molti iscritti e guadagnano in docenti. Nel Nord Est il Trentino Alto Adige fa registrare la percentuale di crescita di docenti/ricercatori più alta in assoluto, ma anche la terza migliore percentuale di crescita degli iscritti.

Nella tabella seguente presentiamo il numero di iscritti per docente nelle regioni italiane nel 2010/2011 in ordine decrescente, affiancato dal medesimo rapporto nel 2019/2020. Nel grafico, poi, il numero di iscritti per docente nelle regioni italiane nel 2019/2020, presentato in ordine decrescente.

Tabella 79 . Numero di iscritti per docente nelle regioni. Anni accademici 2010/2011 e 2019/2020. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Regione

2010/2011

2019/2020

Abruzzo

40,74

29,54

Calabria

40,11

31,08

Campania

37,11

38,53

Puglia

34,05

30,33

Lazio

32,45

33,12

Marche

32,42

32,13

Sicilia

32,04

27,64

Piemonte

31,47

36,06

Veneto

30,01

28,72

Emilia Romagna

29,47

30,47

Sardegna

27,83

24,99

Lombardia

27,82

33,62

Trentino Alto Adige

27,46

22,25

Basilicata

27,32

19,07

Liguria

26,47

24,68

Toscana

26,06

28,56

Molise

25,67

23,39

Friuli Venezia Giulia

24,30

23,26

Umbria

23,52

23,64

Valle d’Aosta

22,21

20,88

Figura 43 . Numero di iscritti per ogni docente nelle regioni. Anno accademico 2019/2020. Fonte: ns. elaborazione su dati Miur-Cineca.

Come è evidente dal grafico, la “classifica” del 2019/2020 è cambiata rispetto a quella del 2010/2011 . Purtroppo, però, i miglioramenti – anziché derivare da un aumento dei docenti/ricercatori, come sarebbe stato auspicabile – derivano nella quasi totalità dei casi da un decremento degli iscritti più rilevante di quello dei docenti/ricercatori e, viceversa, i peggioramenti – anziché derivare da un aumento degli iscritti – derivano da un maggior decremento dei docenti/ricercatori rispetto al decremento degli iscritti.

Tranne nel caso del Trentino Alto Adige, dove si verifica un aumento di iscritti del 6,59% e un aumento dei docenti/ricercatori del 31,5% che porta a un miglioramento del rapporto fra docenti/ricercatori e iscritti, nelle altre tre regioni in cui gli iscritti aumentano – vale a dire in Lombardia, Piemonte e Campania – abbiamo peggioramenti del rapporto fra iscritti e docenti (nei primi due casi dovuti a un aumento dei docenti minore di quello degli iscritti, nel caso della Campania a una combinazione di aumento degli iscritti e lieve calo dei docenti) tali da portare le tre regioni al vertice della “classifica” dei cattivi rapporti.

Nel campo dei “miglioramenti”, fanno eccezione a quanto detto sopra il Veneto, che migliora il rapporto per una combinazione di lieve decrescita degli iscritti e di incremento dei docenti, e la Basilicata che migliora il suo rapporto per un ragguardevole decremento degli iscritti unito a un consistente aumento dei docenti, il che porta il rapporto della regione a una maggiore prossimità alle medie OCSE.


Note al capitolo

[28] Fonti : dati ISTAT- Popolazione residente ricostruita – Anni 2001-2011 ( http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_RICPOPRES2011 ); dati ISTAT sulla popolazione residente al 1° gennaio, estratti in data 30 dicembre 2020 ( http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_POPRES1 ).

[29] Dal novero di questi sono esclusi i docenti in servizio nelle Scuole Superiori: SISSA- Trieste e IUSS- Pavia.

[30] Fonte: dati Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio, e stratti in data 31 dicembre 2020 ( http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_POPRES1 ).

[31] Provincia Autonoma di Bolzano.

[32] Provincia Autonoma di Trento.

[35] Dal novero di questi sono esclusi i docenti in servizio nelle Scuole Superiori: Normale di Pisa, Sant’Anna di Pisa e IMT di Lucca.

[36] Fonte: dati Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio, estratti in data 31 dicembre 2020 ( http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_POPRES1 ).

[39] Dal novero di questi sono esclusi i docenti in servizio al Gran Sasso Science Institute.

[40] Fonte: dati ISTAT sulla popolazione residente al 1° gennaio, estratti in data 31 dicembre 2020 ( http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_POPRES1 ).

[43] Dal numero dei docenti/ricercatori sono stati sottratti quanti prestano servizio nelle Scuole Superiori: dalla Lombardia IUSS- Pavia; dal Friuli Venezia Giulia SISSA-Trieste; dalla Toscana Normale di Pisa, Pisa S. Anna, IMT-Lucca; dall’Abruzzo GSSI l’Aquila.

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