Sommario

Strutturati e non strutturati

Le considerazioni del paragrafo precedente cominciano a delineare differenze importanti fra le figure professionali presenti nel database Miur-Cineca, che finora abbiamo distinto soltanto come docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Il titolo di questo paragrafo si riferisce, invece, alla distinzione fra personale docente di ruolo , o strutturato (professori ordinari, professori associati e ricercatori a tempo indeterminato) e il personale non strutturato (ricercatori a tempo determinato e titolari di assegni di ricerca).

In questa sezione, oltre che entrare maggiormente nel dettaglio delle differenze fra alcune di queste figure, getteremo anche uno sguardo sulle altre figure della docenza e della ricerca che popolano e animano l’università italiana: i docenti a contratto e i collaboratori in attività di ricerca. In breve: oltre che distinguere fra docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato, preciseremo anche le caratteristiche di alcune figure “a tempo indeterminato” e di quelle che lavorano in maniera temporanea.

5.1. Piramidi universitarie

La docenza universitaria è concettualmente costruita come una “piramide”, al cui vertice sono i professori ordinari e la cui base è costituita da forze giovani e ancora non perfettamente mature. La numerosità dei docenti e delle fasce non ha sempre rispecchiato questa organizzazione. Ad esempio, tra il 1999 e il 2006 la quota degli ordinari era cresciuta tanto da conferire una forma a clessidra alla distribuzione del corpo docente (Cfr. Rapporto ANVUR 2016 : 360), ancora visibile nel 2008.

Figura 93 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2008. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente è appena visibile, nella fascia dei ricercatori, la numerosità dei ricercatori a tempo determinato, figura introdotta, come più volte ripetuto, dalla legge 230/2005 .

Dopo la legge 240/2010 , si è ripristinata una configurazione piramidale, con «una larga base di ricercatori, una quota lievemente minore di professori associati nella fascia centrale e, infine, una piccola quota di ordinari al vertice» ( Rapporto ANVUR 2018 : 264).

Figura 94 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2011. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente, nella fascia dei ricercatori sono comprese ben quattro tipologie differenti di ricercatore: i ricercatori a tempo indeterminato, i ricercatori a tempo determinato legge 230/2005 e i ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A e di tipo B (questi ultimi, all’epoca, in tutto 7 e dunque poco visibili nel grafico).

Anche nel 2014, la figura disegnata dalla distribuzione dei docenti/ricercatori è piramidale.

Figura 95 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2014. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente, nella fascia dei ricercatori le quattro tipologie di ricercatore sono tutte visibili.

Nel 2017 – che, come abbiamo detto più volte, è l’anno del picco negativo nella numerosità dei docenti/ricercatori – comincia a farsi evidente il restringimento della base della piramide.

Figura 96 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2017. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente la fascia dei ricercatori comprende ancora una maggioranza di ricercatori a tempo indeterminato; gli RTD legge 230/2005 sono quasi scomparsi, mentre gli RTD-A e gli RTD-B legge 240/2010 sono ormai ben presenti.

Nel 2020, la piramide presenta un netto squilibrio: la fascia dei ricercatori non solo comprende categorie fra loro molto differenti, ma si è anche ridotta quantitativamente, ed è ben al di sotto del numero degli associati.

Figura 97 . Numerosità dei docenti/ricercatori. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella figura precedente si evince come, nella fascia dei ricercatori, si sia compiuto il sorpasso numerico dei ricercatori a tempo determinato sui ricercatori a tempo indeterminato.

Per “riequilibrare” questa piramide fornendole una “base” abbiamo provato a inserire nella fascia dei ricercatori anche il numero degli assegnisti di ricerca.

Figura 98 . Numerosità dei docenti/ricercatori e degli assegnisti. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Bisogna a questo punto fare alcune considerazioni sull’eterogeneità dei componenti della “base frammentata” che abbiamo composto. Innanzitutto va problematizzata la piena appartenenza di alcune figure alla categoria dei “ricercatori”. Con la parziale eccezione degli assegnisti di ricerca, che possono o meno assumere incarichi di insegnamento secondo le differenti normative dei regolamenti di ateneo, la base della piramide è più propriamente costituita da docenti/ricercatori . Gli RTD-A e gli RTD-B lo sono perché così è previsto dalla legge che li istituisce. I ricercatori a tempo indeterminato, come meglio vedremo in seguito, lo sono per necessità di copertura degli insegnamenti, per concessione legislativa e per prassi consolidate.

Inoltre, queste figure sono molto differenti tra loro:

Ricercatori a tempo indeterminato – ormai in esaurimento da 10 anni e per oltre un terzo abilitati (in valori assoluti: 455 abilitati alla prima fascia; 3224 alla seconda fascia), sono destinati a sparire entro qualche anno, per passaggio a una fascia più alta o per pensionamento;

RTD-B – potremmo considerarli esclusi dalla categoria degli “a tempo determinato” e iniziare a pensarli come associati in pectore . Il contratto di RTD-B è attualmente l’unica porta per la stabilizzazione e sempre più sovente coloro che vengono assunti sono già abilitati, in modo da poter più sicuramente passare nella fascia degli associati;

RTD-A e Assegnisti sono invece tra loro “diversamente precari”, i primi con un contratto di tre anni, i secondi con un contratto da uno a tre anni. Comuni sono i destini possibili: un contratto da RTD-B (prima del compimento del nono anno di “precariato”) o – compiuti i 12 anni di contratti di diversi tipo – l’espulsione.

Nella figura seguente, proviamo a distinguere le figure a tempo indeterminato – Professori ordinari, associati e ricercatori – da quella a “tempo indeterminato in pectore ” degli RTD-B, e da quelle effettivamente a tempo determinato. Da queste ultime abbiamo escluso gli RTD 2005 per la loro estrema esiguità (31 in valori assoluti nel 2020).

Figura 99 . Numerosità dei docenti/ricercatori e degli assegnisti. Valori assoluti. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

In questa figura i ricercatori a tempo indeterminato e gli RTD-B sono, come abbiamo detto, accomunati dal destino di diventare professori associati se abilitati [69] o di “uscire”: i primi per pensionamento, i secondi dall’alveo del “tempo indeterminato”.

Ma anche i “precari” hanno sicuramente un punto in comune: competono tutti per diventare RTD-B e l’alternativa a questo esito è l’uscita dal sistema della ricerca (quanto meno della ricerca universitaria).

In breve, ferma restando la legislazione, la linea dei ricercatori a tempo indeterminato è destinata a scomparire, la linea degli RTD-B sarà come sempre legata alle disposizioni sul turnover e a eventuali futuri “piani straordinari”, e la base di questa figura geometrica – che potremmo definire come una piramide con una strozzatura appena sopra la base – sarà definitivamente costituita soltanto da “precari” con prospettive di stabilizzazione piuttosto incerte.

5.2. Strutturati

Iniziamo con l’identificare la numerosità degli strutturati.

Tabella 182 . Numerosità dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca .

Anno

Professori Ordinari

Professori Associati

Ricercatori Universitari

Totale

Totale

% sul totale generale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

3568

15366

6177

12079

11546

14038

21291

41483

62774

98,50%

2009

3422

14458

5985

11580

11502

13933

20909

39971

60880

98,42%

2010

3185

12669

5816

11142

11289

13647

20290

37458

57748

97,67%

2011

3148

12097

5760

10868

11131

13458

20039

36423

56462

97,00%

2012

3031

11492

5629

10517

11029

13233

19689

35242

54931

95,61%

2013

2934

10958

5529

10277

10822

12918

19285

34153

53438

94,40%

2014

2832

10437

6238

11301

9757

11273

18827

33011

51838

93,22%

2015

2777

10106

7308

12728

8288

9144

18373

31978

50351

91,94%

2016

2880

10096

7410

12514

7650

8332

17940

30942

48882

89,61%

2017

2958

9899

7546

12573

7055

7555

17559

30027

47586

87,87%

2018

3130

10054

7982

12801

6195

6406

17307

29261

46568

85,17%

2019

3395

10293

8747

13535

5301

5400

17443

29228

46671

83,53%

2020

3586

10572

9325

13794

4466

4531

17377

28897

46274

82,27%

Nel 2008, per quanto fossero state già introdotte figure a tempo determinato dalla legge 230/2005 , la c.d. “Moratti”, la quasi totalità dei docenti/ricercatori contabilizzati dal sistema Miur-Cineca era di ruolo. Nei 12 anni intercorsi le cose sono significativamente cambiate per la radicale modifica del sistema di reclutamento già prefigurato dalla “Moratti” e definitivamente entrato in auge con la legge 240/2010 . Quest’ultima legge ha eliminato la figura di ricercatore a tempo indeterminato e ha introdotto le due figure di ricercatore a tempo determinato di tipo A e B delle quali si sono già brevemente delineate le caratteristiche. Tutti i nuovi reclutati a partire dal 2010 sono allora a tempo determinato, almeno formalmente, perché, come abbiamo visto, gli RTD-B abilitati sono “virtualmente a tempo indeterminato”.

Tabella 183 . Numerosità dei docenti e dei ricercatori a tempo determinato. Anni 2008-2020. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD 2005

RTD-A

RTD-B

Straordinari t.d.

Totale

Totale

% sul totale generale

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

2008

183

273

4

10

187

283

470

0,74%

2009

243

382

5

16

248

398

646

1,04%

2010

455

677

3

2

8

33

463

715

1178

1,99%

2011

597

821

73

77

2

5

11

37

683

940

1623

2,79%

2012

533

704

484

637

6

14

12

52

1035

1407

2442

4,25%

2013

405

515

854

1117

49

65

27

90

1335

1787

3122

5,52%

2014

291

344

1115

1492

116

182

35

161

1557

2179

3736

6,72%

2015

205

236

1275

1682

268

432

48

249

1796

2599

4395

8,03%

2016

102

108

1374

1873

758

1134

52

249

2286

3364

5650

10,36%

2017

38

42

1601

2090

998

1437

54

295

2691

3864

6555

12,10%

2018

25

30

1757

2236

1519

2146

66

319

3367

4731

8098

14,81%

2019

25

26

2029

2405

1777

2503

80

348

3911

5282

9193

16,45%

2020

16

15

2225

2661

1928

2720

83

319

4252

5715

9967

17,72%

A partire dalla legge 240/2010 fra i docenti/ricercatori a tempo indeterminato c’è dunque un ruolo “in esaurimento”, quello dei ricercatori universitari (RU), del quale esamineremo ora brevemente le caratteristiche.

5.2.1. Ricercatori a tempo indeterminato

Benché la legge che istituiva il ruolo vietasse esplicitamente l’attribuzione di incarichi di docenza ai ricercatori universitari ( DPR 382/1980, art. 1 ), dal 1990 ( L. 341/90, art. 12 ) i ricercatori confermati – e dal 1995 anche i non confermati – possono dare il loro consenso all’attribuzione da parte delle strutture didattiche di affidamenti o supplenze di corsi o moduli. Da quel momento una parte progressivamente sempre più notevole dell’offerta didattica è sostenuta da ricercatori a tempo indeterminato. Nello stesso tempo la messa in esaurimento prevista a partire dal 2013 dalla legge 230/2005 (la c.d. “legge Moratti”) e anticipata al 2011 dalla legge 240/2010 (la c.d. “legge Gelmini”), e la istituzione, con questa stessa legge, della figura di RDT-B, mette i ricercatori a tempo indeterminato su una sorta di binario morto. Ripetute misure legislative e interventi finanziari sono stati diretti a favorire il passaggio dei ricercatori a tempo indeterminato in possesso di abilitazione scientifica nazionale a professori associati. Già la legge 240/2010 aveva riservato a questo scopo apposite risorse per gli anni 2011 e seguenti, sulla base di un piano straordinario poi attuato con decreti ministeriali del 2011 e del 2012 e messo in atto a partire dal 2014, dopo i risultati della prima tornata di abilitazioni. Il passaggio dei ricercatori abilitati alla seconda fascia è proseguito con alterne vicende ma, come abbiamo visto, il 36,08% dei ricercatori in servizio nel 2010 è ancora “in esaurimento” e il 40,89% di essi è abilitato alla prima o alla seconda fascia. L’ultimo provvedimento in merito è un nuovo “piano straordinario” ( D.M. 84, 14 maggio 2020 ) per la progressione di carriera di circa 1.034 ricercatori a tempo indeterminato abilitati, che dovrebbero diventare professori associati entro il 2022.

In breve, a dieci anni dalla messa in esaurimento, i ricercatori a tempo indeterminato sono ancora il 16% dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e determinato (valore assoluto: 8.997): RTD-A e RTD-B sommati ne sono il 17% (valore assoluto 9.534).

Nel corso dell’esposizione ci siamo già soffermati su alcune caratteristiche di questa fascia, ma le dedicheremo qui ulteriore spazio per riassumere e completare alcune informazioni.

Come si evince dalle tabelle e dal grafico seguenti, la messa in esaurimento della figura di ricercatore a tempo indeterminato sta producendo effetti differenti fra ricercatori e ricercatrici.

Tabella 184 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatrici

Ricercatori

Totale

2008

11546

14038

25584

2009

11502

13933

25435

2010

11289

13647

24936

2011

11131

13458

24589

2012

11029

13233

24262

2013

10822

12918

23740

2014

9757

11273

21030

2015

8288

9144

17432

2016

7650

8332

15982

2017

7055

7555

14610

2018

6195

6406

12601

2019

5301

5400

10701

2020

4466

4531

8997

Variaz. % 2008-2020

-61,32%

-67,72%

-64,83%

I ricercatori a tempo indeterminato sono diminuiti del 67,72% e le ricercatrici del 61,32%, per un decremento del totale della fascia del 64,83%.

Tabella 185 . Ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatrici

Ricercatori

2008

45,1%

54,9%

2009

45,2%

54,8%

2010

45,3%

54,7%

2011

45,3%

54,7%

2012

45,5%

54,5%

2013

45,6%

54,4%

2014

46,4%

53,6%

2015

47,5%

52,5%

2016

47,9%

52,1%

2017

48,3%

51,7%

2018

49,2%

50,8%

2019

49,5%

50,5%

2020

49,6%

50,4%

Ne deriva che la percentuale di ricercatrici sul totale della fascia cresce, pur non raggiungendo ancora – a livello nazionale – il 50%. Il grafico seguente (che ripropone in valori assoluti i contenuti della Figura 7 ) visualizza questa dinamica.

Figura 100 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato per genere. Anni 2008, 2010, 2012, 2014, 2016, 2018, 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Si è più volte ricordato, nelle precedenti sezioni, che le dinamiche dell’ esaurimento dei ricercatori a tempo indeterminato hanno volumi e velocità differenti nelle tre macro-aree del Paese, così che la variazione percentuale dal 2008 al 2020 è stata – rispetto alla già ricordata media nazionale del -64,83% – del -68,64% al Nord, del -63,74% al Centro e del -61,03% al Sud e nelle Isole.

Nella seguente tabella metteremo in evidenza la percentuale di ricercatrici e ricercatori a tempo indeterminato sul totale docenti/ricercatori nelle tre macro-aree del Paese.

Tabella 186 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatori Nord

Ricercatori Centro

Ricercatori Sud e Isole

2008

39,36%

38,78%

42,29%

2009

40,28%

39,74%

43,36%

2010

40,84%

41,54%

44,48%

2011

41,29%

41,62%

44,04%

2012

41,15%

41,38%

44,38%

2013

40,80%

41,09%

44,18%

2014

34,83%

38,47%

41,40%

2015

28,70%

32,47%

35,64%

2016

26,03%

30,03%

33,27%

2017

23,34%

27,72%

31,53%

2018

19,38%

23,75%

27,78%

2019

15,85%

20,16%

23,12%

2020

13,01%

17,05%

19,55%

Come si evince dalla tabella, la percentuale di ricercatrici e ricercatori a tempo indeterminato sul totale dei docenti/ricercatori dell’area è storicamente più alta al Sud e nelle Isole. Tuttavia, mentre tale differenza nel 2008 era di meno di 3 punti percentuali rispetto alle regioni del Nord e di circa 3,5 punti percentuali rispetto al Centro, nel 2020 tali differenze diventano di oltre 6 punti percentuali rispetto al Nord e di circa 2,5 punti rispetto al Centro. Ciò è evidenziato dal grafico seguente, che prende in considerazione gli anni dall’introduzione della legge “Gelmini” e dalla messa in esaurimento dei ricercatori a tempo indeterminato al 2020.

Figura 101 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale dell’area geografica. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella tabella seguente presentiamo le percentuali di ricercatrici e ricercatori a tempo indeterminato delle tre macro-aree del Paese sul totale delle ricercatrici e dei ricercatori a tempo indeterminato italiani.

Tabella 187 . Distribuzione dei ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Ricercatori Nord

Ricercatori Centro

Ricercatori Sud e Isole

2008

40,92%

25,45%

33,63%

2009

40,87%

25,56%

33,56%

2010

40,71%

25,99%

33,30%

2011

41,47%

25,66%

32,86%

2012

41,59%

25,29%

33,12%

2013

41,68%

25,13%

33,18%

2014

39,65%

26,10%

34,25%

2015

38,99%

26,04%

34,97%

2016

38,56%

26,14%

35,30%

2017

37,86%

26,11%

36,03%

2018

37,27%

25,91%

36,82%

2019

36,75%

26,27%

36,98%

2020

36,49%

26,24%

37,27%

Variaz. punti perc.

-4,43

+0,79

+3,64

Possiamo osservare che, come è evidente anche nel grafico seguente, le percentuali sul totale della fascia decrescono al Nord di oltre 4 punti percentuali (4,43) e viceversa crescono al Centro (meno di un punto percentuale: 0,79), e al Sud e nelle Isole di oltre 3 punti percentuali (3,64).

Figura 102 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nel grafico seguente presenteremo, in valori percentuali, la consistenza della fascia sul totale generale dei docenti/ricercatori nelle tre macro-aree del Paese, evidenziando in tal modo le differenti dinamiche della decrescita.

Figura 103 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010-2020. Valori percentuali sui totali generali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella tabella e nel grafico seguenti si ribadisce, in valori percentuali sui totali dei docenti/ricercatori delle aree geografiche, quanto già evidenziato dai valori assoluti: una differente incidenza dei ricercatori a tempo indeterminato sul totale dei docenti/ricercatori nelle macro-aree e il passaggio da una situazione di maggiore numerosità della componente maschile della fascia si è passati a una quasi-parità.

Tabella 188 . Ricercatori a tempo indeterminato per genere nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori dell’area geografica. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Ricercatrici

Ricercatori

Ricercatrici

Ricercatori

Ricercatrici

Ricercatori

2008

17,66%

21,70%

17,71%

21,08%

19,06%

23,24%

2009

18,08%

22,21%

18,19%

21,54%

19,61%

23,76%

2010

18,36%

22,48%

19,03%

22,51%

20,12%

24,36%

2011

18,58%

22,71%

18,92%

22,69%

20,01%

24,03%

2012

18,59%

22,56%

18,90%

22,48%

20,26%

24,12%

2013

18,41%

22,39%

18,84%

22,24%

20,31%

23,87%

2014

16,06%

18,77%

17,88%

20,59%

19,32%

22,08%

2015

13,60%

15,10%

15,44%

17,04%

17,01%

18,63%

2016

12,43%

13,60%

14,32%

15,71%

16,02%

17,25%

2017

11,24%

12,10%

13,33%

14,39%

15,31%

16,21%

2018

9,53%

9,85%

11,51%

12,24%

13,79%

13,99%

2019

7,87%

7,97%

9,92%

10,24%

11,48%

11,65%

2020

6,46%

6,55%

8,35%

8,69%

9,79%

9,76%

Vediamo ora l’incidenza percentuale delle ricercatrici e dei ricercatori delle tre macro-aree sul totale nazionale negli anni 2010, 2015, 2020.

Figura 104 . Ricercatori a tempo indeterminato per genere nelle tre macro-aree del Paese. Anni 2010, 2015, 2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anticipiamo ora alcune osservazioni sulla numerosità delle ricercatrici e dei ricercatori a tempo indeterminato nelle 14 aree Concorsuali individuate dal Consiglio Universitario Nazionale, note come aree CUN.

Nella tabella seguente presentiamo la numerosità della fascia nelle aree CUN dal 2008 al 2020 in valori assoluti e le variazioni percentuali nel periodo preso in esame.

Tabella 189 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2008-2020. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

Totale

2008

1279

888

1288

475

2342

5382

1324

1618

1926

2373

2106

2066

1762

755

25584

2009

1278

880

1293

466

2314

5257

1334

1585

1925

2364

2086

2098

1784

771

25435

2010

1257

864

1299

463

2281

5086

1320

1550

1942

2265

2037

2044

1762

766

24936

2011

1250

882

1310

458

2303

4940

1332

1511

1958

2207

1961

1994

1717

766

24589

2012

1252

869

1310

456

2280

4774

1330

1499

1931

2182

1932

1962

1724

761

24262

2013

1232

854

1302

455

2256

4596

1297

1475

1909

2122

1881

1915

1694

752

23740

2014

1100

715

1135

403

2075

4231

1182

1288

1565

1829

1645

1706

1498

658

21030

2015

891

543

935

338

1786

3646

1009

1027

1252

1433

1312

1482

1208

570

17432

2016

818

473

860

317

1666

3388

933

926

1128

1277

1196

1374

1101

525

15982

2017

755

407

789

279

1557

3119

858

850

1022

1145

1078

1269

999

483

14610

2018

645

345

683

243

1398

2687

765

713

828

959

895

1149

861

430

12601

2019

548

285

589

201

1212

2342

670

572

687

783

704

998

758

352

10701

2020

460

238

487

167

1045

2001

565

465

563

616

570

875

659

286

8997

Variaz. %

-64,03

-73,20

-62,19

-64,84

-55,38

-62,82

-57,33

-71,26

-70,77

-74,04

-72,93

-57,65

-62,60

-62,12

-64,83

Osserviamo che anche in questo caso – rispetto alla decrescita complessiva del 64,83% – ci sono significativi scostamenti, come è evidente nel grafico seguente che fa riferimento al 2010 (anno della legge 240), a un anno intermedio (2015) e alla situazione attuale.

Figura 105 . Numerosità dei ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2010, 2015,2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nella tabella e nel grafico seguenti la differenza fra le dinamiche di decrescita viene evidenziata attraverso l’uso delle percentuali sui totali della fascia dal 2008 al 2020.

Tabella 190 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2008-2020. Valori percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2008

5,00%

3,47%

5,03%

1,86%

9,15%

21,04%

5,18%

6,32%

7,53%

9,28%

8,23%

8,08%

6,89%

2,95%

2009

5,02%

3,46%

5,08%

1,83%

9,10%

20,67%

5,24%

6,23%

7,57%

9,29%

8,20%

8,25%

7,01%

3,03%

2010

5,04%

3,46%

5,21%

1,86%

9,15%

20,40%

5,29%

6,22%

7,79%

9,08%

8,17%

8,20%

7,07%

3,07%

2011

5,08%

3,59%

5,33%

1,86%

9,37%

20,09%

5,42%

6,15%

7,96%

8,98%

7,98%

8,11%

6,98%

3,12%

2012

5,16%

3,58%

5,40%

1,88%

9,40%

19,68%

5,48%

6,18%

7,96%

8,99%

7,96%

8,09%

7,11%

3,14%

2013

5,19%

3,60%

5,48%

1,92%

9,50%

19,36%

5,46%

6,21%

8,04%

8,94%

7,92%

8,07%

7,14%

3,17%

2014

5,23%

3,40%

5,40%

1,92%

9,87%

20,12%

5,62%

6,12%

7,44%

8,70%

7,82%

8,11%

7,12%

3,13%

2015

5,11%

3,11%

5,36%

1,94%

10,25%

20,92%

5,79%

5,89%

7,18%

8,22%

7,53%

8,50%

6,93%

3,27%

2016

5,12%

2,96%

5,38%

1,98%

10,42%

21,20%

5,84%

5,79%

7,06%

7,99%

7,48%

8,60%

6,89%

3,28%

2017

5,17%

2,79%

5,40%

1,91%

10,66%

21,35%

5,87%

5,82%

7,00%

7,84%

7,38%

8,69%

6,84%

3,31%

2018

5,12%

2,74%

5,42%

1,93%

11,09%

21,32%

6,07%

5,66%

6,57%

7,61%

7,10%

9,12%

6,83%

3,41%

2019

5,12%

2,66%

5,50%

1,88%

11,33%

21,89%

6,26%

5,35%

6,42%

7,32%

6,58%

9,33%

7,08%

3,29%

2020

5,11%

2,65%

5,41%

1,86%

11,61%

22,24%

6,28%

5,17%

6,26%

6,85%

6,34%

9,73%

7,32%

3,18%

Variaz. punti perc.

+0,11

-0,82

+0,38

0,00

+2,46

+1,20

+1,10

-1,15

-1,27

-2,43

-1,89

+1,65

+0,43

+0,23

Vediamo che in molte aree l’incidenza percentuale dei ricercatori a tempo indeterminato sul totale della fascia sale, il che segnala che fra le 14 aree CUN alcune sono più veloci di altre nell’“esaurimento” di queste figure. Le aree in questione sono in particolare l’Area 10 – Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche e l’Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, ma anche l’Area 08 – Ingegneria civile e Architettura, l’Area 09 – Ingegneria industriale e dell’informazione e, in misura minore, l’Area 02 – Scienze fisiche.

Figura 106 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2010, 2015, 2020. Valori percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Concludiamo con un grafico in cui si visualizza l’incidenza dei ricercatori a tempo indeterminato delle 14 aree CUN sul totale dei docenti/ricercatori nelle aree CUN negli anni 2010, 2015 e 2020.

Figura 107 . Ricercatori a tempo indeterminato nelle aree CUN. Anni 2010, 2015, 2020. Valori percentuali sui totali generali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

5.3. Docenti e ricercatori a tempo determinato

Nel campo dei docenti/ricercatori a tempo determinato (escludendo gli RTD 2005, ormai residuali) abbiamo posizioni molto diverse. Gli RTD-B sono assunti con una sorta di tenure track : scaduto il contratto triennale, a patto di aver superato l’ASN, diventano quasi automaticamente professori associati. Molto diversa è la situazione degli RTD-A, che non hanno certezze allo scadere del triennio. C’è poi una terza figura a tempo determinato, gli Straordinari a tempo determinato, introdotti dalla legge 230/2005 , sulla cui esistenza spesso si sorvola, vista la scarsa numerosità, ma che abbiamo visto ricoprire un certo ruolo nel sistema universitario privato, soprattutto nelle università telematiche.

Nei paragrafi seguenti ci occuperemo allora di coloro per i quali l’assunzione a tempo determinato è una tappa nel percorso di stabilizzazione – vale a dire i ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo B – e di coloro che partecipano alla docenza in maniera temporanea ma nella fascia più alta.

I ricercatori a tempo determinato legge 240/2010 di tipo A verranno invece compresi nell’area del “precariato”, anche se il loro è un precariato un po’ più stabile di quello di altre figure di precari con contratti annuali o semestrali.

5.3.1. RTD-B

Come abbiamo più volte accennato, l’art. 24 della legge 240/2010 ha istituito due tipologie di contratto a tempo determinato per lo svolgimento di attività di ricerca, di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti. Entrambe le figure sono scelte mediante procedure pubbliche disciplinate dai regolamenti delle università, e destinate ai dottori di ricerca (o ai possessori di specializzazione medica) e che prevedono la valutazione preliminare di titoli, curriculum e produzione scientifica, compresa la tesi di dottorato e una discussione pubblica con la commissione dei titoli e della produzione scientifica.

La legge 240/2010 indica un minimo di ore di impegno didattico per gli RTD ma non si esprime riguardo alla loro articolazione interna (quante ore di lezione frontale e quante invece, ad esempio, di assistenza agli studenti). Anche questo aspetto è quindi regolato dai regolamenti di ateneo.

Quelli da ricercatore a tempo determinato di tipo B, sono contratti triennali riservati a candidati che hanno usufruito di contratti di RTD-A, o che hanno conseguito l’abilitazione scientifica nazionale, o che sono in possesso del titolo di specializzazione medica, o che hanno usufruito di assegni di ricerca o di borse post-dottorato, oppure di RTD 2005, o ancora di contratti, assegni o borse analoghi in università straniere per almeno 3 anni, anche non consecutivi.

Nel terzo anno di contratto, il titolare di contratto RTD-B che abbia conseguito l’abilitazione scientifica nazionale è sottoposto alla valutazione della propria università, in conformità a standard qualitativi individuati con apposito regolamento di ateneo. Se la valutazione ha esito positivo, il titolare del contratto, alla scadenza dello stesso, [70] è inquadrato come professore associato.

In questo paragrafo riassumeremo, raccogliendole e sistematizzandole, le caratteristiche degli RTD-B già emerse nel corso della trattazione.

Cominciamo, come di consueto, con i valori assoluti, declinati per genere.

Nel grafico e nella tabella qui di seguito riproponiamo in valori assoluti la numerosità delle donne e degli uomini nel periodo 2010-2020 già evidenziata nella Figura 10 .

Tabella 191 . Numerosità degli RTD-B per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

Totale

2010

2

2

2011

2

5

7

2012

6

14

20

2013

49

65

114

2014

116

182

298

2015

268

432

700

2016

758

1134

1892

2017

998

1437

2435

2018

1519

2146

3665

2019

1777

2503

4280

2020

1928

2720

4648

Figura 108 . Numerosità degli RTD-B per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Procediamo ora con le percentuali della composizione di genere della fascia di cui alla Figura 10 .

Tabella 192 . RTD-B per genere. Anni 2010-2020. Percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

2010

0%

100,00%

2011

28,57%

71,43%

2012

30,00%

70,00%

2013

42,98%

57,02%

2014

38,93%

61,07%

2015

38,29%

61,71%

2016

40,06%

59,94%

2017

40,99%

59,01%

2018

41,45%

58,55%

2019

41,52%

58,48%

2020

41,48%

58,52%

Media

34,93%

65,07%

Osserviamo che la percentuale media di donne (34,93%) e uomini (65,07%) negli RTD-B è più sfavorevole alle donne di quella degli associati nello stesso arco di tempo. A questo risultato contribuisce in maniera significativa il fatto che nel 2010 i primi 2 RTD-B assunti in Lombardia erano uomini, fenomeno che si ripete con significativa frequenza negli anni successivi, ovunque si inauguri il reclutamento delle nuove figure. Ad esempio, come si vedrà meglio in seguito, 7 aree CUN su 14 – in anni che vanno dal 2010 al 2013 – inaugurano il reclutamento di RTD-B con un 100% di uomini. [71] E, in ogni caso, non si dà mai il caso contrario. Unica eccezione parziale è l’Area 14 – Scienze politiche e sociali, dove il reclutamento di RTD-B si inaugura nel 2013 con il 66,67% di donne (che nel 2020 sono però diventate il 45,14% della fascia).

Per fare un raffronto con le altre fasce o, meglio, con la fascia in cui gli RTD-B sono virtualmente assunti – gli associati – dal 2010 al 2020 la media di donne nel ruolo di associato è del 36,68% sul totale della fascia, contro un 63,32% di uomini. La media di donne RTD-B è poi molto più bassa di quella delle ricercatrici a tempo indeterminato nella loro fascia: dal 2008 al 2010 la media delle ricercatrici a tempo indeterminato sul totale era del 45,21% contro il 54,79% dei ricercatori; dalla messa in esaurimento, e dunque dal 2011 al 2020, la media è stata del 47,47% di donne e del 52,53% di uomini, il che confermerebbe che, come si è detto più volte, la fascia si svuota più velocemente di uomini che di donne.

Diamo ora uno sguardo al reclutamento degli RTD-B.

Tabella 193 . Numerosità e crescita degli RTD-B. Anni 2010-2020. Valori assoluti, differenza e percentuali rispetto all’anno precedente. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Tot. RTD-B

Crescita in percentuale

Crescita in valori Assoluti

2010

2

2011

7

250,00%

5

2012

20

185,71%

13

2013

114

470,00%

94

2014

298

161,40%

184

2015

700

134,90%

402

2016

1892

170,29%

1192

2017

2435

28,70%

543

2018

3665

50,51%

1230

2019

4280

16,78%

615

2020

4648

8,60%

368

Media 2010-2020

147,69%

464,6

Media 2016-2020

54,98%

789,6

I dati a nostra disposizione riguardano la numerosità degli RTD-B ad una certa data. Questo ci presenta il quadro di una crescita storicamente non costante, con una forte contrazione negli ultimi anni. Secondo questi dati, dal 2016 al 2020, in termini di valori assoluti la crescita media degli RTD-B risulterebbe di circa 790 nuovi futuri stabilizzati all’anno.

Recentemente sono stati presentati in un’occasione pubblica dati relativi alla numerosità di RTD-B reclutati dal 2016 al 2019. [72] Mentre i dati a nostra disposizione registrano una situazione statica, che rappresenta il risultato di ingressi ed esiti dalla fascia, questi dati si riferiscono, appunto, esclusivamente al reclutamento. I dati sono stati forniti in forma aggregata per i 4 anni e distinti per Area CUN. [73]

Tabella 194 . Reclutamento degli RTD-B per area CUN. Anni 2016-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati ANVUR. [74]

Area CUN

RTD-B – reclutamento 2016-2019

Media annuale

Area 01

341

85,25

Area 02

281

70,25

Area 03

291

72,75

Area 04

97

24,25

Area 05

529

132,25

Area 06

745

186,25

Area 07

264

66,00

Area 08

346

86,50

Area 09

607

151,75

Area 10

538

134,5

Area 11

489

122,25

Area 12

325

81,25

Area 13

484

121,00

Area 14

203

50,75

Totale

5540

1385,00

Ricordiamo ora la numerosità degli RTD-B nelle tre macro-aree del nostro Paese. Cominciamo col riassumere qui le serie storiche dei valori assoluti.

Tabella 195 . Numerosità e crescita media degli RTD-B per area geografica. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca .

Anno

RTD-B Nord

RTD-B Centro

RTD-B Sud e Isole

Totale RTD-B

2010

2

2

2011

6

1

7

2012

10

6

4

20

2013

67

29

18

114

2014

150

89

59

298

2015

345

162

193

700

2016

903

508

481

1892

2017

1227

611

597

2435

2018

1856

885

924

3665

2019

2201

958

1121

4280

2020

2287

1051

1310

4648

Crescita media 2016-2020

388,4

177,8

223,4

789,6

Osserviamo ora la distribuzione degli RTD-B nelle tra macro-aree del Paese in percentuale sul totale della fascia.

Tabella 196 . RTD-B per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-B Nord

RTD-B Centro

RTD-B Sud e Isole

2010

100,00%

2011

85,71%

14,29%

2012

50,00%

30,00%

20,00%

2013

58,77%

25,44%

15,79%

2014

50,34%

29,87%

19,80%

2015

49,29%

23,14%

27,57%

2016

47,73%

26,85%

25,42%

2017

50,39%

25,09%

24,52%

2018

50,64%

24,15%

25,21%

2019

51,43%

22,38%

26,19%

2020

49,20%

22,61%

28,18%

Figura 109 . RTD-B per area geografica. Anno 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Dalla tabella precedente si evince che la distribuzione di RTD-B nelle tra macro-aree del Paese dal 2012 è in media del 50,87% al Nord, 25,50% al Centro e 23,63% al Sud e nelle Isole.

Raffrontando la distribuzione degli RTD-B alla distribuzione dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e determinato – che nel decennio preso in esame è mediamente 43,62% al Nord, 25,36% al Centro e 31,01% al Sud e nelle Isole – gli RTD-B presentano una concentrazione maggiorata al Nord di oltre 7 punti e diminuita di oltre 7 punti al Sud e nelle Isole.

Osserviamo anche la composizione di genere in percentuale rispetto ai totali delle aree.

Tabella 197 . RTD-B per genere e per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Anno

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

RTD-B Donne

RTD-B Uomini

2010

0,00%

100,00%

2011

33,33%

66,67%

0,00%

100,00%

2012

30,00%

70,00%

33,33%

66,67%

25,00%

75,00%

2013

40,30%

59,70%

37,93%

62,07%

61,11%

38,89%

2014

36,00%

64,00%

32,58%

67,42%

55,93%

44,07%

2015

38,55%

61,45%

33,33%

66,67%

41,97%

58,03%

2016

39,76%

60,24%

39,76%

60,24%

40,96%

59,04%

2017

41,16%

58,84%

41,57%

58,43%

40,03%

59,97%

2018

40,36%

59,64%

43,73%

56,27%

41,45%

58,55%

2019

40,44%

59,56%

43,53%

56,47%

41,93%

58,07%

2020

40,71%

59,29%

42,44%

57,56%

42,06%

57,94%

Media

34,60%

65,40%

38,69%

61,31%

39,04%

60,96%

Notiamo che la composizione di genere è maggiormente squilibrata in favore degli uomini nell’area Nord del Paese, mentre nel Centro, nel Sud e nelle Isole abbiamo una proporzione di donne e uomini abbastanza simile.

Nella tabella seguente riportiamo la numerosità degli RTD-B nelle regioni italiane, in valori assoluti dal 2010 al 2020, evidenziandone la crescita annua media nel periodo 2016-2020.

Tabella 198 . Numerosità e crescita annua media degli RTD-B nelle regioni italiane. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino Alto Adige

Umbria

Valle d’Aosta

Veneto

Totale

2010

2

2

2011

6

1

7

2012

2

1

1

6

5

2

1

1

1

20

2013

6

9

39

9

3

17

12

3

1

2

8

3

2

114

2014

1

7

18

50

9

27

6

29

31

27

1

8

24

25

12

6

17

298

2015

19

11

78

98

17

68

13

84

35

49

16

35

34

51

36

8

48

700

2016

53

9

30

162

221

52

239

50

269

67

11

130

59

59

98

171

64

31

117

1892

2017

65

9

36

221

247

44

306

90

409

67

11

179

65

70

120

212

69

26

189

2435

2018

85

15

47

315

395

74

368

114

599

97

20

309

123

78

241

357

94

63

271

3665

2019

98

15

55

458

460

103

415

129

694

109

15

356

146

98

236

361

105

73

354

4280

2020

144

18

95

500

463

110

470

113

758

132

18

347

178

115

242

373

124

76

1

371

4648

Crescita media 2016-20

25

3,6

16,8

84,4

73

18,6

80,4

20

134,8

19,4

15,2

59,6

32,4

16

41,6

64,4

17,6

13,6

0,2

64,6

789,6

Nel grafico seguente riaggreghiamo i dati della numerosità degli RTD-B nel 2020 nelle aree del Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud continentale e Isole.

Figura 110 . RTD-B nelle aree geografiche. Anno 2020. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nel grafico seguente presentiamo la grafica relativa alla Tabella 76 (par. 2.8. Considerazioni sulle differenze regionali e di area geografica ) sulla numerosità degli RTD-B nelle regioni italiane nell’anno 2020, in valori percentuali sul totale della fascia e in ordine decrescente.

Figura 111 . RTD-B nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Siccome gli RTD-B possono essere a tutti gli effetti considerati come dei professori associati virtuali, abbiamo provato a calcolare l’incidenza degli RTD-B sulle fasce di docenza a tempo indeterminato, ricavando per ogni singola regione la percentuale di RTD-B sull’insieme di PO, PA, RU e RTD-B.

Tabella 199 . Incidenza degli RTD-B sulle posizioni a tempo indeterminato nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e degli RTD-B. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca

Regione

RTD-B

Docenti T.I. + RTD-B

Incidenza RTD-B

Trentino Alto Adige

124

830

14,94%

Piemonte

347

3151

11,01%

Veneto

371

3445

10,77%

Campania

500

4886

10,23%

Abruzzo

144

1440

10,00%

Liguria

113

1131

9,99%

Toscana

373

3819

9,77%

Marche

132

1361

9,70%

Emilia Romagna

463

4779

9,69%

Lombardia

758

8165

9,28%

Sardegna

115

1391

8,27%

Friuli

110

1339

8,22%

Umbria

76

970

7,84%

Calabria

95

1260

7,54%

Lazio

470

6348

7,40%

Puglia

178

2495

7,13%

Sicilia

242

3506

6,90%

Molise

18

263

6,84%

Basilicata

18

295

6,10%

Valle d’Aosta

1

48

2,08%

Totale nazionale

4648

50922

9,13%

Vediamo che la “classifica” cambia significativamente rispetto a quella che riguarda la distribuzione degli RTD-B tra le regioni.

Figura 112 . Incidenza degli RTD-B sulle posizioni a tempo indeterminato nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e degli RTD-B. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anticipiamo ora la numerosità degli RTD-B nelle 14 aree CUN in valori assoluti, evidenziandone la crescita annua media nel periodo 2016-2020.

Tabella 200 . Numerosità degli RTD-B nelle aree CUN. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

2

2011

2

1

4

2012

1

3

2

1

2

2

2

2

5

2013

5

6

6

3

12

10

7

8

9

6

14

8

17

3

2014

13

29

23

8

38

20

15

21

32

25

25

14

24

11

2015

33

48

44

17

68

61

26

52

90

67

69

32

67

26

2016

103

114

107

36

192

204

81

126

207

200

183

88

186

65

2017

141

137

128

42

230

278

117

157

263

258

237

139

227

81

2018

201

176

199

63

362

463

193

222

402

375

341

214

325

129

2019

269

211

227

77

395

575

204

272

481

402

390

257

357

163

2020

285

226

247

79

424

648

219

284

517

421

449

268

406

175

Crescita media 2016-2020

50,4

35,6

40,6

12,4

71,2

117,4

38,6

46,4

85,4

70,8

76

47,2

67,8

29,8

Figura 113 . Numerosità degli RTD-B nelle aree CUN in ordine decrescente. Anno 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Confrontiamo ora la percentuale di RTD-B nelle 14 aree CUN con la numerosità del totale dei docenti/ricercatori delle rispettive aree.

Tabella 201 . Incidenza degli RTD-B sul totale dei docenti/ricercatori di ciascuna area CUN. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale delle singole aree. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

0,04%

2011

0,04%

0,02%

0,08%

2012

0,04%

0,10%

0,04%

0,01%

0,06%

0,04%

0,04%

0,04%

0,10%

2013

0,16%

0,27%

0,21%

0,29%

0,25%

0,10%

0,23%

0,23%

0,17%

0,12%

0,30%

0,17%

0,36%

0,17%

2014

0,42%

1,32%

0,81%

0,78%

0,80%

0,21%

0,50%

0,60%

0,62%

0,51%

0,54%

0,30%

0,51%

0,65%

2015

1,10%

2,24%

1,57%

1,69%

1,47%

0,67%

0,89%

1,52%

1,71%

1,39%

1,53%

0,68%

1,40%

1,55%

2016

3,40%

5,28%

3,83%

3,59%

4,15%

2,26%

2,74%

3,69%

3,90%

4,24%

4,11%

1,90%

3,90%

3,90%

2017

4,67%

6,29%

4,61%

4,17%

5,04%

3,14%

3,95%

4,65%

4,90%

5,55%

5,39%

3,04%

4,75%

4,90%

2018

6,63%

7,93%

7,12%

6,14%

7,76%

5,28%

6,44%

6,48%

7,26%

8,12%

7,65%

4,65%

6,70%

7,73%

2019

8,71%

9,14%

7,92%

7,36%

8,26%

6,50%

6,65%

7,69%

8,42%

8,58%

8,60%

5,49%

7,19%

9,39%

2020

9,10%

9,60%

8,56%

7,60%

8,85%

7,32%

7,16%

8,00%

8,91%

8,91%

9,91%

5,70%

8,00%

10,06%

Figura 114 . RTD-B sul totale dei docenti/ricercatori dell’area CUN. Anni 2014, 2017, 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

5.3.2. Straordinari a tempo determinato

La figura di professore  straordinario a tempo determinato è stata introdotta dalla legge 230/2005 (art. 1 c. 12) che prevede la possibilità di conferire incarichi della durata massima di tre anni, più ulteriori 3 anni, finanziati da soggetti esterni per attività di ricerca in specifici programmi di ricerca e sulla base di convenzioni con imprese o fondazioni o con altri soggetti pubblici o privati. Il conferimento degli incarichi è riservato a quanti abbiano conseguito l’idoneità per la fascia dei professori ordinari, o anche a soggetti in possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale. Ai titolari degli incarichi è riconosciuto, per il periodo di durata del rapporto, il trattamento giuridico ed economico dei professori ordinari con eventuali integrazioni economiche, ove previste dalla convenzione.

Alcuni atenei hanno previsto nei propri regolamenti procedure comparative per la selezione dei professori straordinari. Tuttavia, come ha fatto rilevare il CUN, gli atenei attribuiscono gli incarichi prevalentemente a professori ordinari in quiescenza oppure a professionisti ritenuti in possesso del requisito della “elevata qualificazione scientifica e professionale” e, nella larghissima maggioranza dei casi, tali incarichi sono assegnati tramite conferimento diretto e la valutazione del requisito del “possesso di elevata qualificazione scientifica e professionale” è spesso effettuata secondo modalità e criteri non esplicitati. [75]

Riassumiamo qui brevemente alcuni dati già forniti nel corso della trattazione, cominciando dalla distribuzione di genere, già esposta nella Figura 11 in termini percentuali, che qui riproponiamo in valori assoluti nella tabella e nel grafico seguenti.

Tabella 202 . Numerosità dei professori straordinari a tempo determinato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Straordinari t.d. Donne

Straordinari t.d. Uomini

Totale

2008

4

10

14

2009

5

16

21

2010

8

33

41

2011

11

37

48

2012

12

52

64

2013

27

90

117

2014

35

161

196

2015

48

249

297

2016

52

249

301

2017

54

295

349

2018

66

319

385

2019

80

348

428

2020

83

319

402

Figura 115 . Numerosità dei professori straordinari a tempo determinato per genere. Anni 2008-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Presentiamo ora la distribuzione dei professori straordinari a tempo determinato nelle università statali, nelle università non statali e in quelle telematiche in valori percentuali sui totali della fascia dal 2008 al 2020.

Tabella 203 . Straordinari a tempo determinato nelle università statali, non statali e telematiche. Anni 2008-2020. Valori percentuali sulla fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Università statali

Università non statali

Università telematiche

2008

50,00%

21,43%

28,57%

2009

47,62%

33,33%

19,05%

2010

39,02%

36,59%

24,39%

2011

31,25%

31,25%

37,50%

2012

32,81%

26,56%

40,63%

2013

14,53%

15,38%

70,09%

2014

8,67%

17,35%

73,98%

2015

6,06%

25,93%

68,01%

2016

7,31%

23,59%

69,10%

2017

7,16%

21,49%

71,35%

2018

6,49%

24,42%

69,09%

2019

6,31%

24,07%

69,63%

2020

7,96%

18,66%

73,38%

Dal 2014 oltre il 90% degli Straordinari a tempo determinato è presso università non statali legalmente riconosciute. In particolare, mentre risultano quasi completamente assenti nelle Grandi università non statali, nel 2020 essi rappresentano il 4,88% del totale della docenza nelle Medie università non statali e il 4,62% nelle Piccole università non statali. Nelle università telematiche, a partire dal 2013 essi rappresentano una quota sempre più significativa del corpo docente (il 20,15% nel 2013; il 38,56% nel 2020).

Tabella 204 . Straordinari a tempo determinato nelle università statali, non statali e telematiche. Anni 2008-2020. Valori percentuali sul corpo docente. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Statali

Non statali

Telematiche

2008

0,01%

0,12%

4,65%

2009

0,02%

0,26%

2,63%

2010

0,03%

0,55%

3,91%

2011

0,03%

0,53%

5,98%

2012

0,04%

0,60%

8,28%

2013

0,03%

0,64%

20,15%

2014

0,03%

1,18%

25,75%

2015

0,04%

2,56%

29,58%

2016

0,04%

2,37%

31,28%

2017

0,05%

2,48%

35,83%

2018

0,05%

3,04%

36,49%

2019

0,05%

3,24%

39,06%

2020

0,06%

2,35%

38,56%

5.4. I “precari” della ricerca e della didattica

Se il contratto da RTD-B è ormai l’unica porta per la stabilizzazione accademica, veniamo ora a quanti possono aspirare a questa condizione.

Requisiti per partecipare ai concorsi RTD-B sono, come abbiamo detto: dottorato di ricerca, contratto triennale come RTD-A, oppure un triennio da RTD-2005, o di assegni di ricerca anche non consecutivi, oppure possesso dell’ASN o del diploma di specializzazione medica.

I primi due gruppi da prendere in considerazione sono allora gli RTD-A e gli Assegnisti di ricerca. I primi hanno un contratto di durata triennale prorogabile per soli due anni, per una sola volta, previa positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte. I secondi hanno un contratto la cui durata è compresa tra 1 e 3 anni, con un limite massimo cumulativo di 6 anni.

Nel 2020 il database del Miur – interrogato il 31 dicembre 2020 – riporta un totale di 14.476 assegnisti, mentre lo stesso database, interrogato alla stessa data, riporta un totale di 4.886 RTD-A.

Abbiamo ancora altre due figure di precari – il collaboratore in attività di ricerca e il docente a contratto – che intrattengono un rapporto più incerto con l’accademia e con le prospettive di carriera.

I dati più recenti di cui disponiamo per i collaboratori in attività di ricerca sono relativi al 2019 e riportano un totale di 58.905 contratti stipulati in quell’anno. I dati più recenti sui docenti a contratto si riferiscono all’anno accademico 2018/2019 e riportano un totale di 29.956 docenti.

5.4.1. RTD-A

I contratti RTD-A sono triennali e prorogabili per soli due anni, per una sola volta, previa positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte.

Come gli RTD-B, gli RTD-A hanno obblighi didattici che vengono solitamente determinati nei regolamenti di ateneo.

Possiamo quindi considerare gli RTD-A come precari della ricerca e della didattica, anche se di un precariato meno instabile di quello degli assegnisti di ricerca o dei docenti a contratto.

Per accedere all’anticamera della stabilizzazione – vale a dire un contratto da RTD-B – gli RTD-A sono in concorrenza con gli assegnisti con almeno di tre anni di “anzianità” e con tutti gli abilitati non a tempo indeterminato e non RTD-B della loro area concorsuale.

Se, dunque, consideriamo che gli RTD-A nel 2020 sono 4.886, che gli assegnisti sono 14.476, e che tutti gli abilitati non a tempo indeterminato e non RTD-B assommano a oltre 16.000, [76] mentre dal 2016 al 2019 sono stati reclutati in media 1.385 RTD-B all’anno, vediamo come molti RTD-A siano a minaccia di espulsione dal sistema.

A causa dell’evidente sproporzione fra gli RTD-B e il loro tasso di crescita e il numero di quanti possono aspirare ad entrare nei loro ranghi, riteniamo inutile il confronto fra RTD-B e RTD-A. Ci limiteremo, pertanto, a riassumere e completare qui le osservazioni già fatte nel corso della trattazione. Cominciamo dalla composizione di genere, che riproponiamo in valori assoluti.

Figura 116 . Numerosità degli RTD-A per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Come già osservato più volte, in questa posizione precaria lo squilibrio di genere è inferiore a quello presente fra gli RTD-B.

Tabella 205 . Numerosità degli RTD-A per genere. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

Totale

2010

0

3

3

2011

73

77

150

2012

484

637

1121

2013

854

1117

1971

2014

1115

1492

2607

2015

1275

1682

2957

2016

1374

1873

3247

2017

1601

2090

3691

2018

1757

2236

3993

2019

2029

2405

4434

2020

2225

2661

4886

Procediamo ora con le percentuali della composizione di genere della fascia.

Osserviamo che la percentuale media di donne (40,19%) e uomini (59,81%) negli RTD-A è più sfavorevole alle donne di quella dei ricercatori a tempo indeterminato dal 2008 al 2010, quando la media delle ricercatrici sul totale era del 45,21% contro il 54,79% dei ricercatori. A questo risultato contribuisce certamente il fatto che i primi 3 RTD-A reclutati in Lazio erano uomini.

Tabella 206 . RTD-A per genere. Anni 2010-2020. Percentuali sui totali della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

2010

0,00%

100,00%

2011

48,67%

51,33%

2012

43,18%

56,82%

2013

43,33%

56,67%

2014

42,77%

57,23%

2015

43,12%

56,88%

2016

42,32%

57,68%

2017

43,38%

56,62%

2018

44,00%

56,00%

2019

45,76%

54,24%

2020

45,54%

54,46%

Vediamo ora come e quanto crescono gli RTD-A.

Tabella 207 . Numerosità e crescita degli RTD-A. Anni 2010-2020. Valori assoluti, differenza e percentuali rispetto all’anno precedente. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Tot. RTD-A

Crescita in percentuale

Crescita in valori assoluti

2010

3

2011

150

4900,00%

147

2012

1121

647,33%

971

2013

1971

75,83%

850

2014

2607

32,27%

636

2015

2957

13,43%

350

2016

3247

9,81%

290

2017

3691

13,67%

444

2018

3993

8,18%

302

2019

4434

11,04%

441

2020

4886

10,19%

452

Media 2010-2020

572,18%

488,3

Media 2016-2020

10,58%

385,8

I dati a nostra disposizione riguardano la numerosità degli RTD-A ad una certa data. Questo ci presenta il quadro di una crescita storicamente non costante. Secondo questi dati, dal 2011 al 2020, in termini di valori assoluti la crescita media degli RTD-A risulterebbe di circa 488,3 unità all’anno (385,8 dal 2016 al 2020).

Recentemente sono stati presentati in un’occasione pubblica dati relativi alla numerosità di RTD-A reclutati dal 2016 al 2019. [77] Mentre i dati a nostra disposizione registrano una situazione statica, che rappresenta il risultato di ingressi ed esiti dalla fascia, questi dati si riferiscono, appunto, esclusivamente al reclutamento. I dati sono stati forniti in forma aggregata per i 4 anni e distinti per Area CUN. [78]

Tabella 208 . Reclutamento degli RTD-A per area CUN. Anni 2016-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati ANVUR. [79]

Area CUN

RTD-A – reclutamento 2016-2019

Media annuale

Area 01

305

76,25

Area 02

310

77,50

Area 03

285

71,25

Area 04

105

26,25

Area 05

464

116,00

Area 06

936

234,00

Area 07

308

77,00

Area 08

400

100,00

Area 09

865

216,25

Area 10

408

102,00

Area 11

419

104,75

Area 12

283

70,75

Area 13

469

117,25

Area 14

166

41,50

Totale

5723

1430,75

Ricordiamo ora la distribuzione di RTD-A nelle tre macro-aree del nostro Paese. Cominciamo col riassumere qui le serie storiche dei valori assoluti.

Tabella 209 . Numerosità degli RTD-A per area geografica. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Nord

RTD-A Centro

RTD-A Sud e Isole

Totale RTD-A

2010

0

3

0

3

2011

52

21

77

150

2012

555

231

335

1121

2013

989

426

556

1971

2014

1278

623

706

2607

2015

1415

732

810

2957

2016

1525

819

903

3247

2017

1760

914

1017

3691

2018

1967

995

1031

3993

2019

2010

1052

1372

4434

2020

2285

1102

1499

4886

Osserviamo ora la distribuzione degli RTD-A nelle tre macro-aree del Paese in percentuale sul totale della fascia.

Tabella 210 . RTD-A per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

RTD-A Nord

RTD-A Centro

RTD-A Sud e Isole

2010

0,00%

100,00%

0,00%

2011

34,67%

14,00%

51,33%

2012

49,51%

20,61%

29,88%

2013

50,18%

21,61%

28,21%

2014

49,02%

23,90%

27,08%

2015

47,85%

24,75%

27,39%

2016

46,97%

25,22%

27,81%

2017

47,68%

24,76%

27,55%

2018

49,26%

24,92%

25,82%

2019

45,33%

23,73%

30,94%

2020

46,77%

22,55%

30,68%

Osserviamo anche la composizione di genere in percentuale rispetto ai totali delle aree geografiche.

Riscontriamo che, anche escludendo dalla media il 2010, la percentuale media di donne e uomini è: 45,23% di donne e 54,77% di uomini al Nord; 40,55% di donne e 59,45% di uomini al Centro; 44,84% di donne e 55,16% di uomini al Sud e nelle Isole.

Tabella 211 . RTD-A per genere e per area geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nord

Centro

Sud e Isole

Anno

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

RTD-A Donne

RTD-A Uomini

2010

0,00%

100,00%

2011

51,92%

48,08%

33,33%

66,67%

50,65%

49,35%

2012

47,75%

52,25%

35,06%

64,94%

41,19%

58,81%

2013

45,80%

54,20%

38,03%

61,97%

42,99%

57,01%

2014

43,82%

56,18%

40,93%

59,07%

42,49%

57,51%

2015

42,61%

57,39%

42,49%

57,51%

44,57%

55,43%

2016

42,16%

57,84%

41,76%

58,24%

43,08%

56,92%

2017

43,75%

56,25%

42,01%

57,99%

43,95%

56,05%

2018

43,67%

56,33%

43,02%

56,98%

45,59%

54,41%

2019

45,87%

54,13%

44,49%

55,51%

46,57%

53,43%

2020

44,95%

55,05%

44,37%

55,63%

47,30%

52,70%

Nelle tabelle seguenti, la numerosità degli RTD-A nelle regioni italiane, in valori assoluti e in percentuali sulla fascia.

Tabella 212 . Numerosità degli RTD-A nelle regioni italiane. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino Alto Adige

Umbria

Valle d’Aosta

Veneto

Totale

2010

3

3

2011

48

17

19

16

1

1

1

12

15

1

6

13

150

2012

2

13

83

70

21

96

40

203

27

5

120

1

120

111

82

39

26

2

60

1121

2013

4

22

205

174

28

191

56

410

36

7

133

28

144

146

153

79

46

2

107

1971

2014

11

25

250

217

37

294

83

540

43

5

159

42

150

223

218

104

68

2

136

2607

2015

13

2

24

269

279

39

335

100

587

47

3

152

172

112

215

227

107

123

2

149

2957

2016

17

3

25

356

292

42

361

93

619

49

12

176

215

70

205

289

114

120

1

188

3247

2017

39

5

19

491

303

44

408

82

765

61

19

191

215

68

161

336

136

109

3

236

3691

2018

61

5

23

511

274

52

490

91

809

61

19

259

135

92

185

385

138

59

3

341

3993

2019

121

29

82

560

287

42

551

91

822

69

23

261

162

138

257

391

146

41

3

358

4434

2020

142

30

102

572

399

49

577

118

883

79

25

282

191

149

288

408

162

38

1

391

4886

Tabella 213 . RTD-A nelle regioni italiane. Anni 2010-2020. Valori percentuali sulla fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Emilia Romagna

Friuli

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino Alto Adige

Umbria

Valle d’Aosta

Veneto

2010

100%

2011

32,00%

11,33%

0,00%

12,67%

0,00%

10,67%

0,67%

0,67%

0,00%

0,67%

8,00%

10,0%

0,67%

4,00%

0,00%

0,00%

8,67%

2012

0,18%

0,00%

1,16%

7,40%

6,24%

1,87%

8,56%

3,57%

18,11%

2,41%

0,45%

10,7%

0,09%

10,7%

9,90%

7,31%

3,48%

2,32%

0,18%

5,35%

2013

0,20%

0,00%

1,12%

10,40%

8,83%

1,42%

9,69%

2,84%

20,80%

1,83%

0,36%

6,75%

1,42%

7,31%

7,41%

7,76%

4,01%

2,33%

0,10%

5,43%

2014

0,42%

0,00%

0,96%

9,59%

8,32%

1,42%

11,28%

3,18%

20,71%

1,65%

0,19%

6,10%

1,61%

5,75%

8,55%

8,36%

3,99%

2,61%

0,08%

5,22%

2015

0,44%

0,07%

0,81%

9,10%

9,44%

1,32%

11,33%

3,38%

19,85%

1,59%

0,10%

5,14%

5,82%

3,79%

7,27%

7,68%

3,62%

4,16%

0,07%

5,04%

2016

0,52%

0,09%

0,77%

10,96%

8,99%

1,29%

11,12%

2,86%

19,06%

1,51%

0,37%

5,42%

6,62%

2,16%

6,31%

8,90%

3,51%

3,70%

0,03%

5,79%

2017

1,06%

0,14%

0,51%

13,30%

8,21%

1,19%

11,05%

2,22%

20,73%

1,65%

0,51%

5,17%

5,82%

1,84%

4,36%

9,10%

3,68%

2,95%

0,08%

6,39%

2018

1,53%

0,13%

0,58%

12,80%

6,86%

1,30%

12,27%

2,28%

20,26%

1,53%

0,48%

6,49%

3,38%

2,30%

4,63%

9,64%

3,46%

1,48%

0,08%

8,54%

2019

2,73%

0,65%

1,85%

12,63%

6,47%

0,95%

12,43%

2,05%

18,54%

1,56%

0,52%

5,89%

3,65%

3,11%

5,80%

8,82%

3,29%

0,92%

0,07%

8,07%

2020

2,91%

0,61%

2,09%

11,71%

8,17%

1,00%

11,81%

2,42%

18,07%

1,62%

0,51%

5,77%

3,91%

3,05%

5,89%

8,35%

3,32%

0,78%

0,02%

8,00%

2020

2,91%

0,61%

2,09%

11,71%

8,17%

1,00%

11,81%

2,42%

18,07%

1,62%

0,51%

5,77%

3,91%

3,05%

5,89%

8,35%

3,32%

0,78%

0,02%

8,00%

Figura 117 . RTD-A nelle aree geografiche. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Concludiamo questo breve riepilogo con la distribuzione di RTD-A per aree CUN in valori assoluti.

Tabella 214 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2010-2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

Totale

2010

1

2

3

2011

2

3

7

4

10

19

3

11

29

29

9

6

14

4

150

2012

37

46

62

17

106

168

60

77

146

105

87

67

109

34

1121

2013

74

104

100

31

190

315

91

130

237

175

162

118

179

65

1971

2014

114

134

127

42

246

424

119

166

331

210

213

157

226

98

2607

2015

126

139

142

45

264

465

146

177

409

231

239

184

278

112

2957

2016

153

144

154

51

257

554

172

218

476

217

238

204

289

120

3247

2017

170

176

174

68

291

619

196

236

565

256

282

188

333

137

3691

2018

199

199

165

71

330

665

199

256

621

280

315

208

355

130

3993

2019

194

221

201

79

398

729

264

306

671

307

349

234

354

127

4434

2020

230

241

232

81

437

837

262

342

692

378

367

260

394

133

4886

Figura 118 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2012, 2016, 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Vediamo ora la distribuzione degli RTD-A nelle aree CUN, in valori percentuali sul totale della fascia.

Tabella 215 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

33,33%

66,67%

2011

1,33%

2,00%

4,67%

2,67%

6,67%

12,67%

2,00%

7,33%

19,33%

19,33%

6,00%

4,00%

9,33%

2,67%

2012

3,30%

4,10%

5,53%

1,52%

9,46%

14,99%

5,35%

6,87%

13,02%

9,37%

7,76%

5,98%

9,72%

3,03%

2013

3,75%

5,28%

5,07%

1,57%

9,64%

15,98%

4,62%

6,60%

12,02%

8,88%

8,22%

5,99%

9,08%

3,30%

2014

4,37%

5,14%

4,87%

1,61%

9,44%

16,26%

4,56%

6,37%

12,70%

8,06%

8,17%

6,02%

8,67%

3,76%

2015

4,26%

4,70%

4,80%

1,52%

8,93%

15,73%

4,94%

5,99%

13,83%

7,81%

8,08%

6,22%

9,40%

3,79%

2016

4,71%

4,43%

4,74%

1,57%

7,91%

17,06%

5,30%

6,71%

14,66%

6,68%

7,33%

6,28%

8,90%

3,70%

2017

4,61%

4,77%

4,71%

1,84%

7,88%

16,77%

5,31%

6,39%

15,31%

6,94%

7,64%

5,09%

9,02%

3,71%

2018

4,98%

4,98%

4,13%

1,78%

8,26%

16,65%

4,98%

6,41%

15,55%

7,01%

7,89%

5,21%

8,89%

3,26%

2019

4,38%

4,98%

4,53%

1,78%

8,98%

16,44%

5,95%

6,90%

15,13%

6,92%

7,87%

5,28%

7,98%

2,86%

2020

4,71%

4,93%

4,75%

1,66%

8,94%

17,13%

5,36%

7,00%

14,16%

7,74%

7,51%

5,32%

8,06%

2,72%

Figura 119 . RTD-A nelle aree CUN. Anni 2012, 2016, 2020. Valori percentuali sul totale della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Confrontiamo ora la presenza di RTD-A nelle 14 aree CUN con la numerosità totale delle rispettive aree.

Tabella 216 . Incidenza degli RTD-A sul totale dei docenti/ricercatori di ciascuna area CUN. Anni 2010-2020. Valori percentuali sul totale delle singole aree. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

2010

0,03%

0,04%

2011

0,06%

0,13%

0,24%

0,37%

0,20%

0,19%

0,10%

0,30%

0,55%

0,54%

0,18%

0,12%

0,29%

0,23%

2012

1,16%

2,06%

2,12%

1,61%

2,17%

1,70%

1,97%

2,12%

2,78%

2,01%

1,82%

1,39%

2,27%

1,94%

2013

2,37%

4,68%

3,46%

2,98%

3,95%

3,27%

3,03%

3,66%

4,55%

3,43%

3,43%

2,47%

3,74%

3,74%

2014

3,68%

6,10%

4,46%

4,09%

5,20%

4,52%

4,00%

4,77%

6,37%

4,25%

4,63%

3,34%

4,77%

5,69%

2015

4,19%

6,48%

5,07%

4,46%

5,70%

5,10%

4,98%

5,19%

7,79%

4,80%

5,29%

3,94%

5,83%

6,62%

2016

5,05%

6,66%

5,51%

5,09%

5,56%

6,13%

5,82%

6,39%

8,97%

4,60%

5,34%

4,41%

6,06%

7,16%

2017

5,63%

8,08%

6,26%

6,75%

6,37%

7,00%

6,62%

6,99%

10,52%

5,51%

6,41%

4,11%

6,97%

8,23%

2018

6,57%

8,96%

5,91%

6,92%

7,07%

7,58%

6,64%

7,47%

11,22%

6,06%

7,06%

4,51%

7,32%

7,86%

2019

6,28%

9,58%

7,01%

7,55%

8,32%

8,24%

8,60%

8,65%

11,74%

6,55%

7,69%

5,00%

7,13%

7,61%

2020

7,34%

10,24%

8,04%

7,79%

9,12%

9,45%

8,56%

9,63%

11,93%

8,00%

8,10%

5,53%

7,76%

7,66%

Figura 120 . Incidenza degli RTD-A sul totale dei docenti/ricercatori di ciascuna area CUN . Anni 2012, 2016, 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

5.4.2. Assegnisti di ricerca

Il reclutamento di assegnisti di ricerca è regolato dall’art. 22 della legge 240/2010 che, al comma 2, stabilisce che «possono essere destinatari degli assegni studiosi in possesso di curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento di attività di ricerca». Il dottorato di ricerca non è un requisito obbligatorio (a meno che nel bando non sia diversamente indicato), ma costituisce tuttavia sempre titolo preferenziale.

Le risorse per gli assegni provengono da finanziamenti di varia natura (progetti nazionali o europei, Fondo di Finanziamento degli Atenei o fonti esterne) e gli assegni, non collegati ai punti organico, dipendono dalla semplice disponibilità di risorse.

Gli assegnisti – reclutati per svolgere un’attività lavorativa di ricerca su progetti sotto la guida di un responsabile – possono svolgere anche funzioni di didattica sussidiaria e avere in affidamento incarichi di docenza, se i regolamenti di ateneo lo consentono . I contratti sono da un anno a tre anni, per una durata complessiva che non può superare i dodici anni, anche non continuativi e in sedi e enti diversi. Gli assegnisti possono concorrere per posizioni di RTD-A oppure di RTD-B, se hanno cumulato già tre anni di assegno o hanno ottenuto l’abilitazione.

Il database del Miur – interrogato il 31 dicembre 2020 – riporta un totale di 14.476 assegnisti.

L’interrogazione del database Miur è possibile solo “ad oggi” e la variabile del genere non è presente. Tuttavia fra quelli contenuti nel Portale dei dati dell’istruzione superiore (USTAT-Miur) è stato possibile estrarre dati essenziali riguardanti gli assegnisti dal 2012 al 2019. [80]

Nella tabella seguente riportiamo i totali per anno e per genere.

Tabella 217 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Assegniste

Assegnisti

Totale

2012

8071

7676

15747

2013

8183

8097

16280

2014

8048

7861

15909

2015

7151

6891

14042

2016

7096

6850

13946

2017

7110

7014

14124

2018

7071

7034

14105

2019

7195

7264

14459

Variaz. % 2012-2019

-10,85%

-5,37%

-8,18%

Vediamo innanzitutto che la numerosità degli assegnisti ha avuto un picco negativo nel 2016 (-11,44%) e con qualche oscillazione è in ripresa. Rispetto al 2012 la decrescita è dell’8,18% e riguarda maggiormente le donne (-10,85%).

Figura 121 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

La cosa è maggiormente evidente nell’incidenza percentuale delle donne e degli uomini sui totali, come si evince dalla tabella seguente.

Tabella 218 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori percentuali. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Assegniste

Assegnisti

2012

51,25%

48,75%

2013

50,26%

49,74%

2014

50,59%

49,41%

2015

50,93%

49,07%

2016

50,88%

49,12%

2017

50,34%

49,66%

2018

50,13%

49,87%

2019

49,76%

50,24%

Media 2012-2019

50,52%

49,48%

Nel segmento temporale considerato le donne hanno in media un’incidenza superiore a quella degli uomini, ma l’evoluzione pare stabilmente essere quella di un aumento della componente maschile a scapito di quella femminile, come appare evidente nella figura seguente.

Figura 122 . Assegnisti di ricerca per genere. Anni 2012-2019. Valori percentuali. Fonte: ns. Elaborazione dati USTAT-Miur.

Degli assegnisti del 2020 non conosciamo la distribuzione per genere ma, tuttavia, su di essi siamo in grado di elaborare una serie di informazioni.

Cominciamo prendendo in considerazione la distribuzione degli assegnisti nelle tre macro-aree del Paese in valori assoluti e in percentuale.

Tabella 219 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area geografica. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Nord

Centro

Sud e Isole

Totale

8675

3573

2228

14476

59,93%

24,68%

15,39%

Figura 123 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area geografica. Anno 2020. Percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Come di consueto, scendiamo nel dettaglio regione per regione, cominciando dalle regioni del Nord.

Tabella 220 . NORD. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale dell’area geografica e della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli

Trentino Alto Adige

Totale

2020

8

1076

332

1924

2967

1540

364

464

8675

% area

0,09%

12,40%

3,83%

22,18%

34,20%

17,75%

4,20%

5,35%

100,00%

% totale

0,06%

7,43%

2,29%

13,29%

20,50%

10,64%

2,51%

3,21%

59,93%

Figura 124 . NORD. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Passiamo ora alle regioni del Centro.

Tabella 221 . CENTRO. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale dell’area geografica e della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Totale

2020

1452

381

1522

218

3573

% area

40,64%

10,66%

42,60%

6,10%

100,00%

% totale

10,03%

2,63%

10,51%

1,51%

24,68%

Figura 125 . CENTRO. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Veniamo, infine, alle regioni del Sud e alle Isole.

Tabella 222 . SUD e ISOLE. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali sul totale dell’area geografica e della fascia. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

Totale

2020

257

35

37

827

288

302

194

288

2228

% area

11,54%

1,57%

1,66%

37,12%

12,93%

13,55%

8,71%

12,93%

100,01%

% totale

1,78%

0,24%

0,26%

5,71%

1,99%

2,09%

1,34%

1,99%

15,39%

Figura 126 . SUD e ISOLE. Numerosità degli assegnisti di ricerca per regione. Anno 2020. Valori percentuali sul totale dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Veniamo ora al confronto fra tutte le regioni italiane, con istogrammi che presentano la numerosità degli assegnisti nelle singole regioni in ordine decrescente.

Figura 127 . Numerosità degli assegnisti di ricerca nelle regioni italiane. Anno 2020. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Cerchiamo ora di approssimare quali siano le prospettive di stabilizzazione degli assegnisti. Ovviamente non si possono fare previsioni sull’andamento del reclutamento degli RTD-B. Sappiamo che dal 2016 al 2019 sono stati reclutati in tutto 5.540 RTD-B, [81] cifra dalla quale ricaviamo una media di reclutati di 1.385 unità all’anno, dei quali non conosciamo la distribuzione geografica. Dai dati a nostra disposizione sappiamo soltanto che dal 2016 al 2020 gli RTD-B sono cresciuti in media di circa 388 unità all’anno al Nord (circa il 49%), circa 178 al Centro (circa il 23%) e circa 223 al Sud e nelle Isole (circa il 28%; le cifre sono state tutte arrotondate all’unità superiore). Potremmo quindi ipotizzare che le cifre della crescita rispecchino i reclutamenti, almeno in percentuale. Se così fosse, i 1.385 reclutati annuali sarebbero così ripartiti: Nord 679; Centro 319; Sud e Isole 389, cifre tutte arrotondate all’unità superiore.

Analogamente, non possiamo prevedere quale sarà il numero degli assegnisti negli anni a venire, o anche soltanto nel 2021. Sappiamo solo che dal 2012 al 2020 nell’università italiana abbiamo avuto una media di 14.788 assegnisti all’anno (anche questa cifra è arrotondata all’unità superiore). Ponendo che il numero di RTD-B reclutati in un anno rimanga simile anche per il 2021 alle medie finora registrate, possiamo confrontare il numero degli assegnisti con quello della media del reclutamento annuale degli RTD-B dal 2016 al 2019. Attraverso questo confronto possiamo tentare di calcolare la percentuale di assegnisti che nel 2021 hanno “probabilità di stabilizzazione” nelle tre macro aree.

Ovviamente questo calcolo – oltre ad essere puramente ipotetico e a non avere alcuna validità previsionale – non tiene conto degli altri competitors (vale a dire degli RTD-A che hanno concluso i trienni e di un numero cospicuo di abilitati alla seconda fascia in questo momento esterni al sistema della ricerca universitaria italiana), né può tener conto – data la natura dei dati a nostra disposizione – dell’“anzianità” degli assegnisti: non sappiamo infatti quanti anni di assegno abbiano cumulato i singoli assegnisti nel momento in cui estraiamo i dati. Questo calcolo ci è quindi utile più che altro a comprendere quale sia l’ordine di grandezza della precarizzazione e a prendere coscienza delle alte probabilità di espulsione di personale altamente formato e qualificato dal sistema della ricerca italiano.

Tabella 223 . Numerosità degli assegnisti di ricerca e percentuali della “probabilità di stabilizzazione” degli assegnisti nel 2021 sul totale dell’area. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e ANVUR. [82]

Area geografica

Nord

Centro

Sud e Isole

Totale

Assegnisti di ricerca

8675

3573

2228

14476

“Probabilità di stabilizzazione”

7,82%

8,92%

17,41%

9,57%

Vediamo come, piuttosto contro-intuitivamente, gli assegnisti sembrerebbero avere maggiori probabilità di stabilizzazione non dove c’è la maggiore concentrazione di RTD-B e degli assegnisti stessi ma, piuttosto, nelle aree dove la concentrazione di assegnisti e di RTD-B è più bassa.

Vediamo ora le prospettive di ricambio per aree CUN, esaminando la numerosità degli assegnisti per singola area, in valori assoluti e in percentuale rispetto alla numerosità dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato della stessa area. Presenteremo solo i grafici.

Figura 128 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area CUN. Anno 2020. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Posto che il numero degli assegnisti è pari al 25,74% del numero dei docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato, vediamo come questo rapporto si modifica nelle diverse aree CUN.

Figura 129 . Confronto tra assegnisti di ricerca e docenti/ricercatori per area CUN. Anno 2020. Valori percentuali rispetto al numero di docenti/ricercatori dell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca.

Cerchiamo ora di capire quali siano le prospettive di stabilizzazione degli assegnisti reclutati nelle diverse aree CUN. Anche in questo caso vale il discorso già fatto per le regioni. Ovviamente non si possono fare previsioni sull’andamento del reclutamento degli RTD-B. Tuttavia abbiamo i dati relativi alla numerosità di RTD-B reclutati dal 2016 al 2019 forniti in forma aggregata per i 4 anni e distinti per area CUN (cfr. Tabella 194 ). [83]

Posto che la numerosità degli RTD-B reclutati nel 2021 rimanga simile alle medie finora registrate, sarà possibile approssimare la percentuale di “probabili reclutati nel 2021” sugli assegnisti di ciascuna area CUN. Anche qui valgono le osservazioni già fatte: questo calcolo non tiene conto degli RTD-A che hanno concluso i trienni e degli abilitati in seconda fascia “esterni”, né può tener conto – data la natura dei dati a nostra disposizione – dell’“anzianità” degli assegnisti. Il calcolo non ha quindi alcuna validità previsionale, ma serve solo a stabilire un ordine di grandezza fra gli assegnisti e i reclutati in prospettiva della stabilizzazione.

Tabella 224 . Numerosità degli assegnisti di ricerca per area CUN, media del reclutamento annuale di RTD-B dal 2016 al 2019 e percentuali della “probabilità di stabilizzazione” degli assegnisti nel 2021 sul totale delle singole aree. Anno 2020. Valori assoluti e percentuali della media dei reclutati sugli assegnisti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e ANVUR.

Area CUN

Area 01

Area 02

Area 03

Area 04

Area 05

Area 06

Area 07

Area 08

Area 09

Area 10

Area 11

Area 12

Area 13

Area 14

Assegnisti 2020

623

807

751

279

1425

1784

882

1216

3078

781

1013

554

816

467

Media re clutamento RTD-B 2016-2019

85,25

70,25

72,75

24,25

132,25

186,25

66

86,5

151,75

134,5

122,25

81,25

121

50,75

“Probabilità di stabilizzazione”

13,68%

8,71%

9,69%

8,69%

9,28%

10,44%

7,48%

7,11%

4,93%

17,22%

12,07%

14,67%

14,83%

10,87%

Figura 130 . Percentuali della “probabilità di stabilizzazione” degli assegnisti nel 2021 per area CUN, calcolata sulla media del reclutamento annuale degli RTD-B nel periodo 2016-2019 nelle singole aree. Anno 2020. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e ANVUR.

Anche in questo caso notiamo come non sempre la maggiore presenza di ricercatori a tempo determinato e di assegnisti in un’area implichi maggiori speranze di stabilizzazione per gli afferenti. Si veda in particolare il caso dell’Area 09 – Ingegneria industriale e dell’informazione, in cui, malgrado l’aumento di numerosità, tanto più notevole in un contesto di generale decrescita, si prefigura (pur con tutti i caveat già indicati) una probabilità di stabilizzazione degli assegnisti inferiore al 5% del loro attuale numero.

5.4.3. Contratti di collaborazione in attività di ricerca

In questo paragrafo trattiamo i dati relativi a borse di studio e di ricerca per laureati, ai contratti di prestazione autonoma per programmi di ricerca, ai contratti di formazione specialistica dei medici e tecnologi a tempo deter minato. [84] L’USTAT-Miur riunisce questi dati nel file: 2015-2019 Collaboratori in attività di ricerca . [85] In questo file viene indicato il genere del titolare del contratto, ma non vengono specificati né il settore scientifico-disciplinare o l’area CUN, [86] né l’estensione temporale dei contratti. Per questo motivo, dato che l’estensione temporale di questi rapporti è estremamente variabile e può essere inferiore o superiore all’anno solare, in questo paragrafo diversamente che negli altri, non parleremo di numerosità dei collaboratori ma di numero di contratti di collaborazione stipulati in un anno.

Dal 2015 al 2019 il numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca ha conosciuto un notevole incremento.

Tabella 225 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazione percentuale. Anni 2015-2019. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Contratti di collaborazione in attività di ricerca

2015

42374

2016

51994

2017

50595

2018

55032

2019

58905

Variaz. % 2015-2019

+39,01%

Esaminiamo ora la composizione di genere dei titolari dei contratti, partendo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali nel periodo preso in esame.

Tabella 226 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per genere. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Titolari donne

Titolari uomini

Totale

2015

25167

17207

42374

2016

29904

22090

51994

2017

28337

22258

50595

2018

30467

24565

55032

2019

31842

27063

58905

Variaz. % 2015-2019

+26,52%

+57,28%

+39,01%

Figura 131 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per genere del titolare. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Quello dei contratti di collaborazione in attività di ricerca è uno dei rarissimi casi in cui il numero delle titolari di contratti donne sopravanza quello degli uomini anche se, nella crescita del periodo preso in esame (+39,01%), i contratti assegnati agli uomini crescono molto più di quelli assegnati alle donne (+57,28% contro il +26,52% delle donne).

Esaminiamo qui le percentuali della composizione di genere dei titolari dei contratti di collaborazione nel periodo preso in esame.

Figura 132 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per genere del titolare. Anni 2015-2019. Valori percentuali sul totale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo ora il numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca stipulati nell’anno nelle diverse aree del Paese e le variazioni percentuali nel periodo preso in esame.

Tabella 227 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per area geografica. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Nord-Est

Nord-Ovest

Centro

Sud

Isole

Totale

2015

8194

11311

9849

7523

5497

42374

2016

11935

13693

11453

8928

5985

51994

2017

11687

13940

11533

8521

4914

50595

2018

13728

14640

12084

9116

5464

55032

2019

14383

15725

12605

10283

5909

58905

Variaz. % 2015-2019

+75,53%

+39,02%

+27,98%

+36,69%

+7,49%

+39,01%

Notiamo una crescita generalizzata del numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca rilevati ogni anno dal Miur, sebbene anche in questo caso le diverse aree del Paese si muovano in maniera differente. Osserviamo l’incidenza percentuale del numero dei contratti nelle tre macro-aree geografiche sul totale dei contratti stipulati ogni anno.

Tabella 228 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per area geografica. Anni 2015-2019. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Nord

Centro

Sud e Isole

2015

46,03%

23,24%

30,73%

2016

49,29%

22,03%

28,68%

2017

50,65%

22,79%

26,55%

2018

51,55%

21,96%

26,49%

2019

51,11%

21,40%

27,49%

Variaz. punti percentuali

+5,08

-1,84

-3,24

La concentrazione del numero di contratti di collaborazione in attività di ricerca cresce nel Nord fino ad arrivare, nel 2019, ad una percentuale superiore al 50% del totale nazionale; decresce invece al Centro e, in maniera ancor più accentuata, nel Sud e nelle Isole. La percentuale media di contratti di collaborazione in attività di ricerca sul totale nazionale è, nel periodo preso in esame, del 49,73% al Nord, del 22,28% al Centro e del 27,99% al Sud e nelle Isole.

Figura 133 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per area geografica. Anni 2015-2019. Valori percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Guardiamo ora al numero dei contratti di collaborazione in attività di ricerca stipulati in un anno nelle tre macro-aree del Paese in dettaglio.

Esaminiamo prima la situazione del Nord regione per regione. Come di consueto, la situazione presenta rilevanti differenze al suo interno. Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2015 al 2019.

Tabella 229 . NORD. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Emilia-Romagna

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia-Giulia

Trentino-Alto Adige

NORD

2015

31

2677

1116

3170

7487

3828

981

215

19505

2016

19

3370

1108

3503

9196

6399

1182

851

25628

2017

10

3699

964

3940

9267

5827

1121

799

25627

2018

8

3826

999

4309

9807

7482

1217

720

28368

2019

10

4150

1214

4433

10351

7953

1278

719

30108

Variaz. % 2015-2019

-67,74%

+55,02%

+8,78%

+39,84%

+38,25%

+107,76%

+30,28%

+234,42%

+54,36%

Figura 134 . NORD. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo ora la situazione del Centro regione per regione. Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2015 al 2019.

Tabella 230 . CENTRO. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

CENTRO

2015

4734

643

3798

674

9849

2016

5179

875

4579

820

11453

2017

5127

985

4740

681

11533

2018

4966

1018

5190

910

12084

2019

5031

1148

5541

885

12605

Variaz. % 2015-2019

+6,27%

+78,54%

+45,89%

+31,31%

+27,98%

Figura 135 . CENTRO Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo ora i dati del Sud e delle Isole.

Tabella 231 . SUD e ISOLE. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Abruzzo

Molise

Basilicata

Campania

Calabria

Puglia

Sardegna

Sicilia

SUD e ISOLE

2015

1320

42

126

3483

718

1834

1893

3604

13020

2016

1307

61

40

4683

640

2197

2073

3912

14913

2017

1366

51

84

4524

719

1777

1814

3100

13435

2018

1260

78

82

4674

806

2216

1890

3574

14580

2019

1244

71

82

5778

797

2311

2350

3559

16192

Variaz. % 2015-19

-5,76%

+69,05%

-34,92%

+65,89%

+11,00%

+26,01%

+24,14%

-1,25%

+24,36%

Figura 136 . SUD e ISOLE. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per regione. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Approfondiamo ora la situazione dei contratti a collaboratori in attività di ricerca nel sistema delle università statali, non statali legalmente riconosciute, e telematiche. Cominciamo dai valori assoluti.

Tabella 232 . Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Statali

Non statali

Telematiche

Totale

2015

40100

2256

18

42374

2016

48283

3669

42

51994

2017

46898

3676

21

50595

2018

51208

3790

34

55032

2019

54699

4028

178

58905

Variaz. % 2015-2019

+36,41%

+78,55%

+888,89%

+39,01%

Esaminiamo ora la situazione del sistema statale nella sua articolazione. La situazione presenta rilevanti differenze al suo interno. Le differenze sono legate alle diverse dimensioni degli atenei ma, evidentemente, anche alla loro collocazione geografica, che qui non prendiamo in considerazione, e alla diversa funzione e specializzazione (nel caso di Politecnici e Scuole Superiori). Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali.

Tabella 233 . Università STATALI. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Mega

Grandi

Medie

Piccole

Politecnici

Scuole Superiori

Totale università Statali

2015

16438

14943

6371

1516

586

246

40100

2016

22310

15988

7623

1456

742

164

48283

2017

21298

15096

7511

1575

1072

346

46898

2018

24111

16295

7817

1610

1003

372

51208

2019

25575

17771

8380

1626

1028

319

54699

Variaz. % 2015-2019

+55,58%

+18,93%

+31,53%

+7,26%

+75,43%

+29,67%

+36,41%

Figura 137 . UNIVERSITÀ STATALI. Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Esaminiamo i dati delle università non statali articolate per grandezza e tipologia. Partiamo dai valori assoluti e dalle variazioni percentuali dal 2015 al 2019.

Tabella 234 . UNIVERSITÀ NON STATALI. Contratti di collaborazione in attività in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno

Non statali Grandi

Non statali Medie

Non statali Piccole

Telematiche

Totale università non statali

2015

1487

139

630

18

2274

2016

2404

416

849

42

3711

2017

2414

411

851

21

3697

2018

2422

329

1039

34

3824

2019

2363

418

1247

178

4206

Variaz. % 2015-2019

+58,91%

+200,72%

+97,94%

+888,89%

+84,96%

Figura 138 . UNIVERSITÀ NON STATALI Contratti di collaborazione in attività di ricerca per grandezza e tipologia degli atenei. Anni 2015-2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

5.5. Docenti a contratto

I docenti a contratto hanno contratti di diritto privato della durata di un anno accademico, rinnovabili annualmente per un periodo massimo di cinque anni, a titolo gratuito o oneroso. L’art. 23 della legge 240/2010 distingue fra contratti stipulati al fine di avvalersi della collaborazione di esperti di alta qualificazione in possesso di un significativo curriculum scientifico o professionale; contratti a docenti, studiosi o professionisti stranieri di chiara fama; e contratti a titolo oneroso per fare fronte a specifiche esigenze didattiche, anche integrative, con soggetti in possesso di adeguati requisiti scientifici e professionali.

Solo questi ultimi vengono selezionati a seguito di un bando pubblico con procedure disciplinate dai regolamenti di ateneo, che assicurino la valutazione comparativa dei candidati e la pubblicità degli atti. A loro può essere affidata l’intera responsabilità di insegnamenti ufficiali vacanti, per i quali non sussistano le condizioni per attribuire supplenze o affidamenti, ovvero quella d’insegnamenti per corsi di alta formazione post-laurea (master), oppure moduli o parti di insegnamenti ufficiali o cicli di lezioni e di seminari. In questi ultimi due casi essi non rimediano a una carenza d’organico ma integrano l’offerta didattica con apporti di particolari specializzazioni o competenze di alta qualificazione scientifica e/o professionale.

Abbiamo preso in esame gli anni accademici dal 2014/2015 al 2018/2019, quelli cioè per i quali il MIUR mette a disposizione i dati relativi ai docenti a contratto.

Nelle università italiane abbiamo circa un docente a contratto ogni due docenti/ricercatori, conteggiando fra essi anche i ricercatori a tempo indeterminato. [87] Nella seguente tabella, oltre al rapporto tra docenti/ricercatori e docenti a contratto, abbiamo calcolato l’incidenza percentuale dei docenti a contratto sul “totale della docenza”, ovvero sulla somma di docenti/ricercatori e contrattisti. Il rapporto fra docenti a tempo indeterminato o a tempo determinato e docenti a contratto sale ininterrottamente per tutto il periodo preso in esame. Analogamente cresce la percentuale di docenti a contratto sul totale della docenza che, per il periodo preso in esame, registra una media del 34,25%.

Tabella 235 . Rapporto fra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e percentuali di contrattisti sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto). Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per docenti a contratto

% contrattisti sul totale della docenza

2014/2015

55606

28107

1,98

33,58%

2015/2016

54766

27360

2,00

33,31%

2016/2017

54548

28237

1,93

34,11%

2017/2018

54152

28973

1,87

34,85%

2018/2019

54675

29956

1,83

35,40%

Variaz. % 2014-2018

-1,67%

+6,58%

-7,74%

Figura 139 . Confronto tra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Passiamo ora al confronto fra il numero degli iscritti e quello dei docenti/ricercatori e dei docenti a contratto, implementando la già presentata Tabella 8 . Nella seguente elaborazione, dal novero dei docenti sono stati sottratti quelli delle Scuole Superiori. Gli iscritti a questa tipologia di atenei non sono infatti compresi nei dati forniti dal Miur sugli iscritti. [88]

Tabella 236 . Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali, rapporti tra iscritti e totale della docenza e iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Iscritti per docente

Iscritti per Docente/ricercatore

2014/2015

1663325

55287

27801

20,02

30,09

2015/2016

1648374

54451

27122

20,21

30,27

2016/2017

1665549

54215

27978

20,26

30,72

2017/2018

1692568

53801

28781

20,50

31,46

2018/2019

1720674

54293

29767

20,47

31,69

Variaz. % 2014-2018

+3,45%

-1,80%

+7,07%

+2,25%

+5,34%

Nel periodo preso in esame, nelle università italiane abbiamo una crescita di iscritti (+3,45%), un calo dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato (-1,8%) e una crescita di docenti a contratto (+7,07%). Il numero medio di iscritti per docente è 20,29; tuttavia, se scorporiamo i docenti a contratto, la media diventa di 30,85 iscritti per docente.

Esaminiamo ora la composizione di genere dei docenti a contratto.

Tabella 237 . Numerosità dei docenti a contratto per genere. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno Accademico

Donne

Uomini

Totale

2014/2015

11127

16980

28107

2015/2016

10565

16795

27360

2016/2017

10940

17297

28237

2017/2018

11199

17774

28973

2018/2019

11694

18262

29956

Variaz. % 2014-2018

+5,10%

+7,55%

+6,58%

Figura 140 . Docenti a contratto per genere. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anche per i docenti a contratto è evidente uno squilibrio di genere, sebbene meno marcato di quello che riscontriamo nei totali riguardanti i docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Con movimento inverso a questi ultimi, esso sembra tuttavia in via di accentuazione.

Tabella 238 . Docenti a contratto e docenti/ricercatori per genere. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali sui totali delle due tipologie. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

% donne docenti a contratto

% uomini docenti a contratto

% donne docenti/ricercatori

% uomini docenti/ricercatori

2014/2015

39,59%

60,41%

36,68%

63,32%

2015/2016

38,61%

61,39%

36,85%

63,15%

2016/2017

38,74%

61,26%

37,09%

62,91%

2017/2018

38,65%

61,35%

37,41%

62,59%

2018/2019

39,04%

60,96%

37,82%

62,18%

Variaz. punti perc.

-0,55

+0,55

+1,14

-1,14

Esaminiamo ora, come di consueto, la distribuzione dei docenti a contratto nelle diverse aree del Paese.

Tabella 239 . Numerosità dei docenti a contratto per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e distribuzioni percentuali sul totale nazionale. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Anno accademico

Nord-Est

Nord-Ovest

Centro

Sud

Isole

Totale

2014/2015

6037

9224

7586

3925

1335

28107

2015/2016

4865

9697

7763

3603

1432

27360

2016/2017

5358

9575

8072

3737

1495

28237

2017/2018

5383

9926

8472

3755

1437

28973

2018/2019

5552

9961

8911

4155

1377

29956

Variaz. % 2014-2018

-8,03%

+7,99%

+17,47%

+5,86%

+3,15%

+6,58%

2014/2015 (% sul tot)

21,48%

32,82%

26,99%

13,96%

4,75%

100%

2018/2019 (% sul tot)

18,53%

33,25%

29,75%

13,87%

4,60%

100%

Notiamo una crescita del numero dei docenti a contratto quasi generalizzata, sebbene di entità differenti. Il Nord Est fa eccezione a questa tendenza. Quest’area, infatti, passa dall’impiegare il 21,48% dei docenti a contratto nel 2014/2015, a un’incidenza del 18,53% nel 2018/2019. Negli stessi anni la percentuale di docenti a contratto sul totale nazionale aumenta nel Nord Ovest e nel Centro. Pressoché invariate restano invece le percentuali di docenti a contratto nel Sud e nelle Isole sul totale nazionale.

Figura 141 . Numerosità dei docenti a contratto per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati USTAT-Miur.

Nella tabella seguente i valori assoluti e le variazioni percentuali dei docenti/ricercatori a tempo determinato e indeterminato e dei docenti a contratto. Abbiamo considerato la numerosità dei docenti/ricercatori nel segmento temporale 2014-2018.

Tabella 240 . Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e variazioni percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

2014/2015

23941

15261

14267

7586

17398

5260

2015/2016

23686

14562

13977

7763

17103

5035

2016/2017

23678

14933

13913

8072

16957

5232

2017/2018

23698

15309

13757

8472

16697

5192

2018/2019

24226

15513

13746

8911

16703

5532

Variaz. % 2014-2018

+1,19%

+1,65%

-3,65%

+17,47%

-3,99%

+5,17%

Mentre al Centro a una decrescita del 3,65% dei docenti/ricercatori corrisponde una crescita del 17,47% dei docenti a contratto, nel Nord le due categorie di docenti sono entrambe in crescita (+1,19% la prima e +1,65% la seconda). Nel Sud e nelle Isole i docenti/ricercatori decrescono del 3,99% e i docenti a contratto crescono del 5,17%.

Nella tabella seguente, l’incidenza percentuale dei docenti/ricercatori e dei docenti a contratto sui rispettivi totali nazionali per area geografica.

Tabella 241 . Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato per area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali sui totali nazionali delle due tipologie. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

NORD

CENTRO

SUD e ISOLE

Anno Accademico

Docenti/ricercatori su totale nazionale

Docenti a contratto su totale nazionale

Docenti/ricercatori su totale nazionale

Docenti a contratto su totale nazionale

Docenti/ricercatori su totale nazionale

Docenti a contratto su totale nazionale

2014/2015

43,05%

54,30%

25,66%

26,99%

31,29%

18,71%

2015/2016

43,25%

53,22%

25,52%

28,37%

31,23%

18,40%

2016/2017

43,41%

52,88%

25,51%

28,59%

31,09%

18,53%

2017/2018

43,76%

52,84%

25,40%

29,24%

30,83%

17,92%

2018/2019

44,31%

51,79%

25,14%

29,75%

30,55%

18,47%

Variaz. punti percentuali

+1,26

-2,51

-0,52

+2,76

-0,74

-0,24

Nel periodo preso in esame, nel Nord la quota percentuale dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato sul loro totale nazionale aumenta, mentre la quota percentuale dei docenti a contratto diminuisce, rimanendo comunque sensibilmente più alta della percentuale dei docenti/ricercatori.

Nel Centro, le percentuali di docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e di docenti a contratto sono abbastanza equiparabili, la prima lievemente in discesa, la seconda in salita piuttosto rilevante.

Nel Sud e nelle Isole le due percentuali scendono, la seconda rimanendo comunque inferiore alla prima.

Nel grafico seguente visualizziamo l’incidenza percentuale dei docenti a contratto sul totale della docenza considerato, come in precedenza, come la somma di docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato e docenti a contratto. Esaminando la percentuale dei docenti a contratto sul totale della docenza notiamo che il Nord mantiene costantemente l’incidenza più alta. Al Centro si passa da un 34,71% di contrattisti sul totale della docenza dell’anno accademico 2014/2015 al 39,33% del 2018/2019. Al Sud e nelle Isole si passa dal 23,21% al 24,88%. La percentuale media di contrattisti sul totale della docenza, nel periodo preso in esame, è del 38,79% al Nord, del 36,92% al Centro e del 23,63% al Sud e nelle Isole. La percentuale media nazionale è del 34,25%.

Figura 142 . Percentuale dei docenti a contratto sul totale della docenza (docenti/ricercatori + docenti a contratto) nell’area geografica. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori percentuali. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Approfondiamo ora, come di consueto, la situazione dei docenti a contratto in ciascuna delle tre macro-aree del Paese.

5.5.1. Docenti a contratto nelle regioni del Nord

Cominciamo con l’esaminare la situazione del Nord confrontando il numero dei docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato con quello dei docenti a contratto e calcolando l’incidenza dei docenti a contratto sul totale della docenza dell’area geografica, considerato, come di consueto, come la somma di docenti/ricercatori e di docenti a contratto dell’area.

Tabella 242 . NORD. Rapporto fra docenti a contratto e docenti/ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti e percentuali sul totale della docenza nell’area. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Docenti/ricercatori per contrattista

% contrattisti sul totale della docenza nell’area

2014/2015

23941

15261

1,57

38,93%

2015/2016

23686

14562

1,63

38,07%

2016/2017

23678

14933

1,59

38,68%

2017/2018

23698

15309

1,55

39,25%

2018/2019

24226

15513

1,56

39,04%

Variaz. % 2014-2018

+1,19%

+1,65%

-0,45%

Rispetto alla Tabella 235 , possiamo notare nel Nord una maggiore incidenza della docenza a contratto rispetto alle medie nazionali. Nel periodo in esame, i docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato crescono meno di quelli a contratto e la percentuale media di docenti a contratto sul totale della docenza risulta del 38,79%, rispetto al 34,25% registrato a livello nazionale.

Figura 143 . NORD. Docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Confrontiamo ora il numero degli iscritti nelle università del Nord con quello del totale della docenza – calcolato dalla somma dei docenti/ricercatori e dei docenti a contratto – e poi con il numero dei soli docenti/ricercatori. Dal numero dei docenti sono stati sottratti, come di consueto, quelli delle Scuole Superiori ad ordinamento speciale (Pavia IUSS e Trieste SISSA).

Tabella 243 . NORD. Rapporto fra iscritti, docenti a contratto e docenti e ricercatori a tempo indeterminato e a tempo determinato. Anni accademici 2014/2015-2018/2019. Valori assoluti, variazioni percentuali e rapporti tra iscritti e totale della docenza e iscritti e docenti/ricercatori. Fonte: ns. elaborazione dati Miur-Cineca e USTAT-Miur.

Anno Accademico

Iscritti

Docenti/ricercatori

Docenti a contratto

Totale docenza

Iscritti per docente

Iscritti per docente/ricercatore

2014/2015

686493

23856

15121

38977

17,61

28,78

2015/2016

691035

23597

14449

38046